5^ tappa - domenica 19 maggio
GENOVA TORINO 245 chilometri
A TORINO LA SORPRESA E FRANCHI
Giornata ricca di soddisfazioni per la Torino sportiva, dopo la sciagura aerea che appena un anno fa ci ha rapito il Grande Torino, ospita il Giro dItalia, proprio nel giorno in cui la Juventus vince per lottava volta lo scudetto. Ma veniamo alla cronaca. Partenza al rallentatore, due passaggi a livello chiusi costringono gli organizzatori a neutralizzare la gara nei pressi di Arenzano. Si affrontano quindi Colletta e Piani dInvrea, che non contribuiscono a turbare il torpore. Dopo unora esatta dalla partenza si raggiunge Varazze; Doni e Tosi vincono due traguardi a premio, mentre a Celle terza neutralizzazione, ancora un passaggio a livello protagonista. Sono le 11 e 30, i girini attraversano Savona, un rapido saluto al mare per arrampicarsi verso lAppennino ligure-piemontese. Il vento favorisce la marcia dei corridori, il Colle di Cadibona è scavalcato senza sussulti, pilotano le operazioni lemiliano Tonini ed i fratelli Rossello. Alle 12 e 20 eccoli a Cairo Montenotte, Tonini, ancora lui, e Milano tentano la fuga, ma è solo un fuoco di paglia. Si vivono poi attimi di smarrimento per Koblet, che caduto, resta a terra per un paio di minuti; il gruppo cavallerescamente non forza. Il bellHugo risale in sella, atteso da Weilenmann e Marini, e può così coronare con successo linseguimento. Viene poi il momento dellassalto alle fontane, mentre Conte e Magni forano, il velocista friulano è in smaglianti condizioni, in breve rientra, riprende fiato e vola a vincere alla grande la tappa intermedia posta ad Acqui. E quindi la volta di Servadei, Fazio e Casola a tentare lavventura, questultimo vince i premi di Alessandria, ed ora la frazione è parecchio tirata. Vengono raggiunti i battistrada e riparte De Santi, il triestino è un ottimo passista ed in breve ritaglia un minuto di vantaggio sul gruppo.Sono a Castel dAnnone, a poco da Asti, il fuggitivo vanta 1 e 48 su Grosso e Zampieri, plotone a 1 e 56. Seguono ancora altre scaramucce, quindi dopo aver raggiunto De Santi, a Villafranca nuova tranquillità. Intanto viene segnalato che in seno al gruppo non cè più Bevilacqua, primo a Genova, il quale vittima di una brutta caduta, è attardato. La tappa si rivivacizza, partono Pezzi, Pontisso, Biagioni e Franchi, il quartetto è inseguito da Dupont, Isotti, Albani e Paolieri. Un minuto tra i battistrada ed i primi inseguitori, gruppo a 2. Sono a Chieri, sarà la rampa di Pino a decidere verosimilmente la tappa. Franchi scatta, questi è un atleta in forze alla Taurea, squadra appunto torinese; gli resiste dapprima il solo Biagioni, poi il toscano cede mentre rimonta Pontisso. Momenti incerti, il friulano di stanza a Roma aggancia labruzzese ed i due sinvolano verso corso Casale, dovè posto il Motovelodromo teatro darrivo. Alla spicciolata seguono gli altri sei raggiunti anche dal più giovane dei Weilenmann e da Covolo, ragazzo di casa. Ormai un grande pubblico attende la coppia di testa e con ottima scelta di tempo Franchi precede il compagno di fuga, quindi a 15 ecco Pezzi, Biagioni a 30, e via via gli altri. Per Fritz Schaer unaltra facile difesa; giunto in gruppo a due minuti dal vincitore.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
FRANCO FRANCHI
Nato a SantOmero (Teramo) il 1° settembre 1923. Passista veloce. Alto 1,67 chilogrammi 62. Professionista dal 1949 al 1955. 5 vittorie. Anno e Squadra: 1949 Frejus, 1950 Taurea, 1951/1952 Ganna, 1953/1954 Bottecchia, 1955 Individuale.
Vittorie
Piazzamenti al Giro dItalia
1949: 15° - 1950: 22° - 1951: 35° - 1953: 37° - 1954: 23°
Piazzamenti di rilievo