4^ tappa - mercoledì 18 maggio
PARMA VIAREGGIO 266 chilometri
OGGI E CASOLA LA RUOTA VELOCE
Partono con una decina di minuti di ritardo a causa dellAtala, in ritardo nel presentarsi sulla linea del via. Pochi chilometri e dopo una breve scaramuccia, provocata da Corrieri, cadono Astrua, Idèe e Fondelli, ma prontamente rientrano in gruppo, tranne il piemontese (Astrua) dolorante ad una spalla. Folla ovunque, giungono a Modena alle 11 esatte. Tutti in gruppo, situazione ancora cristallizzata pure a Bologna, centro che si attraversa alle 12 e 10. I girini si staccano dalla via Emilia verso la statale Porrettana. Rapido saluto alla tomba di Guglielmo Marconi, quindi, oltre Sasso, la strada sinerpica verso Marzabotto. Rifornimento posto a Porretta; tutto troppo tranquillo, eppure si sono già coperti 149 chilometri a 33 di media. Sattacca quindi la Collina, piove, nessun sussulto.La successiva discesa è in condizioni disastrose, buche, ghiaia, pozzanghere la rendono impossibile o quasi. I più temerari fanno il diavolo a quattro, in molti forano; Pasquini, Renzo Zanazzi, Ronconi, Baito, Conte, Bizzi e Bini i più scalognati. I protagonisti giungono a Pistoia, pure Bartali fora e cade proprio nel momento in cui non ha gregari al suo fianco. Coppi se navvede ed attacca. Sette i fuggitivi a Serravalle, sono: Coppi, Casola, Cecchi, Biagioni, Vittorio Magni, Luciano Maggini e Bresci. Fausto forza e gli altri compagni davventura si staccano. Tragella, direttore sportivo biancoceleste, raggiunge il suo campione e lo invita a mollare, mancano ancora troppi chilometri a Viareggio e sarebbero energie sprecate. A poco a poco il grosso si ricompone, landatura si placa ed anche atleti nettamente staccati (oltre 5) hanno così modo di rientrare. Il successivo monte Quiesa provoca qualche scaramuccia di poco conto; al culmine Coppi, Bartali e Bof transitano nellordine. Questultimo, poi, tenta il colpo di mano in discesa, ma il plotone dei migliori non concede spazio. Bianchi e Wilier Triestina forzano cercando la soluzione più incerta e spettacolare, lo sprint. Pietrasanta, traguardo a pochi chilometri; Cottur (maglia rosa) fora, il suo direttore sportivo Zandonà è pronto, ma ormai la prossimità dellarrivo non concede scampo al vecchio capoclassifica. Accuserà un ritardo di un minuto circa. Anche Martini e Brignole, per gli stessi motivi, perdono parte del loro vantaggio. Ora si vive per la volata, Casola è abilissimo a sfruttare il varco giusto ed a centrare così il primo successo al Giro dItalia; giustiziando Magni e Leoni. Domani riposo.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
I PRECEDENTI DEL GIRO A VIAREGGIO
1909 1940
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
LUIGI CASOLA
Nato a Busto Arsizio (Varese) l11 luglio 1921. Velocista. Alto 1,80 per chilogrammi 80. Professionista dal 1946 al 1953. 16 vittorie. Anno e Squadra: 1946 Bustese e Ricci, 1947 Bianchi, 1948 Cimatti, 1949 Benotto, 1950/1952 Atala, 1953Atala e Levrieri Benotto.
Vittorie
Piazzamenti al Giro dItalia
1950: 70° - 1951: 51° - 1952: 65°
Piazzamenti di rilievo