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Una breve introduzione... |
Tutto incomincia quando un gruppo di cret... pardon di ragazzi si ritrova in una
oscura saletta dell'Oratorio San Giovanni Bosco di Arquata Scrivia (AL) per testare un
gioco propostogli da due di loro (Massimo Concari e Marco Di Gioia). Quei primi sei
pionieri (oltre ai due già citati c'erano anche Denegri Roberto, Gotta Marco, Masti
Alessio e Morando Massimo) si contesero i giocatori con alcuni eccessi (Fusi a 111
crediti...) e diedero vita ad un emozionante primo campionato conclusosi dopo 20 giornate
e caratterizzato da acerrime battaglie.
L'anno dopo la federazione si allarga ad 8 squadre: sono della partita anche Bonavita
Roberto e Grosso Davide; per la prima volta il campionato si disputa sulla distanza delle
28 giornate, formula che ha resistito fino al 1999, e vengono assegnati tre punti a
vittoria. L'unica variazione della terza edizione è la presenza di Allegro Emanuele al
posto del rinunciatario Bonavita.
Il quarto campionato vede la fusione dei due gruppi di fantacalcisti arquatesi in una sola
lega con l'ingresso di Falvo Davide, Magri Roberto e Sanita Claudio; i primi due
disputeranno un ottimo campionato, mentre al posto del terzo, di Morando e di Denegri
entrano nella stagione successiva Bernuzzi Andrea, Mantero Daniele e Punta Stefano;
l'annus mirabilis è comunque di Magri, che fa suoi scudetto (dopo spareggio) e prima
edizione della coppa Italia.
La sesta edizione incomincia all'insegna delle cogestioni: ritorna Grosso con Punta, Masti
e Di Gioia Moreno sostituiscono Falvo militare e Arberi va ad affiancare Mantero per
conquistare lo scudetto da esordiente per la prima volta nella storia della Fantalega. La
coppa Italia al termine di una finale combattutissima va a Marco Di Gioia, che realizza
così anche lui l'accoppiata (seppur in anni diversi). Da segnalare l'introduzione del
modificatore per la media-difesa e la modificazione del rigore da +3/-3 a +2/-2.
La fine del millennio vede sconvolgimenti radicali per la F.F.C.A.:
il campionato passa da 28 giornate a due tornei da 14 con final four per decidere il
vincitore dello scudetto e viene introdotto il modificatore per il centrocampo. Il Torino
di Marco Di Gioia, comportandosi decisamente meglio dell'omonima squadra "reale"
vince campionato e coppa Italia grazie alle prodezze di un ritrovato Ferrante. |
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