"L'usignolo del
Sassolungo"
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Un giorno la principessa
notò che un avvoltoio volava insistentemente attorno ad
un cespuglio. Evidentemente all'interno vi doveva essere
un nido, che l'avvoltoio voleva derubare. La principessa
scacciò l'avvoltoio, guardò all'interno del cespuglio e
vi trovò un usignolo spaventato. Il piccolo uccello
canoro le parlò con voce umana e disse:"Poiché mi
hai salvato la vita, ti dono il potere di trasformarti,
quando vorrai in un usignolo. Soltanto per un caso di
morte perderai il potere di trasformazione". Appena
detto questo, l'usignolo volò via senza specificare di
quale morte si intendesse. La sera stessa, per vedere se
l'usignolo aveva detto il vero, la principessa desiderò
di diventare un usignolo. Subito si trasformò in
uccello. Volò da un albero all'altro e incominciò a
cantare con una voce così bella, che lei stessa ne
rimase stupita. Riusciva a comprendere anche la lingua
degli altri animali. Poi desiderò di ritornare nella sua
forma di prima, e ciò accadde subito. Da quel giorno,
sempre più spesso la principessa passava il suo tempo
volando e piano piano trovò anche il coraggio di volare
lontano per esplorare e conoscere i folti boschi e le
alte montagne. Un giorno però si smarrì in un bosco.
Quando finalmente riuscì a ritrovare il margine del
bosco, vide avvicinarsi una schiera di corvi. L'usignolo
si nascose tra i rami degli alberi. Sentì i corvi
raccontare di un giovane cavaliere, che non aveva ancora
mai visto una donna e che abitava solitario in un
castello diroccato al di là della Val Gardena.
L'usignolo decise di andare a fare visita a questo
cavaliere. Il giorno dopo la principessa volò alta sopra
il Sassolungo verso nord. Arrivata al castello diroccato,
iniziò a cantare. Poco tempo dopo comparve il cavaliere
che ascoltava, come incantato, il meraviglioso canto
dell'usignolo e con occhi tristi seguiva il suo volo,
quando questo volava via. Giorno dopo giorno l'usignolo
tornava al castello e cantava per il cavaliere, il quale
diventava sempre più triste. La principessa provava
divertimento nell'ascoltare le tristi frasi che lui di
tanto in tanto esprimeva e nell'osservare il
comportamento insolito che il cavaliere assumeva
nell'ascoltare il dolce canto. Poiché il suo stato
d'animo peggiorava, e poiché credeva di essere
gravemente ammalato, il cavaliere andò a trovare il
saggio Salvan (abitante delle grotte) per chiedergli
rimedio. Il Salvan guardò attentamente nel suo cristallo
di rocca e poi disse:"La causa della tua malattia é
una donna." Il cavaliere però assicurò al Salvan
di non avere ancora mai visto una donna. Il Salvan di
contro affermò di essere sicuro che la causa dello stato
d'animo così grave del cavaliere era proprio una donna.
Questi, più triste di prima, fece ritorno al suo
castello. Quando sentì il canto dell'usignolo esclamò
ad alta voce:"Il Salvan ha ragione, tu sei una
donna!" Spaventata, la principessa volò subito via
e non fece mai più ritorno al castello del cavaliere.
Inutilmente questo aspettò il ritorno dell'usignolo dal
dolce canto, finché un giorno morì di nostalgia e
tristezza. Nel frattempo la principessa aveva cambiato
zona di volo. Un giorno accadde che un falco tentò di
prenderla in volo. Trovò riparo in un cespuglio, nel
quale incontrò un agnello con il quale si lamentò
fortemente per la ferocia del falco. Alché l'agnello
disse che proprio lei non aveva il diritto di lamentarsi
per la ferocia, lei che aveva a sua volta ucciso
qualcuno:il cavaliere solitario. Spaventata la
principessa volò al castello del cavaliere e lo trovò
morto disteso per terra. Subito fece ritorno a casa ed
espresse il desiderio di ritornare allo stato umano -
però ciò non accadde. Allora si ricordò
dell'avvertimento dell'usignolo che lei aveva salvato:
per una causa di morte avrebbe perduto il potere di
trasformazione. Così la principessa dovette continuare a
vivere per sempre come usignolo. Sulle montagne ladine,
di tanto in tanto, si sente il canto di un usignolo che
per bellezza non conosce paragone con nessun altr canto
d'uccello: é la principessa dell'antico castello ai
piedi del Sassolungo.
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