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"L'Etrusco uccide ancora" è un film di Armando Crispino, del 1972. Questo probabilmente lo sapete già, quello che invece non sapete è che, una disgraziata notte di qualche anno fa, dopo aver consultato come d'abitudine il televideo alla ricerca affannosa di qualche film interessante, l'occhio mi cadde quasi fisso su questo titolo, intrigante e misterioso al tempo stesso; bloccata la pagina, consultai immediatamente le mie fonti cinematografiche (che credo siano le stesse di quasi tutti voi, a cominciare dall'imperdibile serie dei Dizionari Gremese dedicati al cinema italiano), per scoprire quello che avevo solo sperato di trovare. Quell'infausto giorno la mia passione per il thriller italiano resuscitò dall'oblio dei favolosi anni '70, quelli vissuti pericolosamente senza censure e costrizioni mentali, quelli della  prepotente e disordinata nascita delle TV private e libere, TV dai palinsesti fantasma e dalla programmazione quasi esclusivamente devota ai generi nostrani. Mi torna immediatamente alla mente il primo film a colori, visto su PTS (poi Uomo TV, prima di diventare la frequenza romana di Rete 4, se la memoria non mi inganna), un evento miracoloso, nell'estate del 1977, quando papà con grande sorpresa di noi tutti si presentò a casa con un enorme tv color Nordmende; per chi volesse saperlo, il film era "La battaglia del talismano verde", un film ungherese di un certo Zoltan Varkonyi del 1971, niente di trascendentale, ma il primo film a colori visto a casa era sempre uno spettacolo! Ed ancora, "Cinque donne per l'assassino" di Stelvio Massi, vero cavallo di battaglia delle emittenti romane, che in pieno pomeriggio o in prima serata potevano mandare in onda film come questo, con forti contenuti di violenza ed erotismo (ante legge Mammì), per non parlare dei classici Hammer, come "SOS I mostri uccidono ancora" o "Le cinque chiavi del terrore". Tempi che purtroppo non torneranno più.

Tornando all'Etrusco di Crispino, come credo sappiate tutti, gli orari RAI non sempre sono rispettosi degli utenti e pur avendo calcolato un buon margine, il film cominciò con circa 45 minuti di ritardo, tanti da far terminare la registrazione prima che l'assassino svelasse il suo volto! Solo dopo aver terrorizzato per settimane amici e conoscenti vari riuscii a conoscere la fine del film, supponendo soltanto che fosse quella vera. Ma non mi importò moltissimo, visto che la scintilla che avrebbe riacceso la mai sopita passione era ormai scoccata verso la fiamma del desiderio. Una feroce caccia a tutto quello che era italiano e che preferibilmente datava 1960-1980 mi impegnò da allora e anche se non ho più avuto modo di rivedere l'Etrusco (che per quanto ho potuto apprezzare allora è un film notevolissimo, dal quale, secondo me, Dario Argento ha tratto importanti spunti per Profondo Rosso, vedi il trauma infantile, il tema musicale scatenante la furia omicida, ecc.), il thriller nostrano è diventato una ragione di vita per me.

Ancora due cose; in Star & Starlette non leggerete mai la parola "TRASH"; questo termine, secondo me, è decisamente aberrante e ormai serve solo ad appiattire il discorso sulle produzioni minori in genere, utile a tutti quelli che, senza far distinzioni tra geni e mestieranti, tra lavori belli e lavori brutti, giudicano come déi in terra il lavoro degli altri. Inoltre, Star & Starlette non cerca di essere definitivo, tanto meno completo; le trame dei film (che andranno ad ampliarsi poco a poco, speriamo) sono puramente indicative e le biografie sono necessariamente stringate, visto lo spessore dei personaggi (per questo esistono comunque volumi editi da grandi esperti del settore, ai quali io consiglio di rivolgersi per ricevere tutte le informazioni complete). Le filmografie sono invece, per quanto possibile, complete, essendo frutto di un gran lavoro (ridete pure) di ricerca su ogni fonte, cartacea e informatica. I personaggi presi in esame sono quelli che, secondo me, più hanno segnato la stagione d'oro del cinema italiano, anche se nelle loro filmografie troverete pochissimi film italiani (vedi David Hemmings, che però è legato a filo doppio con il nostro cinema, avendo interpretato quel Marc Daly di Profondo Rosso, che gli ha regalato una fama planetaria). Ho infine evitato ogni considerazione critica sui lavori presi in esame, perché non mi ritengo all'altezza di giudicare l'operato degli altri e, soprattutto, perché non lo ritengo giusto; ma distruggere l'orto del vicino è probabilmente lo sport nazionale degli italiani, dopo naturalmente l'invidia, sport ben noti agli esperti del settore.

Per finire, le solite canoniche scuse a tutti i detentori del sacrosanto diritto di copyright, dal momento che tutte le immagini sono state saccheggiate dalla rete o scannerizzate da riviste. Se le scuse non bastassero ad ottenere un perdono incondizionato, potrete comunque scrivermi e farò in modo di ritirarle. Naturalmente, e con questo concludo le banalità, le foto hanno puramente contenuto divulgativo, servendo solo ad associare nomi altrimenti sconosciuti (ai più) a facce invece arcinote, etc. etc. Buona visione.

P.S. Star & Starlette non è a scopo di lucro (e con ciò ho raggiunto l'apogeo del ridicolo, dal momento che nessuno al mondo tirerebbe fuori una lira o, meglio, un euro per i suoi contenuti!!), spero di avere finito.

P.P.S. Dopo qualche anno ho avuto finalmente la possibilità di rivedere, stavolta completo, L'Etrusco uccide ancora, apprezzandolo ancora di più!

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