A B C DE F G H I LM NO P Q
RS T U VW Z
abduzione .
Dal sillogismo
aristotelico, Procedimento inferenziale della
ricerca storica. Nell'antichità Aristotele
indicava con abduzione apagoghé
quel tipo di sillogismo nel quale la premessa
maggiore è certa, la premessa minore è incerta,
e quindi la conclusione ha una certezza o
inferiore o uguale a quella della premessa
minore.Il significato fu modificato da Peirce e e consiste oggi nel
ricercare dai contenuti particolari del contesto
storico di riferimento ( induzione ) l'aspetto
generale di una cultura o di un processo storico.
abilità
procedurali
Abilità che derivano
dall'esatta procedurizzazione di un principio, un
concetto, una teoria
accumulazione
Processo di accrescimento
del capitale in relazione all'investimento. Nella
dottrina marxiana,l'a. primitiva corrisponde alla
trasformazione del capitale in mezzi di
sussistenza, individuali e collettivi,
costituendo il presupposto dell'economia
capitalistica.
Annales
Corrente storiografica nata in
Francia con le tesi di L. Febre e M.
Bloch, pubblicate sulla rivista omonima nel
1929. Di recente la direzione della rivista è
passata a J. Le Goff . A. ha introdotto
una impostazione interdisciplinare dello studio
della storia. secondo gli storici aderenti alla
rivista, deve anzitutto cambiare il carattere événementielle dell'indagine
storica.Per questo motivo e per moltissime altre
ragioni non secondarie, la scuola delle Annales,nel riconsiderare
lintero percorso storico delle civiltà,
pone come categoria fondamentale della
ricostruzione storica le basi materiali dellesistenza
(F. Braudel,Civilizzazion matérielle et
capitalisme e ancora Histoire et sciences
sociales). La longue durée in
Annales(E.S.C.),4,725 sgg, Tra. Ital.
Mondadori, Milano, 1973) costituisce pertanto il
punto di riferimento temporale del cambiamento
storico, assieme allaltrettanto famoso
concetto-chiave di economia-mondo
.Per comprendere appieno questultima
categoria interpretativa delle Annales, il
lettore deve far riferimento a un universo
stabile in espansione concentrica. Ogni universo
è autosufficiente economicamente e culturalmente
ed elabora una civiltà, confacente al processo
di sviluppo di una certa umanità in un certo
spazio. Pertanto lumanità non tende a
divenire una, se non molto avanti nel tempo.
Mentre il concetto di longue-durèe
trae la sua origine da una particolarità del
processo storico essenziale a comprendere il
cambiamento graduale di un orizzonte di civiltà.
Così il passato e ( ancor più )
il presente, sono indissolubilmente intrecciati
da questinsieme di micro - fatti che
interagendo nel contesto ambientale portano alla
formazione del fatto storico, che trae da essi il
suo quotidiano alimento .
(Cfrle Nazioni Unite e
le prospettive di un nuovo sistema politico
planetarioinStoria
Universale dei Popoli e delle Civiltà(agg.1997)
UTET,Torino,pagg.318-sgg).
assertività.
Capacità di sostenere e
valorizzare le proprie idee nel confronto con gli
altri
Autarchia
Tendenza di una economia,
nel contesto di una scelta istituzionale (es. in
tutte le forme totalitarie) ad autodeterminarsi
attraverso una politica economica che punti alla
autosufficienza nell'utilizzo delle risorse
basi
materiali dell'esistenza
Nel linguaggio
storiografico della scuola delle Annales,
s'intende con questa espressione l'insieme
delle forze produttive,delle strutture sociali di
una comunità, degli atteggiamenti mentali e dei
paradigmi culturali di un'epoca ( G. Duby,Le
origini dell'economia europea,Laterza, 1975).
bipolarismo
Equilibrio bipolare tra due nazioni o
alleanze internazionali. Fenomeno ricorrente nel
processo storico allorché due blocchi prendono
il sopravvento dividendosi la leadership mondiale
( es. guerre puniche , equilibrio del terrore,
ecc. ).In tal caso l'antagonismo assume spesso
connotati ideologico-politici e ciò viene
assunto quale pretesto per imporre un nuovo
ordine contrapposto al precedente
capitale
finanziario
La forma che ha assunto
il capitalismo moderno durante la II rivoluzione
industriale prevedeva una compenetrazione tra
aziende (il cui imprenditore assumeva
il rischio d'impresa) e sistema bancario ( i
cui istituti di credito fornivano gli
ingentissimi capitali occorrenti per gli
investimenti)
carattere
ideologizzante
Carattere che
assume un conflitto, quando prevalgono scelte di
campo ideologico su quelle pragmatiche
Catarsi
Catartico o liberatorio
è l'atteggiamento culturale di chi intenda
radicalizzare la lotta puntando su ciò che
distingue il genio o il superuomo dalla
"massa" indistinta e rozza degli uomini
"comuni".Ciò comporta spesso
il RAZZISMO
coercizione
Concezione fondamentale del ruolo sociale, che si
esprime nella lotta fra gruppi eterogenei di
interesse e in una misura atta a sanare il
potenziale conflitto, prodotta dalla leadership
dominante, allorché risulti impossibile il
consenso.Il significato euristico di tale
concezione sociale deriva dalla sua natura
intrinseca e dal ruolo di mediazione tra
l'individuo
e la struttura sociale (Cfr .F.Ferrarotti, 334 ).
Secondo le tesi di J.Talmon, la coercizione
esprime il volto autoritario di un regime, che ha
bisogno dell'esercizio della stessa fino a
quando non usufruirà di un consenso in grado di
legittimare la leadership politica ( Le origini
della democrazia totalitaria
Coesistenza pacifica
Stato di equilibrio tra i blocchi
politico-militari, postulato dalle leadership a
partire dagli anni sessanta e consistente nella
continuazione, con altri mezzi, diversi da quelli
propriamente militari strategici,del confronto
planetario tra gli stessi protagonisti dello
scacchiere mondiale. E' da rilevare che lo
strumento interno di tale politica, la c.d.
"distensione", fu
inteso in modo diametralmente opposto dalle due
Alleanze. Per L. Brezchnev e per
il politbureau sovietico, essa
consisteva semplicemente nella continuazione
della guerra fredda senza la minaccia
nucleare. Per gli strateghi del Pentagono
e della Casa Bianca invece, come faceva
osservare H. Kissinger, essa
avrebbe dovuto sancire la fine di un'epoca
storica e l'inizio di un'altra.
Colonialismo
Sub-variante dell'imperialismo geopolitico, che consiste nel
fondare e mantenere imperi, in territori tanto
vasti e possibilmente ricchi di risorse naturali,
da poter essere utilizzati per procurarsi materie
prime e manodopera a buon mercato,Diffuso tra i
Paesi europei privi di risorse
comunicazione
Il linguaggio dei media e
lo stesso modo di inferire contenuti dai
paradigmi conoscitivi ivi elaborati costituisce
uno dei molteplici aspetti dell'omologazione dei
gusti e dei comportamenti.
comunismo
Dottina politica
teorizzata da Marx per abbattere le differenze di
classe che in campo economico e sociale tendono a
perpetuarsi nel processo storico, successivamente
rielaborate da Lenin, Trotzsky e Stalin
e fatte proprie dall'Unione Sovietica e dai Paesi
satelliti ( vedi in proposito Comunismo
mondiale teorico in W.Hoffmann,
"Da Babeuf a Marcuse", Milano,
Mondadori, 1971, pag. 191 ).
comunitarismo
Tendenza che concepisce la società come
comunità di individui che si sentono vincolati a
un progetto comune , al fine di realizzare,
ciascuno secondo le proprie tendenze e
attitudini, un'unità di principi e di regole
condivise. I modelli storici possibili sono
almeno due :
1.la "Repubblica" di
Platone, teoria che ha forti affinità con
l'etica fascista del XX secolo e in
generale con il conservatorismo;
2.la società come "membership"
sotto il profilo dell'appartenenza e delle
diverse funzioni che ogni individuo può e deve
recitare per il bene comune (organicismo
sociale).
Destra e sinistra hanno tuttavia diversificato,
nell'ambito di siffatta categoria, due posizioni
diverse.La prima, conservatrice, è riconducibile
all'egemonia dell'individuo sulla massa e alla
sua funzione carismatica nell'ambito di una
impostazione sociale (TOTALITARISMO): vedi a tal proposito
voce in Indice analitico Lavagna dati. La
seconda, progressista, assimilando la società ad
un organismo complesso, vede prioritariamente la
funzione e il ruolo di guida della
"famiglia"come gruppo organizzato (
Stato comunitario) G.Graham,cit.,21-29).
Concertazione
Sistema politico-sociale
basato sull'accordo preventivo, al fina di
evitare la conflittualità tra i contraenti, da
promuovere tramite mezzi specificamente
negoziali.
conflitto
Nell'età contemporanea
il conflitto assume le forme tipiche e
costituisce l'implicazione ultima di tendenze
già esistenti a un accentuato processo di
massificazione, unito a un implicito e
inequivocabile elitismo economico e
politico-sociale(darwinismo sociale).L'opzione di
Von Clausewitz "la guerra è la
continuazione della politica con altri
mezzi" si fa rapidamente strada e,
alimentata da tendenze letterarie (O.Wilde,Il
ritratto di Dorian Grey, nonché filosofiche
( Nietzchhe, Il crepuscolo degli idoli, la
Gaia Scienza)la cui conseguenza ideologica
concreta è la guerra come catarsi, strumento
di igiene e rinnovamento della civiltà umana ,
corrotta dalle abitudini quotidiane al
compromesso.Il conflitto è dunque il punto di
intersezione della crisi di valori di una
civiltà, che cerca di riscoprire se stessa e le
sue stesse radici culturali riorientando le
scelte e i gusti.
