SCHEDA TECNICA
coordinamento spontaneo "NO alla produzione di bombe"
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Chi SEI?

scheda informativa sulla fabbrica di esplosivi "SEI" distribuita in occasione della marcia del 10 giugno 2001

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La SEI (Sarda Esplosivi Industriali) è una spa con sede a Domusnovas (Ca), in loc. Matt'e Conti. È presente a Domusnovas dai primi anni Settanta. Essa è controllata per l'89,55% dalla SEI (Società esplosivi industriali spa) di Ghedi (Brescia), che è a sua volta controllata (70% di capitali francesi, 30% italiani) dalla SAEPC, Societé Anonyme d'Explosives et de Produit Chimique di Parigi. In Sardegna le cariche direttive ed amministrative sono rivestite esclusivamente da titolari francesi e bresciani, con la sola eccezione del direttore tecnico, Giancarlo Desogus, nominato nel 1993 a tempo indeterminato.
Dagli anni Settanta la sede di Brescia si è occupata della produzione di esplosivi per uso sia civile che militare, ed è specializzata in bombe per aerei dopo essere stata, fino alla metà degli anni '90, coinvolta nella produzione delle mine terrestri e marine insieme alla Valsella spa, a cui forniva il materiale esplosivo. Nel 1977, inoltre, alcuni tecnici della SEI e della Valsella hanno dato vita ad una nuova fabbrica di mine, la MISAR. Negli anni '80 i profitti di queste ditte sono cresciuti enormemente grazie alla vendita di mine, tra gli altri, ad Argentina, Zaire, Gabon, Nigeria, e soprattutto Iran e Iraq: l'Italia si è così affermata come una delle maggiori produttrici mondiali di mine.
Attualmente la SEI dichiara di non produrre più mine terrestri, ma continua sicuramente a produrre mine marine.
La SEI ha 95 dipendenti in Lombardia e 30 in Sardegna. A Domusnovas la produzione è stata sinora incentrata sulla fabbricazione di esplosivi ad uso civile (per cave e miniere), mentre adesso è in progetto una espansione della sede sarda e una sua riconversione verso il settore militare, che comporterebbe la produzione di bombe per aerei Tornado. Per fare questo è stata fatta da parte della Società domanda per due diversi contributi pari a circa la metà dell'investimento: il primo è di sei miliardi, sulla base della legge 488/92 (incentivi in conto impianti alle industrie manifatturiere), il secondo di cinque miliardi, sulla base della legge regionale 15/94 (contributi in conto capitale alle imprese industriali e di servizi); i nuovi occupati saranno comunque da un minimo di quattro ad un massimo di sei.
I lavori di ampliamento della fabbrica sono già iniziati nel territorio di Iglesias, in base ad una concessione edilizia rilasciata tre anni fa dal Comune in seguito a una richiesta che non specificava la destinazione d'uso dei locali.
In passato la produzione di bombe per aerei ha causato, nella sede di Ghedi (BR), due incidenti: il primo è avvenuto il 22 agosto del 1996, con un'esplosione durante la lavorazione di una bomba, e ha provocato tre morti, il secondo, avvenuto nel 1998 il giorno prima di ferragosto, ha provocato due feriti lievi, quando esplose un bunker che causò danni agli edifici. Se questo fosse successo in un giorno lavorativo, sarebbe potuta avvenire una strage. La FIOM, che si è costituita parte civile nel processo contro la SEI in seguito all'incidente del 1996, evidenzia tuttora come i livelli di sicurezza non siano adeguati.

