11^ tappa - giovedì 5 giugno
FOGGIA PESCARA 223 chilometri
IL CONTE DI PESCARA
La tappa di Pescara risulta essere nervosa nella sua parte centrale, nella zona precedente Vasto per la precisione, e più di un appassionato si attende battaglia viva in quel punto. Migliaia di tifosi si assiepano lungo le strade ad incitare il Giro dItalia, lo spettacolo dassieme è così indimenticabile. Ma procediamo con ordine. Poco dopo la partenza si registrano due importanti defezioni: Luciano Maggini e Baito si staccano e procedono a rilento. Ricordiamo altresì, che Maggini, è stato protagonista dellinfausto quanto pericoloso incidente della caduta provocata da una donna il giorno avanti. Veniamo ora alla parte centrale della tappa, su e giù dallAppennino. Coppi è bersagliato dalla malasorte, fora ed è costretto ad un lungo inseguimento. In quei momenti la frazione diventa vivace, Bartali, Ortelli e Ronconi tentano di distanziare lalfiere della Bianchi; Fausto insegue, subisce un nuovo guasto meccanico, riparte, ed è autore di un forcing furibondo coronato da successo. A questo punto la gara si placa. La tranquillità è comunque relativa, spazio ai comprimari, ed il trevigiano Bof se ne va dal gruppo tentando lazione isolata. Velocità e colpi di pedale, infischiandosene se allarrivo mancano ancora molti chilometri. La fuga di Bof è poi rinvigorita dallarrivo di altri attaccanti: Fiorenzo Magni, Cecchi, Conte (eccolo), Crippa, Marangoni, Lambertini ed Ausenda; plotoncino ben assortito, la tappa sarà certamente a pannaggio di uno di questi otto atleti. Ci sono anche uomini di valore tra gli attaccanti, da Magni a Conte, allo scarsicrinito lissonese Crippa, ottimo quarto e maglia bianca (primo degli indipendenti) lo scorso anno; ma il drappello risulta ancora filtrato prima della conclusione di Pescara. La sfortuna ci rimette lo zampino: forature e guasti meccanici fermano in tempi diversi Magni, Cecchi, Ausenda ed il ferrarese Lambertini. I quattro superstiti filano così verso larrivo con un logico favorito: Oreste Conte. Lo sprint non ha proprio storia, vani i tentativi dassolo di Crippa, Bof e Marangoni nel finale, lo sprinter in maglia Benotto regola con estrema facilità gli avversari di giornata sul lungo rettifilo pescarese ad un passo dallAdriatico. Il gruppo di Bartali giunge con un ritardo di 422, che, comunque, non contribuisce a scalfire la classifica generale.
ORDINE DARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
PERSONAGGI
Volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la storia del Giro
EGIDIO MARANGONI
Nato a Martinengo (Bergamo) il 16 ottobre 1919. Passista scalatore. Professionista dal 1946 al 1949. 2 vittorie. Anno e Squadra: 1946 Legnano e Milan Gazzetta, 1947 Wally, 1948 Viani Cral Imperia, 1949 Fiorelli.
Vittorie
Piazzamenti di rilievo
Piazzamenti al Giro dItalia
1946: 28° - 1947: 24° - 1948: 23°
I PRECEDENTI DEL GIRO A PESCARA
1909 1940
TAPPE: | INTRODUZIONE AL 1947 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | CLASSIFICHE FINALI |