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Tabagismo
& PFC
| numero 21 (marzo 2001) | numero
28 (novembre 2001) | numero 30 (gennaio 2002)
Tabagismo
& pfc
Anno IV - n° 30 - Gennaio 2002
DIRETTORE RESPONSABILE
Giacomo Mangiaracina
COMITATO DI REDAZIONE
M.Menna, M.Nanni, L.Mangiaracina,
M.D'Angeli, N.Rago.
COLLABORANO A QUESTO NUMERO:
V.Zaga', M.Ramadori, D.Enea, M.Levin, S.Vianello,
D.Passanante, R.Drewien.
|
via G.Scalia 39, 00136 Roma
Tel. 06/39763500, fax 06-39722649
e-mail: gea@teklab.it
Distribuzione: 2.946
copie
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EDITORIALE
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1 |
- L'Anno
di Belzebu' - di G.Mangiaracina |
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2 |
-
Farmacisti, la vostra ora e' giunta - di Nanni e Menna |
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3 |
-
Smetti & Vinci 2002 - di L.Mangiaracina |
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4 |
- Contro
il Cancro o a favore? - di M.D'Angeli |
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5 |
-
Emilia Romagna: non solo divieti - di E.Gori |
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6 |
-
Fumare nei fim. Liberta' espressiva? - di M. Ramadori |
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7 |
- Quando
la Stampa tace sul tabacco - di M.Levin |
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8 |
- Allarme
Turchia: l'attacco di PM - di E.Dagli |
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9 |
-
Dicono di noi: IOL2000 News - di D.Passanante |
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10 |
-
Roma e Lazio: difendiamo chi non fuma |
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11 |
- Lo Psicologo di Famiglia -
Editori Riuniti
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12 |
-
Poverta' e Tabacco |
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13 |
-
Gea informa |
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14 |
- Canna?
No grazie, ho smesso di fumare - C.Chiamulera |
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1. EDITORIALE: L'Anno
di Belzebu'
di GIACOMO MANGIARACINA
Per mezzo secolo ho visto sparare all'anno vecchio e
brindare a quello nuovo. Meno male che abbiamo solidi meccanismi mentali
di difesa. Auspici di rinnovamento. Almeno ci rimangono quelli. Ma voglio
usare ancora il paradosso, il piacere di andare oltre, voglio pensare all'autenticita'
del momento storico nel modo piu' contradditorio possibile. Tiro in
ballo il diavolo.
La Demonologia e' materia di studio
etno-socio-antropologico dalla quale si ricavano elementi di grande
interesse sui comportamenti umani. Primo fra tutti la capacita' di
esorcizzare il Male, non solo come rituale di purificazione e neppure
come tentativo di negazione della psiche. Piuttosto come conversione,
un vero e proprio ribaltamento di significati.
Il diavolo, secondo antichissime tradizioni, sarebbe anche
buono. Ne erano convinti gli antichi persiani che diffusero il mito di
Aeshma Daevi, per gli ebrei Ashmadai, per i cristiani Asmodeo, diavolo
orrifico, che bastava pero' soltanto riconoscerlo con la frase "in
verita' tu sei Asmodeo", perche' ti regalasse un anello
meraviglioso, ti insegnasse la Geometria, l'Aritmetica, l'Astronomia e la
Meccanica, potendo persino renderti invisibile e rivelarti tesori nascosti
(Seligman K, 1951). A dimostrare ancora che il diavolo non sarebbe poi
cosi' cattivo come lo si dipinge ci penso' pure la cultura medievale.
Quasi a contrastare l'efferatezza delle sante inquisizioni, i popoli del
Nord Europa svilupparono una forma di particolare tolleranza nei confronti
del mondo delle tenebre. Secondo il vescovo Olaf Magnussen (1130) i
diavoli "lavorano nelle stalle e le ripuliscono, governano gli
animali, lavorano diligentemente nelle miniere se non vengono molestati
dai minatori". Infine sarebbero anche ottimi costruttori di
ponti (pontefici). Il ponte di St. Cloud a Parigi ed il ponte sul fiume
Reuss a Schollenen (Svizzera), sarebbero esempi di costruzioni realizate
da demoni. In chiusura di rassegna, la letteratura descrive pure demoni
burloni, come quelli del monastero di Citeaux in Francia.
