La
SEI (Sarda Esplosivi Industriali) è una spa con sede
a Domusnovas (Ca), in loc. Matt'e Conti. È presente
a Domusnovas dai primi anni Settanta. Essa è controllata
per l'89,55% dalla SEI (Società esplosivi industriali
spa) di Ghedi (Brescia), che è a sua volta controllata
(70% di capitali francesi, 30% italiani) dalla SAEPC, Societé
Anonyme d'Explosives et de Produit Chimique di Parigi. In
Sardegna le cariche direttive ed amministrative sono rivestite
esclusivamente da titolari francesi e bresciani, con la
sola eccezione del direttore tecnico, Giancarlo Desogus,
nominato nel 1993 a tempo indeterminato.
Dagli anni Settanta la sede di Brescia si è occupata
della produzione di esplosivi per uso sia civile che militare,
ed è specializzata in bombe per aerei dopo essere
stata, fino alla metà degli anni '90, coinvolta nella
produzione delle mine terrestri e marine insieme alla Valsella
spa, a cui forniva il materiale esplosivo. Nel 1977, inoltre,
alcuni tecnici della SEI e della Valsella hanno dato vita
ad una nuova fabbrica di mine, la MISAR. Negli anni '80
i profitti di queste ditte sono cresciuti enormemente grazie
alla vendita di mine, tra gli altri, ad Argentina, Zaire,
Gabon, Nigeria, e soprattutto Iran e Iraq: l'Italia si è
così affermata come una delle maggiori produttrici
mondiali di mine.
Attualmente la SEI dichiara di non produrre più mine
terrestri, ma continua sicuramente a produrre mine marine.
La SEI ha 95 dipendenti in Lombardia e 30 in Sardegna. A
Domusnovas la produzione è stata sinora incentrata
sulla fabbricazione di esplosivi ad uso civile (per cave
e miniere), mentre adesso è in progetto una espansione
della sede sarda e una sua riconversione verso il settore
militare, che comporterebbe la produzione di bombe per aerei
Tornado. Per fare questo è stata fatta da parte della
Società domanda per due diversi contributi pari a
circa la metà dell'investimento: il primo è
di sei miliardi, sulla base della legge 488/92 (incentivi
in conto impianti alle industrie manifatturiere), il secondo
di cinque miliardi, sulla base della legge regionale 15/94
(contributi in conto capitale alle imprese industriali e
di servizi); i nuovi occupati saranno comunque da un minimo
di quattro ad un massimo di sei.
I lavori di ampliamento della fabbrica sono già iniziati
nel territorio di Iglesias, in base ad una concessione edilizia
rilasciata tre anni fa dal Comune in seguito a una richiesta
che non specificava la destinazione d'uso dei locali.
In passato la produzione di bombe per aerei ha causato,
nella sede di Ghedi (BR), due incidenti: il primo è
avvenuto il 22 agosto del 1996, con un'esplosione durante
la lavorazione di una bomba, e ha provocato tre morti, il
secondo, avvenuto nel 1998 il giorno prima di ferragosto,
ha provocato due feriti lievi, quando esplose un bunker
che causò danni agli edifici. Se questo fosse successo
in un giorno lavorativo, sarebbe potuta avvenire una strage.
La FIOM, che si è costituita parte civile nel processo
contro la SEI in seguito all'incidente del 1996, evidenzia
tuttora come i livelli di sicurezza non siano adeguati.
Come
e quando nasce il coordinamento
I
giorni 16, 17 e 18 gennaio 2001 il quotidiano L'unione sarda,
con gli articoli di Cristina Cossu, divulga la notizia che
la Sarda Esplosivi Industriali (SEI) di Domusnovas ha chiesto
un finanziamento pubblico (LR 15/94 e L 488/92) di 6 miliardi
per creare 4 nuovi posti di lavoro e per riconvertire la
propria produzione dal civile al militare.
