Antonio Angelini fu Avv. Stefano 1798-1863

 
Figlio di Stefano Angelini, uno dei sette eletti al Governo Provvisorio della Provincia (Istria), e di Virginia Gioseffa qm. Tomaso Capponi, fu autore prolifico e versatile. Studiò aritmetica ed algebra nel 1816 sotto la guida di don Bartolomeo Blessich. 

A lui dobbiamo una gran messe di lavori e di saggi di carattere storico su Rovigno e le sue istituzioni, per la maggior parte manoscritte, ed ora in possesso del Comune di Rovigno. 

Il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno nei suoi ATTI, sta provvedendo meritoriamente alla loro pubblicazione, colmando un vuoto vistoso e mettendo a disposizione di tutti quei lavori a cui già attinsero a piene mani il Benussi, il Caenazzo ed altri, il più delle volte senza citarne la fonte: 

- Repertorio Alfabetico delle Cronache di Rovigno, 1858-62 ATTI CRSR VOL. VII; 
- Compendio di alcune alcune cronache di Rovigno, pag 244, ATTI VOL. VI; 
- Cenni sopra le chiesette esistenti e crollate nella campagna di Rovigno, 1856, ATTI VOL. X; 
- Cenni sopra i conventi di Rovigno, 1856, ATTI VOL. VIII; 
- Cenni sopra le chiesette esistenti e demolite in città e nei suburbii di Rovigno, 1856; 
- Cenni descrittivi della Collegiata di Rovigno, 1856; 
- Dell'Origine e Cognomi di Alcune Famiglie di Rovigno secondo gli Albori Genealogici del Canonico Oliviero dott. Costantini con alcune mie annotazioni
- Nozioni sopra l'Istituto dei Poveri e del Monte di Pietà di Rovigno, 1854, ATTI VOL VIII; 
- Alcune annotazioni sopra il Fondaco di Rovigno, 1854; 
- Cariche comunali sotto i veneti, 1854; 
- Alcuni Podestà Veneti di Rovigno ed alcune memorie patrie contemporanee, 1855. Questo saggio, che spaziava dal 1410 al 1762, fu pubblicato sulla rivista l'Istria del Kandler, dal numero 32 dell'anno V, al numero 48 dell'anno VII, ovvero dall'agosto 1850 al novembre 1852; 
- Nomenclatura delle Contrade di Rovigno, diviso in due parti Vecchio e Nuovo, 1852; 
- Cenni sopra la Chiesa di Rovigno, 1858, ATTI VOL VIII; 
- Nozioni circa gli spurij che si accettavano dalla Congregazione di Carità di Rovigno, 1855, ATTI VOL VIII; 
- Alcune notizie cronologiche del Cimitero di Rovigno, 1856; 
- Alcune notizie cronologiche del Campanile di Rovigno, 1856; 
- Alcuni cenni sopra S. Eufemia di Calcedonia, la Chiesa e la città di  Rovigno, 1848. Questo saggio col titolo leggermente variato, venne pubblicato sull'Istria del Kandler, nel numero doppio 39-40 dell'anno IV, con una breve nota introduttiva datata Rovigno, 5 agosto 1849; 
- Fondazione e Statuti dell'Ospitale e delle Confraternite dei Poveri Infermi di Rovigno, nonchè nota cronologica dei Benefattori, dei lasciti e delle donazioni, 1858; 
- Alcune notizie cronologiche della Nuova Chiesa Parrocchiale e Collegiata di Rovigno, 1856; 
- Alcune notizie cronologiche del molo di Cal Santa di Rovigno, 1857; 

Oltre che storico e cronista il Nostro fu buon poeta come è testimoniato dalla bella Canzone scritta, come dice lui stesso, nel visitare l'antica torre di Rovigno, detta Torre di Boraso, uno dei pochi resti d'epoca romana, che al popolino ispirò varie leggende, tra cui quella in cui si diceva, che nelle notti di plenilunio, si potessero vedere gli spiriti degli antichi guerrieri romani aggirarsi inquieti nella loro antica torre di guardia: 

"Narravasi a quell'epoca (metà sec. XVIII) che il monte fosse vuoto, e vi fossero luoghi sotterranei con discese a volto di mirabile lavoro, e che si udissero di notte confusi rumore d'armi e di voci nel monte, e si vedessero ombre giganti affacciarsi alle finestre di questa Torre, laonde era riguardata dal popolo con superstizioso terrore". 

Poesia di stampo nettamente foscoliano, con però dei tocchi di fresca originalità. 