Insomma, non c'e' che dire. Viene voglia di cambiare idea e dichiarare
il 2002 l'Anno di Belzebu', letteralmente il "signore
delle mosche". Con un pensiero piu' "indulgente", per
tutte le opere educative, culturali, sociali e umanitarie, che portano la
firma di tutti i produttori del tabacco, nazionali e soprattutto esteri (Philip
Morris & C.), insieme con i grandi marchi dello sport, della moda,
degli alimenti, della tecnologia, dell'enegia, e di tanto altro, che hanno
contribuito a rendere sfruttato, inquinato, violento e miserabile questo
pianeta.
2. Farmacisti, la vostra ora
e' giunta
Accordo
col Gruppo Telecom: farmacisti-consulenti per fumatori.
di MAURO NANNI e MARCO MENNA
Da tempo si parla di rendere al
farmacista una rinnovata figura professionale che dia maggiore lustro e
dignita' al tipo di lavoro che svolge. E' molto probabile che la
questione "Tabacco" offra l'opportunita' di realizzare
una parte importante di questa operazione di riconversione valorizzando
gli aspetti comunicativi e di assistenza del cliente fumatore. Ne e'
convinto anche il presidente della Federazione degli Ordini dei
Farmacisti Italiani, prof. Giacomo Leopardi, che si e' espresso in netto
favore ad un recente progetto di Web-Learning (formazione a
distanza via Internet), frutto della collaborazione di Trainet S.p.A.,
societa' del Gruppo Telecom, in accordo con "GEA Progetto
Salute", con la societa' Omnia Service, e con la SITAB.
L'obiettivo e' quello di fornire al
farmacista una formazione di base come consulente dei clienti fumatori
che chiedono consigli per smettere. Nessuna improvvisazione dunque, ma
attenta "presa in carico" del cliente con un "minimal
counseling", un approccio minimale e rapido sulla persona e sul
problema che consente un migliore orientamento nella scelta del
trattamento, farmaceutico, sostitutivo, integrato. Il corso ha la durata
di 2 mesi e si svolge via Internet utilizzando la piattaforma web
piu' importante di cui si dispone in Italia, quella Telecom (www.trainet.it).
Puo' essere completato da stage regionali di teoria e pratica con gli
specialisti della Sitab come docenti. Nel corso del programma saranno
assicurati dei tutor per gruppi di allievi, in grado di rispondere a
vari quesiti e di assistere nella compilazione dei test di valutazione.
Oltre a cio' gli iscritti al corso saranno inseriti in un elenco
nazionale di "Farmacie senza Fumo", con una
pagina web dedicata ad ogni farmacia. Tutto compreso nella quota di
iscrizione di 210 Euro.
Informazioni e Iscrizioni
(dal 15 gennaio in poi):
3. Smetti & Vinci 2002
Intervista al Dott. Stefano Vianello
di LIDIA MANGIARACINA
Ormai il rodaggio e' fatto e i risultati sono evidenti.
"Smetti & Vinci", il progetto-guida dei metodi basati
sull'incentivazione motivante, ha dimostrato di funzionare. Si premia chi
decide di smettere. Il coordinatore per l'Italia e' il dott. Stefano
Vianello della ASL 13 di Mirano (VE), che abbiamo intervistato.
Si ritiene soddisfatto?
Certamente. La prima edizione del 1998 era riservata ai
fumatori del Veneto. Parteciparono in 2.500 e dopo un anno il 30%
ancora non fumava. La più alta percentuale di astinenti tra i 48 paesi
partecipanti a Quit and Win nel 1998. La seconda edizione del 2000 era estesa
in tutta Italia. Abbiamo raccolto quasi 6.000 adesioni, contribuendo al
record di 420.000 fumatori partecipanti in 71 nazioni. Con il concorso
2000 hanno smesso di fumare oltre 2.600 fumatori, ma è importante
pure considerare l’impatto che la campagna ha avuto sui media a fronte
di un finanziamento limitato. In totale 250 milioni di cui oltre il 40%
con il contributo di aziende farmaceutiche. Il costo per ex-fumatore è
stato di circa 48 EURO (Lire 93.493). L’Istituto Superiore di Sanità
Finlandese che coordina la campagna internazionale ha stimato che con
"Quit & Win 2000" abbiano smesso tra 60.000 e 100.000
fumatori.
Come si partecipa?
