I drammatici avvenimenti che sta
vivendo l'Algeria dal 18 Aprile 2001 tolgono ogni ombra di dubbio che potrebbe
ancora sussistere sulla vera natura dello stato algerino.
Omicidi di massa, provocazioni,
manipolazioni, sono le pratiche quotidiane subite da una popolazione senza
difesa dall'arbitrario di un potere dittatoriale implacabile e ferocemente
repressivo.
Duecento morti, più di mille
feriti e centinaia di scomparsi in solo due mesi. Tutta questa repressione,
solo perché dei cittadini disarmati, in Cabilia e nelle altre
regioni del paese, hanno osato manifestare pacificamente per rivendicare
la pienezza dei loro diritti culturali, sociali e politici.
Con il pretesto ingannevole di "salvaguardare
la repubblica", i militari al potere e i loro alleati, in realtà
motivati dalla sola permanenza in quella posizione che li permette di spartirsi
tra di loro i privilegi enormi provenienti dalle entrate del petrolio,
utilizzano per ciò ogni genere di violenza e di mezzi di terrore
per ridurre al silenzio un intero popolo.
Malgrado lo "stato di assedio" in
vigore, la popolazione si organizza e non si arrende! Malgrado i linciaggi,
stupri, violazioni dei domicili, la popolazione resiste ed organizza manifestazioni
pacifiche. Si tratta oggi, di salvare l'Algeria da un regime dittatoriale,
invecchiato ed obsoleto.
La risposta del potere alle rivendicazioni
legittime del popolo algerino è fatta di disprezzo, di silenzio
ma anche di pallottole.
Invece di dialogare con i rappresentanti
dei manifestanti (cioè i giovani algerini), il potere organizza
il festival internazionale della gioventù e degli studenti nel mese
di agosto prossimo, malgrado
l’annuncio del boicottaggio deciso
dalle coordinazioni interprovinciali in Algeria per esprimere il loro lutto
per le vittime della repressione di questo stesso governo che vuole fare
credere che tutto va bene in Algeria.
Nello stesso tempo, i signori del G8, ancora una volta, mostrano il loro
disprezzo per i popoli e osano, in questi momenti di tristezza invitare
alla riunione di Genova il presidente Algerino Bouteflika. Un gesto che
non può che essere un insulto alle vittime di questi giorni, cadute
per la libertà in Algeria.
Con l’intenzione di
dare la falsa impressione di essere attenti alla situazione dei paesi poveri,
il vertice del G8 mostra esattamente il contrario, invitando come rappresentante
di questi popoli, proprio quello tra i capi di stato che, in questi giorni,
sta mostrando il maggiore disprezzo per la sua popolazione, utilizzando
pallottole esplosive contro manifestanti che chiedono invece della dittatura
democrazia, invece del esclusione riconoscenza di tutte le componenti culturali
e linguistiche del paese e una giusta ripartizione delle ricchezze invece
dell’impoverimento continuo del popolo e della ripartizione delle entrate
del petrolio esclusivamente tra i potenti militari e i loro complici del
G8.
L'associazione ASAKA-ITALIA rivolge
un appello a tutte le forze vive in Italia per sostenere i giovani dell'Algeria
nella loro lotta per la democrazia ed esprimere la loro solidarietà
con tutte le vittime.
- Chiamiamo la coscienza dell'insieme
dei cittadini, personalità, associazioni, sindacati a denunciare
la natura criminale e dittatoriale del potere in Algeria.
- esprimiamo il nostro pieno sostegno
alla popolazione in rivolta e che lotta quotidianamente per i suoi diritti
e le sue libertà confiscati da un potere mafioso, sanguinario e
manipolatore.
- teniamo a riportare che questo
movimento cittadino di protesta è di essenza decisamente pacifico
e democratico.
- esprimiamo la nostra intera solidarietà
ai manifestanti che aspirano ad una vita degna nel loro paese e la nostra
profonda tristezza alle famiglie delle vittime.
