10^ tappa - domenica 4 giugno
BOLZANO MILANO 291 chilometri
VI RICORDATE DI FAZIO? ECCOLO PRIMO A MILANO
(nella tappa più lunga di questo Giro)
I superstiti della durissima tappa dei monti Pallidi ripartono da Bolzano, dopo il meritato giorno di riposo, alla volta del capolluogo lombardo. Sin dalla partenza si fila spediti a quaranta allora, in evidenza il transalpino Beyaert, quindi Marini, Gestri e Schaer, ma non cè spazio neppure per questi coraggiosi. E quindi la volta di Keteleer prima e di Paolieri e Tonini poi a mettersi in evidenza, ma restano solo belle azioni senza costrutto. In fondo al gruppo, intanto, Fondelli e Ricci accusano guai fisici, ingigantiti dallandatura subito molto sostenuta. In prossimità della tappa volante di Trento tenta De Santi, presto raggiunto, e gli abbuoni si decidono con un lungo e potente sprint di Fornara che batte Kubler, Casola, Corrieri e Brasola nellordine. A questo punto si sono coperti 58 chilometri in poco meno di unora e mezza. Il gruppo si ricompone ed il pensiero vola a Coppi, dolorante ed affranto in un letto dospedale, proprio a Trento, purtroppo il Giro, ed i tifosi del nostro sport, hanno maldestramente perso il loro grande favorito. La successiva rampa di Cadine mette le ali ai piedi del francese Brulè. In vetta ha un divario di 1 e 25 sui primi inseguitori, ad Arco il suo vantaggio sfiora i cinque primi. Punta ancora verso lalto lo scarto delluomo in maglia Viscontea, e lunico a tentare qualche soluzione alle sue spalle è il reggiano Barozzi. A Salò si attendono undici minuti dal passaggio dellattaccante prima di scorgere il plotone. Rifornimento a Gavardo, lo scarto non tende a diminuire, anzi a questo punto è di 12 e 35. Dal gruppo, finalmente, emergono quattro inseguitori: Mario Fazio, Lambertini, Pasquini e Valeriano Zanazzi; il quartetto inizia a limare secondo su secondo al fuggitivo. Bergamo, seconda tappa volante: vince naturalmente Brulè, gli inseguitori a poco più di sei minuti, gruppo maglia rosa a dodici. Cade Pasquini, Minardi lascia il plotone; al chilometro 241 il romagnolo raggiunge lo sfortunato toscano (Pasquini appunto), mentre dal grosso scattano Ausenda, che presto si rialza, Keteleer, Conte e Fumagalli. Questi ultimi tre a trenta dallarrivo sono su Pasquini e Minardi. Tutta la Brianza è in festa, mentre Brulè si spegne a poco a poco, ed a venti da Milano è raggiunto da Fazio, Zanazzi e Lambertini. Il gruppo è scosso da una caduta senza conseguenze di Koblet. I quattro si avvicinano al Vigorelli, mentre gli atleti intercalati tra i battistrada ed il gruppo cedono allinseguimento dei vitali Astrua, Robic, Keteleer, Leoni, Servadei, Lauredi, Maggini e soci. Questi ultimi si ricompattano e sbriciolano di continuo, perdendo così la compattezza necessaria che gli permetterebbe di agguantare tutti i fuggitivi. Sulla pista milanese lo sprint a ranghi ridotti tra i quattro protagonisti odierni è risolto di potenza dal siciliano Mario Fazio, che batte nettamente Valeriano Zanazzi, Brulè e Lambertini. I primi inseguitori, intanto, sono vicinissimi, il quinto, Astrua, giunge a soli 13.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
ATTILIO LAMBERTINI
Nato a Viconovo (Ferrara) il 3 giugno 1920. Passista scalatore. Alto 1,72 chilogrammi 68. Professionista dal 1947 al 1952. 2 vittorie. Anno e Squadra: 1947/1948 Arbos, 1949 Viscontea, 1950/1951 Bartali, 1952 Arbos.
Vittorie
Piazzamenti di rilievo
Piazzamenti al Giro dItalia
1947: 40° - 1948: 34° - 1949: 38° - 1950: 62° - 1951: 63° - 1952: 29°