Basta inviare per posta, fax o email, entro il 2
maggio 2002, la scheda di partecipazione con l’impegno a non fumare per
4 settimane, dal 2 al 29 maggio. In questo modo si partecipa
all’estrazione di alcuni premi. Nelle scorse due campagne il primo
premio nazionare era un viaggio per due persone alle Seychelles ed il
premio internazionale era di 10.000 dollari. Nelle regioni che non
aderiscono alla campagna promozionale cercheremo di attuare comunque una
informazione attraverso Internet grazie cui in passato abbiamo raccolto il
10% delle adesioni. Attraverso il sito internazionale www.quitandwin.org
è già possibile iscriversi on-line.
Come diffondere l'iniziativa?
La Regione Veneto ha già da tempo invitato tutte le altre
Regioni Italiane di aderire alla promozione e circa un terzo del
territorio nazionale ha confermato l’adesione: Toscana, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Abruzzo (queste 6 regioni a livello
regionale) e inoltre le province autonome di Bolzano e Trento, le ASL di
Pavia, di Brindisi ed è inoltre probabile la partecipazione della Regione
Sicilia. Il Ministero della Salute in una recente nota ha sollecitato
tutte le Regioni e le ASL a partecipare: invito tutti gli operatori
interessati a contattarmi per contribuire nei prossimi mesi di marzo e
aprile almeno alla promozione cosiddetta “povera” nelle loro Aziende
Sanitarie.
Cosa si aspetta per il 2002?
Il mio obiettivo è di superare la quota dei 10.000
fumatori iscritti. Certo si tratterebbe solo dello 0,08% dei fumatori
italiani ma l’impatto in termini di campagna di comunità e di
comunicazione di massa sarà incalcolabile. Mi auguro anche che altre aree
dell’Italia centrale e meridionale, penso a Lazio, Campania e
Calabria, dove molti colleghi e amici hanno da tempo iniziato a
dedicarsi con grande professionalità alla cura del Tabagismo possano
collaborare alla promozione della campagna. Anche solo distribuendo in
ambulatori e farmacie le schede di partecipazione o coinvolgendo il
quotidiano locale a pubblicare la scheda ed il regolamento di adesione.
Vorrei fare anche un appello: siamo alla ricerca di
aziende che ci diano un sostegno e premi per il concorso, ne
ricaveranno un buon ritorno promozionale.
Info:
Distretto Socio-Sanitario n° 4 di Camponogara, ULSS 13, Regione Veneto,
via Pisa 10, 30030 Camponogara (VE). Tel. 041/4174651, fax 041/5159318,
cell. 335 7765799. Email: ulss13dolo.dist-camponogara@wind.it.net.
4. Contro il cancro o a
favore?
di MASSIMO D'ANGELI
Uno Stato moderno ha il dovere di instaurare
un rapporto chiaro e non ambiguo con il cittadino, oltre che a tutelarne
la sua salute. Alcune politiche sulla pubblicità vanno
in direzione opposta, proponendo e incentivando comportamenti patologici
per l'individuo e dannosi per tutta la comunità; il tabacco è pubblicizzato
e valorizzato dagli spot mentre provoca danni gravissimi o
mortali a chi fuma e a chi non fuma, portando a morte circa 247 italiani
al giorno. Tale atteggiamento ambiguo dello Stato oltre ai danni diretti
crea confusione e sconcerto nei cittadini, che si sentono esplicitamente
sconsigliati a fumare ma implicitamente indotti a farlo dalla pubblicità
che leggono a chiare lettere. Questa avviene tramite stampa e
televisioni anche di Stato e in programmi per bambini. Tali
sponsorizzazioni sono apertamente contrarie a quanto espresso dalla
Corte di Cassazione con la sentenza n. 10208/95 dove si precisa che la
legge " ... intende reprimere [...] anche l'effetto della
propaganda, essendo questo ultimo ciò che giova alla diffusione del
prodotto da fumo minacciando la salute pubblica". "Aria
Pulita - Associazione Non Fumatori" sottolinea e
denuncia queste contraddizioni e questa dannosa politica, e
chiede al Governo di seguire l'esempio dell'Ungheria
vietando qualsiasi pubblicità alle sigarette, in ogni luogo e forma.
Chiede comunque ai media di non pubblicizzare sigarette.