Consenso
Secondo le tesi dello
storico polacco J.Talmon,( Le
origini della democrazia totalitaria) la
nozione è un derivato politico del concetto
rousseauiano di "volontà generale",
che si incarna, sotto il duplice aspetto etico e
di legittimità politica, nel messianismo
politico-ideologico quale carattere portante
delle democrazie totalitarie contemporanee.
Costituzione
E' il complesso delle
norme fondamentali che regolano la convivenza ( Kelsen
) in un gruppo organizzato o società (
Romano ).Può essere scritto e/o orale (
consuetudinario ) come nella tradizione
anglosassone. Nelle società moderne i principi
che vengono accolti dalle Costituzioni sono
molteplici e complessi e perciò stesso esse si
chiamano costituzioni lunghe ( P.Virga,
Diritto costituzionale, Giuffrè Ed., 1979,
pag. 4).Nella storia più recente dell'Italia la
Costituzione fu promulgata il 27.12.1947 ed
entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Tuttavia, i
numerosi e complessi principi informatori
contenuti nell'articolato, non furono applicati,
se non con decenni di ritardo. Quindi
l'attuazione di tali norme nel nostro ordinamento
legislativo è stata lenta e contradditoria (
cfr. Virga, cit., pagg. 21 sgg.
) e ciò ha influito non poco sulla storia più
recente e perfino sul costume giuridico e
sociale, determinando crisi di fiducia nelle
Istituzioni da parte dei cittadini, i cui diritti
non sono stati ancora riconosciuti per intero ( inattuazione
normativa ). Molto recentemente, sono
entrati a far parte dell'ordinamento
costituzionale italiano i principi del federalismo (Legge
costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3)sanciti
dall'U.E. Altri aspetti fondamentali riguardano
la riforma del sistema giudiziario,in un quadro
politico caratterizzato dal conflitto in atto tra
gli schieramenti politici.L'introduzione del giudice
monocratico nel processo penale è un altro
importante tassello della più complessa riforma
della giustizia attualmente all'esame delle
camere. Ne fanno parte anche la depenalizzazione
dei reati minori (già diventata legge), la
revisione della competenza per
territorio dei tribunali metropolitani ( il
Consiglio dei ministri ha varato il decreto
legislativo) e la competenza penale del
giudice di pace (il cui iter parlamentare va
più a rilento).Il disaccordo sulle riforme
costituzionali da parte delle forze politiche, le
rende estremamente problematiche . Infatti l'art.
138 stabilisce che ogni riforma
costituzionale necessiti di quattro iter
parlamentari ( due votazioni per ciascuna Camera)
con maggioranza qualificata ( procedura di
aggravamento ).Quella italiana è
infatti una Costituzione rigida, che non
si fa modificare facilmente. Qualora infatti non
si raggiungesse il quorum di 2/3 nell'ultima
votazione di ciascun ramo parlamentare, potrebbe
essere proposto referendum abrogativo
delle modifiche approvate con la procedura
prevista dall'art.75 Cost..
Darwinismo
sociale
Estensione della nozione
darwinista di "selezione naturale"
ai rapporti tra le nazioni alla fine del XIX
secolo, che comportò riflessi ( POLARIZZAZIONE )
nella lotta politica all'interno delle grandi
nazioni in lotta per l'egemonia
decolonizzazione
Processo tramite il quale, negli
anni '60 del novecento, la colonie si sono
gradualmente affrancate dal legame di dipendenza
economica, materiale e socio-culturale nei
confronti delle potenze coloniali.
demarcazione
Caratteristica univoca di
ogni cambiamento epocale. La teoria
demarcazionale assume rilievo metodologico in epistemologia, dove viene solitamente
utilizzata per spiegare la differenza tra scienza
e non-scienza ( Kuhn ), oppure
fra tradizione e innovazione ( Fayarabend
)
democrazia liberale
Partire da una
definizione di liberalismo è impossibile
perché, come scrive un uomo politico liberale,
l'on. Valerio Zanone,
"[...] esistono molti e diversi modi di
essere liberale"; e cita a sostegno il
politologo Giovanni Sartori
secondo cui "[...] un liberale americano non
sarebbe chiamato liberale in nessun paese
europeo; lo chiameremmo un radicale di sinistra.
Viceversa, un liberale italiano negli Stati Uniti
sarebbe definito un conservatore".
Generalmente i
politologi ne individuano i connotati nella
libertà staccata dalla verità e assunta come
una religione, e nella ragione che si oppone alla
metafisica, inaugurando così il moderno
relativismo: "In quanto radice della
libertà, la ragione, figlia della discussione,
si contrappone ai dogmi coltivati nella clausura:
è antimetafisica, relativistica, tollerante e,
di conseguenza, democratica. Le prime origini di
questa filosofia politica vanno ricercate nel
pensiero classico, presso i sofisti". Al
contrario - prosegue - "da Platone a Tommaso
d'Aquino a Dante, i metafisici furono sempre
spregiatori del principio di maggioranza in nome
del principio di autorità".
La descrizione
è certamente esatta per la forma di liberalismo
che si riallaccia direttamente ai princìpi della
Rivoluzione francese e che anima le rivoluzioni nazionalistiche del secolo XIX nel
continente europeo. L'aspetto nazionalistico,
soprattutto in Italia, appare dominante, ma se si
osserva l'opera legislativa dei governi seguenti
l'unificazione italiana, si può facilmente
riconoscere l'impronta liberale, cioè
relativistica, nello smantellamento degli
istituti e delle consuetudini naturali e
cristiane del popolo.
Ma esiste anche
un altro liberalismo, di origine anglosassone,
spesso indicato come "liberismo", per sottolineare
l'antistatalismo della sua politica economica, e
generalmente collegato agli anni 1980, cioè al
governo guidato da Margaret Thachter
in Inghilterra dal 1979 al 1990 e ai due
successivi mandati di Ronald Wilson
Reagan alla presidenza degli Stati Uniti
d'America, dal 1980 al 1988.
destoricizzare
Descrivere e valutare un
evento o un personaggio al di fuori del suo
contesto storico
Determinismo
Secondo Hempel è il
procedimento elettivo della scienza, basato o su
un un fatto o su un insieme di fatti o di
enunciati descriventi i fatti particolari dai
quali desumere, normativamente i principi
generali che presiedono alla spiegazione e che
sono le leggi generali, determinate dalle
condizioni antecedenti che danno luogo alla
sussunzione deduttiva sotto principi aventi
appunto carattere di leggi generali.Il carattere
eidetico della conoscenza e della spiegazione nel
procedimento della scienza spiega anche la
tendenza di questultima a sussumere dai
fatti particolari le leggi che presiedono al
metodo. La conoscenza storica è oggi in genere
ricondotta alla scienza tramite
lapplicazione di contenuti
categoriali alla ricerca.
Diritti civili
Diritti propri di ogni
cittadino in quanto tale, mutano in relazione
alle caratteristiche dei tempi (consuetudini e
comportamenti singoli e collettivi) e delle carte
costituzionali, che sono più o meno
"garantiste".
Dualismo
Tende a indicare una forma irriducibile di
opposizione polare tra principi, che non può
essere ricondotta ad unità .Nella fenomenologia
storica, designa la dialettica tra potenze
egemoni.
Economia mondo
Espressione utilizzata
dalla scuola francese delle "Annales"
per designare un "brandello
economicamente autonomo del pianeta, capace per
l'essenziale di autosufficienza"(F:Braudel,"I
tempi del mondo"Einaudi, Torino
1982,Cap.I,pagg.4 sg.).
Economie liberali
Vedi liberismo
Economie-marginali
Aggiornamento
lemma
Elitarismo-elitismo
Tendenza a limitare a
unélite; anche, coscienza di fare parte di
unélite Concezione secondo cui a
governare dovrebbero essere i "più
adatti".La nozione si fonda su una
argomentazione inoppugnabile, dal momento che,
storicamente, si può apprezzare la differenza
tra l'essere bene o mal governati.Come tale, la
tendenza è connaturata alle organizzazioni
sociali in ogni epoca e costituisce un tratto
fondamentale della natura delle élites( Cfr.V.Pareto, cit.). Tuttavia la questione non
può risolversi in modo semplicistico, giacchè
un aspetto che l'elitismo tende a trascurare
consiste nella libertà di lasciare decisioni a
chi non ha preferibilità e prestigio di status,
al fine di evitare il conflitto e la
radicalizzazione della lotta politica.Cogliere il
valore che si debba attribuire
alla autodeterminazione non è tuttavia semplice.
Così, nei periodi di transizione epocale ,si assiste a una polarizzazione
economica e socio-politica, in cui l'elitismo
gioca un ruolo determinante nel mutamento degli
indirizzi politico-ideologici della nazione
(G.Graham,cit,64-65).
