18^ tappa - sabato 5 giugno

TRENTO – BRESCIA 239 chilometri

A BERTOCCHI IL PENULTIMO ATTO

Ancora vive le polemiche relative alla tappa di ieri, la Bianchi, come già detto, ha lasciato in blocco il Giro, e la massima gara italiana perde così nel modo peggiore il protagonista più acclamato, Fausto Coppi. Pure Cecchi lancia il proprio “j’accuse”, mentre la Wilier Triestina difende a spada tratta Magni, ormai giunto ad un passo dalla conquista del suo primo Giro. Che le spinte vi siano state non c’è dubbio, che la penalizzazione sia appropriata lascia, come abbiamo visto, code polemiche. Sono due tesi che in ogni caso non cancellano la storia di un bellissimo Giro d’Italia, concluso comunque vittoriosamente da un grande campione. Veniamo quindi alla cronaca odierna, a quello che più ci interessa; sono rimasti 41 atleti in gara, anche Leoni, dolorante, è costretto ad abbandonare. Partono da Trento alle 11 e 30, in una stupenda mattinata di sole, alla volta di Levico Terme e della Valsugana. Ausenda vince cinque giorni di soggiorno nell’amena Levico, aggiudicandosi il traguardo volante di quella località. Fora Cecchi, questa volta nessun problema per rientrare. La tappa procede di buona lena ma senza particolari sussulti. Cottur, Martini, Ronco e Moscardini si aggiudicano a loro volta alcuni premi di traguardo, ma sempre all’insegna del tutti in gruppo. Grande festa anche a Vicenza, dove a fare gli onori di casa si incontra Tullio Campagnolo, padre del cambio di velocità e personaggio già mitico. Ancora Ronco, Ausenda, Menon e Bertocchi protagonisti su alcuni traguardi parziali di paese. Verona è raggiunta, ritentano Ronco (indomito oggi), Valeriano Zanazzi, Moscardini, Cottur e Salimbeni, senza fortuna. Mentre si costeggia lo stupendo paesaggio del Garda, il volitivo Bof va ad aggiudicarsi l’ennesimo premio e sullo slancio promuove l’azione decisiva. A ruota del veneto si portano Salimbeni, Ausenda, Rossello e Bertocchi. Il loro vantaggio in breve assume proporzioni vistose. I soli Moscardini e Ronco tentano un improbabile ricongiungimento. A Sant’Eufemia il quintetto di testa vanta 1’ e 30” sulla coppia inseguitrice e 2’30” sul resto del plotone. Gioco fatto, lo stadio brescaino consegnerà il nome del penultimo predone di quest’annata. Tensione tra i cinque battistrada, rotta da Salimbeni che entra per primo in pista nel tentativo di sorprendere gli avversari. Bertocchi, attentissimo, gli prende la ruota, e sul rettifilo opposto lo salta, ottenendo così uno splendido successo di tappa. Sesto sarà Marangoni, quindi Ronco; Bartali precede il gruppo maglia rosa a 4’17”

ORDINE D’ARRIVO

1° Elio BERTOCCHI Italia gs.Atala chilometri 239 in 7 ore 10’12” media: 33,333
2° Virgilio SALIMBENI st
3° Vincenzo ROSSELLO st
4° Ausenda st - 5° Bof st - 6° Marangoni a 1’56” - 7° Ronco a 2’29” - 8° Bartali a 4’17”
9° Bini st - 10° Pagliazzi st

CLASSIFICA GENERALE

1° Fiorenzo MAGNI Maglia Rosa
2° Cecchi a 11”
3° Cottur a 2’37”
4° Ortelli a 2’37”
5° Volpi a 8’24”

CURIOSARIO

MITICHE MAGLIE NERE

Schede dei più famosi vincitori del Giro alla rovescia

Era arte sublime anche quella di saper conquistare l’ultima posizione in classifica. Bisognava conoscere mille trucchi ed avere il coraggio di lottare sul filo dei secondi con il tempo massimo. Era pubblicità vestire quella maglia, erano denari, erano anche titoli sui giornali, magari non a nove colonne ma si leggeva di Malabrocca, Pinarello e Carollo più di quanto non si conoscesse circa le avventure di quei malcapitati corridori riposti ad un palmo dall’ultimo posto, ma lontanissimi dal vertice della generale. Luigi Malabrocca e Giovanni Pinarello lottarono con le unghie e coi denti per ottenere il singolare primato, Sante Carollo invece c’era finito dentro per caso a quello strano giochino, ma gli annali ci riportano anche il suo nome. In queste poche righe riviviamo statisticamente le carriere dei tre suindicati corridori, e scopriamo assieme che erano tutt’altro che dei ciclisti sprovveduti (addiriddura Malabrocca fu per due anni tricolore nel ciclocross).

SANTE CAROLLO

Vero cognome CAROLO, una storpiatura grafica ce lo ripropose nel modo più conosciuto. Nato a Montecchio (Vicenza) l’8 febbraio 1924. Professionista nel 1949. Nessuna vittoria. Anno e Squadra: 1949 Wilier Triestina.

Piazzamenti al Giro d’Italia

1949: 65° e maglia nera

 

LUIGI MALABROCCA

Nato a Tortona (Alessandria) il 22 giugno 1920. Passista e ciclocrossista. Alto 1,70 chilogrammi 67/68. Professionista dal 1946 al 1954. 11 vittorie. Anno e Squadra: 1946 Welter e Milan Gazzetta, 1947 Welter, 1948 Edelweiss, 1949 Stucchi, 1950 Edelweiss, 1951 Individuale, 1952/1953 Nilux, 1954 Ursus Vigevano.

Vittorie

1946 Giro del Vino
1946 Giro della Lomellina
1946 Coppa Carena a Bosco Marengo
1946 Trofeo Lugano a Tortona
1947 Parigi Nantes
1948 Parigi Saint Valery
1948 Coppa Agostoni
1949 Tappa Giro di Croazia e Slovenia
1949 Giro di Croazia e Slovenia (classifica finale)
1951 Gran Premio Villa a Milano
1954 Circuito di Bressano
Note: Campione Italiano di Ciclocross nel 1951 e 1953

Piazzamenti al Giro d’Italia

1946: 40° (Maglia Nera) - 1947: 49° (Maglia Nera) - 1949: 64°

 

GIOVANNI “NANE” PINARELLO

Nato a Catena di Villorba (Treviso) il 10 luglio 1922. Passista completo. Alto 1,75 chilogrammi 62. Professionista dal 1947 al 1953. 5 vittorie. Anno e Squadra: 1947/1948 Lygie, 1949/1950 Stucchi, 1951/1953 Bottecchia.

Vittorie

1949 Circuito di Imola
1950 Circuito Terme di Caracalla
1951 Tappa Formia Roma Napoli Roma-Gran Premio Ciclomotoristico
1952 Prima Prova Trofeo Uvi a Cento
1952 Quarta Prova Trofeo Uvi a Casoria

Piazzamenti di rilievo

1947 2° Milano Torino
1950 3° Trofeo Matteotti
1951 2° Milano Modena

Piazzamenti al Giro d’Italia

1949: 56° - 1951: 74° (Maglia Nera)
Note: Smessi i panni d’atleta è diventato un grandissimo costruttore di cicli, titolare dell’omonima ditta.

 

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