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salpano le navi italiane |
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[la Repubblica, 18.11.2001]
Al via la nostra
partecipazione alla guerra in Afghanistan
Costerà al nostro Paese 100 miliardi al mese
Taranto, salpano le navi
per "Enduring Freedeom"
Martino: "La missione non sarà né breve né facile"
TARANTO - Il pattugliatore della
Marina italiana "Aviere" ha lasciato l'ormeggio del porto militare di
Taranto: è la prima unità del gruppo navale italiano a salpare per partecipare
a "Enduring Freedom". Subito dopo l'hanno seguito la fregata
"Zefiro" e la nave rifornitrice "Etna". Dopo è toccato alla
portaerei Garibaldi. Per una missione che, come ha rivelato il ministro della
Difesa Antonio Martino, costerà al nostro Paese circa 90-100 miliardi al mese e
non sarà "nè breve, nè facile. Si tratterà, di sicuro, di un lavoro
impegnativo".
Un momento importante, quello di oggi. preceduto da una cerimonia sul ponte
della portaerei Garibaldi (che salperà più tardi) a cui hanno partecipato il
vicepremier Gianfranco Fini, il capo di Stato maggiore della Difesa, Rolando
Mosca Moschini, il capo di Stato maggiore della Marina, Marcello De Donno e lo
stesso Martino. Il ministro, parlando dell'eventuale impiego di truppe di terra,
ha spiegato che l'Italia dice sì alle operazioni di peace-keeping,
quelle di mantenimento della pace, ma no a alle operazioni di peace-enforcing,
vale a dire imposizione della pace tra le fazioni in lotta.
"Eventuali operazioni di mantenimento della pace devono essere fatte nel
rispetto delle regole", ha spiegato il ministro. "Quando ci sarà un
accordo tra le fazioni - ha proseguito - allora la forza multinazionale potrà
intervenire per il mantenimento della pace, ma fino a che questo non accade, non
si tratta di peace-keeping bensì di peace-enforcing e su questo
non sono del tutto favorevole perché si corre il rischio di diventare il
bersaglio di entrambi i contendenti". A questo proposito Martino ha
ricordato che sono in corso trattative per inviare in Afghanistan forze militari
di paesi islamici.
E, nel corso della cerimonia, Fini ha letto un messaggio inviato dal premier
Silvio Berlusconi: "Voi rappresentate l'avanguardia dei soldati della
libertà - è scritto nella missiva - che l'Italia mette in campo"....
"So che farete del vostro meglio per tenere alto il nostro onore. Ne sono
certo non solo per l'efficienza dei vostri mezzi e per la perizia dei vostri
comandanti, ma anche per sapervi, ciascuno di voi, in possesso della forza
d'animo che scaturisce dalla consapevolezza di agire per la difesa della libertà
e per il raggiungimento di una pace giusta e di avere il sostegno di un Paese
unito".
(18 novembre 2001)