ASAKA ITAALIA
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Algeria, tra terrorismo integralista e terrorismo di stato
Non si vede la fine del tunnel

Le cose vanno sempre più male in Algeria. Il governo non sembra poter liberarsi dalla legge della violenza. In Kabylia, la repressione diventa sempre più pesante. ancora l’altro ieri è scappato un altro morto a Bejaia e decine di feriti su tutta la regione dove ormai gli scontri sono quotidiani. E poi in altre regioni soprattutto ad est del paese (Guelma, Ain Fekroun, Chelghoum El Aid...) scene simili di scontri tra popolazione e forze dell’ordine hanno ridotto le città in uno stato di quasi guerra, per protestare contro il disimpegno sempre più evidente dello stato nella protezione sociale. In effetti la rabbia popolare in questa regioni è scoppiata quando per la prima volta nella storia dell’Algeria indipendente, degli ospedali pubblici hanno rifiutato di accogliere dei pazienti che non potevano pagare. 
Nel frattempo, il terrorismo integralista continua il suo sporco lavoro. A Miliana, Provincia di Ain Defla, una famiglia è stata decimata da una bomba. E infine, ad Orano, capitale dell’ovest del paese, un responsabile regionale della sicurezza che ha denunciato il coinvolgimento di alte personalità dell’amministrazione civile e militare nel traffico di droga che fà gravi danni in questa regione del paese, è condannato ad un anno di prigione, per diffamazione alti rappresentanti dello stato.
Asaka
12/06/2002
Appello:
Coordinazione interprovinciale:
Appello: Rigetto delle elezioni legislative

Archivio:
Rivolta della primavera nera in Algeria

DILEM
 
La presidenza della repubblica non vuole dare 
il suo patrocinio al 1° festival di musica 
internazionale di Tamanrasset.

Il commento della donna: 
eppure non sono i padrini che mancano alla presidenza(allusione chiara al 
carattere mafioso del governo algerino)
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