MADONNA DELLA CONSOLAZIONE

Ne solo una fu la scossa, ma molte e durevoli: rimasero gli edifizi assai danneggiati e lo sbigottimento nel cuore di tutti. Inutile era ogni umano soccorso, e, quindi, i Fontanesi, costernati e avviliti, sperarono conforto nella religione. Fecero preghiere alla Vergine della Consolazione, venerata nella chiesa dei Servi, le cinsero il capo di vaga corona di argento, e decretarono che dovesse ogni anno celebrarsi la festività. Questa pia consuetudine ancor oggi dura e fu anzi in seguito stabilito che dovesse ogni cinque lustri solennizzarsene la festa con straordinaria pompa e decoro, e portarsi processionalmente la Sacra Immagine per le contrade del castello". La cerimonia dell'incoronazione si svolse 1'8 settembre 1688, data ovviamente scelta non solo perché già quel giorno era dedicato alla festa della Madonna, ma anche perché la concomitante fiera di merci e bestiame avrebbe accresciuto il concorso di popolo. Si può ancora aggiungere che quella fiera concludeva il ciclo delle analoghe manifestazioni fieristiche della vallata: tale fiera, pur con programmi diversi, perché così richiedono i tempi, continua tuttora. Fu invece nel 1799, in occasione del ritiro delle truppe francesi e della scomparsa della Repubblica Cisalpina che i festeggiamenti raggiunsero cime incredibili e, mentre il Cortini (4) vi dedica due paginette il Vesi si dilunga nella descrizione più dettagliata (5), ma questo dipendeva certamente dallo stato d'animo dei narratori: il Vesi riportava il vivo ricordo degli avvenimenti, il Cortini ne era ormai distante un secolo e passa.
A parte le tasse, i francesi e il governo da loro sostenuto, secondo i Fontanesi, avevano compiuto molte azioni che avevano accresciuto l'odio nei loro riguardi: avevano tolto l'autonomia unendoli ai Tossignanesi; avevano soppresso le Corporazioni religiose, cacciato i Serviti dal paese, requisito l'Ospedale di S. Antonio Abate... e poi era fresco il ricordo del sacco di Tossignano... quindi l'esplosione di gioia per la loro partenza fu veramente incontenibile. Ne leggiamo una succinta cronaca nelle pagine del Galeotti (6):
"Il 23 giugno 1799 gli Austro-russi fecero il loro trionfale ingresso in Bologna: tutta la Romagna era sgombrata dai Francesi. Ne scaturì una generale esultanza. Fontana decretò una solenne festività di ringraziamento alla Vergine della Consolazione, che si tenne l'8 settembre 1799. Tutti gli abitanti dei dintorni accorsero e, dopo l'esecuzione delle funzioni religiose, si ebbe una corsa di cavalli berberi lungo la strada verso il cimitero. Le campane sonavano a festa, i mortai rimbombavano, le fanfare eseguivano marce militari; al sopraggiungere della notte il paese fu illuminato con lumi alle finestre e parecchi falò, il cielo solcato da fuochi artificiali. Fra canti e balli la festa durò tre giorni; così per festeggiare il passaggio da una dominazione straniera all'altra, furono prosciugate le casse pubbliche". E, infatti, furono spesi oltre quattrocento scudi.

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Peccato che il Galeotti non concluda la sua breve relazione dicendo che la grande gioia, dopo appena nove mesi, si tramutò in pianto perché, con il 15 giugno successivo, ritornarono i Francesi e risorse la Repubblica Cisalpina.
Vale la pena però di riportare dalla pittoresca cronaca del Vesi (7) la parte dei festeggiamenti alla Madonna della Consolazione:

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