11^ tappa - giovedì 31 maggio
PESCARA – RIMINI 246 chilometri
Frazione di trasferimento l’undicesima della serie
lungo il litorale adriatico fino a Rimini, solo un paio di modeste ondulazioni
che potrebbero comunque favorire qualche ardito colpo di mano. Alle 10 e 30 è
il prefetto di Pescara ad abbassare la bandierina del via. Primo attacco di
giornata firmato da Zampieri, Logli e Barozzi, dopo quindici chilometri; 40
secondi il loro vantaggio. Quindi traguardo volante in quel di Roseto degli
Abruzzi, vince Barozzi. Alle porte di Giulianova i fuggitivi sono riassorbiti.
Media dopo un’ora di gara superiore ai quarantadue orari. Al centro della
suindicata cittadina abruzzese in palio l’ennesimo traguardo a premi decisamente
ambito e cospicuo, primo è l’idolo del luogo Franco Franchi. Ancora uno scatto,
è Dordoni a provarci, ma il tentativo si spegne sul nascere. Il gruppo non può
concedere molto spazio; ventimilalire a chi transita per primo a Cupra
Marittima, vince Albani. Qualche minuto ed altra fettuccia parziale posta
sull’asfalto in riva all’Adriatico, e questa volta la ruota veloce è quella
dell’indomito Corrieri. La cronaca s’infittisce di informazioni di colore,
anche una caduta di una decina d’atleti costringe al lavoro il medico del Giro
dottor Frattini, il più malconcio del lotto è il toscano Ciolli. Poi si
seleziona al comando un primo gruppetto: Albani, Pinarello, De Santi, Coppi,
Magni, Kubler, Bobet, Casola, Bevilacqua, Logli, Bartolozzi, Elio Brasola, Pasotti,
Pedroni, Moresco, Renzo Zanazzi, Fornara, Astrua, l’onnipresente Padovan e
Scudellaro protagonisti. Parrebbe una fuga decisamente interessante, ma in meno
di dieci chilometri tutto rientra senza strascichi. Cade anche Giudici, prima
d’attaccare la salita che conduce a Numana, quindi Osimo, e la ripida discesa
del Pinocchio. Fora Giacchero. La tappa si riaccende, sei all’attacco: Albani,
Leoni, Rivola, Zanazzi, Spotti e Keteleer. Quindi poco prima di Marina di
Falconara s’accoda Marinelli, ma neppure questa azione produce esiti rilevanti.
La tregua non esiste più e Zanazzi con Minardi tenta la carta del contropiede,
ripresi questi due è la volta di Scudellaro ed Albani. Nuova caduta, sono
Grosso e Koblet gli sfortunati di turno, il primo riparte subito, il secondo
resta stordito a terra, perde 2’ e 45” quindi scortato da tutta la sua squadra
tenta l’inseguimento al gruppone. In questi frangenti favoloso il compito di
gregariato svolto da Bizzi e Rossi: il ritardo diminuisce a vista d’occhio. Nei
pressi di Fano il piccolo convoglio in maglia Guerra rientra. Pure Albani e
Scudellaro vengo riacciuffati in quel mentre. La tappa vive momenti caldissimi
ed è la volta di Biagioni, Gestri, Zampieri e Rivola, raggiunti poco oltre da
Leoni, Pettinati e Roma; i sette formano un gruppetto decisamente bene
assortito. Cattolica, il loro vantaggio supera, seppur di poco, i cinquanta
secondi. A sorpresa cede Leoni, mentre dal plotone evadono due enfants du pays:
Pezzi e Barducci, ma è chiaro che a questo punto è troppo tardi per pensare che
si possano accodare alla testa della tappa. Lo sprint tra i residui battistrada
è risolto alla grande dall’astuto Biagioni, il quale precede nettamente Rivola,
Roma e Pettinati. Gruppo a 1’ e 51” regolato dal guizzo del grande Van Steenbergen.
ORDINE D’ARRIVO
1° Serafino BIAGIONI Italia gs.Ganna chilometri 246 in 6 ore 28’24” media: 38,002
2° Dante RIVOLA st
3° Giovanni ROMA st
4° Pettinati st - 5° Zampieri st - 6° Gestri st - 7° Pezzi a 1’ 31” - 8° Barducci st
9° Van Steenbergen a 1’ 51” - 10° Corrieri st
CLASSIFICA
GENERALE
1° Fiorenzo MAGNI Maglia Rosa
2° Astrua a 47”
3° Kubler a 1’ 09”
4° Bobet a 1’ 37”
5° Van Steenbergen a 2’ 01”
Maglia Bianca: Zampini