2^ tappa - domenica 16 maggio
TORINO GENOVA 226 chilometri
TAPPA ACCESA E VITTORIA A RICCI
Partono dal Motovelodromo con un quarto dora di ritardo alle 11 e 30, tra un pubblico di proporzioni incredibili accorso ad onorare lavvenimento. La maglia rosa Cottur in prima fila a ricevere i numerosi applausi visibilmente emozionato. A Poirino violento acquazzone, Ortelli resta attardato per via di un guasto al sellino, lo attende Peverelli, ed i due nello spazio di pochi minuti raggiungono il gruppo. Prima fuga di giornata firmata da sei atleti: Keteleer, Dufrumont, Couvreur, Ronconi, Cargioli e De Santi, questultimo nelle vesti di stopper, infatti è compagno di squadra di Cottur. Lazione ha comunque vita breve, dopo soli dieci minuti di battaglia le fila ritornano compatte. Alle 14 esatte i girini raggiungono Alessandria (chilometro 90); corsa nuovamente infastidita dalla pioggia che da qualche minuto ha ripreso a cadere. Il plotone rallenta vistosamente, la strada è pure stata allagata, nelle ore precedenti il passaggio del Giro, dallo straripamento del Bormida. Ancora in gruppo raggiungono Novi Ligure: sosta di piacere nelle cittadina piemontese, la ditta Pernigotti offre a tutti, atleti e non, un dolce omaggio. Al rifornimento, quello ufficiale sintende, cade il ligure Cargioli, nulla di serio. Serravalle Scrivia, ancora calma piatta. Appena oltre Arquata inizia la salita che conduce alla vetta della Scoffera, Covolo e Pagliazzi tentano lavventura, stoppati dallottimo Feruglio. Il gruppo sallunga, si scavalca lAppennino con i corridori ancora tutti assieme, seppure sfilacciati. I primi a transitare sulla vetta sono: Brignole, Bartali e Coppi. Il fondovalle poi è pessimo, ed anche il vincitore dellultimo Giro dItalia (Coppi) è vittima di una foratura. I leoncelli dellArbos con Logli e Brignole in prima fila, accendono le polveri; anche gli uomini della Legnano danno man forte in testa alla gara. Covolo cade, Magni fora; pure Ronco e Menon sono appiedati da guasti meccanici. Al chilometro 190 restano in dodici a comandare le operazioni: Brignole, Logli, Bartali, Leoni, Vincenzo Rossello, Marangoni, Luciano Maggini, Cargioli, Lazzarini, De Zan, Renzo Zanazzi e Canavesi. Coppi prosegue il suo inseguimento.Inizia quindi il colle Caprile e lenfant du pays Brignole crea nuova selezione; in vetta, dopo otto chilometri darrampicata, restano proprio il ligure ed il suo compagno di squadra Logli, Bartali a cento metri, con il campione fiorentino Lazzerini, leterno Canavesi e Luciano Maggini. Coppi, intanto, corona il suo inseguimento lungo la discesa sterrata. Brignole è ancora intenzionato a mettersi in luce, la sua Genova è vicina, riparte ed a Recco vanta una quindicina di secondi di vantaggio sui più immediati inseguitori. Ortelli e Ricci, temerari in discesa, rientrano sul plotoncino proprio mentre viene riagganciato lattaccante. Stavolta Brignole, distrutto fisicamente e moralmente, perde contatto. Restano così in sei al comando: Canavesi, Logli, Ortelli, Coppi, Bartali e Mario Ricci. La maglia rosa di Cottur accusa un minuto. Sono dunque questi uomini a giocarsi le sorti della seconda giornata di gara. Ricci savvale della preziosa collaborazione del compagno di colori Bartali e brucia gli avversari con autorità.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
ANGELO BRIGNOLE
Nato a Borzonasca (Genova) il 10 marzo 1924. Completo. Alto 1,83 chilogrammi 72/74. Professionista dal 1946 al 1951. 2 vittorie. Anno e Squadra: 1946 Legnano, 1947 Arbos Talbot, 1948 Arbos, 1949/1951 Bartali.
Vittorie
Piazzamenti di rilievo
1946 2° Coppa Bernocchi
Piazzamenti al Giro dItalia
1947: 25° - 1948: 6° - 1949: 29° - 1950: 65°
Piazzamenti al Tour de France
1949: 53°