15^ tappa - lunedì 4 giugno
BRESCIA – VENEZIA 188 chilometri
Il Giro inizia la settimana decisiva con un’altra
frazione facile dal punto di vista altimetrico; solo giovedì, dopo la tappa di
Cortina, si saprà qualche cosa di più circa il possibile vincitore: Coppi,
Kubler, Magni, Koblet, oppure una sorpresa come Astrua o Van Steenbergen?
S’attende con ansia il responso. Prima del via un paio di notizie, Koblet sta
meglio dopo la rovinosa caduta avvenuta un paio di giornate orsono; mentre
Schaer e Zanazzi sono costretti al ritiro da guai fisici di vario genere.
Subito nei primi chilometri fora Bobet, proprio quando nasce il tentativo di
fuga promosso da Zampieri e Barozzi e rimpinguato da altri elementi, ma la vita
dell’azione è decisamente breve. E’ quindi la volta di Menon e Falsini seguiti
come un’ombra da Pezzi, ed il romagnolo sfreccia per primo al traguardo a premi
posto a Verona. Il gruppo poi si ricompone, percorre quattro chilometri ed ecco
un altro traguardo volante, questa volta l’onore tocca ad un atleta di casa:
Bof. Soffrono Minardi, Ciolli e Pettinati, i tre sono già piuttosto staccati.
Il plotone fila a trentacinque all’ora di media, ennesimo premio occasionale,
vinto dal toscano Logli. Nei pressi di San Bonifacio un violento acquazzone
rinfresca la giornata, e questa volta è manna per i corridori, affaticati e
dalla gola arrossata e rinsecchita dalla polvere presente sul manto stradale.
Pure Tullio Campagnolo saluta come di prammatica la gara rosa, l’industriale
vicentino ha mobilitato tutto il suo Velo Club per rendere i dovuti omaggi ai
tanti e graditi ospiti. Ancora qualche chilometro di quiete e tocca poi a
Grosso e Casola riaccendere la miccia, ma tutto termina nel breve volgere di
qualche minuto. Padova è alle porte, è la volta di Corrieri ad intascare
seimila lire di premio. Sempre scaramucce, Barbiero e Casola (che grinta!) tra
i più attivi, poi l’indomabile Grosso, vantaggio massimo duecento metri. Il
gruppo si scompone e ricompatta in un elastico di emozioni. Al cartello dei
quattro è la volta del grande Magni, allungo stupendo e gruppo alla frusta,
dimostrando così a tutti il suo strabiliante stato di forma. Ma ormai nessuno
può ribellarsi alla soluzione più pronosticata, lo sprint. Nella bella Venezia
il capolavoro di giornata è firmato dalla nobile mano di Van Steenbergen, il
quale, ben coadiuvato dalla sua squadra, mette la propria maglia rosa dinnanzi
a tutti; Bevilacqua, Leoni e Conte rispondo per primi all’appello dei battuti.
ORDINE D’ARRIVO
1° Rik VAN STEENBERGEN Belgio gs.Girardengo chilometri 188 in 5.07’48” media: 36,651
2° Toni BEVILACQUA st
3° Adolfo LEONI st
4° Conte st - 5° Brasola st - 6° Menon st - 7°
Pinarello st - 8° Grosso st
9° Corrieri st - 10° Frosini st
CLASSIFICA GENERALE
1° Rik VAN STEENBERGEN Maglia Rosa
2° Astrua a 4’ 05”
3° Magni a 4’ 23”
4° Kubler a 5’ 32”
5° Bobet a 5’ 35”
Maglia Bianca: Zampini
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che
hanno caratterizzato la storia del Giro
RIK VAN STEENBERGEN
Il suo vero nome di battesimo era Hendrik Constantia Maria, altrimenti detto “Rik”. Nato a d Arendonk (Antwerpen - Belgio) il 9 settembre 1924. Professionista dal 1943 al 1966. Su strada 270 vittorie.
Palmares
Campione del Mondo su strada nel 1949 (a Copenaghen), 1956 (ancora a Copenaghen) e 1957 (a Waregem). Giro delle Fiandre 1944 e 1946. Parigi Roubaix 1948 e 1952. Freccia Vallone 1949 e 1958. Parigi Bruxelles 1950. Milano Sanremo 1954. Giro d’Argentina 1952 (quattro tappe all’attivo). Tour de l’Ouest 1951. Gran Premio di Bali 1958. Campionato delle Fiandre 1943. Circuito delle Regioni Fiamminghe 1944. Saint Truiden Waregem 1945. Bruxelles Ingooigem 1945. Giro dei Quattro Cantoni 1946. Circuito delle Tre Province ad Avelgem 1948. Giro del Limburgo 1949. Circuito del Limburgo 1949, 1955 e 1956. Freccia Hesbignonne 1951. Circuito delle Undici Città a Brugge 1961. Criterium degli Assi a Longchamp 1948, 1952, 1955, 1957 e 1958. Chateaulin 1952. Chaam 1956, 1958 e 1960. Ruota d’Oro a Daumesnil 1952, 1953, 1954 e 1956. Gran Premio di Brasschaat 1950 e 1959. Challenge de l’Aiocc 1966. Campione Belga dell’inseguimento nel 1944. Fu anche grande pistard, pluricampione belga e vincitore di Sei Giorni (in tolale 40). Quattro vittorie di tappa al Tour de France, a Tolosa e Parigi nel 1949; a Rennes nel 1952 e Tolosa 1955. Terminò il Tour de France 27° nel 1949 e 55° nel 1955. Due giorni maglia gialla nel 1952.
Quindici vittorie di tappa al Giro d’Italia: 1951 a Torino e Venezia (sette giorni maglia rosa); 1952 a Napoli, Riccione e Venezia; 1953 a Pisa; 1954 a Napoli, Abano Terme, Padova e Milano; 1957 a Verona, Montecatini, Como, Abano Terme e Milano (un giorno maglia rosa). 2° nel 1951, 38° nel 1952, 44° nel 1953, 31° nel 1954 e 35° nel 1957.
Sei tappe vinte alla Vuelta di Spagna 1956 (sua unica partecipazione) e primo anche nella classifica a punti oltre al quinto posto nella classifica finale.
Una vittoria al Giro d’Olanda 1958 (settimo finale).
Una tappa vinta pure al Giro del Lussemburgo (una sola partecipazione, ritirato, nel 1947).
Parigi Roubaix: 2° nel 1957 e 3° nel 1951
Parigi Bruxelles: 3° nel 1956
Giro delle Fiandre: 3° nel 1955
Milano Sanremo: 2° nel 1959
Campionato del Mondo: 3° nel 1946 (11 partecipazioni: 1946, 1947, 1949, 1950, 1951, 1952, 1956, 1957, 1958, 1959 e 1961)
Roma Napoli Roma Gran Premio Ciclomotoristico: 3° nel 1954