5. Emilia Romagna: non solo divieti
Incentivi a chi vuole smetere di fumare
di ENRICO GORI
Il problema dell'abitudine al fumo assume
connotati particolari nei luoghi di lavoro. In questo contesto, infatti,
il fumo di sigaretta entra a far parte dei rischi dell'ambiente di lavoro
che, in base al dettato del D.Lgs.626/94, devono essere valutati ed
eliminati o contenuti per quanto possibile. Oltretutto la coesistenza, in
uno spazio confinato come l'ufficio (l'ambiente di lavoro tipico della
pubblica amministrazione), di fumatori e non fumatori è suscettibile, se
non accompagnata dall'osservanza delle norme e dal rispetto reciproco, di
creare tensioni e conflitti che possono risultare difficilmente
governabili. Allo scopo di affrontare la questione la Regione
Emilia-Romagna si avvale del Servizio di Prevenzione e Protezione
aziendale (struttura tecnica preposta all'esecuzione della valutazione dei
rischi), del Medico Competente e della collaborazione di esperti degli
Assessorati alla Sanità e ai Servizi Sociali. L'intento è quello di
affiancare agli atti necessari alla puntuale attuazione della normativa
(descrizione dei luoghi in cui è vietato fumare, nomina e formazione di
127 agenti accertatori antifumo, apposizione della segnaletica,
predisposizione delle procedure per la comminazione delle eventuali
sanzioni), una serie di azioni che mirano a promuovere una maggiore
consapevolezza e l'adozione di uno stile di vita più salubre; ciò si
articolerà in particolare tramite:
· la realizzazione e successiva diffusione ai 3.000 dipendenti di un
opuscolo informativo sul Fumo;
· la possibilità, per i fumatori, di eseguire un controllo presso
l'ambulatorio del Medico Competente, con una spirometria e la valutazione
della dipendenza da nicotina;
· l'incentivazione a partecipare ai corsi antifumo presso i Centri
pubblici, tramite il riconoscimento come orario di lavoro della frequenza
ai corsi e il rimborso del 50% della relativa quota di iscrizione.
Enrico Gori, medico del lavoro, responsabile Ufficio
Prevenzione e Protezione della Regione Emilia-Romagna. Indirizzo: via Aldo
Moro, 18 40127 Bologna. Telefono: 051/6397615. Fax: 051/6397803. sicur626@regione.emilia-romagna.it
6. Fumare nei film. Liberta'
espressiva?
Da sempre le multinazionali produttrici di tabacco
investono decine di milioni di dollari per mostrare nei film gli attori
che fumano, o che comunque "maneggiano" in vario modo i piu'
noti pacchetti di sigarette I giovani, soprattutto, amano identificarsi
con gli eroi popolari del grande schermo, e se gli eroi fumano il gioco e'
fatto: l'impatto emotivo "positivo" nei confronti delle
sigarette e' ben superiore, purtroppo, a qualunque campagna informativa
sui milioni di morti provocati dal fumo (90.000 l'anno in Italia). E' per
questo che le maggiori associazioni a difesa della salute, in tutto il
mondo, regolarmente invitano gli spettatori a disertare i film
"affumicati". Ho visto al cinema la nuova edizione
rimasterizzata di Apocalypse Now. Il protagonista fuma dall'inizio
alla fine, con il pacchetto di sigarette bene in vista. Ma e' un
capolavoro assoluto, con tutta la buona volonta' non riesco a non
consigliarvi di andare di corsa a vederlo. Tra l'altro, per chi lo
conosceva nella edizione classica, hanno aggiunto una scena molto
suggestiva in cui i soldati americani arrivano in una piantagione francese
in Cambogia. Qui si svolge in particolare una cena (con bellissimi
dialoghi) durante la quale un'affascinante colona francese fuma per tutto
il tempo (addirittura!) un sigaro. Naturalmente sono molto motivato contro
la pubblicita' indiretta del tabacco. Ho curato ultimamente per il
Codacons un'azione contro un recente film horror con i famigerati
pacchetti di sigarette in bella vista (ma questo succede non solo nei
film: tempo fa l'authority per la pubblicita' ingannevole ha censurato una
puntata del cartone
animato Lupin III dove apparivano
in bella vista pacchetti di sigarette di un noto marchio...). Resta pero'
il fatto che il cinema (ma anche la letteratura, il teatro, i fumetti,
etc), almeno quando vogliono comunque essere una rappresentazione della
realta' della vita degli esseri umani, non possono prescindere dal sesso,
dalla violenza e, perche' no, anche dalle sigarette (almeno sino a quando
la gente continuera' a fare sesso, violenza, e a fumare). Certo, e'
questione di limiti, ma non e' cosi' facile individuarli: c'e' il rischio,
sempre incombente, di scivolare nella melma del "buonismo" e del
"politically correct".
