9^ tappa - venerdì 2 giugno
VICENZA BOLZANO 271 chilometri
GINETTACCIO DA CAMPIONE, NEL GIORNO DEL DRAMMA DI PRIMOLANO
Partono in cento da Vicenza per una delle tappe più difficili di questo Giro dItalia; lultimo ad essersi arreso è il giovane Isotti, vittima di una fastidiosa foruncolosi. La tappa scorre placida verso Bassano, De Santi ha coraggio da vendere ed attacca; lo inseguono vanamente i fratelli Zanazzi, Leo Weilenmann e Cargioli. Il triestino allunga deciso ed a Parolaro conta già su di un vantaggio prossimo al minuto. Ancora una decina di chilometri ed a Schiavon lo scarto è raddoppiato. Il gruppo ora pare disinteressarsi dellazione di De Santi, è trascorsa unora dalla partenza ed il fuggitivo transitando al cospetto del Generale Giardino in quel di Bassano, vede il suo vantaggio aumentato in modo macroscopico: sette e cinquanta! Si registrano poi le prime cadute e forature, vittime illustri Schaer, Zampini, Brulè e Minardi. La frazione deve ancora vivere le sue fasi più palpitanti, si avvicinano le Dolomiti ed i migliori in questa prima fase di Giro sono attesi a recitare ruoli da protagonisti. Clumon, Serse Coppi e Selvatico (che di nome è Selvino! Tutto un programma ) escono allinseguimento dellatleta in maglia Atala, che a questo punto vanta ben 13 minuti. Quando mancano nove chilometri alla salita di Primolano il peso della fatica segna il fuggitivo, Selvatico e Serse Coppi si avvicinano. In gruppo intanto si vive il dramma meno atteso, una gravissima caduta spezza le ali a Fausto Coppi. Il campionissimo è inavvertitamente urtato da Peverelli, malgrado la bassa velocità cade pesantemente a terra e resta disteso sullasfalto. Medico e compagni di squadra tentano invano di rimetterlo in sella. Fausto urla dal dolore, impreca, piange, ma tutto è vano, segnato dal destino avverso che da sempre accompagna questo straordinario campione. E costretto al ritiro; sapranno solo più tardi che ha subito la bruttissima frattura del bacino. Anche Serse è fermato, mentre Selvatico desiste De Santi cede di schiato, è ancora in fuga ma le sue speranze di successo naufragano senza speranza. Quando si attacca il Rolle, primo Gran Premio della Montagna della giornata, il coraggioso Guido è riassorbito. A San Martino di Castrozza se ne vanno Robic, Koblet, Vittorio Rossello e Cecchi. I quattro scollinano nellordine, con Bertocchi (solo) staccato di una trentina di secondi. In discesa fora Koblet, rientra Bartali, ed a Predazzo il quartetto muta fisionomia: Robic, Cecchi, Vittorio Rossello e Ginettaccio lo compongono, ad 1 ecco Koblet, Kubler, Schaer e gli altri uomini di classifica. Inizia il Pordoi e la maglia rosa rientra sui primi ostentando sicurezza, i battistrada salgono in scioltezza ed al Gran Premio della Montagna è ancora il francese (leggi Robic) ad imporsi. Predazzo, sono in cinque a condurre le danze, i quattro vecchi fuggitivi più Koblet; mentre sannuncia il veemente inseguimento della maglia bianca Pedroni, con il vecchio cremonese ci sono pure Pagliazzi, Ronconi e Ferdinand Kubler. Le salite non sono ancora terminate, è lora del Gardena: Cecchi segna il passo, mentre Kubler da segni di grande forma raggiungendo i quattro superstiti. Al Gran Premio della Montagna Bartali si prende la rivincita nei confronti del piccolo transalpino. La strada ora scende puntando verso Santa Cristina. Scatta Bartali, Kubler e Robic abbozzano linseguimento, mentre cade Rossello. La giornata sta vivendo i suoi attimi decisivi; Bartali fora, Robic che ha appena staccato Kubler, resta così solo al comando. Litaliano è agganciato dalla coppia rossocrociata; ormai pare che la frazione debba eleggere testa di vetro suo dominatore, ma la sorte ci riserva lultimo colpo di scena: in una giornata da titoli a nove colonne, lo sgangherato Jean piomba in una crisi senza fine, perde in una decina di chilometri il lauto vantaggio che si era costruito e così viene risucchiato dai suoi inseguitori, che al momento sono: la maglia rosa, Bartali e Kubler. Robic non tenta neppure di reggere il ritmo e si eclissa, raggiunto e staccato anche da numerosi altri atleti. Sulla pista di Bassano, poi, grande momento di gloria per Gino Bartali, pimpante come un esordiente a dispetto delle sue trentasei primavere, che batte nellordine i due grandi elvetici.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
Nota a Margine
GLI INFORTUNI DI COPPI
CURIOSARIO
IL GINO DITALIA
Gli straordinari numeri di Bartali