Il Covo

Avventure di una gatta Mannara
Ululati nella notte
Magia selvatica
I Mille volti della Luna piena
I Mannari di Lot
La CHAT del Covo
 

Le avventure di Lyonesse e Mannik a Lot

 

Lyonesse 1
" FUORI DI QUI!!!" Rotolai dal portone della Caserma fino in strada e mi rialzai subito facendo l'indifferente e riavviandomi il manto fulvo che gli urlacci del capitano mi avevano spettinato. Pensai non a torto che fosse l'ora di dimostrare il mio valore a quell'umano privo di fiducia e di compiere nobili imprese, missioni temerarie, ricerche ardite... insomma botte da orbi ai Monti delle Nebbie, ecco! Mi fermai nell'Armeria e passai in rassegna a Spade, Picche, mazzafrusti, morning star, gavettoni, balestre, alabarde e bastoni rinforzati scegliendo in ultimo una splendida Spada Bastarda di metallo lucido, elegante, letale, leggera... e troppo lunga!! Il fodero agganciato alla cintura fregava terra e non potevo camminare senza lasciare un solco sul terreno dietro di me, quasi che fossi un bue attaccato all'aratro. Optai per una buona lima da fabbro e uscii all'aperto limandomi gli artigli, buoni vecchi artigli... Mi incamminai fuori dalle sicure mura di cinta di Lot sognando pile di teste orchesche accatastate e montagne di medaglie e onori che mi avrebbero atteso al mio ritorno... ne avrei dovuti ammazzare di orchi...Uhmmmm... magari avevo fatto una sciocchezza a non chiedere a Mannik, lo spadaccino, di accompagnarmi... ok, mi sarei accontentata di un cestino di teste. Sono sempre stata una Mannara modesta... lungi da me umiliare i miei ufficiali superiori! Avrei trattenuto la mia forza bestiale per non farli sentire troppo inutili! Ehm...

Mannik 1
"E così sei arrivato a LOT... e per quanto hai intenzione di restarci?" - Non lo so ancora... - risposi, mentre un acuto mal di testa cominciava a mordermi le tempie. Era sempre così quando stabilivo un contatto. "Ti conosco... prima o poi andrai via anche da qui, come hai sempre fatto." - Se dici così allora sono costretto a crederti... le tue previsioni sono sempre state veritiere, purtroppo. - "Ti sbagli, sai bene che non posso parlarti direttamente del tuo futuro... mi è proibito farlo." Stavo per rispondere quando un urlo simile al lamento di un maiale mi trapanò le orecchie, interrompendo il contatto medianico. Era il comandante delle guardie che come al solito sbraitava contro qualcuno dei propri uomini. Stavo come sempre per ignorarlo quando una serie di versi a me ben noti si levarono in risposta agli improperi dell'ufficiale. - MEOOOOWRRRRRR!!! - - Lyonesse! - il nome si formò d'istinto sulla mia bocca. La naturale indisciplina della gatta mannara era nota ovunque e, a quanto sembrava, presto lo sarebbe stato anche a LOT... Mi affacciai alla finestra che dava sul cortile della caserma: non c'era più. Tanto brava a combinare guai quanto a svignarsela in tutta fretta se scoperta... in compenso però era un'eccellente compagna d'avventure, di cui difficilmente si poteva fare a meno. - Chissà cosa avrà combinato stavolta - mi chiesi, portandomi poi la mano alla testa: Il dolore dovuto allo stato di trance sarebbe durato per tutta la mattinata. Decisi di riposare un po', quindi se mi fossi sentito meglio, l'avrei raggiunta: conoscendola, sarebbe sicuramente andata a sfogarsi, uccidendo un po' di orchi...

Lyonesse 2
La foresta offriva lo spettacolo meraviglioso di un inverno che si preparava alla primavera, con i colori brillanti che gli erano propri. Il mio fiuto finissimo era solleticato da migliaia di odori e camminavo con il naso per aria cercano tracce di invisibili nemici. SPLAT. Spiacevole episodio... era una strada frequentata anche dai vaccai e dalle loro mucche con evidenti disordini intestinali... Mentre facevo di tutto per ripulirmi la zampa udii rumori sospetti tra gli alberi e prima che potessi reagire spuntarono 2 enormi orchi verrucosi con delle sciabole gigantesche. Il primo si avventò verso di me grugnendo "SGRUNT" con la chiara intenzione di tagliarmi in più porzioni... e scivolò sull'escremento che a questo punto aveva fatto la sua seconda vittima. Finì a gambe all'aria e il secondo orco vi rotolò sopra atterrando ai miei piedi. Gli assestai un calcio in faccia e balzai alla gola del primo sgozzandolo come un maiale. Il secondo orco si stava rialzando quando notai appena un'ombra dietro di lui, mirai alla gola e il mostro si accasciò senza vita mentre il suo sangue nero zampillava sul terreno. "Un'altra mirabile impresa della famosissima Gatta mannara! Olè!" Naturalmente nei miei futuri racconti avrei eliminati quel piccolo particolare sul regalino di mucca... "MMMMPPPFFFFFHHH!" Un gemito soffocato proveniva dall'ultimo orco che avevo ucciso così mi avvicinai guardinga e scoprii che il rumore veniva da sotto il cadavere. "MMMMPPPFFFFFHHH!" Spostai il corpo dell'orco (sicuramente gli orchi mangiano più di noi soldati di Lot visto com'era grasso) e vidi la faccia paonazza di un Goblin semisoffocato da tutto quel peso. Girò verso di me i suoi occhietti gialli e disse: "Leonesse? Puff! Che aspetti a levarmi di dosso quest'impiastroooo?" "Uguk? Mi venisse un colpo..."

Mannik 2
- Vai! Vai, vinci bello! Non lasciarti fregare proprio adesso! - "Ancora urla... possibile che qui non si possa riposare in pace?" Aprii gli occhi, alzandomi di scatto. Rimasi per un po' seduto al centro della mia branda, cercando di comprendere quanto stesse accadendo. La testa ancora mi doleva ed in più la notte prima ero stato di guardia. - Su! Su! E muovi quelle zampette! - - Questa volta Spirk ha trovato un degno avversario, Logan! - Le urla continuavano ad arrivare, senza sosta. Mi alzai allora, incuriosito da tanto vociare. Mossi in direzione della camerata contigua e mi fermai a ridosso di un gruppo di militari, alcuni in piedi altri accucciati al suolo. Tutti che urlavano e incitavano a qualcosa di non meglio precisato. - Cos'è? - chiesi al giovane mannaro che chiudeva il gruppo. Era un grosso e brutto felino antropomorfo, con due lunghi denti a sciabola e il pelo ispido. - Spirk non ha mai perso fino ad oggi, ma Todd ha trovato un topo più veloce! - ringhiò: era evidentemente agitato. "Topo?!" Non sapevo cosa pensare: erano tutti lì a sbraitare dietro delle fogne ambulanti! Incuriosito, guadagnai una posizione migliore, fermandomi ad osservare due piccoli roditori, uno bianco l'altro pezzato, che correvano in una sorta di mini percorso, delimitato da delle sudice lenzuola arrotolate. - Corri Spirk! - L'urlo quasi mi ruppe un timpano. D'istinto, chiusi un occhio. - Zitto tu! Ormai il topastro ha trovato pane per i suoi denti! - rispose un umano, in basso: probabilmente il padrone dello sfidante. - Ho scommesso 1 moneta d'oro su quell'ammasso di peli e non mi deve deludere! - incalzò l'altro. "E così si fanno anche delle scommesse..." Pensai. Continua...

CONTINUA