8^ tappa - domenica 23 maggio

PESCARA – BARI 347 chilometri

GUIZZO DI LEONI

Partono alle 6 e 47 per la tappa più lunga di questo Giro d’Italia, una massacrante sgroppata, mezza giornata in sella, alla volta dell’estremo sud lungo il litorale adriatico. Primi chilometri al piccolo trotto, sono in molti a fare la conta delle gomme forate ieri, altri invece pensano giustamente al riposo di domani, prima di atrofizzare le articolazioni oggi dopo dodici ore di pedalate. Superano le ondulazioni di Francavilla, Ortona e San Vito, si ridiscende verso Torino di Sangro sempre tutti in gruppo; il solo Maggini pare in difficoltà, lamenta dolori ad una coscia, pure lo sprinter toscano è stato vittima della malasorte nei giorni precedenti. Alle 10 giungono a Vasto. Scatta Lambertini, lo seguono Ronconi, Vicini e Simonini. In breve al quartetto si aggiungono anche Coppi e Pagliazzi, il vantaggio del drappello inizia ad acquisire consistenza. Cade poi Lambertini, il plotone reagisce e la battaglia è sedata. Rifornimento di Termoli: situazione tranquilla. Nella cittadina che ricorda lo sbarco inglese del 1944, volata per un traguardo a premi vinta dall’indomabile Simonini su Corrieri e Ricci. Scoppia anche una breve querelle, Lambertini accusa Pagliazzi di averlo volontariamente buttato a terra, il toscano si difende ma la polemica ha tutta l’aria di proseguire anche in tarda serata a Bari. Ancora un po’ di verve in vista di nuovi traguardi parziali, vincono Ronco, Bertocchi, ed Astrua. A San Severo la media registrata è di poco inferiore ai ventotto orari. Ancora premi, servono per non intorpidire queste tappa infinita, a Foggia sono infatti posti tre striscioni, vincono nell’ordine Ausenda, Moscardini ed il velocista Casola. Cerignola, secondo rifornimento, mancano ancora novanta chilometri alla conclusione, gli orologi indacano che sono le quattro di un nuvoloso pomeriggio festivo. L’esilarante maratona sportiva sta per vivere i suoi attimi cruciali. Poco oltre l’ultimo rifornimento sopraccitato, si pone in evidenza il caparbio Vittorio Rossello, a Bisceglie è la volta di Lambertini, mai domo malgrado la precedente caduta, ma anche per il ferrarese non c’è troppa fortuna. Gli atleti subiscono ancora l’ennesimo nubifragio, mentre sono Bertocchi, Casola e Conte a tentare la soluzione di forza. Stoppati. Il lungomare barese appare quale un fiume di teste, la Bianchi pilota il suo velocista Conte; cadono De Santi e Keteleer prima dell’ingresso nello stadio del capoluogo pugliese. La susseguente volata è un capolavoro tattico di Leoni, parte in testa dopo essere stato pilotato alla perfezione da Corrieri, e giustizia di misura Conte, suo rivale di sempre. La classifica resta ancora immutata con Cottur sempre maglia rosa.

ORDINE D’ARRIVO

1° Adolfo LEONI Italia gs.Legnano chilometri 347 in 11 ore 36’38” media: 29,885
2° Oreste CONTE st
3° Giovanni CORRIERI st
4° R.Zanazzi st - 5° Casola st - 6° F.Magni st - 7° Toccaceli st - 8° Bertocchi st
9° Ronco st - 10° Paolieri st

CLASSIFICA GENERALE

1° Giordano COTTUR Maglia Rosa
2° Martini a 4’31”
3° Brignole a 6’36”
4° Bartali a 6’41”
5° Coppi a 7’28”
 
Nota: Sciopero mascherato. La carovana del Giro, memore di penalizzazioni pecuniarie, inscenò uno sciopero “mascherato” in questa giornata maratona. Le intenzioni furono rotte da Lambertini e Simonini con altri nel ruolo di guastatori. In seguito a questa presa di posiszione nacque una lite tra i corridori, tanto che Lambertini, si scrisse, fu scaraventato a terra da Pagliazzi. Ad ogni modo tutto terminò senza altre code avvelenate.
 
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