Poesie, racconti e aforismi

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FEDERICO GARCIA LORCA

 

Lunedì, mercoledì e venerdì

Io ero.
Io fui,
ma non sono.

Io ero...

(Oh fauce meravigliosa
quella del cipresso e la sua ombra.
Angolo di luna piena.
Angolo di luna sola.)

Io fui...

La luna scherzava
dicendo che era una rosa.
(Con un mantello di vento
il mio amore si buttò tra le onde.)

Ma io non sono...

(Davanti a una vetrata rotta
cucio il mio abito lirico.)

 

Sogno

Il mio cuore riposa presso la fonte fredda.
(Disponi i tuoi fili,
ragno dell'oblio)
L'acqua della fonte gli confidava la sua canzone.
(Disponi i tuoi fili,
ragno dell'oblio)
Il mio cuore accorto le confidava i suoi amori.
(Ragno del silenzio,
distendi il tuo mistero)
L'acqua della fonte lo ascoltava malinconica.
(Ragno del silenzio,
distendi il tuo mistero)
Il mio cuore scivola sopra la fonte fredda.
(Mani bianche, lontane,
frenate le acque)
E l'acqua lo porta via con se', cantando allegramente.
(Mani bianche, lontane,
nulla resta nelle acque)

 

Agosto

Agosto.
Controtramonti
di pesca e zucchero,
e il sole dentro la sera
come il nocciolo in un frutto.

La pannocchia conserva intatta
la sua risata gialla e dura.

Agosto.
I bambini mangiano
pane nero e luna piena.

 

Canzone di cavaliere

Cordoba.
Lontana e sola.

Nera cavallina, grande luna,
e olive nella mia bisaccia.
Anche se conosco le strade
mai più arriverò a Cordoba.

Nella pianura, nel vento,
cavallina nera, luna rossa.
La morte mi sta guardando
dalle torri di Cordoba.

Ahi, che lunga strada!
Ahi, la mia brava cavallina!
Ahi, la morte mi attende
prima di arrivare a Cordoba!

Cordoba.
Lontana e sola.