1^ tappa - sabato 19 maggio
MILANO
– TORINO 202 chilometri
Tocca ancora a Milano l’onore d’abbassare la
bandierina del via sul Giro d’Italia, per una prima tradizionale frazione che
si concluderà a Torino. E’ subito Maggini, con il compagno di colori Casola, ad
accendere la miccia. La coppia dell’Atala è agganciata da Bini, mentre alle
spalle dei tre si mettono in evidenza Fazio, Magni e Depredhomme. Azione breve
comunque. Sono Grosso e Serse Coppi, in un secondo tempo, a tentare l’azione di
forza, ma anche questi due vengono presto riassorbiti. A Rho gruppo compatto,
mentre comincia a piovigginare e l’asfalto reso viscido nasconde numerose
insidie. Al trentesimo chilometro il taccuino si deve occupare della notizia
relativa ad una foratura del Campione del Mondo in carica Schotte. Segue una
lunga teoria di guasti meccanici, mentre a Biella si registra una nuova
situazione: diciassette atleti in avanscoperta, Kubler, Magni, Maggini,
Impanis, Van Steenbergen, Soldani, Astrua, Kint, Bini, Pasquini, Bresci,
Zampini e Dordoni i più attivi. A Cavaglià restano quindici uomini al comando,
Zampini e Bini, vittime di guasti meccanici, navigano ad un minuto dai
battistrada. A questo punto il plotone accusa 1’ e 45” di ritardo. Continua a
piovere, ora più insistentemente, cade Seghezzi, fora Bartali, il pubblico
delle grandi occasioni incornicia una frazione condotta alla grande. Il Giro
non poteva iniziare meglio. Tra gli attaccanti più vogliosi una coppia di
toscani doc: Magni e Maggini, irriducibili protagonisti. Un loro corregionale,
Bartali, naviga già a dieci minuti dai primi, vittima del suindicato guasto
tecnico avvenuto nel momento meno propizio. Intanto il plotone ha lasciato la
provincia di Vercelli alla volta di quella di Torino. Nei pressi di Gassino, a
sorpresa, Kubler accusa il peso della fuga, mentre Magni risulta essere ancora
più scatenato. Nei pressi di San Mauro Torinese la tappa si decide. Van
Steenbergen sovverte ogni pronostico, non attende la soluzione che più gli si
addice, vale a dire la volata, e parte in contropiede. Tra i suoi compagni
d’avventura c’è incertezza, il fiammigo rosica venti secondi. E’ quanto basta.
Il grande Rik vince così, solitario, la tappa e veste la prima maglia rosa di
questo trentaquattresimo Giro d’Italia. A 28” Soldani beffa per il secondo
posto il grande protagonista di giornata Fiorenzo Magni.
ORDINE D’ARRIVO
1° Rik VAN STEENBERGEN Belgio gs.Girardengo chilometri 202 in 5 ore 16’12” media:38,330
2° Renzo SOLDANI a 28”
3° Fiorenzo MAGNI st
4° Bresci st - 5° Frosini st - 6° Astrua st -
7° Impanis st - 8° Kint st
9° Pedroni a 1’ 43” - 10° Kubler st
CLASSIFICA
GENERALE
1° Rik Van Steenbergen Maglia Rosa
2° Soldani a 28”
3° Magni st
4° Bresci st
5° Frosini st
Maglia Bianca: Frosini
CURIOSARIO
La Maglia Rosa compie
vent'anni
Era il 10 maggio 1931 quando fu indossata da Learco
Guerra la prima maglia rosa della storia del Giro. Prima tappa di quel lontano
Giro, Milano Mantova a capo di 206 chilometri. Guerra la difesa per un’altra
giornata, quindi la passò al rivale di sempre Alfredo Binda. Ma le sorprese non
finirono, infatti la classifica generale, con relativa maglia, finì sulle
spalle di Francesco Camusso, taciturno piemontese dotato di classe cristallina.
C’è pure da raccontare un piccolo aneddoto circa il colore del primato al Giro.
Il regime (imperante nel 1931) non aveva infatti gradito quel colore, a modo di
vedere troppo femminile per uno sport tanto impegnativo, ma la Gazzetta
proseguì la propria idea originaria, onorando il capoclassifica con il suo
colore “sociale”. Un grande successo.