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Corso basico di interpretazione delle carte di analisi al suolo

(Ultimo aggiornamento: 29/01/01 )

Nota bene: il corso di interpretazione delle carte di analisi al suolo ha un taglio essenzialmente pratico. Per questa ragione, gli aspetti teorici saranno, in genere, trascurati.

Le carte di analisi al suolo rappresentano il punto di partenza fondamentale per coloro che intendono capire come "funziona" il tempo. Per poter fare una buona prognosi, bisogna aver fatto una buona diagnosi!

Il primo passo da compiere consiste nel procurarsi una carta di analisi al suolo. Il modo migliore è sicuramente internet. Sono molte le fonti, e ciascuno potrà decidere quale considerare la migliore. Noi inizieremo con www.westwind.ch , che ha il pregio di raccogliere in una comoda interfaccia, tutti i link alle risorse meteo disponibili in rete.

Per alleggerire questa parte del corso, alcune informazioni su come reperire le analisi al suolo sono riportate nella pagina Come reperire le analisi al suolo.

Per il nostro corso basico, appare utilissima la carta di analisi al suolo elaborata dal Met Office.

 

http://imkpc3.physik.uni-karlsruhe.de/wz/pics/bracka.gif

 

Qual è il dato più importante, in una carta d'analisi? 

Diversamente da quanto state pensando, il dato più importante è l'orario di riferimento.
Nell'informazione meteorologica, uno degli elementi fondamentali è costituito dalla tempestività. Le osservazioni devono essere come il buon latte: sempre fresco di giornata! Per cui, avendo una carta tra le mani, la prima azione consiste nel verificare data e ora (lasciatevelo dire da uno che da quasi vent'anni opera come previsore, e che ne ha viste di cantonate prese per non aver controllato l'ora di riferimento!).
Nella carta in esame, il gruppo data-orario è riportato in alto a sinistra. Che si tratti di un'analisi, lo vediamo dalla doppia specificazione (ASXX, dove AS sta per ANALYSIS SURFACE) e dalla dicitura in chiaro ANALYSIS. L'orario riportato è riferito al meridiano centrale, ed è valido per tutto il globo terrestre). Queste carte vengono solitamente tracciate per ogni ora sinottica principale (00, 06, 12, 18 UTC), e dovendo fare una scelta, può dirsi che quella delle 1200 UTC è la più importante fra tutte. 

Importante, poi, è il riconoscimento della geografia (2, sulla carta), specie quando si opera in una zona non ancora familiare.

Passiamo, ora, al vero e proprio lavoro di interpretazione. Cominciamo con l'individuare i principali centri d'azione (punti 3 sulla carta), ovvero le zone di alta e bassa pressione, specie quelli prossimi all'area geografica di nostro interesse.

Nella carta in esame, il centro d'azione più importante è rappresentato dal profondo minimo depressionario centrato tra Islanda e Isole Britanniche. Lo definiamo "profondo" poiché il minimo valore al suo centro (963 hPa) è un valore molto basso e le isobare al suo intorno sono molto ravvicinate.

 

Tra le figure bariche caratteristiche della presente analisi, va incluso obbligatoriamente l'anticiclone posto a ovest della Spagna, in pieno Atlantico. Si tratta, infatti, del famoso anticiclone delle Azzorre, che estende il suo manto protettivo sull'Iberia e sull'Africa nord-occidentale.

 

Riconosciute tutte le principali figure bariche presenti sulla cartina, può essere utile approfondire la propria ricerca sulle configurazioni "minori", magari restando vicini al proprio "orticello". Nel nostro caso, è possibile rilevare sulla penisola italiana una particolare situazione delineata dalle isobare. Si tratta, forse, di una depressione sottovento che si sta creando sul golfo di Genova, per l'ingresso nel Mediterraneo di aria fredda d'oltralpe, attraverso la porta del Rodano? Occorrerà indagare servendosi di ulteriori informazioni! 

