INIZIATIVE
coordinamento spontaneo "NO alla produzione di bombe"
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il 10 giugno 2001 si è svolta a Domusnovas la marcia di protesta contro la conversione bellica della fabbrica di esplosivi "SEI".
clicca per leggere il comunicato stampa, la lettera consegnata ai dirigenti, la scheda informativa
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PETIZIONE .uno
- 17 gennaio 2001

Elisa Nivola, pedagogista oggi in pensione, allieva di Aldo CAPITINI, contatta il Servizio Civile Internazionale per cercare di mettere in piedi una risposta a quanto appreso dalla stampa e propone la seguente petizione ( doc, html o testo);

CONFERENZA STAMPA - 9 marzo 2001

CONFERENZA STAMPA nella sala teatro dell'ERSU di CAGLIARI, ( clicca qui per scaricare il press kit) .

PETIZIONE .due - 21 marzo 2001

La petizione, firmata da oltre 10.000 cittadini, è stata consegnata alla Giunta ed al Consiglio,  assieme ad un documento  di accompagnamento.

ADESIONI

Adesione di Ingegneria Senza Frontiere di Cagliari, che ha scritto una lettera di  forte richiamo all'etica di "tecnici e scienziati".

L'amico Marcello STORGATO (padre saveriano di Brescia, promotore della campagna mine antiuomo), che ha conosciuto benissimo la SEI ci contatta per fornirci ulteriori informazioni , darci una mano e spronarci nel lavoro di raccolta firme; invia subito un fax con richiesta di chiarimenti alla SEI di Brescia.

COMUNICATI STAMPA .uno

Abbiamo inviato la petizione e la notizia della nascita del coordinamento spontaneo ai giornali isolani e sono comparsi articoli sulla petizione anche sui quotidiani telematici Ricordati (di Verona), Nuova citta' ed Acagliari (entrambi di Cagliari) e sull'unione sarda WEB, 1 e 2.

COMUNICATI STAMPA .due - 23 e 27 marzo 2001

Successivamente alla consegna delle firme, all'incontro pubblico con la popolazione di Domusnovas e alla conferenza stampa, apprendiamo dalla stampa che HANNO COMINCIATO LA COSTRUZIONE DEI FABBRICATI, GRAZIE AD UNA LICENZA EDILIZIA OTTENUTA DUE ANNI FA ED IN CUI, SECONDO IL SINDACO, NON AVEVANO SPECIFICATO L'USO BELLICO.
Questi sono il COMUNICATO STAMPA DEL 23 MARZO e la LETTERA DI RISPOSTA inviata il 27 marzo alla SEI

INCONTRO CON LA POPOLAZIONE - 9 febbraio 2001

9 febbraio 2001 : incontro pubblico con la popolazione di Domusnovas ed i lavoratori della SEI, in cui sono stati distribuiti un po' di materiali: la lettera di Marcello STORGATO, la lettera di Franca FAITA, operaia della ex Valsella (la ditta che produceva mine antipersona con gli esplosivi forniti dalla SEI di Ghedi, Brescia), la lista dei paesi che hanno ratificato il trattato contro le mine antipersona.

Vai a leggere alcune nostre considerazioni sull'incontro, pubblicate anche sulla Nuova il 22 febbraio.

Leggi  la lettera di Franca FAITA del 14 febbraio ai lavoratori della SEI, in particolare a quelli di Domusnovas, sulla sua esperienza nella Valsella e sulla sua lotta per far riconvertire la fabbrica da militare a civile! E' stata pubblicata anche sull'Unione ed inviata al presidente della Regione ed ai lavoratori e dirigenti della SEI.
L'assemblea consiliare aperta indetta dalla giunta di Domusnovas ...
All'assemblea consiliare aperta indetta dal Sindaco di Domusnovas, venerdi' 23 marzo, sono emersi due fatti importanti:
  • l'Ing. Desogus ha detto che " ... la SEI intende mettere in piedi a Domusnovas  il ciclo completo per la produzione di bombe di medie e grosse dimensioni, destinate al rinnovamento degli arsenali europei, ..."
  • l'eventuale espansione della SEI riguardera' il Comune di Iglesias e non quello di Domusnovas.

A tale proposito facciamo le seguenti riflessioni::
Recentemente il Senato ha approvato la legge sullo sminamento umanitario ed un fondo di 45 miliardi per la bonifica dei territori minati. Il finanziamento richiesto dalla SEI, a nostro avviso, e' un segnale in opposta tendenza ed instaura un ciclo perverso: con i soldi pubblici da una parte si bonifica, dall'altra si producono agenti di morte e devastazione, che producono situazioni in futuro da bonificare nuovamente e cosi' via ...
Dopo l'incidente di tre anni fa a Ghedi, in cui sono morti tre operai e sono stati comminati sette anni a tre persone, non e' chiaro se la SEI avra' le carte i  regola per rifornire il Ministero della Difesa italiano ed i Paesi Europei citati dall'Ing. Desogus. In tal caso chi saranno i paesi che acquisteranno la produzione della SEI? Secondo le fonti dell'Osservatorio sul Commercio delle Armi, la SAEPC (francese, che possiede la maggioranza della SEI) possiede anche uno stabilimento in Marocco ed uno in Portogallo ...
Anche se la SEI avesse le carte in regola, una volta effettuata la produzione per il riammodernamento, che potrebbe significare pochi anni di lavoro, cosa fa? Chiude la fabbrica oppure continua a produrre? Se chiude, anche dal punto di vista economico/occupazionale, la fabbrica ha sicuramente avuto un impatto negativo. Ma se continua a produrre, dove vanno le bombe prodotte? Riteniamo che difficilmente Francia, Germania e Gran Bretagna compreranno dall'Italia tecnologie militari avanzate, tantomeno gli USA (le cluster bomb se le produrranno da soli), ...

Che cosa produrra' esattamente la SEI? Qualora producesse armi di offesa, senza alcun utilizzo nella difesa, si potrebbe ravvisare una violazione della nostra Costituzione.

SIAMO CAPACI DI PROGETTUALITA'?
Stiamo raccogliendo idee, iniziative, progetti, attivita' gia' avviate sul territorio sardo, per lo specifico nel territorio di Domusnovas e nel Sulcis iglesente, e chiediamo a tutti coloro, singoli, cooperative, imprese, ..., che sono interessati di darci le informazioni o fare una simulazione di progetto ed inviarcela ... al piu' presto.

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