Oltre che di azioni contro il fumo, mi occupo anche di
azioni contro la censura. Mettere all'indice un film solo perche' viene
rappresentato qualcuno che fuma, lo capisco dal punto di vista del
messaggio positivo che si vuole veicolare (soprattutto verso i
giovanissimi, i piu' indifesi) ma, a livello estetico e culturale, mi
mette molto a disagio. Da una parte c'e' il diritto alla salute,
dall'altro il diritto alla libera espressione della creativita'
umana: entrambi diritti sacrosanti e garantiti dalla nostra Costituzione
democratica. Lavorare in bilico su questo pericoloso confine e' il
difficile obiettivo da perseguire.
Commento: Il Fumo
nei film costituisce un problema di grande interesse nell'ambito
dei programmi di controllo del Tabagismo. Da Bogart in
poi la filmografia mondiale, sotto la spinta dei produttori di tabacco,
e' stata sempre piu' aggressiva nel proporre modelli positivi di
fumatori. Si ricordi il caso del film "24 hours" con la brava
Sandra Bullock, dove si affronta il problema dell'alcolismo e dove
tutti fumano dalla prima all'ultima scena. Ma solo e rigorosamente
Marlboro. L'elenco di questi "colpi" e' talmente lungo da
avere mobilitato il prof. Stanton Glantz, professore di Medicina alla
University of California di San Francisco, co-autore di The
Cigarette Papers e Tobacco
War, ed alcuni finanziatori privati, a dare vita ad un sito
dedicato: http://smokefreemovies.ucsf.edu/about.html.
7. Quando la Stampa tace sul
tabacco
George Harrison fu ucciso dalle sigarette
di MARK LEVIN
Come spesso accade nella maggior parte dei decessi di personaggi
famosi fumatori, i media hanno evitato di correlare in modo
chiaro la morte di George Harrison con il fumo. Questo è vergognoso
se si considera che Harrison stesso attribuiva la causa del suo
cancro al fumo. Per confermare questo atteggiamento e' stata fatta una
ricerca sul database Nexis, sui maggiori giornali di lingua inglese. E'
risultato quanto segue: fra Venerdì 30 novembre e domenica 2
dicembre 2001, 386 articoli parlano di George Harrison. Di questi: 188,
pari al 49%, menzionano la parola "cancro", ma solo 63, pari al
16% menzionano le parole "cancro" e "polmone"
insieme, e solo 56 articoli, pari al 15 % menzionano le parole
"fumo", "sigarette" o "tabacco".
Non c'è da meravigliarsi se gli articoli che menzionano
"cancro" e "polmone" coincidono con quelli che
menzionano le parole "fumo", "sigarette" o
"tabacco". Dei 63 articoli che menzionano le parole
"cancro" e "polmone", 34 menzionano anche le
parole "fumo", "sigarette" o "tabacco" e 30
no.
Questa indagine è stata condotta frettolosamente ed in modo
impreciso. Talvolta il database Lexis-Nexis duplica gli stessi articoli,
rendendo i dati non del tutto precisi. Tuttavia risulta almeno
chiaro che solo il 20% degli articoli informa il pubblico che la
morte di George Harrison, a 58 anni, dovuta ad un cancro del polmone,
sia legata al fumo.
Traduzione: Renata Drewien
8. Allarme Turchia: l'attacco
di PM
di ELIF DAGLI (professore di Pediatria all'Universita'
di Istanbul)
Il mese scorso scorso un membro del Parlamento turco
ha presentato una proposta di legge per consentire la pubblicita' del
tabacco nella gare di Formula1. Si tratta del quinto attacco al divieto
generale di pubblicita' approvato in Turchia nel 1996. Un vero record
nella storia della Turchia. La Philip Morris (PM) sta applicando
la sua strategia in questo modo:
1) in Parlamento, con un gruppo-lobby statunitense, che
tende a dimostrare che i divieti della pubblicita' non servono;
2) presso il Ministero dello Sport e della gioventu';
3) presso la Corte Costituzionale per poter dichiarare
inscostituzionale il divieto di pubblicita';
4) presso il Ministero del Turismo prima dell'attacco
conclusivo.
Insomma, PM, che sta dietro a questa proposta di legge, cerca in
tutti i modi di fare applicare le clausole che furono alla base della
decisione di annullamento del divieto da parte dell'Unione Europea.