Tocca ora passare all'individuazione dei fronti disegnati sulla cartina. In particolare, converrà volgere la propria attenzione verso quei sistemi che sembrano approssimarsi all'area geografica sotto esame. Nel nostro caso, possiamo constatare la presenza di un vasto sistema frontale centrato sul minimo depressionario posto a nord-est delle Isole Britanniche (1). Un esteso fronte freddo (2) è ormai alle porte dell'arco alpino occidentale. Un fronte caldo (3), invece, tende ad allontanarsi verso est. Al seguito del fronte freddo, affluisce aria fredda. Il movimento del fronte freddo è indicato dal lato verso cui sono rivolti i vertici dei triangolini. Un aspetto interessante del sopraggiungere di aria fredda, è segnalato dalla curvatura delle isobare in prossimità del fronte. Si nota che, infatti, subito dopo il passaggio del fronte, la pressione tende temporaneamente ad aumentare formando un promontorio mobile (evidenziato con tratteggio verde, sulla carta). Un osservatore di Lione (Francia), armato del suo barometro potrebbe verificare subito il passaggio del fronte prendendo nota del rapido aumento della pressione (oltre che della netta diminuzione della temperatura dell'aria).

Bene. Vedete voi stessi che adesso la carta di analisi ci appare molto più familiare, in quanto conosciamo la posizione dei principali sistemi barici, l'andamento delle isobare, la dislocazione dei fronti con il tipo di aria che sta per affluire verso la penisola italiana. Ma quali altre considerazioni possono arricchire la nostra conoscenza del tempo in atto ? Mentre sarà compito del corso avanzato definire in profondità ulteriori concetti prognostici, possiamo tuttavia da subito cogliere ancora qualche altro elemento di "base". 

Possiamo, ad esempio, fare una valutazione di massima, ossia qualitativa, sia sul verso di circolazione delle masse d'aria, sia sulle zone dove il vento soffia più intensamente. Per far ciò, ci faremo aiutare dalle nozioni generali sul movimento dell'aria intorno ai centri barici e dal concetto di gradiente barico, ovvero osservando quelle aree in cui le isobare si presentano più o meno ravvicinate

Ricordando che, nell'emisfero boreale, l'aria circola in senso orario intorno alle alte pressioni, e in senso antiorario intorno alla basse pressioni, possiamo facilmente disegnare delle frecce indicanti, in grande, il movimento dell'aria intorno ai centri barici. Nella cartina, in rosso è indicato il flusso ciclonico, in blu quello anticiclonico. Da queste semplici indicazioni, possiamo trarre la conclusione che sulla penisola italiana, con l'ingresso dell'aria fredda, il vento tenderà a ruotare da nord-ovest.

In quali aree il vento soffierà più intensamente ? Avendo presente che l'intensità del vento è in relazione al gradiente barico, punteremo la nostra attenzione su quelle zone in cui le isobare si presentano particolarmente ravvicinate. Nella carta in questione, tale situazione si trova associata particolarmente al minimo depressionario posto a nord-est della Gran Bretagna. Tutt'intorno al centro di bassa pressione, i venti saranno intensi e in rapida rotazione dopo il passaggio del minimo stesso. Ipotizzando un movimento del minimo verso la Scozia, potremo facilmente prevedere che il vento, proveniente da sud-ovest, tenderà prima a disporsi da ovest per poi ad assumere una decisa direzione da nord-ovest. L'allontanamento definitivo della depressione sarà evidenziato da un'attenuazione della velocità del vento (già manifestato dall'allascamento delle isobare nella parte occidentale del minimo). 

Bene. Per ora fermiamoci qui, non nascondendo, però, che si potrebbero fare ulteriori osservazioni . Nel Corso avanzato (di prossima pubblicazione), in effetti, approfondiremo le nostre conoscenze, specie in relazione alla fase di previsione. Prima di chiudere, è bene ribadire che la carta d'analisi non può fornire da sola un'idea precisa del tempo in atto e della sua futura evoluzione. Di fatto, ci si avvicina al vero soltanto esaminando le molteplici informazioni a disposizione, consapevoli che ciascuna di esse aggiunge una tessera al mosaico che mentalmente il previsore cercherà di ricostruire. 

Approfondimenti:
 - Divergenza e Convergenza in relazione ai sistemi di pressione al suolo
(rev.02/2002)

Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta
v_villas@libero.it

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