17^ tappa - venerdì 4 giugno
CORTINA TRENTO 160 chilometri
NEL GIORNO DELLE POLEMICHE PRIMEGGIA ANCORA LAIRONE
Partono alle 13 e 05, con unora abbondante di ritardo, presente al via tutto lo stato maggiore dellUVI, Adriano Rodoni in testa, allo scopo di definire le formazioni che nei mesi a venire difenderanno i colori azzurri al Giro di Svizzera ed al Tour de France. A Trento si conoscerà con ogni probabilità il vincitore di questo incertissimo Giro dItalia. Cecchi, Magni, Coppi o Bartali? Oppure un outsiders? Alla strada ed agli ultimi passi dolomitici la sentenza. Non parte Ronconi, vittima di uno strappo muscolare al quadricipide femorale destro. Si comincia subito in salita, lungo i tornanti del Falzarego Monari detta il ritmo, i velocisti iniziano la loro tappa nelle retrovie, in breve il plotone dei migliori resta composto da una ventina di elementi. Ancora uno scossone, voluto questa volta da Cecchi, e la selezione diventa più netta, Coppi e Bartali forzano landatura; Magni e Volpi accusano qualche difficoltà. A segnalarsi per le splendide condizioni di forma ci sono Bof e Pasotti che francobollano gli uomini di testa. Ancora Coppi, una, due, tre accellerazioni ed a resistere alla sua ruota resta il solo Bartali, seppure in debito dossigeno. Lo spettacolo è intenso, stupendo. La neve incornicia il passaggio dei girini, luomo di Castellania costringe alla resa anche il suo eterno rivale quando mancano tre chilometri al Gran Premio della Montagna. In vetta al Falzarego Coppi ha scavato un piccolo abisso: 150 su Bartali; Ortelli, Cottur e Cecchi a 207, Bresci a 328, cinque secondi dopo transitano Magni, Pasotti, Menon e Rossello: in discesa muta la situazione, Bartali è raggiunto dagli inseguitori guidati dalla maglia rosa. In pianura il vantaggio di Coppi si assesta sui tre minuti. Ultima salita: il Passo del Pordoi. Attacca Bartali, restano con il toscano Cecchi e Pasotti, quindi anche questi due devono lasciare strada a Ginettaccio. Il duello a distanza tra Bartali e Coppi è sempre più entusiasmante. Ancora neve e tanto, tantissimo pubblico. Alle 15 in punto Fausto scavalca il Pordoi, Gino è lontano 4 e 15, poco oltre (4 e 33) lo splendido Ortelli, quindi sattende una trentina di secondi e compaiono sgranati Cecchi, Cottur, Bresci e Pasotti; Magni a 5 e 33. Si plana alla volta di Canazei. Magni è straordinario e con una impeccabile picchiata si riporta, nel breve volgere di una dozzina di chilometri, a ridosso del gruppetto della maglia rosa. Ma le emozioni non sono ancora terminate. A questo punto pare chiaro che Cecchi abbia compiuto la straordinaria impresa (a 35 anni) di vincere il Giro dItalia e invece limprevisto è posto dietro langolo. Il leader della corsa fora, Magni può contare su due compagni di squadra: Bresci e Cottur. La caccia alla maglia è nuovamente aperta. Pancia a terra i tre wilierini volano, Cecchi solissimo perde terreno. Fora pure Bartali, la maglia rosa lo raggiunge, ma i due toscani vedono sempre di più crescere il loro ritardo. Sono a Lavis, otto chilometri al telo darrivo, lo scopino (leggi Cecchi) è alla deriva. Stupendo il trionfo di Coppi, impresa memorabile, leggendaria, ma si attende e gusta quello che sta avvenendo alle sue spalle. Limprevedibile gioia di Magni e lo sconforto di Cecchi. Il gruppetto dei battuti sopraggiunge a 231, preceduto da Ortelli, col romagnolo ci sono: Pasotti, Cottur, Bresci e Magni. Si deve attendere 7 e 20 per appuntare sui taccuini larrivo di Bartali e Cecchi. Eppure le sorprese non vogliono terminare. A questo punto Magni è in rosa con 2 e 11 sul vecchio alfiere della Cimatti, ma la giuria ha in serbo unaltra novità, penalizza il pratese di 2 per spinte, aiuti non del tutto sportivi ricevuti dallimputato lungo le rampe delle vette odierne. La polemica che si scatena risulta interminabile, Coppi inveisce, Cecchi protesta, la giuria risulta essere inammovibile. Magni penalizzato, daccordo, ma di soli due minuti. Come in ogni diatriba nascono due scuole di pensiero che a distanza di mezzo secolo ancora non hanno trovato accordo. Chi invece nelloccasione laccordo lo ha trovato rapidamente è stato Coppi e tutta la Bianchi, che per protesta abbandonano il Giro dItalia.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE