17^ tappa - lunedì 12 giugno

CAMPOBASSO – NAPOLI 167 chilometri

UN ANNIBALE ALL’OMBRA DEL VESUVIO

Nella sua penultima giornata di gara il Giro d’Italia tocca il punto più a sud di questa 33^ edizione, con la frazione che si conclude a Napoli. Via dato dal sindaco della città molisana a mezzogiorno, sotto ad una opprimente canicola estiva. Subito velocità elevata scendendo verso Vinchiaturo; Beyaert e gli uomini della Taurea menano le danze. Nel polverone creato dalle strade sterrate si registrano numerose forature, da Vittorio Rossello a Brignole, da Albani a Covolo, anche Koblet è appiedato dal solito guasto tecnico, comunque il fedele Bizzi è prontissimo a soccorrere il titolato caposquadra: qualche chilometro ancora e la maglia rosa è nuovamente in gruppo. Poco prima di Isernia Koblet è di nuovo fermo al palo, seconda foratura presto sconfitta. Intanto in vista della tappa volante posta nel capolluogo molisano, prendono il largo Corrieri, Casola, Zanazzi, De Santi, Pasquini, Conte, Brasola, Covolo, Doni e Paolieri; nella volata che ne consegue ed assegna l’abbuono, sprint perfetto di Zanazzi che precede di mezza macchina Conte (in un primo tempo la giuria aveva erroneamente comunicato l’ordine inverso). Plotone distante una cinquantina di secondi. Oltre Isernia si accentua il rosario delle forature, ed a Ravindolo si verifica il terzo infortunio per la maglia rosa. A sette chilometri da Venafro vengono riassorbiti i dieci attaccanti, e Koblet deve ancora recuperare un minuto, ma una nuova incredibile maledetta sfortuna lo coglie: il campione elvetico è costretto al quarto stop, questa volta è la ruota posteriore che s’affloscia. L’inseguimento si presenta subito più redditizio, per strada raccoglie Zanazzi (rialzatosi dopo il traguardo volante) il quale si trasforma in boa salvagente per la maglia rosa, Kubler e Ronconi, i quali di buona lena collaborano tacitamente col rossocrociato, ed a questo punto la sventura è veramente finita. Quando il plotoncino s’accoda al gruppo il simpatico Hugo alza la mano destra mostrando, ad amici e rivali, quattro dita tese verso l’alto. Nei pressi del rifornimento partono Brasola e De Santi, il gruppo non reagisce ed in breve il tandem di testa si ritaglia un buonissimo margine di vantaggio. Al primo controllo un minuto su Sforacchi da solo, quindi duecento metri oltre ci sono Fazio, Soldani e Pasquini; grosso a tre primi. Situazione che per una dozzina di chilometri resta cristallizzata, non mancano di certo i colpi di scena: fora anche Brasola. A questo punto il copione recita: De Santi, a 35” il velocista veneto, ad 1’ e 40” Sforacchi; seguono a 2’ e 35” Soldani, Fazio e Pasquini; il plotone naviga, disinteressato, staccato di quasi dieci minuti. De Santi ad ogni buon conto non insiste, ed a 35 chilometri da Napoli, precisamente poco oltre il bivio di Capua, la coppia torna unita; alle loro spalle anche Sforacchi è raggiunto dagli altri tre inseguitori. Da Caivano a Napoli due ali di folla scorta i protagonisti verso l’arrivo. Non si registrano più sussulti, per la cronaca ricordiamo solo un tentativo di Grosso e Crippa che dal gruppo tentatno un improbabile rincorsa ai fuggitivi. Giochi fatti, e l’Arenaccia incorona lo spunto del veloce Brasola che rifila quindici metri al coraggioso triestino. Ancora 3’ e 10” d’attesa per assistere alla volata valida per la terza moneta, vinta facilmente dal toscano Soldani. Gruppo maglia rosa a quasi un quarto d’ora.

ORDINE D’ARRIVO

1° Annibale BRASOLA Italia gs.Benotto chilometri 167 in 4 ore 43’30” media: 35,344
2° Guido DE SANTI st
3° Renzo SOLDANI a 3’ e 10”
4° Sforacchi st - 5° Fazio st - 6° Pasquini st - 7° Grosso a 10’ e 20” - 8° Crippa st
9° Bevilacqua a 14’ e 50” - 10° Casola st

CLASSIFICA GENERALE

1° Hugo KOBLET Maglia Rosa
2° Bartali a 5’ e 12”
3° Martini a 8’ e 41”
4° Kubler a 8’ e 45”
5° Maggini a 10’ e 49”
Maglia Bianca: Pedroni

 

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