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materiali didattici - filosofia

 


Il sofista Protagora

Giochiamo a fare i sofisti

Con gli studenti della III B ci siamo divertiti a fare i sofisti. Abbiamo letto e commentato l'Encomio di Elena di Gorgia, quindi gli studenti hanno scelto un personaggio famoso ed hanno cercato di sostenere in maniera argomentata una tesi contrastante con la fama di quel personaggio.
Alcuni scritti ci sono sembrati anche divertenti e ve li proponiamo

 

Dante Alighieri | Pinocchio |


 

Dante Alighieri: il "Divin" poeta

Stefano Gherardi 3a B

 

Come è possibile considerare Dante Alighieri un grande scrittore?

Si tratta di una persona superba e fortemente egocentrica: si accorge di far parte di una classe sociale fortemente in discesa (l'aristocrazia, alla quale Dante afferma -senza prove certe!!!- di appartenere) e si accanisce perciò verso coloro che sono in ascesa. Si innamora di Beatrice e scrive un libro, la "Vita Nuova", in cui favoleggia di un amore in realtà mai corrisposto. Scrive poi altre composizioni che egli non sarà in grado di completare (il "Convivio" ed il "De vulgari eloquentia") per poi arrivare alla sua più famosa opera, la "Commedia".

Ma prima di parlare di quest'ultima, perché non trattare della sua carriera politica?

Apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi, ciò significa che avrebbe dovuto sostenere il papato nei confronti dell'impero; come concepire allora la produzione di un'opera come il "De Monarchia"? Una tale contraddizione può essere soltanto frutto di una personalità debole e atta a compiere scelte importanti per pura convenienza personale. Per provare questo concetto si può portare anche un altro lampante esempio: una volta raggiunta la carica di Priore, pur di non perdere il potere arriva a cacciare da Firenze il suo amico, del quale in precedenza condivideva tutte le idee, Guido Cavalcanti.

Ma soffermiamoci a parlare dell'opera in cui la sua ipocrisia tocca il culmine: la "Commedia". Egli si sente autorizzato a descrivere cose sacre come se fosse colui che possiede la somma Verità:come se ciò che afferma fosse un dogma. In realtà egli potrebbe essere collocato in molti dei gironi infernali da lui descritti: si può collocare nel V cerchio, tra i superbi, in quanto si sente a torto al livello di eccelsi poeti come Virgilio,Omero,Orazio,Ovidio e Lucano, nel VI tra gli eretici in quanto nella "Commedia" contrasta in pieno alcuni dogmi istituiti dai padri della chiesa, primo fra tutti quello di sant'Agostino, nell'VIII all' interno della 1a e della 2a bolgia (ruffiani e adulatori) in quanto sempre pronto a sostenere gli ideali delle persone che più gli sembravano potenti, nella 4a (indovini) in quanto nella commedia inventa di sana pianta delle profezie che mai si realizzeranno, nella 6a per la sua ipocrisia, ma anche nel punto più profondo del baratro infernale in quanto egli tradisce sia il suo amico Cavalcanti esiliandolo da Firenze che il suo maestro Brunetto Latini collocandolo tra i sodomiti.

Venendo dunque a conoscenza della sua vera natura chi può ancora attribuirgli due appellativi che non si associano nella maniera più assoluta al suo nome come "Divin" e "poeta"?

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Chi è veramente Pinocchio?

di Ilga Potanegri, Pierolga Tigna e "El Gringo" Tapia

Pinocchio è sicuramente uno dei personaggi più meschini della letteratura italiana, se non mondiale. Sebbene si possa ritenere inutile scriverlo ancora una volta, penso che non sia mai superfluo ricordare chi sia in realtà quel malvagio burattino. Alcuni lo ritengono un personaggio che emana buoni sentimenti, ma la maggioranza concorda sul fatto che invece è il peggior personaggio che sia mai capitato in un romanzo per bambini.

E' forse un buon esempio uno che dopo aver deriso e mandato sul lastrico il proprio creatore, un povero falegname, prima si unisce a una compagnia di saltimbanchi, ed in seguito compie un' escalescion impressionante di malignità? Ricorderò le peggiori: probabilmente sotto l'effetto di droghe, si affilia alla malavita, unendosi a due individui (il fatto e la volpe)che promettono di fare di lui un pezzo grosso della camorra , ma subito, ipocritamente, tradisce la loro fiducia lasciandoli per una prostituta (con i capelli blu). Ma questa non sarà altro che la vittima successiva della perfidia del suo protetto, che dopo aver abusato della sua ospitalità, scappa con una scusa, per tornare dai due delinquenti, che poco prima aveva abbandonato. Purtroppo, la sua inaffidabilità è sconfinata. Li tradisce di nuovo ma non si ferma qui: dopo un tentato furto di polli, latitante, scappa per mare e torna dalla prostituta, che, innamorata di lui, lo perdona e lo accoglie di nuovo a casa propria. Ma Pinocchio torna a fare uso di stupefacenti, e durante una lite, tramortisce un compagno con un libro, e scappa di nuovo. Froda un povero pescatore lombardo povero in canna, ed entra in un centro sociale, il Paese Dei Balocchi, dove girano LSD e cocaina. Ma il bandito di legno non si sente appagato: dopo essersene andato, manda in rovina un circo, una banda di paese, e si unisce ad un gruppo di balenieri.

Quando infine si riunirà con suo padre, abuserà della sua buona fede per farsi regalare una esistenza nuova, in attesa dell'eredità.

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