DIZIONARIO STORICO - CRITICO

IL NUOVO MILLENARISMO : rivista virtuale sull'esito ultimo della globalizzazione 

A cura del Prof. Clemente Russo

I 150 termini storici più utilizzati per la ricerca e la relativa più recente teoria interpretativa

In autoaggiornamento continuo .Ultima revisione 29.8.2002

A B C DE F G H I LM NO P Q RS T U VW Z

abduzione .

Dal sillogismo aristotelico, Procedimento inferenziale della ricerca storica. Nell'antichità Aristotele indicava con abduzione – apagoghé – quel tipo di sillogismo nel quale la premessa maggiore è certa, la premessa minore è incerta, e quindi la conclusione ha una certezza o inferiore o uguale a quella della premessa minore.Il significato fu modificato da Peirce  e  e consiste oggi nel ricercare dai contenuti particolari del contesto storico di riferimento ( induzione ) l'aspetto generale di una cultura o di un processo storico.

abilità procedurali

Abilità che derivano dall'esatta procedurizzazione di un principio, un concetto, una teoria

accumulazione

Processo di accrescimento del capitale in relazione all'investimento. Nella dottrina marxiana,l'a. primitiva corrisponde alla trasformazione del capitale in mezzi di sussistenza, individuali e collettivi, costituendo il presupposto dell'economia capitalistica.

Annales

Corrente storiografica nata in Francia con le tesi di L. Febre e M. Bloch, pubblicate sulla rivista omonima nel 1929. Di recente la direzione della rivista è passata a J. Le Goff . A. ha introdotto una impostazione interdisciplinare dello studio della storia. secondo gli storici aderenti alla rivista, deve anzitutto cambiare il carattere événementielle dell'indagine storica.Per questo motivo e per moltissime altre ragioni non secondarie, la scuola delle Annales,nel riconsiderare l’intero percorso storico delle civiltà, pone come categoria fondamentale della ricostruzione storica le basi materiali dell’esistenza (F. Braudel,Civilizzazion matérielle et capitalisme e ancora Histoire et sciences sociales). La longue durée in    “Annales”(E.S.C.),4,725 sgg, Tra. Ital. Mondadori, Milano, 1973) costituisce pertanto il punto di riferimento temporale del cambiamento storico, assieme all’altrettanto famoso concetto-chiave di economia-mondo .Per comprendere appieno quest’ultima categoria interpretativa delle Annales, il lettore deve far riferimento a un universo stabile in espansione concentrica. Ogni universo è autosufficiente economicamente e culturalmente ed elabora una civiltà, confacente al processo di sviluppo di una certa umanità in un certo spazio. Pertanto l’umanità non tende a divenire una, se non molto avanti nel tempo. Mentre il concetto di longue-durèe trae la sua origine da una particolarità del processo storico essenziale a comprendere il cambiamento graduale di un orizzonte di civiltà.

Così il passato e ( ancor più ) il presente, sono indissolubilmente intrecciati da quest’insieme di micro - fatti che interagendo nel contesto ambientale portano alla formazione del fatto storico, che trae da essi il suo “ quotidiano alimento “.

(Cfr”le Nazioni Unite e le prospettive di un nuovo sistema politico planetario”in”Storia Universale dei Popoli e delle Civiltà”(agg.1997) UTET,Torino,pagg.318-sgg).

 

assertività.

Capacità di sostenere e valorizzare le proprie idee nel confronto con gli altri

Autarchia

Tendenza di una economia, nel contesto di una scelta istituzionale (es. in tutte le forme totalitarie) ad autodeterminarsi attraverso una politica economica che punti alla autosufficienza nell'utilizzo delle risorse

basi materiali dell'esistenza

Nel linguaggio storiografico della scuola delle Annales, s'intende  con questa espressione l'insieme delle forze produttive,delle strutture sociali di una comunità, degli atteggiamenti mentali e dei paradigmi culturali di un'epoca ( G. Duby,Le origini dell'economia europea,Laterza, 1975).

bipolarismo

Equilibrio bipolare tra due nazioni o alleanze internazionali. Fenomeno ricorrente nel processo storico allorché due blocchi prendono il sopravvento dividendosi la leadership mondiale ( es. guerre puniche , equilibrio del terrore, ecc. ).In tal caso l'antagonismo assume spesso connotati ideologico-politici e ciò viene assunto quale pretesto per imporre un nuovo ordine contrapposto al precedente

capitale finanziario

La forma che ha assunto il capitalismo moderno durante la II rivoluzione industriale prevedeva una compenetrazione tra aziende (il cui imprenditore assumeva il rischio d'impresa) e sistema bancario ( i cui istituti di credito fornivano gli ingentissimi capitali occorrenti per gli investimenti)

carattere ideologizzante

 Carattere che assume un conflitto, quando prevalgono scelte di campo ideologico su quelle pragmatiche

 Catarsi

Catartico o liberatorio è l'atteggiamento culturale di chi intenda radicalizzare la lotta puntando su ciò che distingue il genio o il superuomo dalla "massa" indistinta e rozza degli uomini "comuni".Ciò comporta spesso il  RAZZISMO

coercizione

Concezione fondamentale del ruolo sociale, che si esprime nella lotta fra gruppi eterogenei di interesse e in una misura atta a sanare il potenziale conflitto, prodotta dalla leadership dominante, allorché risulti impossibile il consenso.Il significato euristico di tale concezione sociale deriva dalla sua natura intrinseca e dal ruolo di mediazione tra l'individuo
e la struttura sociale (Cfr .F.Ferrarotti, 334 ). Secondo le tesi di J.Talmon, la coercizione esprime il volto autoritario di un regime, che ha bisogno dell'esercizio della stessa  fino a quando non usufruirà di un consenso in grado di legittimare la leadership politica ( Le origini della democrazia totalitaria

Coesistenza pacifica

Stato di equilibrio tra i blocchi politico-militari, postulato dalle leadership a partire dagli anni sessanta e consistente nella continuazione, con altri mezzi, diversi da quelli propriamente militari strategici,del confronto planetario tra gli stessi protagonisti dello scacchiere mondiale. E' da rilevare che lo strumento interno di tale politica, la c.d. "distensione", fu inteso in modo diametralmente opposto dalle due Alleanze. Per L. Brezchnev e per il politbureau sovietico, essa consisteva semplicemente nella continuazione della guerra fredda senza la minaccia nucleare. Per gli strateghi del Pentagono e della Casa Bianca invece, come faceva osservare H. Kissinger, essa avrebbe dovuto sancire la fine di un'epoca storica e l'inizio di un'altra.

Colonialismo

Sub-variante dell'imperialismo geopolitico, che consiste nel fondare e mantenere imperi, in territori tanto vasti e possibilmente ricchi di risorse naturali, da poter essere utilizzati per procurarsi materie prime e manodopera a buon mercato,Diffuso tra i Paesi europei privi di risorse
comunicazione

Il linguaggio dei media e lo stesso modo di inferire contenuti dai paradigmi conoscitivi ivi elaborati costituisce uno dei molteplici aspetti dell'omologazione dei gusti e dei comportamenti.

comunismo

Dottina politica teorizzata da Marx per abbattere le differenze di classe che in campo economico e sociale tendono a perpetuarsi nel processo storico, successivamente rielaborate da Lenin, Trotzsky e Stalin e fatte proprie dall'Unione Sovietica e dai Paesi satelliti ( vedi in proposito Comunismo mondiale teorico in W.Hoffmann, "Da Babeuf a Marcuse", Milano, Mondadori, 1971, pag. 191 ).


comunitarismo


Tendenza che concepisce la società come comunità di individui che si sentono vincolati a un progetto comune , al fine di realizzare, ciascuno secondo le proprie tendenze e attitudini, un'unità di principi e di regole condivise. I modelli storici possibili sono almeno due :


1.la "Repubblica" di Platone, teoria che ha forti affinità con l'etica fascista del XX secolo e  in generale con il conservatorismo;

2.la società come "membership" sotto il profilo dell'appartenenza e delle diverse funzioni che ogni individuo può e deve recitare per il bene comune (organicismo sociale).

Destra e sinistra hanno tuttavia diversificato, nell'ambito di siffatta categoria, due posizioni diverse.La prima, conservatrice, è riconducibile all'egemonia dell'individuo sulla massa e alla sua funzione carismatica nell'ambito di una impostazione sociale
(TOTALITARISMO): vedi a tal proposito voce in Indice analitico Lavagna dati. La seconda, progressista, assimilando la società ad un organismo complesso, vede prioritariamente la funzione e il ruolo di guida della "famiglia"come gruppo organizzato ( Stato comunitario) G.Graham,cit.,21-29).

Concertazione

Sistema politico-sociale basato sull'accordo preventivo, al fina di evitare la conflittualità tra i contraenti, da promuovere tramite mezzi    specificamente negoziali.

conflitto

Nell'età contemporanea il conflitto assume le forme tipiche e costituisce l'implicazione ultima di tendenze già esistenti a un accentuato processo di massificazione, unito a un implicito e inequivocabile elitismo economico e politico-sociale(darwinismo sociale).L'opzione di Von Clausewitz "la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi" si fa rapidamente strada e, alimentata da tendenze letterarie (O.Wilde,Il ritratto di Dorian Grey, nonché filosofiche ( Nietzchhe, Il crepuscolo degli idoli, la Gaia Scienza)la cui conseguenza ideologica concreta è la guerra come catarsi, strumento di igiene e rinnovamento della civiltà umana , corrotta dalle abitudini quotidiane al compromesso.Il conflitto è dunque il punto di intersezione della crisi di valori di una civiltà, che cerca di riscoprire se stessa e le sue stesse radici culturali riorientando le scelte e i gusti.

Consenso

Secondo le tesi dello storico polacco J.Talmon,( Le origini della democrazia totalitaria) la nozione è un derivato politico del concetto rousseauiano di "volontà generale", che si incarna, sotto il duplice aspetto etico e di legittimità politica, nel messianismo politico-ideologico quale carattere portante delle democrazie totalitarie contemporanee.

