6^ tappa - lunedì 29 maggio

TORINO – LOCARNO 220 chilometri

IL BELL’HUGO SI SPECCHIA NEL LAGO

Dal lungo Po di corso Casale Torino saluta con l’affetto di sempre il Giro d’Italia pronto a partire alla volta del Canton Ticino. Schaer spera di poter festeggiare la sua maglia rosa in patria, mentre Koblet, in gran forma, nutre seri propositi di vittoria. Da Torino a Settimo, a Chivasso, quindi alla volta del Canavese. Caluso, Schaer fora, mentre il gruppo procede compatto verso Strambino condotto dai verdi della Helyett. Ore 12 e 45 Giro ad Ivrea, l’Olivetti (notissima industria eporediese) mette in palio ricchissimi premi ad un traguardo volante: accanita volata vinta dal sempiterno Bini davanti a Brasola e Logli; percorsi a questo punto 52 chilometri, tempo di gara 1 ora e 45 minuti. Panorama stupendo quando si taglia la bassa vallata canavesana costeggiando i laghi di Candia e Viverone, si raggiunge il biellese a Cavaglià, e sulla strada solo scritte per il campione del luogo, quel Giancarlo Astrua che dodici mesi prima ha portato la maglia bianca fino a Milano. Ma Biella è teatro anche della tappa volante: s’improvvisa velocista Coppi, il quale parte lungo e viene rimontato solo da Bevilacqua, autore però di uno sprint scorretto ai danni di Brasola e quindi retrocesso dalla giuria, per cui i trenta secondi d’abbuono sono tutti per l’acclamato Fausto. A questo punto trascorsi 90 chilometri, si sale verso Cossato, quindi statale per Gattinara. A Romagnano Sesia fuggono Vincenzo Rossello, Pasotti, Peverelli, Fornara (altro ragazzo che respira aria di casa), Giudici, Volpi e Coppi; ottimo l’accordo, il drappello vola, Magni e soci alle spalle fanno il diavolo a quattro, ma la bella azione è fermata a Borgomanero solo da un passaggio a livello chiuso. Questo pare proprio l’anno delle sbarre abbassate. Ci si approssima poi al rifornimento di Stresa. Quindi Koblet si mette in luce attaccando, alle sue spalle il plotone tergiversa, quindi abbozza una reazione. L’elvetico sul passo è straordinario, sintesi di forza e compostezza, sono in molti a tentare di raggiungerlo, da Bartali a Magni, da Coppi a Martini a Schaer, ma tutto resta inutile. Ghiffa il vantaggio è di 1’ e 14”, Valmora 1’ e 45”, alle sue calcagna la bagarre è incessante. In ogni caso la classe di Hugo è proverbiale e senza scomporsi giunge solitario al traguardo di Locarno con un minuto e quarantotto secondi sul plotone. Scaher, ma ormai non fa più notizia, persiste al comando della generale. Koblet intanto risale fino al terzo posto della generale a soli 47” dalla maglia rosa. La bella Svizzera, oggi, è particolarmente amena per i suoi campioni.

ORDINE D’ARRIVO

1° Hugo KOBLET Svizzera gs. Guerra chilometri 220 in 6 ore 32’44” media: 33,610
2° Luigi CASOLA a 1’ e 48”
3° Oreste CONTE st
4° Bini st - 5° Pagliazzi st - 6° Logli st - 7° R.Zanazzi st - 8° Rivola st
9° Kubler st - 10° Baroni st

CLASSIFICA GENERALE

1° Fritz SCHAER Maglia Rosa
2° Martini a 30”
3° Koblet a 47”
4° Bizzi a 54”
5° Pedroni a 1’ e 30”
Maglia Bianca: Pedroni
 

I PRECEDENTI DEL GIRO A LOCARNO

1909 – 1940

1938 - 20^ tappa Varese-Locarno: 100 Amberg (Olympia), Cristiaens, Cerasa (leader Valetti)

 

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