La Cattedrale romanica di Trani, definita dal Lenormant “la Regina delle Cattedrali di Puglia”, fu edificata in onore di S. Nicola Pellegrino. La sua costruzione iniziata nel 1099, fu portata a termine, senza il campanile, nel 1185. Il maestoso tempio si compone di tre chiese sovrapposte: 1) l'ipogeo di S. Leucio del sec. VII; 2) le due cripte; 3) la chiesa superiore, a pianta basilicale, è a tre navate. La facciata principale, quelle laterali e le absidi, serene e slanciate, impressionano per la sobrietà dell'ornamentazione ed il forte senso di leggerezza accentuata dal bellissimo campanile. Questo, che è alto mt. 58,90, fu costruito tra la prima metà del sec. XII e la metà del secolo successivo. L'arco e i primi due piani si devono a “Nicolaus sacerdos et protomagister”, autore anche del famoso ambone della Cattedrale di Bitonto. Pregevole è il portale (sec.XII) realizzato dopo che la Cattedrale era stata dotata della porta di bronzo del Barisano. Privo di architrave, il portale si svolge armonicamente in due distinti archivolti assai ricchi di arabeschi ottenuti con motivi floreali, animali e fantastici. Particolare interesse artistico riveste la porta in bronzo del Barisano (1175), autore anche della porta della Cattedrale di Ravello e di quella del portico settentrionale del Duomo di Monreale. Il Barisano occupa un posto di rilievo nella storia dell'evoluzione della scultura in bronzo, in quanto l'opera sua segna il passaggio, nella fusione in bronzo, dall'esecuzione ed incisione, propria dell'arte bizantina, alla scultura in rilievo. Assai suggestive sono le due cripte. Quella longitudinale o di Santa Maria della Scala è sorta sull'area di una chiesa preesistente nel sec. VI; quella trasversale o Soccorpo di S. Nicola Pellegrino può considerarsi una delle più grandi cripte del mondo, misurando mt. 23,80 x 11,60 con un'altezza di mt. 5,50. La chiesa superiore con pianta a croce latina, è divisa in tre navate da colonne binate, caratteristica questa, che distingue la Cattedrale di Trani da quelle romaniche dell'intera regione. Sulla navata maggiore, alta ben mt. 34, si affacciano, con quattordici artistiche trifore, i matronei poggianti sulle voltine delle navate laterali. Tutto l'insieme ispira un senso di maestosità e di grandezza, accentuate dall'arco trionfale, che sovrasta l'accesso al transetto, e dalle altissime absidi.

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