Enciclica
Lettera circolare che il
pontefice manda ai vescovi per chiarire alcuni
aspetti di un dogma, scritta in latino e
nota con il titolo di intestazione
Epistemologia
Filosofia della scienza, dal greco episthme. "
scienza o metodo oggettivo".
L'impostazione che identifica la scienza con il
metodo fu coerentemente elaborata nel XVII secolo
da Bacone, Galilei, Cartesio e Newton,
e rinnovò la prospettiva della ricerca, al punto
da far parlare di "rivoluzione
scientifica"o, come più tardi ebbe a
dire I.Kant, rivoluzione
copernicana del sapere. L'opera degli
storici e filosofi della scienza più recenti
attesta, oltre ogni possibile dubbio, la crisi di
un concetto di scienza che, dal paradigma positivista in poi, aveva connotato
la ricerca entro ambiti apodittici, in forme di
determinismo meccanicistico assoluto. Per questo,
l'aver assunto la storia come mediatore culturale
(i paradigmi si muovono entro ambiti
storicamente determinati) significa aver
contribuito a uno sforzo unitario della
conoscenza scientifica,accantonando la pretesa
totalizzante della scienza e guadagnando in
storicità e relatività dell'acquisto
scientifico. Le proposizioni scientifiche non
sono più un a priori kantiano e le leggi che
rientrano in qualsiasi tradizione di ricerca sono
asserti provvisori, seppure verificati
(I.Lakatos).Di più, la ricerca
scientifica si muove nell'ambito dei paradigmi
conoscitivi e, in genere, storico-culturali di
un'epoca ("scienza normale")
finchè il sistema, che non regge all'urto
epocale o"rivoluzione",
si evolve passando attraverso incessanti
trasformazioni delle conoscenze acquisite, che ne
riorientano complessivamente i contenuti e le
forme dell'apprendimento, negando e trasformando
la precedente visione del mondo, e perfino gli
atteggiamenti mentali dell'uomo nei confronti
della ricerca in sè (incommensurabilità ).(T.Kuhn,
cit.,57-59).
Equilibrio
Vedi Coesistenza pacifica
essere
L'analisi fenomenologica (Husserl)
e le forme dell'empirismo logico riconoscono
all'essere solo carattere di realtà cosale che
può realizzarsi (possibilità)in presenza di un
sostrato sociale, una natura, un mondo della
cultura e degli uomini.In tal caso l'impostazione
è quella tipica dell'olismo ontologico e
metodologico.
événementielle
Carattere ufficiale della storia delle "res
gestae" e sua tendenza oggettiva a separare
i fatti dagli individui concreti e dai relativi
vissuti( Cfr.F.Braudel, cit., Storia del '900.
12).
evento
Vedi schema nomologico
deduttivo
Hempel
explanandum
Vedi schema nomologico
deduttivo
Hempel
explanans
Vedi schema nomologico
deduttivo
Hempel
extra - scuola
Ambiente societario esterno alla scuola, che si
pone in rapporto ad essa nella promozione di
forme di raccordo tra scuola e territorio (Vedi
"servizi formativi e territorio",
a cura di G.Ventura,in "Infanzia
e continuità educativa"F,Angeli,
Milano 1986, pagg.183 sgg).
fascismo
L'immensa mole di
interpretazioni storiografiche, spesso tra loro
contrastanti nonché la vicinanza stessa dei
fatti, ha reso finora impossibile una definizione
univoca del fascismo.Pertanto il criterio che mi
sembra più opportuno seguire per tentare una
analisi che, come la presente, debba essere
necesssariamente breve, è quello
diacronico.Cronologicamente, la storiografia sul
fascismo ha, grosso modo, ripercorso i caratteri
ideologizzanti delle età storiche. Perciò,
durante e immediatamente dopo il secondo
dopoguerra, presero il sopravvento le
interpretazioni marxista e crociana del
fascismo.
- La prima invitava a
ripercorrere le contraddizioni dello sviluppo
capitalistico, in Italia come in Europa,
arrivando a liquidare il fascismo come lo "stadio
senescente" del capitalismo.
- L'interpretazione
liberale crociana considerava invece il fascismo
una parentesi nello sviluppo storico dell'Italia
liberale, una "malattia morale"
che si inseriva in un organismo complessivamente
sano.
A partire dalla fine
degli anni '60, ha avuto inizio una seconda fase
più matura nella storiografia sul fascismo,
soprattutto in Europa e nei Paesi anglosassoni,
ispirata ad una analisi più serena della
fenomenologia nazionalista, liberata finalmente
dai lacci e lacciuoli dell'analisi ideologica
marxiana. Attori di primo piano sono oggi
considerati A. Lyttelton, M.
Ledeen, J. Talmon e G. Mosse in Europa e
nel mondo anglosassone, mentre nel nostro Paese,
oltre gli illuminanti spunti che nella prima
metà del '900 avevano sollecitato due
storiografi dello stampo di L.Salvatorelli
e G. Salvemini, si afferma
prepotentemente lo storico Renzo De
Felice, che in circa trent'anni di
studi e ricerche faticosissime, condotti in gran
parte in archivi come quello vaticano e
quindi su fonti documentarie di prima mano, ha
potuto rivedere complessivamente il volto del
fascismo cominciando dal protagonista Benito
Mussolini, cui De Felice dedicò una
monumentale biografia in cinque volumi ( "Mussolini
il Duce", Laterza, Bari, ). Nel merito
le novità dell'impostazione di De Felice possono
essere riassunte in tre aspetti nuovi e inediti
del fascismo e precisamente :
- il fascismo è da
considerare la rivolta dei ceti medi
impiegatizi , contro il prevalere
politico del proletariato industriale, ma anche
contro la leadership politica della borghesia
aziendale padana;
- il fascismo ha avuto
una evoluzione storica indiscutibile: in
origine,e fino al 1925, al pari dei giacobini
durante la Rivoluzione francese, esso era un
movimento rivoluzionario antisistema e
il suo paladino era lo stesso Mussolini ( fascismo-movimento
);
- seguì una fase
involutiva caratterizzata
dall'accumulazione delle cariche e del potere
politico e dalla regolazione del consenso nel
contesto di una impostazione prima autoritaria e
poi totalitaria ( fascismo-regime
). La contrapposizione tra queste due distinte
fasi dell'evoluzione storica del fascismo è
indispensabile per spiegare gli esiti drammatici.
la guerra e la distruzione come sbocco ultimo e
naturale .
Le tesi di De Felice sul
fascismo furono una vera e propria sferzata verso
il prevalere di interpretazioni ormai vetuste e
di comodo del fascismo, che sottovalutavano il
consenso,crescente di tale dottrina in vasti
strati popolari in Italia, Germania e nei Paesi
danubiani. Accolte dapprima con sospetto, se non
addirittura con aperta ostilità dalla cultura
accademica italiana alla metà degli anni '70,
esse vennero gradualmente
"metabolizzate" fino ad affermarsi come
strumento di indagine insostituibile della
società
A partire dagli anni '90,
dopo il crollo del muro di Berlino e il radicale
rinnovamento della cultura e società
occidentale, una analoga rivoluzione investì la
storiografia tradizionale., In tema di repertori
e di fonti metodologiche della ricerca che
traggono la loro ispirazione da fonti
storiografiche , si segnala la c.d. "storiografia
revisionista", in particolare gli storici François
Furet e Ernst Nolte .Il primo,con il suo
ultimo lavoro, "Il passato di
unillusione"( 1996),
esprimendo il suo parere per un argomento che per
più di trentanni ha interessato la
politica francese.Lo storico tedesco invece accomuna, in un
"novum" metodologico, fascismo, nazismo e comunismo, considerandoli alla
stregua di moderni totalitarismi che, avviando
machiavellicamente la scissione fra morale e
politica, corrompono il costume sociale e
politico dell'Europa.
federalismo
Forma di stato che
prevede autonomie ampie per le Comunità locali (
regioni o stati confederati). Molto
recentemente, i principi del federalismo sono
entrati a far parte dell'ordinamento
costituzionale italiano (Legge costituzionale
18 ottobre 2001, n. 3)sanciti dall'U.E.
L'idea federalista risulta particolarmente adatta
alle esigenze di evoluzione della società del
duemila: questo spiega la sua crescente
diffusione e anche la scelta europea che la
privilegia come idea politica. Nell'era della
globalizzazione la competizione si sposta infatti
a livello di aree regionali e di città; diventa
sempre più importante la capacità dei territori
di attrarre, mantenere, promuovere attività
economiche, risorse umane e finanziarie.L'Europa
della moneta unica è destinata ad accrescere
ulteriormente questa tendenza. Lo Stato
burocratizzato ed accentratore si avvia al
tramonto con internet e le nuove tecnologie della
comunicazione.Si affermano quattro valori
fondamentali: libertà, responsabilità,
proprietà, identità. Sono le architravi del
sistema federalista.
fondamentalismo
Background
etico-religioso comune alla cultura islamica (
sunnita e sciita) assunto a simbolo di unità
nazionale nella tradizione religiosa attraverso
cui realizzare una coesione nazionale e
integrità del sostrato come finalità immediata.
