7^ tappa - sabato 22 maggio
ROMA PESCARA 230 chilometri
BRILLANTE ACUTO DELLINDOMABILE BEVILACQUA
Raduno di partenza al Portonaccio impreziosito dalla presenza dei massimi esponenti dirigenziali del ciclismo italiano, da Rodoni al conte Bonacossa, da Lugari a Truscelli a Lattuada. Dopo sole sei tappe lintero schieramento straniero è ormai ridotto a sole due unità: i fiamminghi Keteleer e Depredhomme, peraltro in forze alla italianissima Bianchi, agli ordini di Fausto Coppi. Ma passiamo rapidamente ai fatti salienti. A Tivoli primo traguardo volante vinto da Logli. La strada poi inizia ad inerpicarsi fino si 1100 metri dellAppennino laziale-abruzzese; è Ronconi a muovere le fila, un attacco appena accennato ed il gruppo si sgretola sotto allimpulso dellesperto gregario di Coppi. Al comando si forma un drappello composto da una ventina di atleti: i migliori. In discesa il faentino fora, il gruppo si ricompatta, ed a Tagliacozzo nuova volata per un traguardo a premi, dove la spunta Leoni. Sono al chilometro 110, lorologio scandisce le 13,10; Avezzano è alle porte. Solita abituale benedizione di Giove Pluvio, Ortelli smoccola, il plotone se la ride riordinando le fila. Nuovo spettacolo ad Avezzano, con il rituale traguardo volante, tocca a Luciano Maggini, irrobustire le personali casse, grazie alle 10.000 lire messe in palio dagli sportivi abruzzesi. Il plotone sale verso Forca Caruso, secondo Gran Premio della Montagna valido per il premio Gnutti; fora Bartali, in vetta Coppi precede il velocista Casola, Leoni e Bevilacqua. Ritmo che permane blando. In discesa nuova foratura per Bartali e con il toscano si devono arrestare pure Martini, Ricci, Cecchi, Simonini, Monari, Marangoni, Fiorenzo Magni, Casola e Bevilacqua. La discesa è vertiginosa, la testa della corsa procede comunque con calma ed attende gli sfortunati. A Popoli la frazione si decide: magistrale colpo di mano firmato Bevilacqua, il solo Castellucci tenta, inutilmente, di riagganciarlo. Toni vola solitario verso Pescara. A Bivio della Torre, sotto allacquazzone, il vantaggio dellattaccante è di 1 e 20 sul marchigiano Pugnaloni e di 4 sul gruppo. Bevilacqua aumenta ancora landatura e lo scarto si dilata. Il rettifilo asfaltato di viale Gabriele DAnnunzio assegna dunque il successo allalfiere dellAtala; Pugnaloni conserva una prestigiosa piazza donore, mentre il plotone, anticipato da Zanazzi, Pasotti e Biagioni, giunge dopo 742.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
UBALDO PUGNALONI
Nato ad Ancona il 25 dicembre 1924. Completo. Alto 1,70 chilogrammi 70. Professionista dal 1945 al 1949. Nessuna vittoria. Anno e Squadra: 1945/1946 Bianchi, 1947 Bianchi e Wally, 1948 Viscontea, 1949 Stucchi.
Piazzamenti al Giro dItalia
1947: 45° - 1948: 38°
Piazzamenti di rilievo