"Il Rosengarten"

Il re viveva in pace con tutti e non conosceva né l'odio né la guerra. Un giorno arrivarono sul suo monte dei guerrieri e i loro cavalli calpestarono tutte le rose. I guerrieri rapirono e portarono con se il re. Lo legarono ad un palo e poi lo fecero cantare e ballare, prendendosi gioco di lui e deridendolo. Una notte però i guerrieri si addormentarono e il re riuscì a liberarsi e a scappare. Per vie avventurose fece ritorno nella sua patria e, quando da lontano vide il suo monte ricoperto di rose che, illuminate dal sole brillavano di una intensa luce purpurea, disse:"Sono state le rose con la loro luce a tradirmi. Se i guerrieri non avessero visto il loro splendore, non sarebbero arrivati sul mio monte e non mi avrebbero rapito." Così pronunciò sulle rose un incantesimo affinché queste non fossero più visibili né di giorno né di notte. Però dimenticò il crepuscolo che non è né giorno né notte. È per questo che al crepuscolo le rose rosse sono visibili e illuminano le vette dell'alto monte con la loro luce purpurea. È questo il rosseggiare del Rosengarten che ancora oggi illumina le vette e richiama nei cuori degli uomini il ricordo dei tempi remoti.


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