3^ tappa - martedì 17 maggio
GENOVA PARMA 243 chilometri
VINCE MAGGINI, DOPO UNA INTERMINABILE GIORNATA DI BATTAGLIA
Subito una sorpresa: prima del via, i belgi della Lygie abbandonano in massa il Giro. Indecifrabile comportamento il loro, soltanto Cappelmans si dissocia e decide di proseguire lavventura rosa, alla maniera dei touriste routier dinizio secolo. Partono alle 10. Due chilometri e prima fuga: tocca al ligure Vittorio Rossello raccogliere gli applausi dei conterranei, alla sua ruota poi si lancia Ronconi. Sturla, poi Nervi quindi Bogliasco, sotto alla pioggia sattacca la prima asperità di giornata, la Ruta. Fora Coppi, riceve una ruota da Pasquini e rientra prima che si scateni la bagarre. Dopo aver scavalcato la salita in precedenza citata, giù verso Santa Margherita Ligure, dovè posto un lauto premio di traguardo, ed è il vecchio Ronconi ad imporsi, con Rossello a dieci metri ed il gruppo ad un minuto. Il cielo si rasserena e mostra tutta la bellezza della riviera di Levante. A Rapallo Renzo Zanazzi, Peverelli e Pagliazzi rientrano sui due fuggitivi. Peverelli quindi transita per primo al successivo traguardo volante. Passo del Bracco, Zanazzi perde terreno, mentre il gruppo ora accusa un ritardo superiore ai tre minuti e mezzo. In vetta, al Gran Premio della Montagna, la situazione non è mutata, Rossello precede Ronconi e Peverelli, Zanazzi a 1 e 10, quindi il plotone maglia rosa a 348. In discesa ordini di scuderia fermano Ronconi, si deve avvicinare al capitano Coppi, e nel frattempo Zanazzi, rischiando losso del collo, si riporta sui primi. Salita della Foce: il margine sè dilatato a 4 e 45. La Liguria è alle spalle, sono in Emilia; dal gruppo esce Cargioli ed inizia un furioso inseguimento agli uomini di testa. Sarzana, i quattro vantano 58 sullinseguitore, plotone a 330. Pochi chilometri ed ancora un violento acquazzone disturba la tappa. Cargioli è eccezionale e riaggancia gli attaccanti. Cento allarrivo, vantaggio ridotto a 2 e 50. Prima diniziare la rampa di Montelupo Zanazzi sarrende, poco dopo è emulato anche da Peverelli, il gruppone riorganizza le fila. Cargioli, provato, si stacca da Rossello e Pagliazzi. Ma anche questi ultimi due coraggiosi protagonisti hanno il destino segnato. Nellordine passano sulla penultima salita di giornata, ma poco prima della Cisa sono raggiunti. Il grosso affronta la salita con veemenza, seppure con passo regolare: si selezionano al comando tutti i migliori. Al Gran Premio della Montagna Cecchi è primo, quindi Martini, Biagioni, Bartali, Coppi, Logli e più sgranati altri atleti. Ormai il più è fatto, lelastico saccorcia, ed al comando si trovano in una trentina; tra gli atleti delle parti alte della generale manca il solo Monari (questi giungerà 35° al traguardo in ritardo di 1 e 32). Tra Fornovo e Collecchio si registra qualche timido tentativo devasione, ma le scaramucce sono presto sedate. La Wilier Triestina, dominatrice di questo avvio di Giro, pilota magistralmente il suo velocista Luciano Maggini, che precede proprio il coequipier Magni, poi Bartali, Logli, Drei e tutti gli altri del primo gruppo. Cottur conserva la maglia rosa e la festa in casa Wilier è perciò doppia.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
I PRECEDENTI DEL GIRO A PARMA
1909 1940