Il ricorso all'Islam come connotazione della
tradizione coranica è un dato immutabile,
nonostante il fattore temporale, delle
consuetudini del mondo arabo.L'elemento comune
è il rifiuto della modernità, intesa come
"elemento satanico" per l'uomo e la sua
coscienza
fonti
Le fonti documentarie della ricerca storica,
la cui classificazione è stata schematizzata, sono documenti
particolari che si presumono a carattere
ufficiale, il cui carattere intrinseco è dato
dal fatto che sono comunque fonti dirette. Ciò
detto,non si possono non indicare i seguenti
passaggi critici sull'interpretazione delle fonti
documentarie :
- estrema difficoltà di adire ai documenti
originali (inaccessibilità degli archivi per la
storia contemporanea, inaffidabilità di certe
fonti, limiti metodologici delle scienze
ausiliarie) (A.Saitta, cit.,22);
- mancanza del necessario distacco tra lo storico
e l'oggetto della ricerca,per la storia del '900
(A.Saitta,9);
- assenza di una prospettiva,poiché il processo
storico è in atto(Saitta,9).
Tali argomentazioni non possono tuttavia essere
interpretate in senso paradigmatico, giacchè i
manufatti della tecnostruttura offrono ausilio
sufficiente a correggere le distorsioni della
prospettiva attuale, purchè li si sappia
adoperare correttamente.
Globalizzazione
Tendenza intrinseca delle
economie aziendali ad andare oltre i confini
politici della nazione, coinvolgendo nella
partecipazione agli assetti societari entità
appartenenti a più nazioni .Ne deriva una
economia nella quale i consumatori sono liberi di
esprimere le loro domande sul mercato e i
produttori sono liberi di soddisfarle (magari
anche di incentivarle con la pubblicità
commerciale). Il mercato è allora considerato lo
strumento per eccellenza di ogni economia rivolta
a soddisfare i gusti individuali, e perfino i
capricci dei consumatori, in opposizione alle
economie pianificate, dove invece le domande sono
politiche, i consumi sono di preferenza pubblici
(decisi dalla pubblica amministrazione in nome e
per conto delle famiglie), e gli stessi
produttori sono di preferenza pubblici e
monopolistici» (S. Ricossa). È da notare che
dobbiamo ad Hayek la definizione più moderna di
mercato quale ottimo meccanismo per la raccolta e
la trasmissione di informazioni che, possedute da
milioni di uomini, non potrebbero essere possesso
di nessun centro decisionale: cosi l'aumento di
un prezzo dice simultaneamente ai consumatori che
quel bene è divenuto più scarso e che pertanto
va economizzato e ai produttori che la produzione
di quel bene si è fatta più conveniente,
secondo la definizione di Mises: «Il mercato
instrada le attività degli individui nella
direzione in cui servono meglio i bisogni dei
propri simili [...]. È processo attuato dalle
interazioni dei vari individui cooperanti nella
divisione del lavoro. Le forze che determinano lo
stato, perennemente mutevole, del mercato sono i
giudizi di valore degli individui e le azioni
dirette dai loro giudizi di valore. Lo Stato del
mercato ad ogni istante è la struttura del
prezzo [...].
La
struttura della società, le relative dinamiche,
le conseguenze negative nel processo di sviluppo
( marginalità ), la crescita intesa
come elemento vettoriale dello sviluppo, con
tutte le implicazioni socioeconomiche ed etiche,
la polarizzazione sociale i cui fattori sono
costituiti dalla organizzazione intrinseca della
società (classi sociali e tecnostruttura).
Tutti questi elementi convergono
nella spiegazione della ridondanza del
fenomeno-globalizzazione, nonché nella
interdipendenza degli effetti ( mutamento nella
struttura societaria, sia sotto l'aspetto
produttivo, sia sotto quello etico-sociale). La
ricerca di un rapporto diverso tra società e
politica muta quindi l'identità dei soggetti
interagenti e il loro ruolo sociale (ad esempio
anziani, donne, giovani hanno, ciascuno
separatamente, modificato lo status sociale e il
contesto delle relazioni sociali).da qui la
necessità di rapporti diversi tra società e
politica e di diverse forme di vissuto,
individuale e collettivo, che vada al di là del
processo in atto.
Recentemente, M. Revelli e P.Tripodi ne "Lo
stato della globalizzazione"(
Leoncavallo, Milano, 1998 ) hanno proposto una
differenza sostanziale tra Globalizzazione
e Mondializzazione; la prima è
dovuta al definitivo abbandono da parte delle
imprese del modello fordista e dall'accentuata transnazionalizzazione dei flussi economici del mercato
globale.La seconda riguarda invece l'estensione
pura e semplice dei processi di trasformazione
del capitalismo oltre l'ambito regionale e oltre
il carattere tradizionale della fenomenologia
economica.Ne deriva la mutazione del carattere
del capitale, ( delocalizzazione e
deterritorializzazione ) con il conseguente mutare del
rapporto tra capitale e lavoro ( cit., 5 sgg. ).
Guerra Fredda
Periodo di crisi politico-militare
tra i due blocchi ( la N.A.T.O.,
1949 e il Patto di Varsavia,
1955 ) caratterizzato da accentuata
ideologizzazione del conflitto e ricorso ad
alleanze sovranazionali tra comunismo dei Paesi
orientali e liberalismo del blocco occidentale. I
soggetti politici di entrambi i blocchi erano
europei, mentre gli attori principali, le due
c.d. superpotenze ( U:S:A:
e U:R:S:S: ), vincitori dell'ultimo
conflitto mondiale, assumevano il ruolo di
potenze - guida a carattere globale ( bipolarismo
politico ) in grado di esercitare il
controllo della politica mondiale soprattutto
ricorrendo a un massicio dispiegamento di mezzi
militari ( corsa agli armamenti )
tra cui un ruolo primario spetterà agli
armamenti nucleari: dapprima bombe
atomiche ( ricerche E. Fermi,
primo utilizzo Hiroshima e Nagasaki,
ago. 1945, alla fine del conflitto )e in seguito,
dopo gli studi e le ricerche di Pontecorvo,
anche la bomba all'idrogeno , bomba H (
USA 1952; URSS, 1953 ) , fino a 5000 volte più
potenti della bomba atomica di Hiroshima.
Conseguentemente, gli equilibri politico-militari
del Pianeta saranno direttamente dipendenti dalla
minaccia globale dell'autodistruzione ( equilibrio
del terrore ). Tale delicata fase di
tensione sarà risolta dalla c. d. distensione
e dalla politica di graduale disarmo,
iniziata nella seconda metà degli anni '60, per
il crescere delle potenze nucleari ( cinque nel
1966, numero considerevolmente alto oggi ) che
aumenta esponenzialmente il rischio
nucleare-batteriologico.Nella conferenza
per il disarmo di Ginevra (1962 ) le 18
principali potenze economiche mondiali si
accordano su una moratoria definitiva degli
esperimenti nucleari e si impegnano a non
diventare potenze nucleari i principali Paesi
industrializzati non nucleari ( tra cui Giappone,
Germania O. e Italia ). Tale impegno verrà
sempre riconfermato, ma ciò non avrebbe
comportato una diminuzione del rischio
nucleare-batteriologico, per l'emergere di
potenze di medio rango ( India, Pakistan,
Iraq, Israele, Terrorismo internazionale )
non disposte alla rinuncia alle armi di
distruzione, utilizzate per alimentare la
tensione e il conflitto attraverso il ricatto
del terrore. Questo sarà ora il problema
centrale per la politica internazionale.
ideografico
Carattere
simbolico-figurativo della ricerca storica e
degli atteggiamenti mentali, che costituisce un
ostacolo per la corretta decodificazione di un
evento e/o fenomeno e per la relativa
ricostruzione.
Imperialismo
Tendenza
di una cultura, di una società e/o di uno stato
a estendere la propria sfera di influenza al di
là dei confini della nazione. Da questo assunto
iniziale ne derivano di necessità alcuni
caratteri irrinunciabili o alcune categorie
interpretative a fungere da norma per la ricerca
storica quali il carattere diversificato, per tipizzazioni,
dell'imperialismo quale fenomeno storico; il
carattere univoco dell'imperialismo, quale
epifenomeno di ogni ambito di civiltà e di ogni
assetto societario; la possibilità di ordinare e
ricondurre l'imperialismo a schemi unitari di
lettura del processo storico, utilizzati dalle
scuole storiografiche per la spiegazione storica;
l'imperialismo quale tendenza indipendente
dall'età storica e dalle stesse fasi del
processo di civiltà individuato come fase ultima
e senescente di un processo di civiltà.Così
racchiuso, il concetto di imperialismo non è
tuttavia esente da errori ed omissioni, a volte
anche gravi, almeno nella misura in cui gli
stessi tendono a negare rilevanza al processo
storico, alle fasi del corso degli eventi, alle
variabili del processo stesso e ai protagonisti .