Costituzione

E' il complesso delle norme fondamentali che regolano la convivenza ( Kelsen ) in un gruppo organizzato o società ( Romano ).Può essere scritto e/o orale ( consuetudinario ) come nella tradizione anglosassone. Nelle società moderne i principi che vengono accolti dalle Costituzioni sono molteplici e complessi e perciò stesso esse si chiamano costituzioni lunghe ( P.Virga, Diritto costituzionale, Giuffrè Ed., 1979, pag. 4).Nella storia più recente dell'Italia la Costituzione fu promulgata il 27.12.1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Tuttavia, i numerosi e complessi principi informatori contenuti nell'articolato, non furono applicati, se non con decenni di ritardo. Quindi l'attuazione di tali norme nel nostro ordinamento legislativo è stata lenta e contradditoria ( cfr. Virga, cit., pagg. 21 sgg. ) e ciò ha influito non poco sulla storia più recente e perfino sul costume giuridico e sociale, determinando crisi di fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini, i cui diritti non sono stati ancora riconosciuti per intero ( inattuazione normativa ). Molto recentemente, sono entrati a far parte dell'ordinamento costituzionale italiano i principi del federalismo (Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3)sanciti dall'U.E. Altri aspetti fondamentali riguardano la riforma del sistema giudiziario,in un quadro politico caratterizzato dal conflitto in atto tra gli schieramenti politici.L'introduzione del giudice monocratico nel processo penale è un altro importante tassello della più complessa riforma della giustizia attualmente all'esame delle camere. Ne fanno parte anche la depenalizzazione dei reati minori (già diventata legge), la revisione della competenza per territorio dei tribunali metropolitani ( il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legislativo) e la competenza penale del giudice di pace (il cui iter parlamentare va più a rilento).Il disaccordo sulle riforme costituzionali da parte delle forze politiche, le rende estremamente problematiche . Infatti l'art. 138 stabilisce che ogni riforma costituzionale necessiti di quattro iter parlamentari ( due votazioni per ciascuna Camera) con maggioranza qualificata ( procedura di aggravamento ).Quella italiana è infatti una Costituzione rigida, che non si fa modificare facilmente. Qualora infatti non si raggiungesse il quorum di 2/3 nell'ultima votazione di ciascun ramo parlamentare, potrebbe essere proposto referendum abrogativo delle modifiche approvate con la procedura prevista dall'art.75 Cost..

Darwinismo sociale

Estensione della nozione darwinista di "selezione naturale" ai rapporti tra le nazioni alla fine del XIX secolo, che comportò riflessi  ( POLARIZZAZIONE ) nella lotta politica all'interno delle grandi nazioni in lotta per l'egemonia

decolonizzazione

Processo tramite il quale, negli anni '60 del novecento, la colonie si sono gradualmente affrancate dal legame di dipendenza economica, materiale e socio-culturale nei confronti delle potenze coloniali.

demarcazione

Caratteristica univoca di ogni cambiamento epocale. La teoria demarcazionale assume rilievo metodologico in epistemologia, dove viene solitamente utilizzata per spiegare la differenza tra scienza e non-scienza ( Kuhn ), oppure fra tradizione e innovazione ( Fayarabend )

democrazia liberale

Partire da una definizione di liberalismo è impossibile perché, come scrive un uomo politico liberale, l'on. Valerio Zanone, "[...] esistono molti e diversi modi di essere liberale"; e cita a sostegno il politologo Giovanni Sartori secondo cui "[...] un liberale americano non sarebbe chiamato liberale in nessun paese europeo; lo chiameremmo un radicale di sinistra. Viceversa, un liberale italiano negli Stati Uniti sarebbe definito un conservatore".

Generalmente i politologi ne individuano i connotati nella libertà staccata dalla verità e assunta come una religione, e nella ragione che si oppone alla metafisica, inaugurando così il moderno relativismo: "In quanto radice della libertà, la ragione, figlia della discussione, si contrappone ai dogmi coltivati nella clausura: è antimetafisica, relativistica, tollerante e, di conseguenza, democratica. Le prime origini di questa filosofia politica vanno ricercate nel pensiero classico, presso i sofisti". Al contrario - prosegue - "da Platone a Tommaso d'Aquino a Dante, i metafisici furono sempre spregiatori del principio di maggioranza in nome del principio di autorità".

La descrizione è certamente esatta per la forma di liberalismo che si riallaccia direttamente ai princìpi della Rivoluzione francese e che anima le rivoluzioni nazionalistiche del secolo XIX nel continente europeo. L'aspetto nazionalistico, soprattutto in Italia, appare dominante, ma se si osserva l'opera legislativa dei governi seguenti l'unificazione italiana, si può facilmente riconoscere l'impronta liberale, cioè relativistica, nello smantellamento degli istituti e delle consuetudini naturali e cristiane del popolo.

Ma esiste anche un altro liberalismo, di origine anglosassone, spesso indicato come "liberismo", per sottolineare l'antistatalismo della sua politica economica, e generalmente collegato agli anni 1980, cioè al governo guidato da Margaret Thachter in Inghilterra dal 1979 al 1990 e ai due successivi mandati di Ronald Wilson Reagan alla presidenza degli Stati Uniti d'America, dal 1980 al 1988.


destoricizzare

Descrivere e valutare un evento o un personaggio al di fuori del suo contesto storico

  

Determinismo

Secondo Hempel è il procedimento elettivo della scienza, basato o su un un fatto o su un insieme di fatti o di enunciati descriventi i fatti particolari dai quali desumere, normativamente i principi generali che presiedono alla spiegazione e che sono le leggi generali, determinate dalle condizioni antecedenti che danno luogo alla sussunzione deduttiva sotto principi aventi appunto carattere di leggi generali.Il carattere eidetico della conoscenza e della spiegazione nel procedimento della scienza spiega anche la tendenza di quest’ultima a sussumere dai fatti particolari le leggi che presiedono al metodo. La conoscenza storica è oggi in genere ricondotta alla scienza tramite l’applicazione di contenuti categoriali alla ricerca.

Diritti civili

Diritti propri di ogni cittadino in quanto tale, mutano in relazione alle caratteristiche dei tempi (consuetudini e comportamenti singoli e collettivi) e delle carte costituzionali, che sono più o meno "garantiste".

Dualismo

Tende a indicare una forma irriducibile di opposizione polare tra principi, che non può essere ricondotta ad unità .Nella fenomenologia storica, designa la dialettica tra potenze egemoni.

Economia – mondo

Espressione utilizzata dalla scuola francese delle "Annales" per designare un "brandello economicamente autonomo del pianeta, capace per l'essenziale di autosufficienza"(F:Braudel,"I tempi del mondo"Einaudi, Torino 1982,Cap.I,pagg.4 sg.). 

Economie liberali 

Vedi liberismo                   

Economie-marginali

 Aggiornamento lemma                   

Elitarismo-elitismo

Tendenza a limitare a un’élite; anche, coscienza di fare parte di un’élite Concezione secondo cui a governare dovrebbero essere i "più adatti".La nozione si fonda su una argomentazione inoppugnabile, dal momento che, storicamente, si può apprezzare la differenza tra l'essere bene o mal governati.Come tale, la tendenza è connaturata alle organizzazioni sociali in ogni epoca e costituisce un tratto fondamentale della natura delle élites( Cfr.V.Pareto, cit.). Tuttavia la questione non può risolversi in modo semplicistico, giacchè un aspetto che l'elitismo tende a trascurare consiste nella libertà di lasciare decisioni a chi non ha preferibilità e prestigio di status, al fine di evitare il conflitto e la radicalizzazione della lotta politica.Cogliere il valore che si debba attribuire alla autodeterminazione non è tuttavia semplice. Così, nei periodi di transizione epocale ,si assiste a una polarizzazione economica e socio-politica, in cui l'elitismo gioca un ruolo determinante nel mutamento degli indirizzi politico-ideologici della nazione (G.Graham,cit,64-65).

 Enciclica

Lettera circolare che il pontefice manda ai vescovi per chiarire alcuni aspetti di un dogma,  scritta in latino e nota con il titolo di intestazione

Epistemologia

Filosofia della scienza, dal greco
episthme. " scienza o metodo oggettivo". L'impostazione che identifica la scienza con il metodo fu coerentemente elaborata nel XVII secolo da Bacone, Galilei, Cartesio e Newton, e rinnovò la prospettiva della ricerca, al punto da far parlare di "rivoluzione scientifica"o, come più tardi ebbe a dire I.Kant, rivoluzione copernicana del sapere. L'opera degli storici e filosofi della scienza più recenti attesta, oltre ogni possibile dubbio, la crisi di un concetto di scienza che, dal paradigma positivista in poi, aveva connotato la ricerca entro ambiti apodittici, in forme di determinismo meccanicistico assoluto. Per questo, l'aver assunto la storia come mediatore culturale (i paradigmi si muovono entro ambiti  storicamente determinati) significa aver contribuito a uno sforzo unitario della conoscenza scientifica,accantonando la pretesa totalizzante della scienza e guadagnando in storicità e relatività dell'acquisto scientifico. Le proposizioni scientifiche non sono più un a priori kantiano e le leggi che rientrano in qualsiasi tradizione di ricerca sono asserti provvisori, seppure verificati (I.Lakatos).Di più, la ricerca scientifica si muove nell'ambito dei paradigmi conoscitivi e, in genere, storico-culturali di un'epoca ("scienza normale") finchè il sistema, che non regge all'urto epocale  o"rivoluzione", si evolve passando attraverso incessanti trasformazioni delle conoscenze acquisite, che ne riorientano complessivamente i contenuti e le forme dell'apprendimento, negando e trasformando la precedente visione del mondo, e perfino gli atteggiamenti mentali dell'uomo nei confronti della ricerca in sè (incommensurabilità ).(T.Kuhn, cit.,57-59).

Equilibrio

Vedi Coesistenza pacifica

essere


L'analisi fenomenologica (Husserl) e le forme dell'empirismo logico riconoscono all'essere solo carattere di realtà cosale che può realizzarsi (possibilità)in presenza di un sostrato sociale, una natura, un mondo della cultura e degli uomini.In tal caso l'impostazione è quella tipica dell'
olismo ontologico e metodologico.