Come e quando nasce il coordinamento

I giorni 16, 17 e 18 gennaio 2001 il quotidiano L'unione sarda, con gli articoli di Cristina Cossu, divulga la notizia che la Sarda Esplosivi Industriali (SEI) di Domusnovas ha chiesto un finanziamento pubblico (LR 15/94 e L 488/92) di 6 miliardi per creare 4 nuovi posti di lavoro e per riconvertire la propria produzione dal civile al militare.
La mattina del 17 gennaio Elisa Nivola, pedagogista e allieva di Aldo Capitini, contatta il Servizio Civile Internazionale per cercare di mettere in piedi una risposta e propone una petizione con la quale viene espresso un radicale dissenso e una ferma richiesta di non concessione del terreno e del credito per la costruzione di una fabbrica di bombe in Sardegna.
La petizione viene subito inviata alle principali associazioni, non solo sarde, ed alle principali mailing list che si occupano di pacifismo e nonviolenza.
All'appello aderiscono, in pochissimo tempo, una quarantina di associazioni, comitati, reti e singoli cittadini (vedi allegato) che danno vita al coordinamento spontaneo "no alla produzione di bombe" con l'impegno principale di portare all'attenzione pubblica e alla discussione pacifica e trasparente, la richiesta della SEI, mediante la petizione e la relativa raccolta di firme (sono state raccolte circa 15 mila firme e continuano ad arrivarne).
Ingegneria senza frontiere di Cagliari ha aderito con una lettera di forte richiamo all'etica di "tecnici e scienziati"; Marcello Storgato (padre saveriano di Brescia, e promotore della campagna mine anti-persona) e Franca Faita (ex-dipendente della Valsella) (lettera del 14/02/2001 indirizzata ai lavoratori della SEI) hanno aderito e fornito notizie sulla SEI di Brescia e condiviso l'importanza di esercitare la vigilanza civica ed il diritto di cittadinanza attiva.
I passi del coordinamento
1) Petizione (17 gennaio 2001)
2) Incontro pubblico con la popolazione di Domusnovas ed i lavoratori della SEI (9 febbraio 2001), in cui sono stati distribuiti alcuni materiali: la lettera di Marcello Storgato, la lettera di Franca Faita, la lista dei paesi che hanno ratificato il trattato contro le mine antipersona.
Considerazioni sull'incontro (pubblicate anche sulla Nuova Sardegna il 22 febbraio)
3) Conferenza stampa (9 marzo 2001) nella sala teatro dell'Ersu di Cagliari (comunicazione pubblica della consegna delle firme).
4) Consegna della petizione alla Giunta ed al Consiglio Regionale (21 marzo 2001), firmata da oltre 10.000 cittadini, e introdotta da un documento di accompagnamento.
5) Due comunicati stampa: 23 e 27 marzo 2001
6) Apprendiamo dalla stampa che:
hanno cominciato la costruzione dei fabbricati, grazie ad una licenza edilizia ottenuta tre anni fa ed in cui, secondo il sindaco Collu, non era specificata la destinazione d'uso.
7) Assemblea consiliare aperta indetta dal sindaco di Domusnovas venerdi' 23 marzo, nel corso della quale il direttore tecnico della SEI di Domusnovas, ing. G. Desogus, ha dichiarato nell'assemblea comunale che: " […] la SEI intende mettere in piedi a Domusnovas il ciclo completo per la produzione di bombe di medie e grosse dimensioni, destinate al rinnovamento degli arsenali europei, [...]". L'espansione avverrà nel territorio del Comune di Iglesias.
8) Richiesta alla Regione autonoma della Sardegna (a presidente, assessori, consiglieri), della creazione di un fondo regionale per la verifica della possibilità di riconversione della SEI alla chimica per l'ambiente secondo il piano di disinquinamento del Sulcis-Iglesiente (D.P.C.M. 23/4/93).
9) Marcia per il lavoro, la pace, la solidarietà + sit-in davanti ai cancelli della SEI. (dal 10 giugno).
I punti di vista

