The Stone Roses

 

 

Casella di testo: Gli Stone Roses si sono formati a Manchester  negli anni '80 e il loro primo successo è stato il singolo Sally Cinnamon, dell'87. L'esplosione vera e propria, però, arriva con l'album The Stone Roses, del 1989, e successi come Elephant stone, She bangs the drums e I am the Resurrection, per non parlare di Fools Gold, che segna in qualche modo la consacrazione del gruppo.
Assieme agli Happy Mondays diventano i protagonisti della cosiddetta Madchester, un movimento prima prettamente mancuniano e che in breve coinvolge tutta la Gran Bretagna. Madchester è la filosofia dei club, delle discoteche dove gruppi  come i Roses, gli Happy Mondays, gli Inspiral Carpets e i loro epigoni danno vita all'effimero fenomeno musicale del baggy (così chiamato per via dei vestiti molto larghi indossati dai musicisti), dove i generi -pop, rock, funky e dance- si riuniscono in una nuova psichedelia ballabile, leggera. Ma per quanto l'esperienza del baggy e di Madchester possa sembrare una meteora, l'influenza che esercita negli anni '90 sulla cultura giovanile inglese è niente affatto trascurabile, anche perché, oltre alla musica, questi gruppi propagandano uno stile di vita che è, di fatto, una versione aggiornata di sex drugs and rock 'n' roll. L'atteggiamento volutamente rude dei Roses, lo spudorato abuso di droghe di Shaun Ryder degli Happy Mondays, riportano in auge un immaginario forse discutibile ma che sembra non aver perso la sua freschezza. Liam Gallagher degli Oasis affermerà più volte di aver scoperto di voler fare il cantante dopo aver visto una performance dal vivo di Ian Brown, mentre suo fratello Noel è stato un roadie degli Inspiral Carpets. I Blur esordiscono in puro stile baggy, idem per i Charlatans (chi se li ricorda?). Tutta la scena del Brit Pop che ha fatto furore a metà anni '90 anche fuori dall'Inghilterra è in qualche modo debitrice nei confronti del baggy - e degli Stone Roses specialmente, che erano il gruppo di punta.

Ma cosa è successo nel frattempo ai Roses?

Nel 1990 pubblicano il singolo One Love, che sembra evolvere ulteriormente il discorso cominciato con Fools gold, e il fenomeno pare avere una certa risonanza oltreoceano: è il momento del salto di qualità. Ma problemi col management e la casa discografica - la Silvertone - tarpano le ali ai Roses, che spariscono dalle scene. Inizia la laboriosa gestazione del loro ultimo album, Second Coming, che esce nel '94 facendo subito scalpore: si tratta obiettivamente di un buon disco, ma non piace alla maggior parte dei vecchi fan, che non vi ritrovano le sonorità che avevano fatto il successo degli stone Roses, ma molte più chitarre, molto più rock, ispirato nemmeno troppo vagamente ai Led Zeppelin. E' evidente che la personalità del chitarrista/autore John Squire sta diventando predominante, scrive meno canzoni insieme al cantante Ian Brown e la sezione ritmica - gli ottimi Reni e Mani, rispettivamente batteria e basso - perde rilevanza dando più spazio a voce e chitarre. C'è chi dice che i Roses siano già sorpassati: in quegli anni il Brit Pop prende piede, e quelli con cui condividono il palco ai festival erano loro fan da ragazzi.
Di nuovo pare imminente il lancio americano, di nuovo qualcosa non va: salta l'importante performance al festival di Glastonbury, il batterista Reni se n'è andato. C'è ancora tempo per un tour, ma nel '95 succede ciò che ormai era prevedibile: Squire lascia, il gruppo si scioglie, e si scioglie male. Se il tempo pare avere ricucito i rapporti tra i vecchi membri (durante il breve periodo senza Reni era stato assoldato un altro batterista, poi collaboratore di Ian Brown solista), una riunione pare impossibile, poiché non è diminuita l'acredine tra Brown e Squire, quest'ultimo accusato di avere causato lo scioglimento del gruppo perché preso dalla sua dipendenza dalla cocaina.

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