Quando il 19 giugno 1839 crollò la chiesa di S. Giovanni Battista in contrada S. Zuane, antica e di epoca sconosciuta, tenuta in Jus patronato dalla famiglia Angelini, il Nostro si premurò di recuperare le spoglie degli Angelini che colà era uso venissero sepolti, per ricomporle piamente nel nuovo camposanto di Rovigno: 

"La chiesetta di questo Santo (San Giovanni Battista) era collocata in mezzo ai caseggiati della Contrada che dal Santo sud.o chiamavasi e si chiama ancora San Zuanne. Antica e di epoca sconosciuta, questa Chiesetta, con pala greca, assai pregiata, era sebben di ragion del Comune, sempre assistita e tenuta decorosamente dalla mia famiglia a proprie spese. Incamerata andò in deperimento, e fu circa dieci anni fa demolita..... Una volta e sino all'epoca francese anche qui tutta la notte della vigilia di questo Santo si suonavano a festa le campane del Duomo, e si facevano baldorie dal popolo, e dalle ragazze da marito si giuocava in varie prove non senza odor di superstizione la ricca o la povera condizione del loro futuro fidanzati: giuoco che sebbene non più generalm.e usasi come una volta, pure tanto qui che in altri luoghi dell'Istria da talune si pratica. Sotto il pavimento di questa Chiesetta riposavano quasi tutti i defunti della mia famiglia. Senonchè prima della sua demolizione, ed affinchè non venissero profanati, feci trasportare nell'Ossario del cimitero quanti ossami mi fu dato rinvenire".

Di questa chiesa ne parla anche il canonico Caenazzo: 

"Anche questa Chiesa aveva la sua scuola, il cui Gastaldo era per ordinario un membro della famiglia Angelini fu Stefano, la quale le prestò assistenza, non solo fino all'incameramento francese, ma fino alla notte del 19 giugno 1839 in cui crollò tutto intiero il tetto per incuria di chi aveva l'obbligo della conservazione. L'anno seguente 1840 fu completamente demolita senza lasciare traccia veruna; le sacre pietre tutte quadre furono vendute a vil prezzo. La Pala fu ricuperata, ed ora fregia la Sacrestia del Duomo entro larga e bella cornice dorata".

Era ubicata nella parte iniziale dell'attuale salita di Via Edomdo De Amicis; per una valutazione artistica della Pala d'altare, cfr Milan Prelog, Un'icona di Emmanuele Zanfurnari a Rovigno, in "Perstil" : Zbornik radova za povijest imjetnosti N.ro 5/1962 Zagabria Pagg 71-80. 

Nel 1848 a seguito della concessione della Costituzione, Vienna 18 marzo 1848, anche a Rovigno venne costituita la Guardia Nazionale, che si radunò la prima volta il 16 aprile 1848. Aveva per comandante il Dr. Giuseppe Costantini col grado di maggiore, era formata da 600 uomini divisi in sei compagnie. L'armamento però, era assai scarso essendo composto da 32 fucili con baionetta e 200 fucili da caccia, ne risultava così che a malapena erano armate due compagnie su sei. 
Anche in questo pur minimo organismo di indipendenza municipale ritroviamo il Nostro negli organi direttivi. Infatti oltre al Costantini e al Delegato Comunale, l'organo direttivo era composto da 8 membri del Consiglio, tra cui Antonio Angelini in qualità di Sergente Maggiore. 

La Guardia Nazionale costituiva la prima base del movimento antiaustriaco e di sentimenti irredentisti nazionali che si riallacciavano sia alla scomparsa Repubblica Veneta e sia al Regno sabaudo che veniva incarnando i nuovi sentimenti nazionali italiani. Infatti un Rapporto l'autorita politica di Rovigno informa che: 

La distensione degli animi in Istria comincia a diventare in generale tranquilla, "tranne che a Rovigno", dove in ispecie gli ufficiali della Guardia Nazionale inclinano fortemente al partito repubblicano. Tanto che il 24 e 25 aprile (25 aprile festa di S.Marco), ovunque sono passati quietamente ed ordinatamente, e solamente in Rovigno gli ufficiali della Guardia Nazionale, avrebbero innalzato degli evviva alla repubblica. Ovviamente la 'repubblica' è quella gloriosa di San Marco che in quei giorni con Manin aveva risollevato la testa. 

Nel 1850 lo ritroviamo nel consiglio di amministrazione, della Congregazione di Carità per il soccorso dei bisognosi di Rovigno, che radunava i così detti 'primari' della città: Scrittore Antonio Angelini fu Stefano, possidente.

Il primo dicembre del 1863 moriva all'età di otto anni Antonio Stefano Angelini fu Antonio, con molta probabilità suo figlio, e di lì a poco moriva anche il Nostro, l'otto dicembre dello stesso anno. 

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Canzone: Di antica torre tra crollate mura
Sonetto: Ecco dell'onda estollere si vede
Cenni sopra la Chiesa di Rovigno
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avv. Antonio Angelini qm Angelo 1734-1809
dott Giuseppe Angelini qm Giacomo 1762-1838
avv. Stefano Angelini qm Antonio 1768-1838
dott. Giacomo Angelini qm Giuseppe 1789-1858
Antonio Angelini qm Stefano 1798-1863
Pietro Angelini qm. Giacomo 1819-?
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