Qualcuno puo' dirci come possiamo provare che la decisione dell'EU e'
stata inappropriata? Grazie.
9. Dicono di noi: IOL2000 News
di DANIELE PASSANANTE
... Un esempio di come uno Stato può intervenire viene
dalla Svizzera dove, grazie ai finanziamenti dell'Università, il dottor Jean-François
Etter dimostra come un buon numero di fumatori europei siano
riusciti a smettere
attraverso internet. La rete può costituire uno strumento
agevole per seguire i fumatori online. Gli esperti dicono che a distanza
di un anno dall'inizio di una terapia, si considera un buon risultato che
il 30% dei pazienti abbia smesso di fumare. Etter
dimostra che i successi grazie a internet sono superiori. Ma non occorre
andare oltre le Alpi per trovare iniziative che si occupino di contrastare
il fenomeno del tabagismo. Certo, le iniziative
dello Stato sono poche e inconsistenti, ma dai privati arriva
un apporto nel campo della ricerca e della formazione.
La Società italiana di tabaccologia (Sitab)
è l'organismo scientifico che si occupa di ricerca e formazione. Vi è
poi una Consulta
italiana sul tabagismo di cui è presidente il professor
Umberto Veronesi e a cui aderiscono istituzioni e
associazioni. «La consulta - spiega il dottor Giacomo
Mangiaracina, vicesegretario dell'organismo - serve a creare
un fronte comune e a fare una pressione nei confronti del Governo. Il
problema del tabacco non è fatto solamente di malattie ma anche di
problemi fumo-correlati. Persino la sicurezza nazionale (il contrabbando),
la giurisprudenza,
l'economia (i costi
sociali del tabacco) sono coinvolte. La consulta vuole
affrontare questi argomenti sul piano operativo».
10. Roma e Lazio: difendiamo
chi non fuma
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, ha
inoltrato via email al dott. Giacomo Mangiaracina una richiesta di
informazioni concernenti la tutela dei non fumatori nel territorio
regionale. Il dott. Mangiaracina ha dunque sottoposto al presidente
Storace un intervento articolato in 4 punti, in atto in corso di
valutazione. Ha aggiunto anche una nota in calce: "E' nostra
intenzione valutare il peso di eventuali inadempienze sul piano delle
responsabilita' legali di chi amministra, riguardo ai danni causati dal
Fumo alla popolazione, considerando anche il fatto che la maggioranza
delle regioni italiane non hanno ancora legiferato sulle indicazioni del
PSN 98-2000 in materia di lotta ala Tabagismo".
Successivamente c'e' stato un incontro fra il presidente
della SITAB ed il Dott. Antonio Sili Scavalli, consulente per la Sanita'
del presidente Storace, a cui e' seguita la presentazione di un progetto
di intervento minimo nell'area regionale. Nel mese di dicembre anche le
ASL Roma/E e Roma/B hanno fatto richiesta alla Sitab di una
collaborazione alla realizzazione di un progetto che preveda interventi
dalla prevenzione alla creazione di servizi territoriali di assistenza
ai fumatori. Attendiamo il seguito.
11. Lo Psicologo di Famiglia
Mario Troiano
|
"Una collana di argomenti
attuali che ha il pregio di affrontare problemi a volte drammatici
in modo chiaro, sereno e corretto. Obiettivo è quello di
mettere il lettore in condizione di definire cos'è e come funziona
il suo disturbo, fornendogli consigli di buon senso e
scientificamente corretti. Sono libri che per la loro facilità di
consultazione tendono a diventare dei veri e propri compagni di
viaggio da tenere con sé".
|
-
Adolescenza e
disagio - Loredana
Petrone e MarioTroiano. pp.112 L. 16.000
-
Chat. Incontri
e scontri dell'anima - Petrone e
Troiano - pp. 144 L. 16.000
-
Quello che i
genitori dovono sapere sulle droghe - S.Lawson
- pp.120 L. 16.000
-
Come dominare
l'ansia - Frank Tallis - pp.
96 L. 16.000
-
Rossori e timidezze
- Robert J. Edelmann - pp.
104 L. 16.000
-
Tener testa alla
bulimia - Joan Gomez - pp.
160 L.16.000
-
Guarire dagli
attacchi di panico - Mario
Troiano. pp. 104 L. 16.000
-
Gelosia, come
viverla in sicurezza - Windy
Dryden - pp. 120 L. 16.000
-
Gioco
d'azzardo, un affare di famiglia - Angela
Willans - pp.152 L. 16.000
-
Vincere
lo stress - Joanna Gutmann - pp.
