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Violenta vigilia elettorale

Iterroristi intensificano le loro azioni con l'avvicinarsi della scadenza elettorale del 30 maggio. Sette i morti in due diversi attacchi riportati ieri dalla stampa algerina. Dieci uomini armati, scriveva ieri Le matin, hanno aperto il fuoco lunedì contro quattro guardie comunali, uccidendole, nella zona montagnosa di Beni Boukhlef, vicino ad Ain Defla (120 chilometri da Algeri).
Gli integralisti, dopo essersi impossessati delle armi delle guardie, si sono rifugiati nella foresta vicina. Alcune ore dopo, tre contadini sono stati uccisi a Boukadir, nella provincia di Chlef (210 chilometri a ovest della capitale).
Altre quattro persone sono state ferite e due donne rapite. Novanta sono le vittime dei gruppi islamici armati dall'inizio del mese e si rischia una nuova escalation. Questa non è l'unica sfida al voto.
La Kabylia da oltre un anno è in rivolta contro il governo di Algeri - al quale chiede oltre al riconoscimento della lingua e la cultura berbera, la fine della repressione, libertà di espressione, misure economiche, etc.
Un ferito durante una manifestazione
Foto: New press
 I comitati che guidano la rivolta hanno deciso il boicottaggio del voto e hanno indetto uno sciopero per il 29 e 30 maggio. La scelta è appoggiata dai partiti «berberi», il Raggruppamento per la cultura e la demcrazia (Rcd) e il Fronte delle forze socialiste (Ffs), oltre che da altre forze democratiche.
Fonte: Il manifesto