Lattuale fase storica
possiede in sé caratteri nuovi e, in un certo
senso, rivoluzionari che gettano nuova luce sulla
transizione epocale che finora ha caratterizzato
questo scorcio temporale. Così
limperialismo, che nel XIX e XX secolo
aveva caratterizzato i tratti evolutivi del
processo storico, secondo la lucida analisi di Michael
Hardt e Antonio Negri, lascia il passo a
unaltra fase della storia, che così viene
magistralmente riassunta nella prefazione :LImpero
si sta materializzando proprio sotto i nostri
occhi(
)Assieme al mercato mondiale ed ai
circuiti globali della produzione sono emersi un
nuovo ordine globale, una nuova logica e una
nuova struttura di potere: in breve, una nuova
forma di sovranità. Di fatto, lImpero è
il nuovo soggetto politico che regola gli scambi
mondiali, il potere sovrano che governa il
mondo(M.Hardt-A.Negri,Limpero;Milano,
Rizzoli,2002, pag.13)
Dunque, la globalizzazione e il
mercato capitalistico su scala planetaria
caratterizzano questa nuova fase della storia,
introducendo frattanto anche una crisi della
modernità da cui scaturisce un novum
postmoderno: il mercato globale al posto
dello stato-nazione.
Incommensurabilità
Aspetto irriducibile e unico di
una nuova tradizione di ricerca, che riorienta
gli schemi utilizzati dalla tradizione
precedente, di guisa che tra i due paradigmi vi
è una inconciliabilità non più riconducibile
a unità
individualismo
Dottrina
politico-filosofica che teorizza la
preminenza dell'individuo sul gruppo sociale di
riferimento ( nazione, classe sociale,
èlite ).La questione che vi si solleva
è certamente quella che pretende di introdurre
una ontologia della scienza politica, come
pretende Nicolò Machiavelli nel Principe.
La stessa viene poi racchiusa dal Graham nella
tendenza di tutti i sistemi politici a garantire
allo stato una certa stabilità nel
tempo . Si domanda tuttavia lo stesso
Graham "Il realista crede che lo
stato, in quanto tale, debba essere preservato
per mezzo del potere. Ma perché mai dovremmo
accettare ciò? Se uno stato è violento e la
società che esso protegge è ingiusta (...)
quale ragione abbiamo di preservarlo?"( Filosofia
e società.Una introduzione, Milano, 1988, 39
sgg.).Ne emerge un quadro d'assieme del realismo
politico ( Realpolitik) che ha nel
filosofo politico fiorentino il modello di
riferimento: il realista privilegia lo stato nei
confronti della società come complesso civile,
dunque mira alla conservazione dell'esistente,
piuttosto che alla prefigurazione del nuovo, che
è invece il compito precipuo dell'utopismo.Tale dottrina fa quindi
leva sul valore che lo stato di per sé ha
e sulla necessità che tale categoria sia il
fondamento della prassi politica di ispirazione
realista. Tale assunto di base ci porta a dedurre
la ragione per cui, nell'esperienza dello stato totalitario, il capo abbia assunto la funzione
di leader carismatico : infatti solo in
una direzione individualista dello stato e nella
permanenza di una dottrina idealista che sconfina
nel culto della personalità può essere
garantita la continuità del regime politico
anche in presenza di evidenti deviazioni
socio-economiche.
Inflazione
Fenomeno caratterizzato
da aumento progressivo dei costi (i. da costi) e
dall'effetto deformante sul meccanismo dei prezzi
e dei costi delle materie prime e d'impresa
dovuti alla domanda di beni e servizi (i. da
domanda).La conseguenza più grave è la perdita
di valore reale della moneta ( svalutazione
monetaria.
ipertesto [
Insieme strutturato di
informazioni, costituito da testi, note,
illustrazioni, tabelle collegate tra loro da
rimandi e collegamenti logici, al quale possono
accedere in modo selettivo gli utenti di
computer, p.e. richiedendo tutti i dati relativi
alla biografia di un personaggio
Legalità
Elaborazione in corso
Liberismo
O libero-scambismo,
esprime la condizione per la quale il flusso
degli scambi commerciali non è limitato da
regole fisse, ma strettamente dipendente dalle variabili libere dell'economia (laisser
faire, laisser passer).
Localismo
Tendenza della
globalizzazione a modificare le scelte, i
comportamenti e gli atteggiamenti mentali delle
realtà regionali. Recentemente, Giacomo
Marramao e altri studiosi della
globalizzazione hanno coniato il neologismo glocale
per riferirsi a questa ulteriore
implicazione economica e culturale della
globalizzazione.
mappa concettuale
Relazione
tra concetti, che parte da un unico concetto-chiave
( detto così perchè fornisce la chiave
per la comprensione del processo ) e si allarga a
concetti gerarchicamente sottoordinati ( primo,
secondo, terzo livello, ecc. ) fino a terminare
con la spiegazione ( deduzione ipotetica )
con gli ultimi concetti esplicati nella stessa
mappa.Il procedimento è quello inferenziale
dell'ipotesi scientifica.(Cfr. Novak-Gowin,
Imparando a imparare, SEI, Torino, 1992
).
marginalità
metodologia
ipotetico-deduttiva
modello
Applicazione di una
struttura grafica al nesso spiegazione -
comprensione, di modo che possa essere
rappresentato , in un contesto di riferimento, un
teatro di azione o una sequenza di configurazioni
in cui uno o più soggetti interagiscono.La
struttura per modelli non rende solamente più
comprensibile il contesto storico, ma tende a una
misurazione matematica o quantitativa ricavando
dal processo dati oggettivi di riferimento.Gli
storici che puntano sui modelli sono Braudel, Von Thunen e, più recentemente, Kula, Godelier, Kondratieff, Thom, tutti autori di
ardite quanto oggettive teorie supportate da
modelli matematici in funzione di spiegazione.
modularità
Caratteristica di ciò
che è modulare, componibile, flessibile e
oltremodo adattabile a ogni esigenza. Stile che
si impone in tutti i campi culturali, dalla
pedagogia all'ingegneria genetica e che pertanto
caratterizza l'ultimo scorcio di secolo: è una
delle impronte tipiche del postmoderno.
monarchia
Revisione in corso
mondializzazione
vedi globalizzazione
monopolio
In senso letterale, quando un
individuo o un'impresa producono e vendono
l'intera quantità di una certa merce. Oggi è da
intendere in senso meno rigoroso: basta infatti
che un privato o un'azienda possieda il 33% di
azioni per esercitare una funzione di controllo
monopolistico di mercato: In tal senso sarebbe
più esatto dire che quest'ultima azienda abbia
una funzione di oligopolio.
multiculturalismo.
ll termine riveste alcuni
significati tra loro differenti, in particolare :
1. Lessere parte
di svariate culture
2. Atteggiamento,
politica di difesa del pluralismo culturale dei
diversi gruppi etnici di un paese
multidisciplinare
Che non è limitato a un
unico campo o materia di studio ma ne comprende
diversi interdisciplinare,
pluridisciplinare
multimedialità
Utilizzazione
contemporanea di più mezzi di comunicazione
(spec. scritture, filmati, audio) per scopi
didattici, artistici o pubblicitari
multipolarismo
E' la forma attuale degli equilibri
internazionali.
multirazziale
Di comunità che
si compone di diverse etnie o di sistema
politico-sociale che ammette tale compresenza
multietnico: società m.
Navalismo
Tendenza (precedente allo
scoppio della Grande Guerra) consistente nel
rafforzare le flotte da guerra, per rafforzare la
spinta espansionista con una opzione di politica
di forza(Germania Giappone nell'antefatto).
nazionalismo
Vedi Questione nazionale.
nazionalsocialismo
Elaborazione in corso
negoziato
Accordo contrattato tra due o più parti: è la
forma tipica della diplomazia dell'ultimo scorcio
di secolo. Durante la divisione bipolare, la
prassi restringeva la legittimazione negoziale ai
due blocchi( equilibrio
BIPOLARE(v.); in seguito ha prevalso la
logica MULTIPOLARE.
neodarvinismo .
Teoria biologica
sviluppata fra il 1930 e il 1950 che ripropone,
integrandole con la teoria genetica delle
mutazioni, le concezioni di Darwin sullevoluzione
delle specie
neoempirismo
Tendenza filosofica
moderna che raggruppa varie correnti (filosofia
analitica, neopositivismo logico, operazionismo,
pragmatismo), accomunate dal fatto di assumere
lesperienza come unica fonte da cui
estrarre i contenuti del pensiero
neoevoluzionismo
Corrente antropologica,
sorta verso la metà del XX secolo, che riprende
i principi dellevoluzionismo ottocentesco,
insistendo sullinflusso che lambiente
naturale eserciterebbe sullorganizzazione e
sui fenomeni sociali
neofunzionalismo
sistemico
Tendenza
sociologico-filosofica che predica la ricerca di
una rappresentazione categoriale adeguata ai
sistemi sociali complessi, come la tecnostruttura
intrinseca alle società informatiche e
multimediali(N.Luhmann, v.profilo di
G.Marramao in "Novecento
filosofico e scientifico"Marzorati,Milano1991).
neomercantilismo.