événementielle

Carattere ufficiale della storia delle "res gestae" e sua tendenza oggettiva a separare i fatti dagli individui concreti e dai relativi vissuti( Cfr.F.Braudel, cit., Storia del '900. 12).

evento

Vedi
schema nomologico deduttivo Hempel

explanandum

Vedi
schema nomologico deduttivo Hempel

explanans


Vedi
schema nomologico deduttivo Hempel

extra - scuola


Ambiente societario esterno alla scuola, che si pone in rapporto ad essa nella promozione di forme di raccordo tra scuola e territorio (Vedi "servizi formativi e territorio", a cura di G.Ventura,in "Infanzia e continuità educativa"F,Angeli, Milano 1986, pagg.183 sgg).

fascismo

L'immensa mole di interpretazioni storiografiche, spesso tra loro contrastanti nonché la vicinanza stessa dei fatti, ha reso finora impossibile una definizione univoca del fascismo.Pertanto il criterio che mi sembra più opportuno seguire per tentare una analisi che, come la presente, debba essere necesssariamente breve, è quello diacronico.Cronologicamente, la storiografia sul fascismo ha, grosso modo, ripercorso i caratteri ideologizzanti delle età storiche. Perciò, durante e immediatamente dopo il secondo dopoguerra, presero il sopravvento le interpretazioni marxista e crociana del fascismo.

- La prima invitava a ripercorrere le contraddizioni dello sviluppo capitalistico, in Italia come in Europa, arrivando a liquidare il fascismo come lo "stadio senescente" del capitalismo.

- L'interpretazione liberale crociana considerava invece il fascismo una parentesi nello sviluppo storico dell'Italia liberale, una "malattia morale" che si inseriva in un organismo complessivamente sano.

A partire dalla fine degli anni '60, ha avuto inizio una seconda fase più matura nella storiografia sul fascismo, soprattutto in Europa e nei Paesi anglosassoni, ispirata ad una analisi più serena della fenomenologia nazionalista, liberata finalmente dai lacci e lacciuoli dell'analisi ideologica marxiana. Attori di primo piano sono oggi considerati A. Lyttelton, M. Ledeen, J. Talmon e G. Mosse in Europa e nel mondo anglosassone, mentre nel nostro Paese, oltre gli illuminanti spunti che nella prima metà del '900 avevano sollecitato due storiografi dello stampo di L.Salvatorelli e G. Salvemini, si afferma prepotentemente lo storico Renzo De Felice, che in circa trent'anni di studi e ricerche faticosissime, condotti in gran parte in archivi come quello vaticano e quindi su fonti documentarie di prima mano, ha potuto rivedere complessivamente il volto del fascismo cominciando dal protagonista Benito Mussolini, cui De Felice dedicò una monumentale biografia in cinque volumi ( "Mussolini il Duce", Laterza, Bari, ). Nel merito le novità dell'impostazione di De Felice possono essere riassunte in tre aspetti nuovi e inediti del fascismo e precisamente :

- il fascismo è da considerare la rivolta dei ceti medi impiegatizi , contro il prevalere politico del proletariato industriale, ma anche contro la leadership politica della borghesia aziendale padana;

- il fascismo ha avuto una evoluzione storica indiscutibile: in origine,e fino al 1925, al pari dei giacobini durante la Rivoluzione francese, esso era un movimento rivoluzionario antisistema e il suo paladino era lo stesso Mussolini ( fascismo-movimento );

- seguì una fase involutiva caratterizzata dall'accumulazione delle cariche e del potere politico e dalla regolazione del consenso nel contesto di una impostazione prima autoritaria e poi totalitaria ( fascismo-regime ). La contrapposizione tra queste due distinte fasi dell'evoluzione storica del fascismo è indispensabile per spiegare gli esiti drammatici. la guerra e la distruzione come sbocco ultimo e naturale .

Le tesi di De Felice sul fascismo furono una vera e propria sferzata verso il prevalere di interpretazioni ormai vetuste e di comodo del fascismo, che sottovalutavano il consenso,crescente di tale dottrina in vasti strati popolari in Italia, Germania e nei Paesi danubiani. Accolte dapprima con sospetto, se non addirittura con aperta ostilità dalla cultura accademica italiana alla metà degli anni '70, esse vennero gradualmente "metabolizzate" fino ad affermarsi come strumento di indagine insostituibile della società

A partire dagli anni '90, dopo il crollo del muro di Berlino e il radicale rinnovamento della cultura e società occidentale, una analoga rivoluzione investì la storiografia tradizionale., In tema di repertori e di fonti metodologiche della ricerca che traggono la loro ispirazione da fonti storiografiche , si segnala la c.d. "storiografia revisionista", in particolare gli storici François Furet e Ernst Nolte .Il primo,con il suo ultimo lavoro, "Il passato di un’illusione"( 1996), esprimendo il suo parere per un argomento che per più di trent’anni ha interessato la politica francese.Lo storico tedesco invece accomuna, in un "novum" metodologico, fascismo, nazismo e comunismo, considerandoli alla stregua di moderni totalitarismi che, avviando machiavellicamente la scissione fra morale e politica, corrompono il costume sociale e politico dell'Europa.

federalismo

Forma di stato che prevede autonomie ampie per le Comunità locali ( regioni o stati confederati). Molto recentemente, i principi del federalismo sono entrati a far parte dell'ordinamento costituzionale italiano (Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3)sanciti dall'U.E. L'idea federalista risulta particolarmente adatta alle esigenze di evoluzione della società del duemila: questo spiega la sua crescente diffusione e anche la scelta europea che la privilegia come idea politica. Nell'era della globalizzazione la competizione si sposta infatti a livello di aree regionali e di città; diventa sempre più importante la capacità dei territori di attrarre, mantenere, promuovere attività economiche, risorse umane e finanziarie.L'Europa della moneta unica è destinata ad accrescere ulteriormente questa tendenza. Lo Stato burocratizzato ed accentratore si avvia al tramonto con internet e le nuove tecnologie della comunicazione.Si affermano quattro valori fondamentali: libertà, responsabilità, proprietà, identità. Sono le architravi del sistema federalista.

fondamentalismo

 Background etico-religioso comune alla cultura islamica ( sunnita e sciita) assunto a simbolo di unità nazionale nella tradizione religiosa attraverso cui realizzare una coesione nazionale e integrità del sostrato come finalità immediata. Il ricorso all'Islam come connotazione della tradizione coranica è un dato immutabile, nonostante il fattore temporale, delle consuetudini del mondo arabo.L'elemento  comune è il rifiuto della modernità, intesa come "elemento satanico" per l'uomo e la sua coscienza

fonti



Le
fonti documentarie della ricerca storica, la cui classificazione è stata schematizzata, sono documenti particolari che si presumono a carattere ufficiale, il cui carattere intrinseco è dato dal fatto che sono comunque fonti dirette. Ciò detto,non si possono non indicare i seguenti passaggi critici sull'interpretazione delle fonti documentarie :

- estrema difficoltà di adire ai documenti originali (inaccessibilità degli archivi per la storia contemporanea, inaffidabilità di certe fonti, limiti metodologici delle scienze ausiliarie) (A.Saitta, cit.,22);


- mancanza del necessario distacco tra lo storico e l'oggetto della ricerca,per la storia del '900 (A.Saitta,9);

- assenza di una prospettiva,poiché il processo storico è in atto(Saitta,9).

Tali argomentazioni non possono tuttavia essere interpretate in senso paradigmatico, giacchè i manufatti della tecnostruttura offrono ausilio sufficiente a correggere le distorsioni della prospettiva attuale, purchè li si sappia adoperare correttamente.

Globalizzazione

Tendenza intrinseca delle economie aziendali ad andare oltre i confini politici della nazione, coinvolgendo nella partecipazione agli assetti societari entità appartenenti a più nazioni .Ne deriva una economia nella quale i consumatori sono liberi di esprimere le loro domande sul mercato e i produttori sono liberi di soddisfarle (magari anche di incentivarle con la pubblicità commerciale). Il mercato è allora considerato lo strumento per eccellenza di ogni economia rivolta a soddisfare i gusti individuali, e perfino i capricci dei consumatori, in opposizione alle economie pianificate, dove invece le domande sono politiche, i consumi sono di preferenza pubblici (decisi dalla pubblica amministrazione in nome e per conto delle famiglie), e gli stessi produttori sono di preferenza pubblici e monopolistici» (S. Ricossa). È da notare che dobbiamo ad Hayek la definizione più moderna di mercato quale ottimo meccanismo per la raccolta e la trasmissione di informazioni che, possedute da milioni di uomini, non potrebbero essere possesso di nessun centro decisionale: cosi l'aumento di un prezzo dice simultaneamente ai consumatori che quel bene è divenuto più scarso e che pertanto va economizzato e ai produttori che la produzione di quel bene si è fatta più conveniente, secondo la definizione di Mises: «Il mercato instrada le attività degli individui nella direzione in cui servono meglio i bisogni dei propri simili [...]. È processo attuato dalle interazioni dei vari individui cooperanti nella divisione del lavoro. Le forze che determinano lo stato, perennemente mutevole, del mercato sono i giudizi di valore degli individui e le azioni dirette dai loro giudizi di valore. Lo Stato del mercato ad ogni istante è la struttura del prezzo [...].

La struttura della società, le relative dinamiche, le conseguenze negative nel processo di sviluppo ( marginalità ), la crescita intesa come elemento vettoriale dello sviluppo, con tutte le implicazioni socioeconomiche ed etiche, la polarizzazione sociale i cui fattori sono costituiti dalla organizzazione intrinseca della società (classi sociali e tecnostruttura).

Tutti questi elementi convergono nella spiegazione della ridondanza del fenomeno-globalizzazione, nonché nella interdipendenza degli effetti ( mutamento nella struttura societaria, sia sotto l'aspetto produttivo, sia sotto quello etico-sociale). La ricerca di un rapporto diverso tra società e politica muta quindi l'identità dei soggetti interagenti e il loro ruolo sociale (ad esempio anziani, donne, giovani hanno, ciascuno separatamente, modificato lo status sociale e il contesto delle relazioni sociali).da qui la necessità di rapporti diversi tra società e politica e di diverse forme di vissuto, individuale e collettivo, che vada al di là del processo in atto.

Recentemente, M. Revelli e P.Tripodi ne "Lo stato della globalizzazione"( Leoncavallo, Milano, 1998 ) hanno proposto una differenza sostanziale tra Globalizzazione e Mondializzazione; la prima è dovuta al definitivo abbandono da parte delle imprese del modello fordista e dall'accentuata transnazionalizzazione dei flussi economici del mercato globale.La seconda riguarda invece l'estensione pura e semplice dei processi di trasformazione del capitalismo oltre l'ambito regionale e oltre il carattere tradizionale della fenomenologia economica.Ne deriva la mutazione del carattere del capitale, ( delocalizzazione e deterritorializzazione ) con il conseguente mutare del rapporto tra capitale e lavoro ( cit., 5 sgg. ).

