COMUNICATO STAMPA
coordinamento spontaneo "NO alla produzione di bombe"
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23 MARZO 2001

COMUNICATO STAMPA: CONSEGNA FIRME ALLA REGIONE

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Il 21 Marzo 2001 una delegazione del Coordinamento spontaneo delle associazioni "No alle bombe" ha consegnato alla Regione, alla presenza degli Assessori Pittalis, Pirastu e del Consigliere Oppi, le oltre 11000 firme raccolte per manifestare il proprio dissenso alla costruzione di una fabbrica di bombe a Domusnovas.

L'accoglienza è stata buona: i tre rappresentanti regionali hanno rilevato l'importanza dell'avere raccolto un numero di firme così elevato in un tempo piuttosto breve e l'Assessore alla Programmazione Pittalis ha affermato con forza che "[...] nei programmi industriali della Regione non è previsto l'indirizzo "bellico" [...]".

Il Coordinamento ha inoltre invitato i rappresentanti a mantenere, assieme ai cittadini, viva la loro attenzione e forte il loro controllo sulla vicenda, al di là della richiesta di finanziamento regionale.

COMUNICATO STAMPA: AVVIO DEI LAVORI DELLA FABBRICA DI BOMBE

Abbiamo letto sull'Unione Sarda del 23 marzo che la Sarda Esplosivi Industriali ha deciso di costruire nel territorio di Iglesias i fabbricati che serviranno ad ospitare la produzione di bombe. Siamo rimasti esterrefatti da questa decisione dell'Azienda, presa nonostante la raccolta di oramai dodicimila firme di cittadini contrari e l'adesione di oltre quaranta associazioni, nonostante la presa di posizione forte e contraria del vescovo, del sindaco di Iglesias e dei consiglieri di Rifondazione di Iglesias, nonostante l'assicurazione fornitaci proprio il 21 marzo 2001 dall'assessore Pittalis alla presenza dell'Assessore Pirastu che "[...] nei programmi industriali della Regione non è previsto l'indirizzo "bellico" [...]".

Il comportamento della SEI ben rappresenta la violenza di chi non vuole ascoltare i cittadini e tantomeno concepisce la possibilità di uno sviluppo concertato del territorio.

Chiediamo a tutti cittadini attivi della nostra Isola, alle Associazioni, alla Chiesa, alla Giunta comunale di Iglesias, alla Giunta ed al Consiglio Regionale della Sardegna, di prendere posizione con forza e pubblicamente contro questa azione che, in piena discussione di uno sviluppo del territorio, tende -con logica violenta- a mettere tutti di fronte al "fatto compiuto".


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