Teoria
politico-economica che ripropone in chiave
moderna i principi del mercantilismo; la prassi
basata su tale teoria e applicata alla vita
sociale ed economica di un paese
nomenklatura
/
1. In Unione Sovietica e nei paesi a regime
comunista, era lelenco delle varie cariche
direttive e dei loro responsabili
2. Nel linguaggio. giornalistico, in senso
spregiativo, la dirigenza di partiti, enti,
istituzioni: far parte della n.;
essere un uomo della n.
nomologico -
deduttivo
Schema in cui Hempel nel 1942 riassumeva i
fondamenti epistemologici della ricerca storica,
traendoli dal modello in vigore per la scienza.
nomotetico
Carattere tipico e onnicomprensivo
della filosofia e della epistemologia, che
consiste nel comprendere gli eventi e i fenomeni
sotto leggi universali, il che presenta i
seguenti vantaggi per la ricerca storica :
controllo e verificazione dei fatti ;
applicazione del metodo scientifico alla
dialettica storica ; analisi scientifica
del fatto e del valore ; interazione
fra ragione, verità e storia( Cfr.H.Putnam,"Ragione,
verità e storia"(cit.,163 sgg.).
oligopolio
Forma di mercato in cui il grado
di concentrazione economica è molto elevato e
l'accentramento della produzione in poche mani
consente un elevato controllo dei mercati
limitato a pochi soggetti istituzionali.
olismo
Tendenza dei gruppi organizzati in sistemi
sociali a oltrepassare la nozione di individuo e
gli interessi connessi di diritto naturale
(autodeterminazione), per sfociare in
interazioni complesse.L'argomentazione a favore
dell'introduzione metodologica dell'olismo è di
Marx :"gli uomini fanno la propria storia,
ma non la fanno esattamente come vogliono".
Ancor prima, A.Smith, ne "La ricchezza delle
nazioni" aveva esplicitamente parlato di
"mano invisibile"che modifica le libere
leggi del mercato determinando intrinsecamente il
valore dei beni e delle merci .La reale portata
di tali teorie, oggi comunemente
accettate,rimanda alla analisi e deduzione dei
nessi esistenti , nell'ambito di una società
complessa,tra olismo e tecnostruttura.(Cfr.Gordon
Graham" filosofia e società : una
introduzione"Il Saggiatore"
Milano 1991,48 sgg.).
omologazione
Adattamento eteronomo di
un comportamento a una regola interpretata in
modo rigido, conformità a un gusto in modo
acritico.Rinuncia alla libertà per la forma.
Comportamento tipico del postmoderno.La necessità di
costituire un nuovo ordine mondialeha aperto per
la prima volta alla possibilità di mutamenti
radicali nelle strutture produttive e nella
condizione sociale aggravando nel contempo lo
stato di sudditanza economica e culturale dei
ceti marginali ( nuovi poveri,condizione
femminile, subalternità economica e di status , condizione giovanile ).Si creano quindi nel contempo le
condizioni per una stringente dialettica tra omologazione culturale e difesa dellidentità
culturale estesa alle grandi aree geopolitiche e
si aggrava significativamente la subalternità
dell'uomo-massa rispetto alle strutture
societarie.
paradigma
Secondo Kuhn: «Con tale
termine voglio indicare conquiste scientifiche
universalmente riconosciute, le quali, per un
certo periodo forniscono un modello di problemi e
soluzioni accettabili a coloro che praticano un
certo campo di ricerche».
polarizzazione
Suddivisione degli
schieramenti politici in correnti radicali, che
tendono a generare o giustificare il conflitto
ideologico e/o politico-militare. La
fenomenologia è tipica di tutte le età di
transizione storica, che concorre a spiegare agli
occhi dello spettatore.
positivismo
Scuola di pensiero. Vedi Storia del '900.
Postmoderno
Il termine è attestato
per la prima volta nella ricerca storiografica
nel 1934 ad opera di Arnold Toynbee
in "A study of history". In
seguito ( secondo il saggio di F.Fornero
in La Filosofia contemporanea, IV, UTET,
Torino 1994 , p. 389 ) soprattutto a partire
dagli anni '60, è stato utilizzato per denotare
il cambiamento rapido del gusto e della
prospettiva, soprattutto nelle arti
figurative e nel cinema, ad opera della società
postindustriale. In proposito le tesi di Marcel Lyotard sulla società
postindustriale (RIORIENTAMENTO ) che lo stesso terico
francese riprese da Ihab Hassan,
facevano riferimento al "radicale
cambiamento della prospettiva cartesiana
dell'individualismo, per confluire in quella del
trionfo della prospettiva del pluralismo".
( F.D'Agostini, in Atlante
del '900, p. 896 ).Ne emerge una teoria
descrittiva che, partendo dalle difficili
condizioni della società tecnocratica e
informatizzata tra fine e inizio millennio, ne
segue lo sviluppo attraverso le regole e le
procedure che hanno soppiantato le forme
tradizionali della comunicazione e perfino le
prospettive della scienza e della tecnologia. Ne
consegue un assetto societario che caratterizza
il periodo di transizione tra fine e inizio
millennio, sia come gusto estetico e ideale
etico, sia sotto l'aspetto economico-produttivistico.(M.Lyotard,
J.Habermas ).
preferibilità
di status
Criterio in base al quale
viene assegnato un valore o pregio differenziale
ai vari status (M.Tumin).I
criteri possono indifferentemente riferirsi alla
personalità individuale e/o ai ruoli ricoperti
in un determinato sistema sociale.Ogni cultura
mette quindi l'accento sulla categoria
fondamentale di ogni assetto societario.
presidenzialismo
Elaborazione in corso
questione meridionale
Elaborazione in corso
questione nazionale
Elaborazione in corso
rappresentazione
Nell'indagine filosofica:memoria, ricordo di un
fatto e/o idea, elaborazione mentale.
Razzismo
Termine ambiguo e
onnicomprensivo, sotto cui nel tempo sono stati
ricompresi concetti e significati eterogenei.
Oggi una classificazione tipologica non può che
rendere ragione all'insieme dei riferimenti
storico-culturali in cui quel termine è stato
adoperato con i significati conosciuti di
recente. Una variante ideologica del razzismo è
la coscienza della missione, per cui una nazione,
che si ritiene portatrice di un compito supremo
di guida spirituale, teorizza e persegue una
politica di potenza,giustificandola culturalmente
con tale necessità storica.
Realpolitik
Politica realistica,che
fonda le sue basi sullo studio comparato dei
sistemi sociali e sulla realistica valutazione di
un giusto mezzo per perseguire i fini di una
azione politica. Il modello storico è
considerato N. Machiavelli ( Il
Principe ) che parte da una radice
individualistica dell'ispirazione politica.
Reificazione
In politica, processo di
spersonalizzazione dell'individuo consumatore,
che viene così indotto alla omologazione dei
gusti e/o dei comportamenti
Repubblica
Elaborazione in corso
Riduzionismo
Teoria epistemologica che sostiene
la necessità di ridurre gli asserti generali a
uno più semplice, che sia in grado di risolvere
il problema della spiegazione in una teoria più
ampia e complessa. In tal senso scienze più
complesse, quali la sociologia e la psicologia,
possono essere ridotte alla biologia o alla
fisica. Nella scienza storica tale indirizzo è
postulato anzitutto da Hempel, laddove
sostiene che teorie generali debbono sostituire
gli enunciati singolari della fattualità
storica.
Riorientamento
gestaltico
Gradualmente, e spesso
senza rendersene conto, gli storici della scienza
hanno cominciato a porsi un nuovo genere di
domande e a tracciare(
)linee di sviluppo
differenti e spesso tutt'altro che
cumulative.Questi storici suggeriscono, almeno
implicitamente, la possibilita di una nuova
immagine della scienza(T.Kuhn,La struttura delle rivoluzioni
scientifiche). Lo straordinario sviluppo delle
scienze sperimentali, proprio del XX secolo,
rompe legami tradizionalmente radicati nel
costume e costituisce il portato di una
straordinaria rivoluzione, estesa contestualmente
a tutti i campi dello scibile, che abbiamo voluto
definire paradigmi nell'ambito di questa area
progettuale e che trovano una prospettiva
oggettiva solo supponendo una dialettica del
cambiamento. Le linee del processo di sviluppo
sono determinate dalla rapida affermazione e
dalla altrettanto rapida obsolescenza delle
tecnologie, dell'organizzazione e complessità
della struttura statuale, dalle scelte di campo
ideologico effettuate, dalle linee direttive
della società e del gusto postmoderno, dalla
speciale demarcazione tra scienza e non-scienza e
quindi dalla contestuale linea demarcazionale fra tradizioni di studio
e/o ricerca autoescudentesi.Quasi sempre lo
sviluppo delle economie e delle società
industriali è stato favorito e in qualche
maniera causalmente generato da politiche
economiche strettamente e storicamente connesse a
scelte
illiberali.
Nella scelta di campo
politico-ideologico, il r. è stato attuato
attraverso nuove forme dello stato e nuove
prerogative della politica, come dimostra il
successo della forma - stato totalitaria
all'inizio del secolo e , in ambito più recente,
dalla politica di non allineamento volta a
contrastare la divisione ideologica in
blocchi.Per quanto attiene la cultura in
generale, il r. costituisce la categoria di
riferimento per tutte le interazioni ambientali (
alfabetizzazione, ruolo dei media e delle nuove
tecnologie informatiche e telematiche in atto
operanti nel tessuto sociale ) GLOBALIZZAZIONE, filosofia della
scienza. Vedi Storia del '900, note bibliografihe e
critiche, nonché Indice analitico Lavagna dati.
rivoluzione
Secondo l'utopismo marxiano, la r. costituisce,
hegelianamente, la fase di negazione
determinata del capitalismo, attraverso
cui il proletariato tramite la dittatura si
sbarazza del dominio di classe della società
borghese, instaurando una fase transitoria e
radicale di rinnovamento sociale che dovrà
culminare con la società aclassista.