Guerra Fredda

Periodo di crisi politico-militare tra i due blocchi ( la N.A.T.O., 1949 e il Patto di Varsavia, 1955 ) caratterizzato da accentuata ideologizzazione del conflitto e ricorso ad alleanze sovranazionali tra comunismo dei Paesi orientali e liberalismo del blocco occidentale. I soggetti politici di entrambi i blocchi erano europei, mentre gli attori principali, le due c.d. superpotenze ( U:S:A: e U:R:S:S: ), vincitori dell'ultimo conflitto mondiale, assumevano il ruolo di potenze - guida a carattere globale ( bipolarismo politico ) in grado di esercitare il controllo della politica mondiale soprattutto ricorrendo a un massicio dispiegamento di mezzi militari ( corsa agli armamenti ) tra cui un ruolo primario spetterà agli armamenti nucleari: dapprima bombe atomiche ( ricerche E. Fermi, primo utilizzo Hiroshima e Nagasaki, ago. 1945, alla fine del conflitto )e in seguito, dopo gli studi e le ricerche di Pontecorvo, anche la bomba all'idrogeno , bomba H ( USA 1952; URSS, 1953 ) , fino a 5000 volte più potenti della bomba atomica di Hiroshima. Conseguentemente, gli equilibri politico-militari del Pianeta saranno direttamente dipendenti dalla minaccia globale dell'autodistruzione ( equilibrio del terrore ). Tale delicata fase di tensione sarà risolta dalla c. d. distensione e dalla politica di graduale disarmo, iniziata nella seconda metà degli anni '60, per il crescere delle potenze nucleari ( cinque nel 1966, numero considerevolmente alto oggi ) che aumenta esponenzialmente il rischio nucleare-batteriologico.Nella conferenza per il disarmo di Ginevra (1962 ) le 18 principali potenze economiche mondiali si accordano su una moratoria definitiva degli esperimenti nucleari e si impegnano a non diventare potenze nucleari i principali Paesi industrializzati non nucleari ( tra cui Giappone, Germania O. e Italia ). Tale impegno verrà sempre riconfermato, ma ciò non avrebbe comportato una diminuzione del rischio nucleare-batteriologico, per l'emergere di potenze di medio rango ( India, Pakistan, Iraq, Israele, Terrorismo internazionale ) non disposte alla rinuncia alle armi di distruzione, utilizzate per alimentare la tensione e il conflitto attraverso il ricatto del terrore. Questo sarà ora il problema centrale per la politica internazionale.


ideografico

Carattere simbolico-figurativo della ricerca storica e degli atteggiamenti mentali, che costituisce un ostacolo per la corretta decodificazione di un evento e/o fenomeno e per la relativa ricostruzione.

Imperialismo

Tendenza di una cultura, di una società e/o di uno stato a estendere la propria sfera di influenza al di là dei confini della nazione. Da questo assunto iniziale ne derivano di necessità alcuni caratteri irrinunciabili o alcune categorie interpretative a fungere da norma per la ricerca storica quali il carattere diversificato, per tipizzazioni, dell'imperialismo quale fenomeno storico; il carattere univoco dell'imperialismo, quale epifenomeno di ogni ambito di civiltà e di ogni assetto societario; la possibilità di ordinare e ricondurre l'imperialismo a schemi unitari di lettura del processo storico, utilizzati dalle scuole storiografiche per la spiegazione storica; l'imperialismo quale tendenza indipendente dall'età storica e dalle stesse fasi del processo di civiltà individuato come fase ultima e senescente di un processo di civiltà.Così racchiuso, il concetto di imperialismo non è tuttavia esente da errori ed omissioni, a volte anche gravi, almeno nella misura in cui gli stessi tendono a negare rilevanza al processo storico, alle fasi del corso degli eventi, alle variabili del processo stesso e ai protagonisti .

L’attuale fase storica possiede in sé caratteri nuovi e, in un certo senso, rivoluzionari che gettano nuova luce sulla transizione epocale che finora ha caratterizzato questo scorcio temporale. Così l’imperialismo, che nel XIX e XX secolo aveva caratterizzato i tratti evolutivi del processo storico, secondo la lucida analisi di Michael Hardt e Antonio Negri, lascia il passo a un’altra fase della storia, che così viene magistralmente riassunta nella prefazione :“L’Impero si sta materializzando proprio sotto i nostri occhi(…)Assieme al mercato mondiale ed ai circuiti globali della produzione sono emersi un nuovo ordine globale, una nuova logica e una nuova struttura di potere: in breve, una nuova forma di sovranità. Di fatto, l’Impero è il nuovo soggetto politico che regola gli scambi mondiali, il potere sovrano che governa il mondo”(M.Hardt-A.Negri,L’impero;Milano, Rizzoli,2002, pag.13)

Dunque, la globalizzazione e il mercato capitalistico su scala planetaria caratterizzano questa nuova fase della storia, introducendo frattanto anche una crisi della modernità da cui scaturisce un novum postmoderno: il mercato globale al posto dello stato-nazione.

Incommensurabilità

Aspetto irriducibile e unico di una nuova tradizione di ricerca, che riorienta gli schemi utilizzati dalla tradizione precedente, di guisa che tra i due paradigmi vi è una inconciliabilità non più  riconducibile a unità

individualismo

Dottrina politico-filosofica  che teorizza la preminenza dell'individuo sul gruppo sociale di riferimento ( nazione, classe sociale, èlite ).La questione che vi si solleva è certamente quella che pretende di introdurre una ontologia della scienza politica, come pretende Nicolò Machiavelli nel Principe. La stessa viene poi racchiusa dal Graham nella tendenza di tutti i sistemi politici a garantire allo stato una certa stabilità nel tempo . Si domanda tuttavia lo stesso Graham  "Il realista crede che lo stato, in quanto tale, debba essere preservato per mezzo del potere. Ma perché mai dovremmo accettare ciò? Se uno stato è violento e la società che esso protegge è ingiusta (...) quale ragione abbiamo di preservarlo?"( Filosofia e società.Una introduzione, Milano, 1988, 39 sgg.).Ne emerge un quadro d'assieme del realismo politico ( Realpolitik) che ha nel filosofo politico fiorentino il modello di riferimento: il realista privilegia lo stato nei confronti della società come complesso civile, dunque mira alla conservazione dell'esistente, piuttosto che alla prefigurazione del nuovo, che è invece il compito precipuo dell'utopismo.Tale dottrina fa quindi leva sul valore che lo stato di per sé  ha e sulla necessità che tale categoria sia il fondamento della prassi politica di ispirazione realista. Tale assunto di base ci porta a dedurre la ragione per cui, nell'esperienza dello stato totalitario, il capo abbia assunto la funzione di leader carismatico : infatti solo in una direzione individualista dello stato e nella permanenza di una dottrina idealista che sconfina nel culto della personalità può essere garantita la continuità del regime politico anche in presenza di evidenti deviazioni socio-economiche. 

Inflazione

Fenomeno caratterizzato da aumento progressivo dei costi (i. da costi) e dall'effetto deformante sul meccanismo dei prezzi e dei costi delle materie prime e d'impresa dovuti alla domanda di beni e servizi (i. da domanda).La conseguenza più grave è la perdita di valore reale della moneta ( svalutazione monetaria.

ipertesto [

Insieme strutturato di informazioni, costituito da testi, note, illustrazioni, tabelle collegate tra loro da rimandi e collegamenti logici, al quale possono accedere in modo selettivo gli utenti di computer, p.e. richiedendo tutti i dati relativi alla biografia di un personaggio

Legalità

Elaborazione in corso

Liberismo

O libero-scambismo, esprime la condizione per la quale il flusso degli scambi commerciali non è limitato da regole fisse, ma strettamente dipendente dalle variabili libere dell'economia (laisser faire, laisser passer).

 Localismo

Tendenza della globalizzazione a modificare le scelte, i comportamenti e gli atteggiamenti mentali delle realtà regionali. Recentemente, Giacomo Marramao e altri studiosi della globalizzazione hanno coniato il neologismo glocale per riferirsi a questa ulteriore implicazione economica e culturale della globalizzazione.

mappa concettuale

Relazione tra concetti, che parte da un unico concetto-chiave ( detto così perchè fornisce la chiave per la comprensione del processo ) e si allarga a concetti gerarchicamente sottoordinati ( primo, secondo, terzo livello, ecc. ) fino a terminare con la spiegazione ( deduzione ipotetica ) con gli ultimi concetti esplicati nella stessa mappa.Il procedimento è quello inferenziale dell'ipotesi scientifica.(Cfr. Novak-Gowin, Imparando a imparare, SEI, Torino, 1992 ).

marginalità

metodologia ipotetico-deduttiva

modello

Applicazione di una struttura grafica al nesso spiegazione - comprensione, di modo che possa essere rappresentato , in un contesto di riferimento, un teatro di azione o una sequenza di configurazioni in cui uno o più soggetti interagiscono.La struttura per modelli non rende solamente più comprensibile il contesto storico, ma tende a una misurazione matematica o quantitativa ricavando dal processo dati oggettivi di riferimento.Gli storici che puntano sui modelli sono Braudel, Von Thunen e, più recentemente, Kula, Godelier, Kondratieff, Thom, tutti autori di ardite quanto oggettive teorie supportate da modelli matematici in funzione di spiegazione.

modularità

Caratteristica di ciò che è modulare, componibile, flessibile e oltremodo adattabile a ogni esigenza. Stile che si impone in tutti i campi culturali, dalla pedagogia all'ingegneria genetica e che pertanto caratterizza l'ultimo scorcio di secolo: è una delle impronte tipiche del postmoderno.

monarchia

Revisione in corso

mondializzazione

vedi globalizzazione

monopolio

In senso letterale, quando un individuo o un'impresa producono e vendono l'intera quantità di una certa merce. Oggi è da intendere in senso meno rigoroso: basta infatti che un privato o un'azienda possieda il 33% di azioni per esercitare una funzione di controllo monopolistico di mercato: In tal senso sarebbe più esatto dire che quest'ultima azienda abbia una funzione di oligopolio.  

multiculturalismo.

ll termine riveste alcuni significati tra loro differenti, in particolare :

1. L’essere parte di svariate culture

2. Atteggiamento, politica di difesa del pluralismo culturale dei diversi gruppi etnici di un paese

 multidisciplinare

Che non è limitato a un unico campo o materia di studio ma ne comprende diversi • interdisciplinare, pluridisciplinare

 multimedialità

Utilizzazione contemporanea di più mezzi di comunicazione (spec. scritture, filmati, audio) per scopi didattici, artistici o pubblicitari

multipolarismo

E' la forma attuale degli equilibri internazionali. 

 multirazziale

  Di comunità che si compone di diverse etnie o di sistema politico-sociale che ammette tale compresenza • multietnico: società m.

