CHIESA EVANGELICA RIFORMATA ELVETICA E VALDESE

            

                      EVANGELICI E GIUBILEO


Luogo di culto delle Comunitá Evangeliche Riformate Elvetica e Valdese è la Basilica di San Silvestro, la più antica chiesa della  città (sec. XI° o XII°).
Sulla facciata di questa bella Basilica romanica spicca un sobrio ed elegante rosone, mentre davanti a quella che fu la porta principale si può ammirare il portico romanico, sormontato dal campanile, che, probabile antica torre di difesa lungo le mura della città, è stato poi ornato, nell’ultima ricostruzione, da eleganti bifore.
Una pia tradizione, attestata da una lapide commemorativa del 1672 murata sulla parete postica della basilica, fa qui risalire la presenza di un luogo di culto in quella che era stata la casa delle prime cristiane di Trieste, le martiri Teclaa ed Eufemia. Nel corso dei secoli, singolari furono le vicende della Basilica che la stessa lapide ci ricorda essere stata "primum templum et Cathedrale" della città.
La finestra sul lato destro, con profonda strombatura e transenna originale, ancora sul posto, e le due transenne marmoree piú tardi inserite nel campanile, ci dimostrano come ci sia stata una fase di costruzione piú antica di quella romanica.
Sopra la porta principale una lapide in latino ci ricorda le ultime vicende allorchè nel 1785, sotto l'imperatore Giuseppe II la chiesa di San Silvestro fu posta a pubblico incanto al prezzo fiscale di 1500 fr.

Alcuni membri della Comunitá Evangelica di Confessione Elvetica, in gran parte immigrati svizzeri dai Grigioni, la acquistarono e, dopo averla restaurata in modo sobrio, la riaprirono al culto riformato, dedicandola a Cristo Salvatore. Nel 1927, a causa dei danni di un violento terremoto, fu restaurata, ritornando al primitivo stile del trecento e, nel 1928, la basilica venne dichiarata monumento nazionale.
Dalla fine del 1800 alla Comunità Elvetica si è affiancata una Comunità Valdese, anch’essa Riformata, dando vita ad una integrazione totale della vita comunitaria pur nella distinzione amministrativa.
La comune fede in Cristo Gesù Salvatore e Signore ha portato ad una unità di azione e di testimonianza, pur nella libertà delle strutture esteriori e nella responsabilità ed autonomia di ogni comunità di recente, impegnate fortemente nell’aiuto umanitario delle popolazione colpite dai rivolgimenti nei Balcani, le Comunità hanno anche sviluppato una certa presenza culturale sia attraverso una Biblioteca, specializzata in teologia biblica e storia della Riforma; sia attraverso il Centro Culturale "Albert Schweitzer" che organizza incontri, conferenze e concerti. L’organo - di gran pregio - è stato di recente completamente restaurato ed accompagna i culti delle comunità.

 

Con i primi testimoni di Gesù Cristo proclamiamo la nostra fede confessando :

assieme a Giovanni Battista :

               " Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo." Gv.1,29

assieme ad Andrea :

               " Abbiamo trovato il Messia " Gv.1,41

assieme a Natanaele :

               " Tu sei il Figlio di Dio , il Re d’Israele. " Gv.1,49

assieme a Pietro :

              " Tu sei il Cristo , il Figlio del Dio vivente. " Mt.16,16

assieme ai Samaritani :

             " Noi sappiamo che è veramente il Salvatore del mondo ". Gv.4,21

assieme al centurione :

            " Quest’uomo era veramente il Figlio di Dio. " Mt.15,39

assieme a Marta :

          " Si , Signore, io credo che sei il Cristo il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo. " Gv.11,27

assieme a Giovanni :

            " Egli è la vera luce che illumina ogni uomo. " Gv.1,9

assieme a Tommaso :

           " Mio Signore e mio Dio. " Gv.20,28

assieme al padre del bimbo malato :

           " Io credo ! Vieni in aiuto alla mia incredulità. " Mt.9,24

            AMEN !.

 


Presentazione della comunità in occasione dell'incontro ecumenico promosso dai giovani cristiani nel giugno 1998.