In tal modo il concetto di classe, negandosi
attraverso la fase di rivoluzione e dittatura,
potrà sparire del tutto eliminando alla radice
le cause dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Tuttavia le successive teorie interpretative di
Lenin, ne L'imperialismo, fase
suprema del capitalismo, e Materialimo
ed Empiriocriticismo, tendono ad escludere
che lo sbocco finale della rivoluzione sia la
società aclassista.Anche Trotzskj con
la dottrina della rivoluzione permanente
tende a negare validità all'asserto
marxiano. Così la dottrina comunista si dissolve
lentamente nell'autoritarismo ideologico e nella
prospettiva autarchica dei soviet
operai, con la conseguente creazione di strutture
verticistiche e oligarchiche come il Politbureau
staliniano e la preminenza del partito comunista
bolscevicosovietico ( socialismo in un
solo Paese ).Una importante variante di
tale impostazione è costituita dalla dottrina
del filosofo politico Antonio Gramsci che
nei Quaderni del carcere ha creduto di
dover identificare il concetto di rivoluzione con
quello più maturo di egemonia.
L'impostazione ideologizzante e autoritaria
assunta dal concetto di rivoluzione, nel modo in
cui era stato posto dai filosofi post-marxisti,
non poteva non produrre gravi conseguenze per
l'economia e la società dei Paesi del blocco
comunista (è storia troppo recente per ribadirlo
ulteriormente ...). L'impostazione contemporanea
in ambito occidentale ha poi del tutto
abbandonato i connotati ideologici e radicali del
termine. Secondo T.Kuhn infatti
: «Con tale termine voglio indicare
conquiste scientifiche universalmente
riconosciute, le quali, per un certo periodo
forniscono un modello di problemi e soluzioni
accettabili a coloro che praticano un certo campo
di ricerche».
Scientismo
Atteggiamento di cieca e
acritica fiducia nella scienza e nei suoi
strumenti.. Nell'età contemporanea tale
impostazione della ricerca fu determinata e
favorita dall'affermazione del positivismo nella
cultura in generale alla fine del XIX secolo
scienze
sperimentali
Una prima classificazione
delle scienze fu elaborata da A.Comte
nel"Trattato di sociologia positiva"nel
tentativo di delineare la scienza universale e
necessaria della società.Pertanto tale scienza,
per raggiungere il compito, deve indagare, in
prima istanza, i fenomeni per fondarne la
previsione . Un significato pregnante della
dottrina scientifica è quello che abbina la
conoscenza a un metodo sistematico, soprattutto
se a carattere sperimentale, a garanzia della
propria validità (Abbagnano, Dizionario
filosofico).In tal senso , si può affermare che
la scienza abbia storicamente inizio con la
"rivoluzione scientifica" del XVII
secolo.Secondo le ultime tendenze della epistemologia (vedi a tal riguardo
STORIA del '900) gran parte della ricerca
scientifica attuale consisterebbe
nell'interpretarela natura nei termini di
"un quadro teorico
presupposto"(H.Brown, La nuova filosofia
della scienza).Tale impostazione però non
esaurisce la complessità del termine e dei suoi
significati storico-evoluzionistici ( la scoperta
scientifica e le relative implicazioni di ordine
epistemologico, quali la spiegazione, la
falsificazione e i presupposti della verità
scientifica).Risponde a canoni di correttezza
metodologica far discendere il RIORIENTAMENTO
del XX secolo da tali ambiti di
spiegazione.
Secolarizzazione
Le forme di
secolarizzazione oggi invalse ( ateismo pra
tico, materialismo, REIFICAZIONE, sono una diretta
conseguenza della ideologia consumistica.
secolo breve
Il Novecento secondo Erich Hobsbawm, cit.
semipresidenzialismo.
Ordinamento istituzionale
di una repubblica in cui il presidente gode di
ampi poteri, ma non è a capo del governo: s.
alla francese
simbolismo mitologico
Universo rappresentativo-
immaginario dell'uomo-massa, che attraverso lo
svolgersi e l'affinarsi del processo di
industrializzazione ha assunto i "caratteri
di una cultura e di una politica di massa"
Il messianismo politico e ideologico-religioso in
tutte le sue manifestazioni contemporanee, si è
caratterizzato per la prevalenza di
un sostrato emozionale tendente a un
processo graduale di identificazione del singolo
con il Leader carismatico, in funzione
catartico-liberatoria ( rituale liturgico) di
modo che ne risulta accentuato il carattere
soteriologico dello stesso( G. Mosse,
La nazionalizzazione delle masse.,cit,
pag 13-sgg.).
sistema
internazionale
Sistema politico caratterizzato da elevata
integrazione di mercati e delle relazioni
internazionali.Vedi Storia del '900, 8 sgg. e blocchi
concettuali in "Politica
internazionale".
sistematizzare
Rendere sistematico
qlco.; ordinare secondo un certo sistema o con
principi sistemici
sistemi, teoria dei
Ognuna delle teorie
interpretative più significative della società
tra otto e novecento trova sintesi e compimento
nellopera di Niklas Luhmann, esponente di spicco del neofunzionalismo
sistemico.Egli riduce ad unità le molteplici
categorie utilizzate dagli studiosi che lo hanno
preceduto, in uno sforzo di sintesi che
rappresenta il nucleo centrale della sua
impostazione di pensiero : dal razionalismo weberiano
alla dialettica di Simmel, dalla teoria
della norma di Durkheim alla teoria
dei sistemi di Parsons, fino alle attuali
teorie della comunicazione, ai contributi della
pedagogia applicata ai sistemi sociali, alla
teoria del diritto; non cè praticamente
campo conoscitivo di ambito sociale che non sia
toccato dalla analisi di questo acuto
epistemologo tedesco i cui contributi sono
perciò fondamentali per la comprensione del
mondo attuale (*)Soprattutto per
quanto riguarda il rapporto fra tradizione
culturale e storia del pensiero scientifico,
determinante per una corretta comprensione
storico-culturale del nostro secolo, emerge con
chiarezza il ruolo chiarificatore degli
epistemologi contemporanei
socialismo
reale
Dottrina politica
affermatasi nei Paesi del blocco comunista
aderenti al Patto di Varsavia che accoglieva,
facendola propria, la tradizione ideologica
marxista-leninista del socialismo scientifico, in
particolare il materialismo storico e il
materialismo dialettico di stampo leninista,
applicandola in modo rigido ed autocratico alla
realtà politica ed economico-sociale.
socialismo scientifico
La forma teoretica
attraverso cui Marx ed Engels
rielaborarono la dottrina idealista hegeliana
ponendo come principio primo ( scienza esatta )
le leggi dell'economia e della storia( materialismo
dialettico ).
società marginali
Vedi complesso strumentale, mutamento tecnologico
in Talcott Parsons,"Il
sistema sociale",Ed. di Comunità,
184-200.
sociologia
Scienza che ha avuto inizio con il paradigma
scientista comtiano (Cfr. F.Ferrarotti,
cit., "Il senso e il compito della
sociologia" pagg.517-564
spazio
categoria fondamentale della ricerca storica che
si basa sulla forma tipologica del senso esterno
per ricostruire il processo storico. Così le
variabili che intervengono nel processo in atto
sono spesso indipendenti dalla volontà
individuale." Lo spazio, fonte
di spiegazione, mette in discussione in una sola
volta tutte le realtà della storia, tutte le
parti pregnanti della sua estensione: gli Stati,
le società, le culture, le economie.E, a seconda
che si scelga l'uno o l'altro di questi
"insiemi", il significato e il ruolo
dllo spazio si modificheranno. Ma non del tutto(
F.Braudel,"I tempi
del Mondo", Einaudi, Torino 1982, pag.3). Per questa ragione, A.Smith,
ne "La ricchezza delle nazioni"
aveva esplicitamente parlato di "mano
invisibile"che modifica le libere leggi del
mercato determinando intrinsecamente il valore
dei beni e delle merci .La reale portata di tali
teorie, oggi comunemente accettate,rimanda alla
analisi e deduzione dei nessi esistenti ,
nell'ambito di una società complessa,tra risorse
ambientali, cicli dell'economia e organizzazione
socio-economica e culturale.
sottosviluppo
Nozione generale che si
definisce come fenomeno globale e situazione
complessa , con una molteplicità di fattori che
rimandano allo sviluppo storico e civico-sociale,
oltreché strettamente economico, di una regione
o nazione.E' riconducible a uno sviluppo medio
inferiore alle potenzialità di una regione, se
commisurato alle cause profonde che l'hanno
determinato ( Y. Lacoste,geografia
del sottosviluppo).
Tra le cause socio-
economiche, vi sono quelle riconducibili a un
determinato sviluppo storico ; tra quelle
economiche, l'inflazione seguita dalla
stagnazione , lo sfruttamento coloniale delle
risorse,gli errori nella programmazione dello
sviluppo,L'insufficienza del livello e della
tipologia di reddito prodotto, pro-capite e
per prodotto interno lordo (P.I.L.), lo stretto
rapporto tra vecchie e nuove povertà ,
analfabetismo e speranze di vita
Vedi complesso strumentale, mutamento
tecnologico in Talcott Parsons,"Il
sistema sociale",Ed. di Comunità,
184-200.
stato-nazione
Forma storicamente
assunta nell'età dell'imperialismo dalla nazione come
radice ideologica sussunta da una realistica
politica di potenza ( prestigio nazionale e
autoconservazione, controllo e dominio).Le
nazioni. in gara per l'egemonia, richiedono uno
"spazio vitale" che sfocia in
antagonismo militare e quindi nella guerra come
naturale sbocco catartico delle tensioni
politico-economiche(V. ultra).