Il vescovo di Iglesias, monsignor Pillolla, disapprova pubblicamente l'iniziativa in un'intervista all'unione sarda. il sindaco di Iglesias, Paolo Collu, contrario alla conversione della fabbrica, ha espresso anche dubbi sulla liceità della conversione della fabbrica di fronte alla concessione edilizia rilasciata. I consiglieri di rifondazione e dei comunisti italiani di Iglesias si sono dichiarati contrari alla conversione.
L'ex sindaco di Domusnovas, Antonio Farris, dipendente in aspettativa si è espresso a favore della riconversione della fabbrica, "è un'azienda seria, è un'importante realtà economica per il paese". L'attuale sindaco di Domusnovas, Antonello Steri, neoeletto, non si è espresso.
Osvaldo Squassina, segretario generale della FIOM, esprime perplessità sui livelli di sicurezza degli impianti ed evidenzia la sproporzione tra i rischi e la ricaduta occupazionale.
Gli assessori regionali al bilancio Pittalis, Pirastu e Oppi hanno dichiarato che nei programmi industriali della Sardegna non è previsto l'indirizzo bellico, e che gli investimenti previsti riguardano il settore del turismo e dell'ambiente.

Fonti:
- Articoli di Cristina Cossu, usciti su L'unione sarda nei giorni 16, 17, 18 gennaio
(basati a loro volta su:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Amnesty International
Osservatorio sul Commercio delle Armi dell'Ires di Firenze
AIAD
FIOM)
- Lettera di Marcello Storgato, dei missionari Saveriani di Brescia, tra i promotori della Campagna Italiana per la Messa al Bando delle Mine
- Articolo 1, RAI 3 (trasmessa giovedì 1 marzo 2001 alle ore 12:55)
- Certificato d'iscrizione della SEI all'Ufficio Registro delle imprese, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cagliari
- www.digilander.iol.it/noallebombe/

Aderiscono al coordinamento:
Elisa Nivola; Servizio Civile Internazionale, Sardegna; Centro Sperimentazione Autosviluppo (Iglesias), Sucania Bottega del commercio equo e solidale; Associazione Gea; Arci Nuova Associazione Comitato provinciale Sassari; Casa di Alex; Lega obiettori di coscienza (Verona); Cosas; Abc; Legambiente Sardegna; Citta' ciclabile; Cobas CA; Comitato contro la guerra; Comitato Gettiamo le basi; Donne in nero contro la guerra; Commissione regionale scuola, Rifondazione Comunista Sardegna; Shiatsu-do; Terres des Hommes, CA; Rete Radie' Resch, CA; Mani Tese, CA; Pax Christi Punto Pace di Bologna; Comitato di Salvaguardia delle Coste Bosane; nodo della Rete Lilliput di Varese; Associazione Nazionale Pedagogisti Regionale Sardegna, Quartu S.E.; Comitato Donne di Monserrato; Quincho Barrilete per i bambini di strada del Nicaragua; Gruppo Umanitario Sociale di Amici, Quartu S.E.; Gruppo "Camineras", Oristano; Banca del Tempo e dei Saperi, Guspini; Comunita' La Collina, Serdiana; Associazione Oltre le sbarre, Serdiana; Gruppo Oltre, Vernante (CN); *Llanllariy* la solidarieta' senza frontiere, Tonara; Comitato "scienziate e scienziati contro la guerra", Italia; Presidenza provinciale ACLI, Vicenza; Emergency Sardegna; Sa vida ONLUS, Milis - Oristano; Associazione per la PACE Sardegna; Nodo Sardo della Rete di Lilliput; Comitato per la Pace ed il Giusto lavoro, Domusnovas; Gruppo Argonauti, Guspini; Gruppo Archeologico, Guspini; Associazione Sardegna-Palestina; Comitato per il Kurdistan; FILEF; Ass. NUR, Aristeo SS, Children's forum, I Nomadi, Kenze Neke; Lavoro Società Sardegna (Area programmatica CGIL); Antonello Pabis, segretario generale SPI; Daniele Barbieri, giornalista (Imola) ; Marcello Storgato, Missionari Saveriani (Brescia); Padri Saveriani di Cagliari e Macomer.


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