               EVANGELICI e GIUBILEO

 

GIUBILEO BIBLICO

La Bibbia, con l’invito a realizzare il Giubileo, apre davanti a noi una prospettiva rivoluzionaria ed alternativa per quanto riguarda il concetto di proprietà e tutti i rapporti sociali che ne derivano.

Levitico 25 afferma che "la terra è di Dio" e che gli nomini ne sono soltanto gli amministratori e non i padroni, proprietari solo di quanto sono in grado di produrre.

Gesù Cristo, andando oltre queste affermazioni, indica nella realizzazione concreta dell’amore verso Dio e verso il prossimo, il compimento di tutta la legge, compresi anche i contenuti spirituali enunciati dal giubileo

Il progetto di Dio è però stravolto dalla la realtà del peccato degli uomini che crea disuguaglianza, prevaricazione dei più forti sui più deboli, ricchezza per gli uni e povertà per gli altri, giungendo perfino a privare della libertà alcuni rendendoli schiavi

La remissione dei debiti, prefigurata dal giubileo, è allora annuncio della grazia per tutti, nessuno escluso, perché volontà di Dio e non beneplacito di chi ha il potere in mano, e diventa per ogni uomo ed ogni donna possibilità di ricuperare la piena dignità dei figli di Dio e uguali prospettive di vita.

Il Giubileo, utopia di Dio, ci interpella dunque e ci sprona a rivedere il nostro rapporto con l’avere, ricordandoci la preminenza assoluta dell’essere, e ci invita a ricercare il vero senso della vita di ogni creatura umana.

 

Noi crediamo che il perdono del peccato, la salvezza e la vita eterna sono opera e dono della grazia di Dio in Cristo Gesù non condizionate né completate da opere umane, che devono essere ricevute e vissute nella fede.

Non crediamo perciò nella dottrina delle indulgenze. Riteniamo che i meriti possano essere solamente quelli di Gesù Cristo, morto per il nostro peccato e risuscitato per la nostra giustificazione (Rm 4,10) e che essi soli sono in grado di salvare ogni uomo e ogni donna.

Non crediamo che ci siano dei "tempi particolari" per ricevere il perdono di Dio perché ogni momento fa parte del tempo della grazia di Dio.

Non crediamo che ci siano dei "luoghi particolari" in cui incontrare il Signore, perché anche il più sperduto angolo della terra è terra di Dio in cui il Padre manifesta il proprio amore e la propria grazia.

Non crediamo che ci siano "cerimonie particolari" più propizie perché ogni istante vissuto nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio è momento di culto.

Nella prospettiva del Giubileo biblico appoggiamo la campagna "Giubileo 2000" per la remissione dei debiti ai paesi del terzo mondo. .

Il crescente divario fra paesi ricchi e paesi poveri è frutto di un rapporto di sfruttamento e di dominio basato sul potere della forza e dell'oppressione in difesa dei privilegi egoistici. La spirale innescata da questa situazione porta ad un indebitamento sempre più drammatico che rischia di stritolare ]'economia dei più deboli. Già oggi il reddito annuo di molti paesi viene assorbito dal pagamento dei soli interessi dei debiti contratti. La cancellazione dei debiti fa giustizia di situazioni di fatto sbagliate, e ridà possibilità di sviluppo e di crescita a tutti, purché venga gestito nella giustizia e nella compartecipazione delle popolazioni interessate.

L’equa condivisione delle ricchezze della terra, cioè dei beni che Dio ha donato al mondo, rispecchia il progetto di Dio di un’umanità unita nella fratellanza e nella responsabilità di ogni uomo e di ogni donna verso il proprio prossimo

 

Riteniamo che l’avvento del terzo millennio non rivesta nessun significato particolare, viene infatti determinato da un calcolo convenzionale del calendario da noi usato, accanto ad altri calendari altrettanto convenzionali ( quello ebraico, quello islamico, ecc.).

Rigettiamo perciò qualsiasi interpretazione catastrofica o apocalittica dell’avvento del terzo millennio.

Riteniamo comunque che il 2000 sia un’occasione per:


 

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