- sapendo che nessuno stato
ha il diritto di confiscare la storia di un popolo e di beffeggiare le
libertà individuali e collettive dei propri cittadini
e affinché siano evitati
in futuro delle repressioni simili,
- esigiamo misure immediate adeguate
per ritrovare la calma e la serenità nel paese:
- liberare tutti i detenuti arrestati
durante le ultime manifestazioni
- la fine immediata e senza condizioni
di tutte le repressioni , la pratica delle torture, e le spedizioni punitive
contro la popolazione civile.
- soddisfazione le rivendicazioni
legittime e democratiche delle popolazioni in rivolta.
- riconoscenza dei diritti culturali
e identitari decretando Tamazight (lingua Berbera) come lingua nazionale
ed ufficiale.
E aderiamo pienamente alle parole
d’ordine del movimento:
- Alt al genocidio.
- Ulac Smah Ulac (Niente perdono
agli assassini)
- Tamazight lingua nazionale ed
ufficiale.
- basta con questo potere assassino
- Per una Algeria plurale e democratica.
- Per una giusta ripartizione delle
ricchezze del paese.
Associazione Socioculturale ASAKA-Italia
10 Luglio 2001.
E-mail: asakaitalia@libero.it
Web : http://digilander.iol.it/asaka/
Leggere anche:
L'APPELLO
DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE BERBERA ITALIANA AD UNA MANIFESTAZIONE IL 12/07/2001
A MILANO
Per
la democrazia in Algeria
Il Comitato di Solidarietà
e Sostegno alla Cabilia, costituito a Milano presso l’Associazione Culturale
Berbera in Italia, indice una
MANIFESTAZIONE
davanti al consolato degli Stati
Uniti d’America
(via Principe Amedeo - MM3 fermata
Turati)
Giovedì 12 luglio 2001
alle ore 18
Questa manifestazione ha lo scopo,
da una parte, di protestare contro la visita del presidente algerino Abdelaziz
Bouteflika negli USA, e, d’altra parte, di denunciare all’opinione pubblica
italiana e statunitense la repressione violenta e gli assassinii perpetrati
dalle « forze dell’ordine » algerine contro la popolazione
cabila.
Il presidio avrà luogo contemporaneamente
ad altre manifestazioni in tutto il mondo, davanti alla Casa Bianca a Washington,
ma anche davanti ad ambasciate e consolati USA in Francia, Svizzera, Regno
Unito, Irlanda, Canada, Sud Africa, Australia, Algeria, Israele, Repubblica
Ceca, Polonia, Bulgaria, Belgio, Spagna, Svezia...
Invitiamo tutti i cittadini democratici
ad unirsi alla nostra manifestazione, per dimostrare contro il regime algerino
che all’esterno cerca di presentarsi come democratico ma che in realtà
disprezza e mantiene nella miseria il proprio popolo.
- Più di cento morti e migliaia
di feriti dal 18 aprile a oggi
- Uso deliberato di proiettili veri
(a volte addirittura proiettili esplosivi) e non di gomma contro la popolazione
civile
- Molti morti colpiti alle spalle,
mentre fuggivano
- Provocazioni dei gendarmi contro
la popolazione civile
- Sabotaggio di una dimostrazione
pacifica con un milione di partecipanti ad Algeri il 14 giugno scorso;
arresti arbitrari e torture di manifestanti
una nuova legge che imbavaglia
ogni libertà di stampa e di espressione
-Rifiuto ostinato a riconoscere
la lingua e la cultura berbera nonostante il suo ruolo fondamentale come
componente della nazione algerina
Tudert i tmazight, tudert i tugdut!
Viva la lingua berbera, viva la
democrazia!
Milano, 8 luglio 2001
Comitato di Solidarietà e
Sostegno alla Cabilia c/o l’Associazione Culturale Berbera in Italia
via Bellezza 16/a - Milano tel.
e fax 02 58302112 www.bab-levante.net/berberi/wel_berberi.htm
Leggere anche:
L'APPELLO
DELL'ASSOCIAZIONE ASAKA AGLI ITALIANI (10/07/2001)
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