Lo sbocco storico è
stato il totalitarismo politico-ideologico,
dove l'esercizio dei diritti politici è stato
limitato e in genere subordinato alla
edificazione di una dottrina statuale atta alla
composizione dei conflitti sociali( stato
corporativo in vista del soddisfacimento della
"volontà generale" [J:Talmon ].La
situazione attuale vede una ideale continuazione
dello stato- nazione, pur in un clima di
accentuata globalizzazione, nella sopravvivenza
delle culture tradizionali( REGIONALISMO - LOCALISMO) che costituiscono il
portato storico di una nazione e resistono alla
innovazione.
Stato sociale
Welfare- State. Indica un
sistema sociale che si caratterizza per
l'intervento attivo dello stato per la rimozione
degli ostacoli che si frappongono al
perseguimento del benessere collettivo e implica
una politica di interventi concertati tra le
parti sociali. Alla base c'è la convinzione che
l'economia di mercato non garantisca tali servizi
e debba quindi essere programmata e orientata in
tal senso. Recentemente la svolta liberista in
economia (U.E. e accordi di Maastricht ) hanno
inteso limitare, a volte drasticamente,tali
benefici, con la conseguenza di acuire le
diseguaglianze tra ceti o cittadini protetti
(lavoratori) e disoccupati , non tutelati in
misure equa.La rincorsa a posizioni di prestigio
e preferibilità di status ( status-symbol),
accentuando le differenze sociali, radicalizza i
bisogni e acuisce le tensioni tra le due
categorie sopra rappresentate, esaltando la
POLARIZZAZIONE.
sommativo
Complessivo, cumulativo
valutazione sommativa, in docimologia,
giudizio finale, riassuntivo o a posteriori,
sullapprendimento raggiunto da un allievo
al termine di una fase di insegnamento
sovietologia
Studio del sistema politico, economico e sociale
dellUnione Sovietica e della sua storia
sovrappopolamento
In un dato
territorio, eccesso di popolazione, spec.
animale, rispetto alle esigenze
dellequilibrio ecologico o alle stesse
possibilità di vita della specie: nel parco
cè il problema del s. dei cervi
spiegazione
Vedi
Storia del '900, pagg.5 sgg., vedi anche Ludovico
Geymonat,"Filosofia della Scienza",EST
mondadori,Milano1985, pag.45 sgg. e anche Hylary
Putnam, "Ragione,verità e storia"Il
Saggiatore, Milano 1989, pagg.
stagflazione
Situazione di
ristagno dellattività produttiva che si
accompagna a una contemporanea crescita del tasso
dinflazione e dei prezzi e a una elevata
disoccupazione; è detta anche inflazione
recessiva
storicismo
La storia
è
svolgimento di eventi; e c'è una legge che ne
determina il corso. Intendendo lo Storicismo in
questa accezione - e cioè come la pretesa di
aver colto le leggi che determinano lo sviluppo
della storia umana nella sua totalità -, Karl
Popper lo ha fatto oggetto delle sue devastanti
critiche, in quanto egli prova che è impossibile
la previsione del futuro e che quindi è
illusorio credere di essere venuti in possesso di
leggi ineluttabili del corso della storia umana.
C'è anche uno Storicismo fideistico, come quello
proposto, tra altri, da Meinecke e da Troeltsch,
per i quali nella storia agiscono valori
trascendenti inseritivi da Dio. È questo uno
Storicismo metafisico o, meglio, teologico. Come
metafisico, sebbene in tutt'altra direzione, è
lo Storicismo relativo difeso - come si è visto
nelle pagine precedenti - da Oswald Spengler, per
il quale ogni civiltà è un organismo, una
configurazione compatta e chiusa, con una sua
morale, una sua filosofia, un suo diritto: «Vi
sono tante morali - afferma Spengler - quante
sono le civiltà, né più né meno».
Diversi da quelli ora accennati sono i problemi
discussi da quella corrente di pensiero
denominata Storicismo critico, problemi che
riguardano, kantianamente, le condizioni di
possibilità, I'autonomia e la validità delle
scienze storico-sociali. Dilthey discute sulla
differenza tra scienze della natura e scienze
dello spirito e alla fine trova nel nesso tra
Erleben, espressione, e Verstehen, intendere, la
caratteristica essenziale del mondo umano e
insieme il fondamento delle scienze dello
spirito. Windelband, e con lui Rickert, traccia
l'importante distinzione tra scienze nomotetiche
e scienze idiografiche.
Weber delinea la teoria del "tipo
ideale", discute del peso delle diverse
singole cause di un evento, interviene con
estrema chiarezza sul problema della
"avalutatività" nelle scienze
storico-sociali, sdogmatizza il Materialismo
storico.
E problemi che attraversano lo Storicismo critico
sono quello del riferimento ai valori, quello del
Verstehen (comprendere) in opposizione
all'Erilaren (spiegare causalmente), quello
delI'empatia (e delle sue critiche), ed altri
ancora. Ma quanto detto è sufficiente per
stabilire la specifica diversità dello
Storicismo critico da altri tipi di Storicismo,
con i quali, peraltro, esso è, via via, entrato
in contatto.
stragismo
Strategia terroristica
volta a destabilizzare lordine civile e
politico, producendo un clima di tensione nella
società per mezzo di attentati, che spesso
provocano numerose vittime tra la popolazione
sussidiarietà
In diritto penale,
principio secondo cui il ricorso alla pena per
tutelare i beni giuridici è una misura estrema,
da assumersi solo quando le sanzioni non penali
siano palesemente inefficaci; in diritto
pubblico, principio a cui si informa
lazione normativa della Comunità europea,
che può intervenire anche in materie non di sua
esclusiva competenza quando esse investono
interessi che non possono venire adeguatamente
soddisfatti dai singoli stati membri. ale
principio moderno viene ora recepito dalla nostra
Costituzione, la cui riforma federalista prevede l'applicazione
del principio di s. nelle scelte
civili ed economico-sociali.
tecnostruttura .
In unazienda,
organismo decisionale e gruppo di tecnici
specializzati che lo compongono. Le basi
tecnologiche della GLOBALIZZAZIONE culturale si connotano
essenzialmente per lo sviluppo delle nuove
tecnologie ( nei media, nella telematica ed
informatica, nella tecnica digitale, nella
lettura ottica,nella robotizzazione delle linee
di montaggio, in un contesto generale di
occidentalizzazione e americanizzazione del
mondo e quindi di rapida uniformazione planetaria
, accresciuta semmai dalla accelerazione
dei regimi di monopolio ( come ad esempio quello
Microsoft Corporation nei PC ). Il rapido
processo di obsolescenza dei manufatti
tecnologici implica necessariamente un elevato
grado di ottimizzazione e pianificazione degli
obiettivi, che si evidenzia nel carattere
accentuatamente efficientistico e manageriale
della organizzazione e della produzione degli
stessi manufatti. Tale situazione presenta
aspetti opposti : accelera la transizionedal vecchio al nuovo ordine
mondiale; esalta e radicalizza le differenze e
quindi gli squilibri planetari tra nazioni,
alimentando il dualismo tra "ricchi" e
"poveri":(Samir Amin, l'accumulazione
su scala planetaria): accentua,
evidenziandoli, i "limiti dello
sviluppo" possibile, tenuto conto che , per
mantenere solo inalterati i consumi individuali
nelle democrazie industriali, bisognerà
sacrificare sempre più consumi e risorse del
pianeta, aumentando a dismisura le differenze tra
ricchi e poveri (A.Peccei, Club di Roma, Cento
pagine per l'avvenire).
telematica
tempo
Categoria fondamentale
della storia" Il tempo, come lo spazio,si
divide. Il problema consisterà nell'arrivare,
attraverso tali divisioni che sono la specialità
degli storici, a situare meglio cronologicamente
e a meglio comprendere quei mostri storici che
sono state le economie-mondo"(
F.Braudel,cit.,pag.51).Un'altra speciale
differenza, nel contesto della teoria di Braudel,
è quella intercorrente tra
fluttuazioni"congiunturali" e
"trend secolare"(lunga durata ).La
presenza di fluttuazioni periodiche (cicli
Kondratieff) in senso verticale, di rialzo e
ribasso, evidenzia permanenze e regolarità
matematiche nei cicli storici documentati.
L'esatto significato di tali lunghi cicli , che
sembrano obbedire a particolari leggi o norme
tendenziali, sfugge all'analisi e controllo dello
storico."Per quanto tempo
ancora?"Sembra chiedersi Braudel (cit,51
sgg.)..
tradizione
culturale
Ciò che per definizione si tramanda, nel
contesto di un PARADIGMA CONOSCITIVO e che quindi costituisce
il portato culturale nel folklore, nelle
consuetudini e leggi, nelle tradizioni di
ricerca, nelle convinzioni religiose, ecc. nella
presente area progettuale abbiamo inteso
impostare la didattica sulla base di paradigmi
ben definiti della storia del '900
terrorismo.
Tendenza intrinseca di un
movimento radicale a: