13^ tappa - mercoledì 7 giugno

RIMINI – AREZZO 244 chilometri

TOSCANI DI VALORE

La tappa scatta dal centro di Rimini tra due ali di folla plaudente. Inizio tranquillo, a rompere gli indugi ci pensa poi Sforacchi in vista di un traguardo volante. Il belga Dumont affaticato ed in non perfette condizioni fisiche, dopo soli trenta chilometri di gara abbandona. Termina la strada asfaltata e la dolce pianura. Un cambio di passo repentino che dal mare conduce a San Marino; Robic ancora dolorante per la botta di ieri, si sfila ondeggiante in coda al gruppo, affiancato per un breve tratto dal fido scudiero Brulè. Ancora qualche chilometro ed il buon “Biquet” è costretto a dare l’addio al Giro d’Italia; nei suoi occhi si legge sconforto; quegli stessi occhi velati di pianto che ci mostra Belloni, suo attempato direttore tecnico. Un foglio importante di questa edizione del Giro si straccia così, perché la dea bendata ha voluto. Intanto le schiene dei più attivi s’inarcano per spingere sempre più forte lungo le rampe. Koblet attacca con Fornara e Ronconi al mozzo, risulta essere sempre più svizzero questo Giro 1950. Cede poi Ronconi, raggiunto da Astrua e Martini, che nel frattempo si sono liberati del gruppo, resta attendista Bartali. Al Gran Premio della Montagna si registrano i seguenti passaggi: Koblet con Fornara secondo ad una ventina di metri, quindi Ronconi a 45”, col romagnolo anche Martini, poi Astrua ad un minuto; Bartali al fianco di Lazarides a 1’ e 45”, seguono altri uomini di classifica riuniti in un fazzoletto. Dopo lo scollinamento i primi cinque si fondono in un unico drappello, ed al traguardo volante di Verrucchio è primo Ronconi. Verso Sant’Arcangelo di Romagna perde contatto Martini, vittima di una foratura; ancora qualche chilometro di parziale tranquillità tra gli uomini di testa porta ad un logico ricongiungimento generale. In vista di Cesena ci provano Vicini e Barducci, ragazzi di casa, con loro ci sono pure Kubler, Koblet, che marca stretto il connazionale, Brasola, Ghirardi e Castellucci. Il vantaggio dei sette cresce: alla tappa volante di Forlì, vinta dal veloce Brasola, è di 1’ e 10” sui più immediati inseguitori. Sono appena al giro di boa, e c’è ancora spazio per un ulteriore rimescolamento delle carte. Infatti a Castrocaro lo scarto è sceso a 50”. Molto attivi nell’inseguimento Martini, Ronconi, Pezzi, Fornara e Pedroni. La corsa vola verso il Muraglione ed il suo epilogo. A questo punto al comando si ricompone un gruppetto formato da una ventina di elementi. Magni sente aria di casa ed ha voglia di stupire, tenta mille volte di avvantaggiarsi; sulla salita suindicata Koblet ribadisce la sua superiorità, detta i tempi con incredibile scioltezza; battaglia sì, ma mai eccessivamente convinta, la sperata selezione non giunge. La maglia rosa si prende addirittura il lusso di transitare per prima sotto allo striscione del Gran Premio della Montagna, grazie ad un poderoso allungo nel finale. La pattuglia di testa comunque lungo la discesa si ricompatta; Arezzo è vicina, Magni riprova lo scatto, inutile. Sono in molti i toscani nella testa della corsa, composta da 28 corridori, pronti a volersi giocare le proprie possibilità nella loro terra. Lo sprint finale è incerto e bellissimo, un condensato di spettacolo, ancora Magni protagonista, ma la prima moneta gli sfugge di pochissimo, a pannaggio di Luciano Maggini, abile a gestire meglio il suo spunto veloce; terzo l’eterno Bartali che precede pure Brasola. La classifica generale subisce solo qualche ritocco nelle proporzioni del vantaggio di Koblet, abilissimo oggi ad intascare gli abbuoni sui Gran Premi della Montagna.

ORDINE D’ARRIVO

1° Luciano MAGGINI Italia gs. Taurea chilometri 244 in 7 ore 19’55” media: 33,280
2° Fiorenzo MAGNI st
3° Gino BARTALI st
4° Brasola st - 5° Pasotti st - 6° Keteleer st - 7° Kubler st - 8° Lauredi st
9° Pagliazzi st - 10° Vicini st

CLASSIFICA GENERALE

1° Hugo KOBLET Maglia Rosa
2° Bartali a 7’ e 12”
3° Martini a 9’ e 11”
4° Kubler a 9’ e 15”
5° Pedroni a 13’ e 07”
Maglia Bianca: Pedroni

I PRECEDENTI DEL GIRO AD AREZZO

1909 – 1940

1928 - 3^ tappa Predappio-Arezzo: 148 Binda (Wolsit), Piemontesi, Piccin (leader Piemontesi)
1937 - 7^ tappa Livorno-Arezzo: 190 Olmo (Bianchi), Mara, Generati (Valetti)
1940 - 9^ tappa Terni-Arezzo: 183 P.Volpi (US:Azzini), Bizzi, Servadei (Mollo)

 

PERSONAGGI

Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro

SILVIO PEDRONI

Nato a Castelverde (Cremona) il 25 gennaio 1918. Passista scalatore. Alto 1,78 per 71 chilogrammi. Professionista dal 1949 al 1956. 3 vittorie. Anno e Squadra: 1949/1952 Frejus, 1953 Ganna, 1954/1956 Nivea Fuchs.

Vittorie

1949 Coppa Gevifil
1950 Lissone: prima prova del Trofeo Uvi
1954 Gran Premio di Modena
Note: Maglia bianca, primo degli indipendenti al Giro d’Italia 1950

Piazzamenti al Giro d’Italia

1949: 10° - 1950: 7° - 1951: 27° - 1954: 37° - 1955: 21°

Piazzamenti di rilievo

1949 2° tappa Genova Giro d’Italia
1949 3° Giro dell’Emilia
1950 3° tappa Firenze Giro d’Italia
Note: Secondo al Campionato del Mondo Dilettanti nel 1947 (Primo Alfo Ferrari)
 
TAPPE: INTRODUZIONE AL 1950 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 14 15 16 17 18 CLASSIFICHE FINALI

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