144 L. 16.000
-
Rimandare,
rinviare, procrastinare - David Cohen - pp.
120 L. 16.000
-
Sapersi
lasciare -
Vera Peiffer. pp. 120 L.16.000
-
Divorzio e
separazione - Angela
Willans - pp. 128 L. 16.000
-
Avere successo come
genitore single - Carole Baldock
- pp.128 L. 16.000
-
Goditi
la pensione - Vicky Maud - pp.
152 L. 16.000
Ordinare le pubblicazioni direttamente alla nostra
redazione: gea@teklab.it
12. Poverta' e Tabacco
4 milioni di morti
all'anno sono causati dal tabacco. Molti dei rischi per la salute e per la
vita causati dal Tabacco si sviluppano nel lungo periodo e impiegano
decenni a diventare completamente evidenti. Il fumo di Tabacco però può
anche infliggere danni immediati ai consumatori e alle loro famiglie,
danni di solito trascurati, che vengono causati ogni giorno. Questo
avviene perché le risorse dei nuclei famigliari, a volte scarse sono
spese per acquistare i prodotti del tabacco, invece che per il cibo o
altre necessità essenziali. Se il danaro non andasse in fumo (e
conseguentemente in cure per eventuali tumori), potrebbe essere investito
per procurare il nutrimento e beni di prima necessità per moltissime
persone. Lo studio di Efroymson e colleghi mostra che "Se le persone
povere non fumassero, in Bangladesh potenzialmente ci sarebbero 10,5
milioni di persone malnutrite in meno". "ogni consumatore di
tabacco rappresenta una o più persone che stanno inutilmente soffrendo la
fame". Naturalmente la riduzione della malnutrizione può essere
raggiunta soltanto attraverso il miglioramento di più fattori.
Per quanto riguarda la ricerca del Bangladesh, per la media di tutti i
capofamiglia il 2,8 % del totale dei costi erano destinati ai prodotti da
tabacco. Questa percentuale varia dall'1,5 % per i capofamiglia più
poveri al 4,5 % per quelli con introiti più alti. Persino queste piccole
frazioni, comunque rappresentano costi molto alti. Le somme spese per il
tabacco sono simili in diversi altri stati come l'Egitto. In molti altri
paesi però, la somma pro capite spesa per il tabacco è molto più alta:
Bulgaria, Tibet e Cina ne sono degli esempi.
Anche in qualche paese "in via di sviluppo", l'andamento delle
costi sostenuti per il tabacco tra le persone più povere è estremamente
preoccupante. In Indonesia per esempio tali spese sono cresciute più
velocemente tra i gruppi più indigenti.
Per saperne di
più:
de Beyer J., Lovelace C., Yürekli. Poverty and tobacco.
Tobacco Control 2001;10: 210-211.
Efroymson D. et al. Hungry for tobacco: an analysis of the economic impact
of tobacco consumption on the poor in Bangladesh. Tobacco Control 2001;
10: 212-217.
13. Gea informa
-
-
Convegno a Roma, venerdì
11 gennaio 2001, alle ore 11.00, presso il Dipartimento di Scienze
Cliniche (aula B) Università degli Studi di Roma La Sapienza, il Prof.
Stevan Hobfoll terrà un seminario sul tema: "The Interaction of
Life Stress and Illness on Psychosocial Outcomes". Il Professor
Hobfoll, Ex-Presidente della Stress & Anxiety Research Society
(STAR) e co-direttore della rivista “Stress, Anxiety and Coping: An
International Journal”, è docente di psicologia alla Kent State
University ed è noto per il suo lavoro nell’ambito dello stress e del
coping, in cui ha sviluppato la Teoria della Conservazione delle Risorse
(CORE). Il seminario durerà 1h. e 30', comprendente 45' di dialogo col
relatore. Sarà assicurata una traduzione se necessario. Per
informazioni: Dr. Lucio Sibilia, tel. 06-86320838 (h.17.00-20.00).
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Convegno a Roma, Sabato 23 Marzo alle ore 9, alla
vigilia della Maratona di Roma, convegno su
Fumo, Sport e
Prevenzione, in accordo con il tema fissato per la Giornata
Mondiale senza Tabacco del 31 maggio 2002. Nella sessione pomeridiana
due atelier di formazione su: "
Il management del paziente
ambulatoriale fumatore" e "
Come parlare ai
ragazzi a scuola". Il programma preliminare scaricabile
da
www.gea2000.org alla sezione
"Documenti".
