il
10 giugno 2001 si è svolta a Domusnovas la marcia
di protesta contro la conversione bellica della fabbrica
di esplosivi "SEI". clicca
per leggere il comunicato
stampa,
la lettera
consegnata ai dirigenti, la scheda
informativa
Elisa Nivola, pedagogista oggi in pensione, allieva di
Aldo CAPITINI, contatta il Servizio Civile Internazionale per cercare
di mettere in piedi una risposta a quanto appreso dalla
stampa e propone la seguente petizione (
doc, html
o testo);
La
petizione, firmata da oltre 10.000 cittadini, è
stata consegnata alla Giunta
ed al Consiglio, assieme ad un documento di accompagnamento.
ADESIONI
Adesione
di Ingegneria Senza Frontiere di Cagliari, che ha scritto
una lettera
di forte richiamo all'etica di "tecnici e scienziati".
L'amico Marcello STORGATO (padre
saveriano di Brescia, promotore della campagna mine
antiuomo), che ha conosciuto benissimo la SEI ci
contatta per fornirci ulteriori informazioni , darci una mano
e spronarci nel lavoro di raccolta firme; invia subito
un fax con richiesta
di chiarimenti alla SEI di Brescia.
COMUNICATI
STAMPA .uno
Abbiamo
inviato la petizione e la notizia della nascita del coordinamento
spontaneo ai giornali isolani e sono comparsi articoli
sulla petizione anche sui quotidiani telematici Ricordati
(di Verona), Nuova
citta' ed Acagliari
(entrambi di Cagliari) e sull'unione sarda WEB, 1 e 2.
COMUNICATI
STAMPA .due - 23 e 27 marzo 2001
Successivamente
alla consegna delle firme, all'incontro pubblico con
la popolazione di Domusnovas e alla conferenza stampa,
apprendiamo dalla stampa che
HANNO COMINCIATO LA COSTRUZIONE DEI FABBRICATI,
GRAZIE AD UNA LICENZA EDILIZIA OTTENUTA DUE ANNI FA
ED IN CUI, SECONDO IL SINDACO, NON AVEVANO SPECIFICATO
L'USO BELLICO.
9
febbraio 2001 : incontro pubblico
con la popolazione di Domusnovas ed i lavoratori
della SEI, in cui sono stati distribuiti un
po' di materiali: la lettera di Marcello
STORGATO, la lettera di Franca FAITA,
operaia della ex Valsella (la ditta che
produceva mine antipersona con gli esplosivi
forniti dalla SEI di Ghedi, Brescia), la lista dei paesi che hanno
ratificato il trattato contro le mine antipersona.
Vai
a leggere alcune nostre considerazioni sull'incontro,
pubblicate anche sulla Nuova il 22 febbraio.
Leggi
la lettera di Franca FAITA del
14 febbraio ai lavoratori della SEI, in particolare
a quelli di Domusnovas, sulla sua esperienza
nella Valsella e sulla sua lotta per far riconvertire
la fabbrica da militare a civile! E' stata pubblicata
anche sull'Unione ed inviata al presidente della
Regione ed ai lavoratori e dirigenti della SEI.
L'assemblea
consiliare aperta indetta dalla giunta
di Domusnovas ...
All'assemblea
consiliare aperta indetta dal Sindaco di Domusnovas,
venerdi' 23 marzo, sono emersi due fatti importanti:
l'Ing.
Desogus ha detto che " ... la SEI intende
mettere in piedi a Domusnovas il ciclo
completo per la produzione di bombe di medie
e grosse dimensioni, destinate al rinnovamento
degli arsenali europei, ..."
l'eventuale
espansione della SEI riguardera' il Comune
di Iglesias e non quello di Domusnovas.
A tale proposito facciamo le seguenti riflessioni::
Recentemente
il Senato ha approvato la legge sullo sminamento
umanitario ed un fondo di 45 miliardi per la bonifica
dei territori minati. Il finanziamento richiesto
dalla SEI, a nostro avviso, e' un segnale in opposta
tendenza ed instaura un ciclo perverso: con
i soldi pubblici da una parte si bonifica, dall'altra
si producono agenti di morte e devastazione, che
producono situazioni in futuro da bonificare nuovamente
e cosi' via ...
Dopo
l'incidente di tre anni fa a Ghedi, in cui sono
morti tre operai e sono stati comminati sette anni
a tre persone, non e' chiaro se la SEI avra'
le carte i regola per rifornire il Ministero
della Difesa italiano ed i Paesi Europei citati
dall'Ing. Desogus. In tal caso chi saranno i paesi
che acquisteranno la produzione della SEI? Secondo
le fonti
dell'Osservatorio sul Commercio delle Armi,
la SAEPC (francese, che possiede la maggioranza
della SEI) possiede anche uno stabilimento in Marocco
ed uno in Portogallo ...
Anche
se la SEI avesse le carte in regola, una volta
effettuata la produzione per il riammodernamento,
che potrebbe significare pochi anni di lavoro, cosa
fa? Chiude la fabbrica oppure continua a produrre?
Se chiude, anche dal punto di vista economico/occupazionale,
la fabbrica ha sicuramente avuto un impatto negativo.
Ma se continua a produrre, dove vanno le bombe prodotte?
Riteniamo che difficilmente Francia, Germania e
Gran Bretagna compreranno dall'Italia tecnologie
militari avanzate, tantomeno gli USA (le cluster
bomb se le produrranno da soli), ...
Che
cosa produrra' esattamente la SEI? Qualora producesse
armi di offesa, senza alcun utilizzo nella difesa,
si potrebbe ravvisare una violazione della nostra
Costituzione.
SIAMO
CAPACI DI PROGETTUALITA'?
Stiamo
raccogliendo idee, iniziative, progetti, attivita'
gia' avviate sul territorio sardo, per lo specifico
nel territorio di Domusnovas e nel Sulcis iglesente, e
chiediamo a tutti coloro, singoli, cooperative, imprese,
..., che sono interessati di darci le informazioni o fare
una simulazione di progetto ed
inviarcela ... al piu' presto.