COMUNICATO STAMPA
coordinamento spontaneo "NO alla produzione di bombe"
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Il Coordinamento "No alle bombe" ha incontrato i Dirigenti SEI
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COMUNICATO STAMPA: 11 giugno 2001

Questa mattina, presso la sede della Sarda Esplosivi Industriali di Domusnovas (Cagliari), un rappresentante del Coordinamento "No alle bombe", uno del territorio ed uno del gruppo del sit-in, hanno incontrato i responsabili dell'azienda - il Dott. Desogus (chimico) e l'Ing. Desogus (responsabile tecnico e della sicurezza) - alla presenza delle Rappresentanze Sindacali Aziendali.

Durante l'incontro sono emerse le diverse posizioni e le molte divergenze, spesso piuttosto forti, ma lo sforzo di comprensione reciproco ha portato a modeste ma significative aperture che speriamo possano concretizzarsi in reali passi di pace, anche piccoli ma qui ed ora.

Oltre ad una informazione precisa sulla produzione futura, nella lettera per il sollecito dell'incontro, si richiedeva che la SEI prendesse posizione sui seguenti punti: incontro pubblico, concertazione e sospensione della costruzione dei nuovi capannoni.

L'Azienda ha dichiarato che, a causa di esigenze di espansione e di sicurezza, l'intera produzione civile e bellica della SEI verrà concentrata a Domusnovas. Il nuovo piano aziendale prevede la fabbricazione di bombe per aerei ad alta tecnologia che ridurrebbero il rischio di esplosione indesiderata durante lo stoccaggio o l'utilizzo da parte degli operatori. Le bombe saranno inoltre destinate agli arsenali dei soli paesi NATO e non faranno uso di uranio impoverito.

I dirigenti della SEI hanno dichiarato la disponibilità dell'azienda ad un incontro pubblico ed aperto alla popolazione, alle amministrazioni locali e regionali, alle forze del territorio ed alle associazioni.

Per la concertazione, la sospensione della costruzione dei nuovi fabbricati per la produzione di bombe, la riconversione ad una produzione pacifica ed il possibile rafforzamento della produzione civile, la posizione aziendale è di chiusura piuttosto forte. Al momento l'Azienda ha dichiarato che la produzione bellica un passo necessario al fine di mantenere l'attuale stabilimento.

Il Coordinamento pertanto apprezza l'apertura al dialogo della SEI e continuerà la propria opera di sensibilizzazione ad una cultura della Pace, mediante modalità di lotta nonviolenta.

Il Coordinamento, anche in seguito alle dichiarazioni della Regione Sarda (On. Oppi, Pirastu e Pittalis) e del Consiglio Comunale di Iglesias (all'unanimità), che escludono dalle linee di sviluppo del territorio il settore bellico, ritiene che un tavolo di concertazione fra Regione, Enti locali e SEI potrebbe portare ad un mantenimento dell'occupazione attuale attraverso l'ampliamento del settore civile e l'analisi di varie possibilità di riconversione (es. chimica per l'ambiente), incluse quelle offerte dal "Piano di disinquinamento del Sulcis Iglesiente (DPG n. 144, 1994)".

In accordo col Consiglio Comunale di Iglesias, col sostegno dei LSU che stanno occupando Pozzo Sella a Monteponi e dei disoccupati che hanno occupato P.zza Sella ad Iglesias, il Coordinamento ritiene che la valorizzazione del territorio del Sulcis e nuovi sbocchi occupazionali debbano essere ricercati non nel settore bellico, ma principalmente nella valorizzazione delle risorse archeologiche, storiche, minerarie (Geoparco), ambientali (parco del Marganai) e nelle tradizioni artigianali locali.

Questo primo risultato è stato possibile grazie alla vasta partecipazione alla marcia di ieri ed alla realizzazione di un sit-in nonviolento davanti alla SEI, che si è protratto dall'ingresso dei lavoratori sino all'ora di pranzo. Tale sit-in è stato sostenuto dal Coordinamento e concretamente portato avanti da un gruppo di diciotto persone che negli ultimi tre anni si è formato alla teoria ed alla pratica della nonviolenza. Il Coordinamento ha voluto così esprimere la propria opposizione, ferma e nonviolenta, alla fabbricazione di bombe e ad ogni cultura della guerra, ricercando nel contempo un dialogo con i lavoratori e la dirigenza, nel rispetto del principio: duri col problema e morbidi con le persone.

Il nostro grazie va quindi a tutti coloro che hanno partecipato e sostenuto la "Marcia per la Pace, il Lavoro e la Solidarietà" e che hanno accettato di far emergere le motivazioni unitarie, sperimentando anche nuove forme di comunicazione, quale lo spettacolo teatrale avvenuto alla fine della marcia.

Lunedì 11 giugno 2001, ore 20:00

Il Coordinamento "No alle bombe"


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