La mattina del 17 gennaio Elisa Nivola, pedagogista e allieva
di Aldo Capitini, contatta il Servizio Civile Internazionale
per cercare di mettere in piedi una risposta e propone una
petizione con la quale viene espresso un radicale dissenso
e una ferma richiesta di non concessione del terreno e del
credito per la costruzione di una fabbrica di bombe in Sardegna.
La petizione viene subito inviata alle principali associazioni,
non solo sarde, ed alle principali mailing list che si occupano
di pacifismo e nonviolenza.
All'appello aderiscono, in pochissimo tempo, una quarantina
di associazioni, comitati, reti e singoli cittadini (vedi
allegato) che danno vita al coordinamento spontaneo "no
alla produzione di bombe" con l'impegno principale
di portare all'attenzione pubblica e alla discussione pacifica
e trasparente, la richiesta della SEI, mediante la petizione
e la relativa raccolta di firme (sono state raccolte circa
15 mila firme e continuano ad arrivarne).
Ingegneria senza frontiere di Cagliari ha aderito con una
lettera di forte richiamo all'etica di "tecnici e scienziati";
Marcello Storgato (padre saveriano di Brescia, e promotore
della campagna mine anti-persona) e Franca Faita (ex-dipendente
della Valsella) (lettera del 14/02/2001 indirizzata ai lavoratori
della SEI) hanno aderito e fornito notizie sulla SEI di
Brescia e condiviso l'importanza di esercitare la vigilanza
civica ed il diritto di cittadinanza attiva.
I passi del coordinamento
1) Petizione (17 gennaio 2001)
2) Incontro pubblico con la popolazione di Domusnovas ed
i lavoratori della SEI (9 febbraio 2001), in cui sono stati
distribuiti alcuni materiali: la lettera di Marcello Storgato,
la lettera di Franca Faita, la lista dei paesi che hanno
ratificato il trattato contro le mine antipersona.
Considerazioni sull'incontro (pubblicate anche sulla Nuova
Sardegna il 22 febbraio)
3) Conferenza stampa (9 marzo 2001) nella sala teatro dell'Ersu
di Cagliari (comunicazione pubblica della consegna delle
firme).
4) Consegna della petizione alla Giunta ed al Consiglio
Regionale (21 marzo 2001), firmata da oltre 10.000 cittadini,
e introdotta da un documento di accompagnamento.
5) Due comunicati stampa: 23 e 27 marzo 2001
6) Apprendiamo dalla stampa che:
hanno cominciato la costruzione dei fabbricati, grazie ad
una licenza edilizia ottenuta tre anni fa ed in cui, secondo
il sindaco Collu, non era specificata la destinazione d'uso.
7) Assemblea consiliare aperta indetta dal sindaco di Domusnovas
venerdi' 23 marzo, nel corso della quale il direttore tecnico
della SEI di Domusnovas, ing. G. Desogus, ha dichiarato
nell'assemblea comunale che: " [
] la SEI intende
mettere in piedi a Domusnovas il ciclo completo per la produzione
di bombe di medie e grosse dimensioni, destinate al rinnovamento
degli arsenali europei, [...]". L'espansione avverrà
nel territorio del Comune di Iglesias.
8) Richiesta alla Regione autonoma della Sardegna (a presidente,
assessori, consiglieri), della creazione di un fondo regionale
per la verifica della possibilità di riconversione
della SEI alla chimica per l'ambiente secondo il piano di
disinquinamento del Sulcis-Iglesiente (D.P.C.M. 23/4/93).
9) Marcia per il lavoro, la pace, la solidarietà
+ sit-in davanti ai cancelli della SEI. (dal 10 giugno).
I punti di vista
Il
vescovo di Iglesias, monsignor Pillolla, disapprova pubblicamente
l'iniziativa in un'intervista all'unione sarda. il sindaco
di Iglesias, Paolo Collu, contrario alla conversione della
fabbrica, ha espresso anche dubbi sulla liceità della
conversione della fabbrica di fronte alla concessione edilizia
rilasciata. I consiglieri di rifondazione e dei comunisti
italiani di Iglesias si sono dichiarati contrari alla conversione.