Navalismo

Tendenza (precedente allo scoppio della Grande Guerra) consistente nel rafforzare le flotte da guerra, per rafforzare la spinta espansionista con una opzione di politica di forza(Germania Giappone nell'antefatto).

nazionalismo

Vedi Questione nazionale.

nazionalsocialismo

Elaborazione in corso

negoziato

Accordo contrattato tra due o più parti: è la forma tipica della diplomazia dell'ultimo scorcio di secolo. Durante la divisione bipolare, la prassi restringeva la legittimazione negoziale ai due blocchi( equilibrio
BIPOLARE(v.); in seguito ha prevalso la logica MULTIPOLARE.

neodarvinismo .

Teoria biologica sviluppata fra il 1930 e il 1950 che ripropone, integrandole con la teoria genetica delle mutazioni, le concezioni di Darwin sull’evoluzione delle specie

neoempirismo

Tendenza filosofica moderna che raggruppa varie correnti (filosofia analitica, neopositivismo logico, operazionismo, pragmatismo), accomunate dal fatto di assumere l’esperienza come unica fonte da cui estrarre i contenuti del pensiero

neoevoluzionismo

Corrente antropologica, sorta verso la metà del XX secolo, che riprende i principi dell’evoluzionismo ottocentesco, insistendo sull’influsso che l’ambiente naturale eserciterebbe sull’organizzazione e sui fenomeni sociali

neofunzionalismo sistemico  

 Tendenza sociologico-filosofica che predica la ricerca di una rappresentazione categoriale adeguata ai sistemi sociali complessi, come la tecnostruttura intrinseca alle società informatiche e multimediali(N.Luhmann, v.profilo di G.Marramao in "Novecento filosofico e scientifico"Marzorati,Milano1991).

neomercantilismo.

 Teoria politico-economica che ripropone in chiave moderna i principi del mercantilismo; la prassi basata su tale teoria e applicata alla vita sociale ed economica di un paese

 nomenklatura /

       1. In Unione Sovietica e nei paesi a regime comunista, era l’elenco delle varie cariche direttive e dei loro responsabili

 

       2. Nel linguaggio. giornalistico, in senso spregiativo, la dirigenza di partiti, enti, istituzioni: far parte della n.; essere un uomo della n.

nomologico - deduttivo

Schema in cui
Hempel nel 1942 riassumeva i fondamenti epistemologici della ricerca storica, traendoli dal modello in vigore per la scienza.

nomotetico


Carattere tipico e onnicomprensivo della  filosofia e della epistemologia, che consiste nel comprendere gli eventi e i fenomeni sotto leggi universali, il che presenta i seguenti vantaggi per la ricerca storica : controllo e verificazione dei fatti ;  applicazione del metodo scientifico alla dialettica storica ;  analisi scientifica del fatto e del valore ; interazione  fra ragione, verità e storia( Cfr.H.Putnam,"Ragione, verità e storia"(cit.,163 sgg.).

oligopolio

Forma di mercato in cui il grado di concentrazione economica è molto elevato e l'accentramento della produzione in poche mani consente un elevato controllo dei mercati limitato a pochi soggetti istituzionali.

olismo


Tendenza dei gruppi organizzati in sistemi sociali a oltrepassare la nozione di individuo e gli interessi connessi  di diritto naturale (autodeterminazione), per sfociare in interazioni complesse.L'argomentazione a favore dell'introduzione metodologica dell'olismo è di Marx :"gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno esattamente come vogliono". Ancor prima, A.Smith, ne "La ricchezza delle nazioni" aveva esplicitamente parlato di "mano invisibile"che modifica le libere leggi del mercato determinando intrinsecamente il valore dei beni e delle merci .La reale portata di tali teorie, oggi comunemente accettate,rimanda alla analisi e deduzione dei nessi esistenti , nell'ambito di una società complessa,tra olismo e tecnostruttura.(Cfr.Gordon Graham" filosofia e società : una introduzione"Il Saggiatore" Milano 1991,48 sgg.).

omologazione

Adattamento eteronomo di un comportamento a una regola interpretata in modo rigido, conformità a un gusto in modo acritico.Rinuncia alla libertà per la forma. Comportamento tipico del postmoderno.La necessità di costituire un nuovo ordine mondialeha aperto per la prima volta alla possibilità di mutamenti radicali nelle strutture produttive e nella condizione sociale aggravando nel contempo lo stato di sudditanza economica e culturale dei ceti marginali ( nuovi poveri,condizione femminile, subalternità economica e di status , condizione giovanile ).Si creano quindi nel contempo le condizioni per una stringente dialettica tra omologazione culturale e difesa dell’identità culturale estesa alle grandi aree geopolitiche e si aggrava significativamente la subalternità dell'uomo-massa rispetto alle strutture societarie.

paradigma

Secondo
Kuhn: «Con tale termine voglio indicare conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo campo di ricerche».

polarizzazione

Suddivisione degli schieramenti politici in correnti radicali, che tendono a generare o giustificare il conflitto ideologico e/o politico-militare. La fenomenologia è tipica di tutte le età di transizione storica, che concorre a spiegare agli occhi dello spettatore.

positivismo

Scuola di pensiero. Vedi
Storia del '900.

Postmoderno

Il termine è attestato per la prima volta nella ricerca storiografica nel 1934 ad opera di Arnold Toynbee in "A study of history". In seguito ( secondo il saggio di F.Fornero in La Filosofia contemporanea, IV, UTET, Torino 1994 , p. 389 ) soprattutto a partire dagli anni '60, è stato utilizzato per denotare il cambiamento rapido del gusto e della prospettiva, soprattutto nelle arti figurative e nel cinema, ad opera della società postindustriale. In proposito le tesi di Marcel Lyotard sulla società postindustriale (RIORIENTAMENTO ) che lo stesso terico francese riprese da Ihab Hassan, facevano riferimento al "radicale cambiamento della prospettiva cartesiana dell'individualismo, per confluire in quella del trionfo della prospettiva del pluralismo". ( F.D'Agostini, in Atlante del '900, p. 896 ).Ne emerge una teoria descrittiva che, partendo dalle difficili condizioni della società tecnocratica e informatizzata tra fine e inizio millennio, ne segue lo sviluppo attraverso le regole e le procedure che hanno soppiantato le forme tradizionali della comunicazione e perfino le prospettive della scienza e della tecnologia. Ne consegue un assetto societario che caratterizza il periodo di transizione tra fine e inizio millennio, sia come gusto estetico e ideale etico, sia sotto l'aspetto  economico-produttivistico.(M.Lyotard, J.Habermas ).

preferibilità di status

Criterio in base al quale viene assegnato un valore o pregio differenziale ai vari status (M.Tumin).I criteri possono indifferentemente riferirsi alla personalità individuale e/o ai ruoli ricoperti in un determinato sistema sociale.Ogni cultura mette quindi l'accento sulla categoria fondamentale di ogni assetto societario.

presidenzialismo

Elaborazione in corso

questione meridionale

Elaborazione in corso

questione nazionale

Elaborazione in corso

rappresentazione

Nell'indagine filosofica:memoria, ricordo di un fatto e/o idea, elaborazione mentale.

Razzismo

Termine ambiguo e onnicomprensivo, sotto cui nel tempo sono stati ricompresi concetti e significati eterogenei. Oggi una classificazione tipologica non può che rendere ragione all'insieme dei riferimenti storico-culturali in cui quel termine è stato adoperato con i significati conosciuti di recente. Una variante ideologica del razzismo è la coscienza della missione, per cui una nazione, che si ritiene portatrice di un compito supremo di guida spirituale, teorizza e persegue una politica di potenza,giustificandola culturalmente con tale necessità storica.

Realpolitik

Politica realistica,che fonda le sue basi sullo studio comparato dei sistemi sociali e sulla realistica valutazione di un giusto mezzo per perseguire i fini di una azione politica. Il modello storico è considerato N. Machiavelli ( Il Principe ) che parte da una radice individualistica dell'ispirazione politica.

Reificazione

In politica, processo di spersonalizzazione dell'individuo consumatore, che viene così indotto alla omologazione dei gusti e/o dei comportamenti

Repubblica

Elaborazione in corso

Riduzionismo

Teoria epistemologica che sostiene la necessità di ridurre gli asserti generali a uno più semplice, che sia in grado di risolvere il problema della spiegazione in una teoria più ampia e complessa. In tal senso scienze più complesse, quali la sociologia e la psicologia, possono essere ridotte alla biologia o alla fisica. Nella scienza storica tale indirizzo è postulato anzitutto da Hempel, laddove sostiene che teorie generali debbono sostituire gli enunciati singolari della fattualità storica.


Riorientamento gestaltico

Gradualmente, e spesso senza rendersene conto, gli storici della scienza hanno cominciato a porsi un nuovo genere di domande e a tracciare(…)linee di sviluppo differenti e spesso tutt'altro che cumulative.Questi storici suggeriscono, almeno implicitamente, la possibilita di una nuova immagine della scienza(T.Kuhn,La struttura delle rivoluzioni scientifiche). Lo straordinario sviluppo delle scienze sperimentali, proprio del XX secolo, rompe legami tradizionalmente radicati nel costume e costituisce il portato di una straordinaria rivoluzione, estesa contestualmente a tutti i campi dello scibile, che abbiamo voluto definire paradigmi nell'ambito di questa area progettuale e che trovano una prospettiva oggettiva solo supponendo una dialettica del cambiamento. Le linee del processo di sviluppo sono determinate dalla rapida affermazione e dalla altrettanto rapida obsolescenza delle tecnologie, dell'organizzazione e complessità della struttura statuale, dalle scelte di campo ideologico effettuate, dalle linee direttive della società e del gusto postmoderno, dalla speciale demarcazione tra scienza e non-scienza e quindi dalla contestuale linea demarcazionale fra tradizioni di studio e/o ricerca autoescudentesi.Quasi sempre lo sviluppo delle economie e delle società industriali è stato favorito e in qualche maniera causalmente generato da politiche economiche strettamente e storicamente connesse a scelte illiberali.         

