12^ tappa - sabato 7 giugno

PESCARA – CESENATICO 267 chilometri

SORPRESISSIMA: CORRIERI BATTE LEONI

Di primo mattino si scatena una dura polemica tra Corrieri e Conte, il secondo accusa il siciliano di eccessivo egoismo, a suo dire troppo legato ai traguardi volanti, che dovrebbero essere invece a pannaggio delle seconde linee. Corrieri, dal sangue caliente, mal digerisce le insinuazioni dell’antagonista della Benotto, in breve si scatena una piccola rissa verbale, sostenuta ed accentuata da altri corridori, i quali si spartiscono le relative difese. Lo stato generale del Giro calma poi gli animi, ma i due contendenti continuano a guardarsi in cagnesco. Alle 8 e 30, con mezz’ora di ritardo, quando Armando Cougnet, abbassa la bandierina del via, vola ancora qualche parolaccia di troppo. Oggi la tappa è lunga, una fiondata di 267 chilometri lungo lo splendido litorale adriatico. La gara nei primi chilometri si dipana lenta, i reduci di questo Giro preferiscono iniziare al piccolo trotto. Il primo sussulto di giornata è dato da una foratura di Fazio a Roseto degli Abruzzi, ma dopo qualche chilometro d’inseguimento, a Giulianova, rientra senza difficoltà. Sono trascorsi 37 chilometri. A Porto d’Ascoli Seghezzi vince il primo cospicuo traguardo volante della giornata. Conte e Corrieri lasciano giustamente fare, sarebbe assurdo soffiare sul fuoco… I tifosi inneggiano a Pugnaloni e Petrocchi, idoli delle Marche, ed i due lottano per i traguardi di San Benedetto del Tronto e Porto Recanati. Il vento poi inizia ad infastidire la marcia dei corridori, soffiando energiche folate in faccia al gruppo. Brotto quindi intasca i premi che gli sportivi mettono in palio a Cupra Marittima; il veneto ci prende gusto, ed è ancora primo in quel di Porto Recanati. Ormai è giunto il momento di fare sul serio, il vecchio Generati ci prova unitamente al “coscritto” Canavesi, ai due s’aggiunge Menon. La fuga pare ben assortita, il vantaggio sale, sono nelle vicinanze di Pesaro. Si scatena la bagarre in seno al gruppo, esce un drappello composto da quattordici elementi, tra di loro anche Leoni, Magni, Casola, Martini e Corrieri, in breve raggiungono il terzetto in avanscoperta. Gli otto decimi delle squadre presenti al via sono rappresentate nella fuga in atto e l’attacco ottiene la benedizione sperata. L’unico a farne le spese è proprio il polemico Conte, colto da crampi nel momento topico. Lo sprint di Cesenatico è un piccolo capolavoro di Corrieri e della Viscontea, il velocista siciliano di stanza in Toscana, è meravigliosamente pilotato da Magni e Bertocchi, suoi compagni di colori, ed ha partita vinta su Leoni e Casola (che sprinters signori!). Il plotone conclude a 3’ e 01” battuto da Bevilacqua, in ripresa dopo la debacle di qualche giorno prima.

ORDINE D’ARRIVO

1° Giovanni CORRIERI gs.Viscontea chilometri 267 in 7 ore 41’00” media: 34,750
2° Adolfo LEONI st
3° Luigi CASOLA st
4° Seghezzi st - 5° Servadei st - 6° Fazio st - 7° Martini st - 8° Peverelli st
9° Barisone st - 10° Agati st

CLASSIFICA GENERALE

1° Gino BARTALI Maglia Rosa
2° Coppi a 2’41”
3° Bresci a 3’02”
4° Ortelli a 6’03”
5° Cottur a 7’44”

PERSONAGGI

Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro

ARMANDO PEVERELLI

Nato a Milano il 2 dicembre 1921. Deceduto il 18 luglio 1981. Passista scalatore. Alto 1,69 chilogrammi 62. Professionista dal 1947 al 1951. Nessuna vittoria. Anno e Squadra: 1947 Lygie, 1948/1950 Atala, 1951 Non accasato.

Piazzamenti di rilievo

1947 3° tappa Foggia Giro d’Italia
1950 3° tappa Livorno Giro d’Italia

Piazzamenti al Giro d’Italia

1948: 21° - 1950: 37°

Note: Durante la sua sfortunata e breve carriera agonistica, gareggiò anche il Svizzera agli ordini di Ferdinand Kubler in maglia Tebag. Fu vittima di un grave incidente al Tour de France 1949, tappa Briancon Aosta, costretto al ritiro per i traumi riportati. Nel Giro del 1950, lungo la salita delle Scale di Primolano entrò in collisione con Fausto Coppi, il quale, in seguito alla caduta, riportò l’infrazione al bacino. In quella edizione della gara rosa, a seguito del fatto che lo aveva veduto involontario protagonista, i tifosi del campionissimo nutrirono degli ingiustificati risentimenti nei suoi confronti, che lo penalizzarono per tutto il prosieguo della stagione. Il 17 luglio del 1981 perse il padre ed il giorno successivo morì, vittima di una grave malattia che lo stava costringendo da anni all’infermità.

 

I PRECEDENTI DEL GIRO A CESENATICO

1909 – 1940

1935 - 4^ tappa Rovigo-Cesenatico: 140 Guerra (Maino), Di Paco, Bini (leader W.Fantini)
1936 - 13^ tappa Firenze-Cesenatico: 139 Olmo (Bianchi), Maldini, Bartali (Bartali)

 

TAPPE: INTRODUZIONE AL 1947 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 13 14 15 16 17 18 19 CLASSIFICHE FINALI

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