L'ex sindaco di Domusnovas, Antonio Farris, dipendente in
aspettativa si è espresso a favore della riconversione
della fabbrica, "è un'azienda seria, è
un'importante realtà economica per il paese".
L'attuale sindaco di Domusnovas, Antonello Steri, neoeletto,
non si è espresso.
Osvaldo Squassina, segretario generale della FIOM, esprime
perplessità sui livelli di sicurezza degli impianti
ed evidenzia la sproporzione tra i rischi e la ricaduta
occupazionale.
Gli assessori regionali al bilancio Pittalis, Pirastu e
Oppi hanno dichiarato che nei programmi industriali della
Sardegna non è previsto l'indirizzo bellico, e che
gli investimenti previsti riguardano il settore del turismo
e dell'ambiente.
Fonti:
- Articoli di Cristina Cossu, usciti su L'unione sarda nei
giorni 16, 17, 18 gennaio
(basati a loro volta su:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Amnesty International
Osservatorio sul Commercio delle Armi dell'Ires di Firenze
AIAD
FIOM)
- Lettera di Marcello Storgato, dei missionari Saveriani
di Brescia, tra i promotori della Campagna Italiana per
la Messa al Bando delle Mine
- Articolo 1, RAI 3 (trasmessa giovedì 1 marzo 2001
alle ore 12:55)
- Certificato d'iscrizione della SEI all'Ufficio Registro
delle imprese, Camera di Commercio Industria Artigianato
e Agricoltura di Cagliari
- www.digilander.iol.it/noallebombe/
Aderiscono
al coordinamento:
Elisa Nivola; Servizio Civile Internazionale, Sardegna;
Centro Sperimentazione Autosviluppo (Iglesias), Sucania
Bottega del commercio equo e solidale; Associazione Gea;
Arci Nuova Associazione Comitato provinciale Sassari; Casa
di Alex; Lega obiettori di coscienza (Verona); Cosas; Abc;
Legambiente Sardegna; Citta' ciclabile; Cobas CA; Comitato
contro la guerra; Comitato Gettiamo le basi; Donne in nero
contro la guerra; Commissione regionale scuola, Rifondazione
Comunista Sardegna; Shiatsu-do; Terres des Hommes, CA; Rete
Radie' Resch, CA; Mani Tese, CA; Pax Christi Punto Pace
di Bologna; Comitato di Salvaguardia delle Coste Bosane;
nodo della Rete Lilliput di Varese; Associazione Nazionale
Pedagogisti Regionale Sardegna, Quartu S.E.; Comitato Donne
di Monserrato; Quincho Barrilete per i bambini di strada
del Nicaragua; Gruppo Umanitario Sociale di Amici, Quartu
S.E.; Gruppo "Camineras", Oristano; Banca del
Tempo e dei Saperi, Guspini; Comunita' La Collina, Serdiana;
Associazione Oltre le sbarre, Serdiana; Gruppo Oltre, Vernante
(CN); *Llanllariy* la solidarieta' senza frontiere, Tonara;
Comitato "scienziate e scienziati contro la guerra",
Italia; Presidenza provinciale ACLI, Vicenza; Emergency
Sardegna; Sa vida ONLUS, Milis - Oristano; Associazione
per la PACE Sardegna; Nodo Sardo della Rete di Lilliput;
Comitato per la Pace ed il Giusto lavoro, Domusnovas; Gruppo
Argonauti, Guspini; Gruppo Archeologico, Guspini; Associazione
Sardegna-Palestina; Comitato per il Kurdistan; FILEF; Ass.
NUR, Aristeo SS, Children's forum, I Nomadi, Kenze Neke;
Lavoro Società Sardegna (Area programmatica CGIL);
Antonello Pabis, segretario generale SPI; Daniele Barbieri,
giornalista (Imola) ; Marcello Storgato, Missionari Saveriani
(Brescia); Padri Saveriani di Cagliari e Macomer.