Nella scelta di campo politico-ideologico, il r. è stato attuato attraverso nuove forme dello stato e nuove prerogative della politica, come dimostra il successo della forma - stato totalitaria all'inizio del secolo e , in ambito più recente, dalla politica di non allineamento volta a contrastare la divisione ideologica in blocchi.Per quanto attiene la cultura in generale, il r. costituisce la categoria di riferimento per tutte le interazioni ambientali ( alfabetizzazione, ruolo dei media e delle nuove tecnologie informatiche e telematiche in atto operanti nel tessuto sociale ) GLOBALIZZAZIONE, filosofia della scienza. Vedi Storia del '900, note bibliografihe e critiche, nonché Indice analitico Lavagna dati.

rivoluzione

Secondo l'utopismo marxiano, la r. costituisce, hegelianamente, la fase di negazione determinata del capitalismo, attraverso cui il proletariato tramite la dittatura si sbarazza del dominio di classe della società borghese, instaurando una fase transitoria e radicale di rinnovamento sociale che dovrà culminare con la società aclassista. In tal modo il concetto di classe, negandosi attraverso la fase di rivoluzione e dittatura, potrà sparire del tutto eliminando alla radice le cause dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Tuttavia le successive teorie interpretative di Lenin, ne L'imperialismo, fase suprema del capitalismo, e Materialimo ed Empiriocriticismo, tendono ad escludere che lo sbocco finale della rivoluzione sia la società aclassista.Anche Trotzskj con la dottrina della rivoluzione permanente tende a negare validità all'asserto marxiano. Così la dottrina comunista si dissolve lentamente nell'autoritarismo ideologico e nella prospettiva autarchica dei soviet operai, con la conseguente creazione di strutture verticistiche e oligarchiche come il Politbureau staliniano e la preminenza del partito comunista bolscevicosovietico ( socialismo in un solo Paese ).Una importante variante di tale impostazione è costituita dalla dottrina del filosofo politico Antonio Gramsci che nei Quaderni del carcere ha creduto di dover identificare il concetto di rivoluzione con quello più maturo di egemonia. L'impostazione ideologizzante e autoritaria assunta dal concetto di rivoluzione, nel modo in cui era stato posto dai filosofi post-marxisti, non poteva non produrre gravi conseguenze per l'economia e la società dei Paesi del blocco comunista (è storia troppo recente per ribadirlo ulteriormente ...). L'impostazione contemporanea in ambito occidentale ha poi del tutto abbandonato i connotati ideologici e radicali del termine. Secondo T.Kuhn infatti : «Con tale termine voglio indicare conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo campo di ricerche».

Scientismo

Atteggiamento di cieca e acritica fiducia nella scienza e nei suoi strumenti.. Nell'età contemporanea tale impostazione della ricerca fu determinata e favorita dall'affermazione del positivismo nella cultura in generale alla fine del XIX secolo

scienze sperimentali

Una prima classificazione delle scienze fu elaborata da A.Comte nel"Trattato di sociologia positiva"nel tentativo di delineare la scienza universale e necessaria della società.Pertanto tale scienza, per raggiungere il compito, deve indagare, in prima istanza, i fenomeni per fondarne la previsione . Un significato pregnante della dottrina scientifica è quello che abbina la conoscenza a un metodo sistematico, soprattutto se a carattere sperimentale, a garanzia della propria validità (Abbagnano, Dizionario filosofico).In tal senso , si può affermare che la scienza abbia storicamente inizio con la "rivoluzione scientifica" del XVII secolo.Secondo le ultime tendenze della epistemologia (vedi a tal riguardo STORIA del '900) gran parte della ricerca scientifica attuale consisterebbe nell'interpretarela natura nei termini di "un quadro teorico presupposto"(H.Brown, La nuova filosofia della scienza).Tale impostazione però non esaurisce la complessità del termine e dei suoi significati storico-evoluzionistici ( la scoperta scientifica e le relative implicazioni di ordine epistemologico, quali la spiegazione, la falsificazione e i presupposti della verità scientifica).Risponde a canoni di correttezza metodologica far discendere il    RIORIENTAMENTO         del XX  secolo da tali ambiti di spiegazione.

Secolarizzazione

Le forme di secolarizzazione oggi invalse ( ateismo pra  tico, materialismo, REIFICAZIONE, sono una diretta conseguenza della ideologia consumistica.


secolo breve


Il Novecento secondo
Erich Hobsbawm, cit.

semipresidenzialismo.

Ordinamento istituzionale di una repubblica in cui il presidente gode di ampi poteri, ma non è a capo del governo: s. alla francese

simbolismo mitologico

Universo rappresentativo- immaginario dell'uomo-massa, che attraverso lo svolgersi e l'affinarsi del processo di industrializzazione ha assunto i "caratteri di una cultura e di una politica di massa" Il messianismo politico e ideologico-religioso in tutte le sue manifestazioni contemporanee, si è caratterizzato per la prevalenza di un sostrato emozionale tendente a un processo graduale di identificazione del singolo con il Leader carismatico, in funzione catartico-liberatoria ( rituale liturgico) di modo che ne risulta accentuato il carattere soteriologico dello stesso( G. Mosse, La nazionalizzazione delle masse.,cit, pag 13-sgg.).

sistema internazionale


Sistema politico caratterizzato da elevata integrazione di mercati e delle relazioni internazionali.Vedi
Storia del '900, 8 sgg. e blocchi concettuali in "Politica internazionale".

sistematizzare

Rendere sistematico qlco.; ordinare secondo un certo sistema o con principi sistemici

sistemi, teoria dei

Ognuna delle teorie interpretative più significative della società tra otto e novecento trova sintesi e compimento nell’opera di Niklas Luhmann, esponente di spicco del neofunzionalismo sistemico.Egli riduce ad unità le molteplici categorie utilizzate dagli studiosi che lo hanno preceduto, in uno sforzo di sintesi che rappresenta il nucleo centrale della sua impostazione di pensiero : dal razionalismo weberiano alla dialettica di Simmel, dalla teoria della norma di Durkheim alla teoria dei sistemi di Parsons, fino alle attuali teorie della comunicazione, ai contributi della pedagogia applicata ai sistemi sociali, alla teoria del diritto; non c’è praticamente campo conoscitivo di ambito sociale che non sia toccato dalla analisi di questo acuto epistemologo tedesco i cui contributi sono perciò fondamentali per la comprensione del mondo attuale (*)Soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra tradizione culturale e storia del pensiero scientifico, determinante per una corretta comprensione storico-culturale del nostro secolo, emerge con chiarezza il ruolo chiarificatore degli epistemologi contemporanei

socialismo reale

Dottrina politica affermatasi nei Paesi del blocco comunista aderenti al Patto di Varsavia che accoglieva, facendola propria, la tradizione ideologica marxista-leninista del socialismo scientifico, in particolare il materialismo storico e il materialismo dialettico di stampo leninista, applicandola in modo rigido ed autocratico alla realtà politica ed economico-sociale.

socialismo scientifico

La forma teoretica attraverso cui Marx ed Engels rielaborarono la dottrina idealista hegeliana ponendo come principio primo ( scienza esatta ) le leggi dell'economia e della storia( materialismo dialettico ).


società marginali    


Vedi complesso strumentale, mutamento tecnologico in Talcott Parsons,"Il sistema sociale",Ed. di Comunità, 184-200.

sociologia          

Scienza che ha avuto inizio con il paradigma scientista comtiano (Cfr. F.Ferrarotti, cit., "Il senso e il compito della sociologia" pagg.517-564


spazio                           


categoria fondamentale della ricerca storica che si basa sulla forma tipologica del senso esterno per ricostruire il processo storico. Così le variabili che intervengono nel processo in atto sono spesso indipendenti dalla volontà individuale.
" Lo spazio, fonte di spiegazione, mette in discussione in una sola volta tutte le realtà della storia, tutte le parti pregnanti della sua estensione: gli Stati, le società, le culture, le economie.E, a seconda che si scelga l'uno o l'altro di questi "insiemi", il significato e il ruolo dllo spazio si modificheranno. Ma non del tutto( F.Braudel,"I tempi del Mondo", Einaudi, Torino 1982, pag.3). Per questa ragione, A.Smith, ne "La ricchezza delle nazioni" aveva esplicitamente parlato di "mano invisibile"che modifica le libere leggi del mercato determinando intrinsecamente il valore dei beni e delle merci .La reale portata di tali teorie, oggi comunemente accettate,rimanda alla analisi e deduzione dei nessi esistenti , nell'ambito di una società complessa,tra risorse ambientali, cicli dell'economia e organizzazione socio-economica e culturale.


sottosviluppo

Nozione generale che si definisce come fenomeno globale e situazione complessa , con una molteplicità di fattori che rimandano allo sviluppo storico e civico-sociale, oltreché strettamente economico, di una regione o nazione.E' riconducible a uno sviluppo medio inferiore alle potenzialità di una regione, se commisurato alle cause profonde che l'hanno determinato ( Y. Lacoste,geografia del sottosviluppo).

Tra le cause socio- economiche, vi sono quelle riconducibili a un determinato sviluppo storico ; tra quelle economiche, l'inflazione seguita dalla stagnazione , lo sfruttamento coloniale delle risorse,gli errori nella programmazione dello sviluppo,L'insufficienza del livello e della tipologia di reddito  prodotto, pro-capite e per prodotto interno lordo (P.I.L.), lo stretto rapporto tra  vecchie e nuove povertà , analfabetismo e speranze di vita


Vedi complesso strumentale, mutamento tecnologico in Talcott Parsons,"Il sistema sociale",Ed. di Comunità, 184-200.

stato-nazione

Forma storicamente assunta nell'età dell'imperialismo dalla nazione come radice ideologica sussunta da una realistica politica di potenza ( prestigio nazionale e autoconservazione, controllo e dominio).Le nazioni. in gara per l'egemonia, richiedono uno "spazio vitale" che sfocia in antagonismo militare e quindi nella guerra come naturale sbocco catartico delle tensioni politico-economiche(V. ultra).