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INVITO: si invitano medici, psicologi e specialisti
ad aderire a
Globalink
Italia, il piu' importante network degli specialisti sui
problemi del Tabacco.
14. Canna? No grazie, ho
smesso di fumare.
di CHRISTIAN CHIAMULERA
Sono stato di recente in Giamaica. Per l’esattezza quel giorno eravamo
in una remota capanna tra la foresta e le mangrovie in riva ad un fiume
dalle acque nere. In questi posti, frequenti nell’isola, la gente si
ripara dal sole e passa il tempo libero in compagnia di birra e
‘ganja’ (cannabis). Roddie, il gestore, mi offrì dello ‘smoke’,
ma non certo di quello a base di tabacco! Alla mia domanda se lui ne
assumeva, mi rispose deciso “No!” e compitamente mi spiegò,
seguendo una semplice logica: “Fumavo sigarette, ho avuto
problemi ai polmoni ed ho dovuto smettere. Era tanto piacevole fumare ma
ero dipendente, almeno 35 - 40 sigarette al giorno. Ma fa molto male il
tabacco. No, non prendo ganja perchè, anche se si trattasse di
qualche tirata di spinello, mi farebbe venire voglia di sigaretta, io
riprenderei a fumare...e...Bum!”. Si diede un colpo con il palmo
della mano sul torace. Concluse che la cannabis, anche se non se ne fumano
più di 3-4 sigarette al giorno, non la toccava perché sarebbe stata la
causa della sua ricaduta “...to nicotine and to dependence,
man!”.
Non intendo discutere di cannabis, ma questa volta ci torna utile, grazie
a Roddie, per ricordare una logica di fatti, scientificamente noti (ma
forse non ancora nel nostro Paese): nicotina - tabacco - sigaretta -
dipendenza - danno - malattia. Troppo semplicistico? Allora, c’mon man,
andiamo a berci una birra al Roddie’s Bar!
Anno Nuovo, Vita
Nuova?
...Why not ?!!
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GEA-News.Tabagismo & PFC. (C) Diritti
riservati. I numeri arretrati possono essere prelevati dal sito www.nonfumatori.it.
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Tabagismo
& PFC
Diversi studi recenti hanno messo in evidenza il fumare con un aumentato
rischio di cancro della pelle a cellule squamose. La cosa
curiosa e' che studi precedenti non avevano evidenziato la
correlazione tra fumo e carcinoma a cellule basali. Questo studio e'
stato fatto esaminando retrospettivamente 200 pazienti che erano gia'
stati operati per carcinoma a cellule basali alla Mayo Clinic di Rochester,
Minnesota, tra il 1986 ed il 1990. Nei pazienti con tumore di dimensioni
inferiori o uguali ad 1 cm., il 30% erano fumatori. In quelli con
dimensioni del tumore tra 1 e 2 cm, i fumatori erano il 42%, ed infine nei
tumori tra 2 e 5 cm i fumatori erano il 56%. Il Fumo e' dunque associato
ad un aumento della prevalenza di carcinoma a cellule basali di piu' di 1
cm di diametro.
(Fonte: Smith JB; Randle HW. Cutis 2001 Jan;67(1):73-6.)
Sono oltre 40 fra cardiologi, medici e psicologi che si daranno appuntamento
all'Ospedale Santo Spirito di Roma per una formazione in ambito di Tabagismo
e PFC (problemi Fumo-correlati) dal 9 all'11 marzo. L'esigenza e' nata in
ambito cardiologico ed in particolare fra i cardiologi ospedalieri dell'ANMCO,
il cui referente per il tabagismo e' la dott.ssa Gabriella Greco,
responsabile del servizio di cardiologia preventiva dell'ospedale S.Spirito
di Roma. La dott.ssa Greco ha gia' all'attivo tre anni di esperienza
nel campo, con un servizio gia' avviato dal 97, in collaborazione con Gea
Progetto Salute, le cui terapie di gruppo (GFT) per la cura del
tabagismo approdavano per la prima volta in ambito ospedaliero ed
istituzionale. Da quella data ad oggi, l'esperienza pilota sta per essere
comunicata ad altre strutture perche' si attivino servizi analoghi.