Lo sbocco storico è stato il  totalitarismo politico-ideologico, dove l'esercizio dei diritti politici è stato limitato e in genere subordinato alla edificazione di una dottrina statuale atta alla composizione dei conflitti sociali( stato corporativo in vista del soddisfacimento della "volontà generale" [J:Talmon ].La situazione attuale vede una ideale continuazione dello stato- nazione, pur in un clima di accentuata globalizzazione, nella sopravvivenza delle  culture tradizionali( REGIONALISMO - LOCALISMO) che costituiscono il portato storico di una nazione e resistono alla innovazione.

Stato sociale

Welfare- State. Indica un sistema sociale che si caratterizza per l'intervento attivo dello stato per la rimozione degli ostacoli che si frappongono al perseguimento del benessere collettivo e implica una politica di interventi concertati tra le parti sociali. Alla base c'è la convinzione che l'economia di mercato non garantisca tali servizi e debba quindi essere programmata e orientata in tal senso. Recentemente la svolta liberista in economia (U.E. e accordi di Maastricht ) hanno inteso limitare, a volte drasticamente,tali benefici, con la conseguenza di acuire le diseguaglianze tra ceti o cittadini protetti (lavoratori) e disoccupati , non tutelati in misure equa.La rincorsa a posizioni di prestigio e preferibilità di status ( status-symbol), accentuando le differenze sociali, radicalizza i bisogni e acuisce le tensioni tra le due categorie sopra rappresentate, esaltando la           POLARIZZAZIONE.

sommativo

Complessivo, cumulativo • valutazione sommativa, in docimologia, giudizio finale, riassuntivo o a posteriori, sull’apprendimento raggiunto da un allievo al termine di una fase di insegnamento

sovietologia

     Studio del sistema politico, economico e sociale dell’Unione Sovietica e della sua storia

sovrappopolamento

  In un dato territorio, eccesso di popolazione, spec. animale, rispetto alle esigenze dell’equilibrio ecologico o alle stesse possibilità di vita della specie: nel parco c’è il problema del s. dei cervi

spiegazione                 

Vedi Storia del '900, pagg.5 sgg., vedi anche Ludovico Geymonat,"Filosofia della Scienza",EST mondadori,Milano1985, pag.45 sgg. e anche Hylary Putnam, "Ragione,verità e storia"Il Saggiatore, Milano 1989, pagg.

stagflazione

  Situazione di ristagno dell’attività produttiva che si accompagna a una contemporanea crescita del tasso d’inflazione e dei prezzi e a una elevata disoccupazione; è detta anche inflazione recessiva

 storicismo

La storia è svolgimento di eventi; e c'è una legge che ne determina il corso. Intendendo lo Storicismo in questa accezione - e cioè come la pretesa di aver colto le leggi che determinano lo sviluppo della storia umana nella sua totalità -, Karl Popper lo ha fatto oggetto delle sue devastanti critiche, in quanto egli prova che è impossibile la previsione del futuro e che quindi è illusorio credere di essere venuti in possesso di leggi ineluttabili del corso della storia umana. C'è anche uno Storicismo fideistico, come quello proposto, tra altri, da Meinecke e da Troeltsch, per i quali nella storia agiscono valori trascendenti inseritivi da Dio. È questo uno Storicismo metafisico o, meglio, teologico. Come metafisico, sebbene in tutt'altra direzione, è lo Storicismo relativo difeso - come si è visto nelle pagine precedenti - da Oswald Spengler, per il quale ogni civiltà è un organismo, una configurazione compatta e chiusa, con una sua morale, una sua filosofia, un suo diritto: «Vi sono tante morali - afferma Spengler - quante sono le civiltà, né più né meno».

Diversi da quelli ora accennati sono i problemi discussi da quella corrente di pensiero denominata Storicismo critico, problemi che riguardano, kantianamente, le condizioni di possibilità, I'autonomia e la validità delle scienze storico-sociali. Dilthey discute sulla differenza tra scienze della natura e scienze
dello spirito e alla fine trova nel nesso tra Erleben, espressione, e Verstehen, intendere, la caratteristica essenziale del mondo umano e insieme il fondamento delle scienze dello spirito. Windelband, e con lui Rickert, traccia l'importante distinzione tra scienze nomotetiche e scienze idiografiche.

Weber delinea la teoria del "tipo ideale", discute del peso delle diverse singole cause di un evento, interviene con estrema chiarezza sul problema della "avalutatività" nelle scienze storico-sociali, sdogmatizza il Materialismo storico.

E problemi che attraversano lo Storicismo critico sono quello del riferimento ai valori, quello del Verstehen (comprendere) in opposizione all'Erilaren (spiegare causalmente), quello delI'empatia (e delle sue critiche), ed altri ancora. Ma quanto detto è sufficiente per stabilire la specifica diversità dello Storicismo critico da altri tipi di Storicismo, con i quali, peraltro, esso è, via via, entrato in contatto.

stragismo

Strategia terroristica volta a destabilizzare l’ordine civile e politico, producendo un clima di tensione nella società per mezzo di attentati, che spesso provocano numerose vittime tra la popolazione

sussidiarietà

In diritto penale, principio secondo cui il ricorso alla pena per tutelare i beni giuridici è una misura estrema, da assumersi solo quando le sanzioni non penali siano palesemente inefficaci; in diritto pubblico, principio a cui si informa l’azione normativa della Comunità europea, che può intervenire anche in materie non di sua esclusiva competenza quando esse investono interessi che non possono venire adeguatamente soddisfatti dai singoli stati membri. ale principio moderno viene ora recepito dalla nostra Costituzione, la cui riforma federalista prevede l'applicazione del principio di s. nelle scelte civili ed economico-sociali.

tecnostruttura .

In un’azienda, organismo decisionale e gruppo di tecnici specializzati che lo compongono. Le basi tecnologiche della  GLOBALIZZAZIONE culturale si connotano essenzialmente per lo sviluppo delle nuove tecnologie ( nei media, nella telematica ed informatica, nella tecnica digitale, nella lettura ottica,nella robotizzazione delle linee di montaggio, in un contesto generale di occidentalizzazione e americanizzazione del mondo e quindi di rapida uniformazione planetaria , accresciuta semmai  dalla accelerazione dei regimi di monopolio ( come ad esempio quello Microsoft Corporation nei PC ). Il rapido processo di obsolescenza dei manufatti tecnologici implica necessariamente un elevato grado di ottimizzazione e pianificazione degli obiettivi, che si evidenzia nel carattere accentuatamente efficientistico e manageriale della organizzazione e della produzione degli stessi manufatti. Tale situazione presenta aspetti opposti : accelera la transizionedal vecchio al nuovo ordine mondiale; esalta e radicalizza le differenze e quindi gli squilibri planetari tra  nazioni, alimentando il dualismo tra "ricchi" e "poveri":(Samir Amin, l'accumulazione su scala planetaria): accentua, evidenziandoli, i "limiti dello sviluppo" possibile, tenuto conto che , per mantenere solo inalterati i consumi individuali nelle democrazie industriali, bisognerà sacrificare sempre più consumi e risorse del pianeta, aumentando a dismisura le differenze tra ricchi e poveri (A.Peccei, Club di Roma, Cento pagine per l'avvenire).

telematica
 

tempo                         

Categoria fondamentale della storia" Il tempo, come lo spazio,si divide. Il problema consisterà nell'arrivare, attraverso tali divisioni che sono la specialità degli storici, a situare meglio cronologicamente e a meglio comprendere quei mostri storici che sono state le economie-mondo"( F.Braudel,cit.,pag.51).Un'altra speciale differenza, nel contesto della teoria di Braudel, è quella intercorrente tra fluttuazioni"congiunturali" e "trend secolare"(lunga durata ).La presenza di fluttuazioni periodiche (cicli Kondratieff) in senso verticale, di rialzo e ribasso, evidenzia permanenze e regolarità matematiche nei cicli storici documentati. L'esatto significato di tali lunghi cicli , che sembrano obbedire a particolari leggi o norme tendenziali, sfugge all'analisi e controllo dello storico."Per quanto tempo ancora?"Sembra chiedersi Braudel (cit,51 sgg.)..

tradizione culturale           

Ciò che per definizione si tramanda, nel contesto di un
PARADIGMA CONOSCITIVO e che quindi costituisce il portato culturale nel folklore, nelle consuetudini e leggi, nelle tradizioni di ricerca, nelle convinzioni religiose, ecc. nella presente area progettuale abbiamo inteso impostare la didattica sulla base di paradigmi ben definiti della storia del '900

terrorismo.

Tendenza intrinseca di un movimento radicale a:

 espandere la propria sfera di influenza al di fuori dei confini ideologici propri del movimento o dello spazio di una civiltà, basandosi sull'uso radicale e coercitivo della paura e/o del terrore. Il termine "terrorismo" è apparso solo di recente nell'uso linguistico.Secondo W.Laqueur la prima attestazione linguistica;appare solo nel supplemento del 1798 del Dictionnaire della Académie français ( da terreur, terrorisme);

regolare il proprio dominio, inteso come déregulation della leadership, favorendo implicitamente un uso clandestino del potere della paura, nel solo caso degli stati che facciano leva su di esso (attività segrete, corpi separati nell'ambito di un potere istituzionale, etc )( L.Bonanate, Il potere del Terrore, in Segno, Palermo, marzo 1998, p. 47).

Dunque il terrorismo è un "fenomeno nuovo e senza precedenti. Per questa ragione i suoi precursori, se mai ve ne sono stati, sono di poca importanza"(Laqueur, Storia del terrorismo, Rizzoli, 1978,14 sgg.).

L'obiettivo di questa brevissima digressione è solo quello di fare chiarezza nella ricerca e nei suoi strumenti. Esaurita la categoria interpretativa del fenomeno, si prospettano almeno i seguenti snodi problematici :

il terrorismo è uno dei più complessi e drammatici problemi che l'umanità abbia mai dovuto affrontare;

 gli ambiti di civiltà e  i sistemi politici, nessuno escluso, hanno tutti indifferentemente e storicamente configurato il terrorismo, anche come politica del terrore, quale fase transitoria verso forme politiche più mature ;

i terroristi sono credenti fanatici, spinti alla disperazione da condizioni di vita intollerabili e da uno spiccato misticismo idealistico: sono poveri e la loro ispirazione è profondamente ideologica;

i soli mezzi storicamente conosciuti contro il rischio-terrorismo sono la riduzione del malcontento, delle tensioni e delle frustrazioni che ne costituiscono il substrato;

il terrorismo è una risposta all'ingiustizia, quando è profondamente radicata nel tessuto sociale di una civiltà o di una classe o ceto sociale.

Secondo Luigi Bonanate, il mondo materialmente egualizzato come sopra descritto giace in una situazione di diarchia dicotomica : da una parte i Paesi industrializzati (Occidente), dall'altra i Paesi poveri (Terzo e Quarto Mondo ). Da una parte quella che Immanuel Kant avrebbe chiamato "La pace perpetua", dall'altra la guerra, clausewizianamente definibile come ""La continuazione della politica, con altri mezzi".

Basti del resto ripercorrere ciò che è accaduto dall'11 settembre ad oggi per comprendere come, al di là dei facili schematismi, il conflitto odierno abbia, in realtà, assunto caratteri di "guerra asimmetrica"in cui, quindi, i protagonisti intendono imporre il proprio modello economico, social

Si evidenzia una poliarchia di fatto a livello planetario, con una spaccatura economica, ideologico-religiosa ed etica di dimensioni apocalittiche"

 

terziarizzazione

Processo per cui, in una società, il settore dei servizi supera d’importanza il settore agricolo e quello industriale

totalitarismo

Il messianismo politico e ideologico-religioso in tutte le manifestazioni del processo storico moderno, si è caratterizzato per la prevalenza di un           sostrato emozionale tendente a un processo graduale di identificazione del singolo ( uomo-massa )con il Leader carismatico, in funzione catartico-liberatoria ( rituale liturgico) di modo che ne risulta accentuato il carattere soteriologico dello stesso leader. Tale processo di identificazione delle masse con il leader carismatico rende possibile il raggiungimento del consenso indispensabile per garantire stabilità e continuità politica alla leadership. Lo storico anglosassone J. Talmon ne "Le origini della democrazia totalitaria" ha descritto in modo suggestivo e metodologicamente corretto l'itinerario storico della democrazia totalitaria, legandolo definitivamente ai grandi modelli del passato ( Cromwell, Robespierre, Napoleone Bonaparte ) e individuandolo nel messianismo politico del XVIII secolo.Il filosofo illuminista Rousseau aveva allora coniato e teorizzato i concetti di Volontà generale, sovranità popolare e dittatura individuandoli nell'ordine naturale armonioso dello stato, di cui il sovrano rappresenta l'essenza, come una verità matematica o un'idea platonica. Lo spiccato carattere idealistico del modello mette anche in risalto il fine della società, che é quello di garantire l'ordine e l'equilibrio delle parti. ne deriva un dualismo tendenziale tra democrazia liberale e democrazia totalitaria che caratterizza le tappe del processo storico della modernità ( Talmon, Bologna, 1967, 7 sgg). L'universo rappresentativo-immaginario         dell'uomo-massa che attraverso lo svolgersi e l'affinarsi del processo di industrializzazione ha assunto i caratteri di una cultura e di una politica di massa ( G. Mosse ) ha poi caratterizzato la fase matura dell'esperienza politica totalitaria attraverso la prassi politica dei maggiori modelli del novecento ( fascismo, nazional-socialismo, stalinismo, maoismo ).Secondo le tesi di J.Talmon, la coercizione esprime il volto autoritario di un regime, che ha bisogno in via transitoria dell'esercizio della stessa  fino a quando non usufruirà di un consenso in grado di legittimare la leadership politica ( Le origini della democrazia totalitaria, cit. ).Pertanto storicamente ciascun regime totalitario ha anche attraversato una fase preliminare autoritaria, necessaria per rafforzare le basi politico-ideologiche del potere.  

Tale situazione o fase di antitesi e/o contrapposizione politico-ideologica o socio-economica divide lo schieramento politico o l'opinione pubblica in due schieramenti contrapposti.La polarizzazione sociale che ne consegue assume rilevanza epistemica in tutte le forme di mutamento rapido del tessuto sociale e in presenza di miti e simboli edificanti in cui l'uomo-massa possa riconoscersi e fungere da protagonista.

Nella variabile TOTALITARIA la polarizzazione assume funzioni unificanti; nella variabile ANTAGONISTICA invece , due blocchi si fronteggiano per l'egemonia politica.


transdisciplinarità

impostazione che travalica l'ambito disciplinare.                                
 
transizione 

Fenomenologia dovuta nell'età popstmoderna alle implicazioni dell'omologazione culturale. Passaggio da una fase all'altra di un processo

transnazionalismo

Circolazione di ideologie oltre i confini nazionali. E' uno degli epifenomeni della globalizzazione

tribalismo

Ordinamento sociale o sistema politico che prevede il raggruppamento in tribù: il t. delle antiche civiltà si regola invariabilmente su :

      1. Politica di salvaguardia dei gruppi tribali

      2. estens. Particolarismo etnico

uniformazione planetaria

Processo planetario consistente in una rapidissima omologazione dell'uomo-massa ( v. ultra ) i cui vissuti personali, i cui gusti e le cui scelte emotivo-psicologiche, culturali ed economico-sociali vengono ad identificarsi alla funzione sociale del contesto globalizzato (V. Packard) uniformando gusti, scelte e comportamenti ben oltre l'orizzonte delle nazionalità, che appaiono quindi in rapido, quanto ineluttabile declino. Il processo oggi in atto è stato accelerato e in qualche modo determinato dallo straordinario sviluppo delle tecnologie postmoderne ( Tv, telematica ed informatica, media della comunicazione in generale, diffusione della logica del mercato globale e di nuovi e rivoluzionari equilibri planetari ).

uomo-massa

Nozione generale e quindi, entro certi limiti, ambigua con cui la storiografia più recente ha inteso designare la condizione esistenziale dell'individuo nei sistemi sociali omologanti. Tale condizione implica quindi:

·    1.   elevato anonimato sociale ;

·    2.   situazione di dipendenza dal sostrato emozionale, nonché dal simbolismo accattivante e omologante dei miti, generalmente autoimposti da un processo subliminale(V. Packard);

·    3.    contesto reificante dei vissuti  personali e scarsa autonomia culturale e sociale, dovuti al dominio retorico (Mac Luhan, Perelman) ;

·   4. tendenza inconscia a identificarsi con il leader, perché caratterizzato da carisma ;

5. elevata tendenza simbiotica del carattere verso l'irrazionalismo soteriologico e il messianismo politico del leader, nella variante totalitaria del legame di dipendenza (J.Talmon , G. Mosse ) . Ortega ci presenta il profilo dell'"uomo-massa" come il tipico personaggio del tempo della crisi. È un "barbaro verticale", che rifiuta «tramiti, norme, cortesia, abitudini intermediarie, giustizia, ragione» e che, di fronte all'universo culturale, si chiede: "Com'è che si è creata tanta complicazione?" L'"uomo-massa" dichiara cadute le regole della cultura; gli pesano troppo e vede nella loro «abolizione il permesso per buttare tutto alle ortiche e per lasciarsi andare al libertinaggio».

Ma quali sono le radici culturali dell'"uomo-massa"? A partire dall'ultimo ventennio del  secolo XIX si è creato «un nuovo scenario per l'esistenza dell'uomo, nuovo materialmente e civilmente. Tre principi hanno reso possibile questo nuovo mondo: la democrazia liberale, I'esperienza scientifica e l'industrialismo. Gli ultimi due possono riassumersi in uno, la tecnica. Nessuno di questi principi è stato scoperto dal secolo XIX, essi procedono anzi dai due secoli anteriori. L'errore del secolo XIX non consiste nella loro scoperta, bensi nella loro introduzione».

Utopismo

Ciò che è tipico dell'Utopia. Il termine fu introdotto nel Cinquecento dall'umanista inglese Thomas More e successivamente fatto proprio dal filosofo calabrese Tommaso Campanella che nella Città del Sole prospetta e idealizza una società comunistica, accentuatamente egualitaria e spiritualistica. Ancora in seguito, G.B.Vico nella Scienza Nuova, C.Fourier e K.Marx nel Capitale con il concetto di società aclassista tornano a prospettare l'utopia politica, questa volta con il nuovo concetto -chiave marxiano di rivoluzione.


valore

Indica genericamente la positività di qualcosa nell'ermeneutica storica e scientifica e tramite il relativo giudizio se ne riconosce la validità relativamente ad alcune variabili ( uso , scambio, v. aggiunto in economia, valori spirituali, estetici, religiosi, economici, tecnici nell'ambito societario ).Nella ricerca filosofica contemporanea, il giudizio di valore assume rilevanza etica ( Max Scheler ), mentre nell'indagine storiografica tale concetto è spesso legato a ciò che un ambito di civiltà riconosce come bene ( valori condivisi ) come nello storicismo contemporaneo ( G.F.Hegel, B.Croce, ,Dilthey Meinecke, Troeltsch, Oswald Spengler, Max Weber).


verità

La validità o l'efficacia del procedimento conoscitivo nell'ambito di una teoria e/o di un insieme di teorie , assume particolare rilevanza nella ricerca scientifica e nell'indagine storiografica, per l'evidente ragione che non esiste oggettività senza criterio di verità.Il problema fu sollevato principalmente da Immanuel Kant,nei Prolegomena, in merito alla conoscenza e alla verità. Quando si fa una affermazione ( es. quest'oggetto è caldo ) in realtà secondo il filosofo di Koenisberg si espone un punto di vista soggettivo. Occorre quindi che la ricerca individui un metodo per riconoscere e interpretare ( valore ) la validità delle affermazioni o dei contesti fattuali di riferimento, superando la soggettività e provvisorietà del giudizio valoriale . Occorre, in una parola, che nel procedimento di interpretazione storica subentri alla arbitrarietà del giudizio di valore soggettivo un "vincolo standard , che stabilisca convenzionalmente criteri, norme e ambiti di validità della verità storica "( H. Putnam, Ragione, verità e storia, Milano, Il Saggiatore,1989, 36 sgg.).

veterocomunismo.

Concezione, interpretazione superata, anacronistica del comunismo

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