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Giugno 1994
Satira
Minimo 7 pag.5
Eccezionale ritrovamento in Viale delle Scienze
trovato un antico papiro con un progetto della circonvallazione!
Il Sindaco attonito esclama: "adesso procederemo più in fretta!"
L'A.N.A.S.: "ci vorrà tempo. Dovremo riprogettare la corsia per le bighe"
Dopo la scoperta casuale fatta da un carpentiere, oggi miste­riosamente scomparso, del pa­piro della circonvallazione, noi di Minimo 7 abbiamo sfruttato la nostra macchina del tempo, la stessa che ci aveva fatto co­noscere meglio Cauchy (vedi Minimo 7 Dicembre 1993), per effettuare una ricerca sulla cir­convallazione. I nostri relatori, stremati, ci hanno rilasciato lo scritto che qui segue.
Siamo appena giunti nel 1400, quasi 1500. Dopo che le nostre ricerche in secoli più vi­cini si sono rivelate infruttuose abbiamo scovato una miste­riosa iscrizione su pietra che tradotta suona più o meno così: "In principio era la Circonval­lazione ma l'appalto non era presso di Lei; indi soprag­giunse il Caos e vennero a mancare i fondi; quando si fece luce su tutto ciò era ormai ap­parso l'uomo".
Abbiamo quindi ritenuto op­portuno andare indietro sino alla preistoria e lì abbiamo vi­sto, in una località che secondo i nostri calcoli dovrebbe corri­spondere all'Addaura odierna, un Homo Neardentalensis ese-
guire un graffito raffigurante una grande strada che unisce tutte le capanne: era il primo progetto di circonvallazione, riconoscibile dal ponte di via Pitrè non ancora ultimato. Ci siamo dati alla fuga temporale quando il cavernicolo ci ha as­saliti (temeva forse il furto del­l'appalto?!?).
Siamo così giunti in epoca fe­nicia e abbiamo visto affiancare al progetto della circonvalla­zione quello di una serie di ca­nali sotterranei con cui mettere in comunicazione il mare con l'entroterra, progetto denomi­nato "@qxfxpK8<pr|(jy" che si legge esattamente come è scritto.
Letta la data di ultimazione dei lavori abbiamo compiuto un altro "salto", ma con nostra grande sorpresa al posto della circonvallazione c'erano i le-gionari romani (ora come al­lora) che scavavano. Esterre­fatti, abbiamo chiesto informa­zioni; l'appaltatore (nostro col­lega dell'antichità) fu felice di darci spiegazioni: "... qui sor­gerà una grande strada e verrà chiamata Circonvallazione -tratteniamo a stento le risate -
sarà il vanto del popolo romano e se ne tramanderà la gran­dezza nei secoli a venire". In­coraggiati dall'accoglienza chiediamo: "Manca poco per ultimare i lavori? Costruirete anche i canali sotterranei?" Lui: "Naturalmente! Fra una decina d'anni verranno conse­gnate le opere: la Circonvalla­zione e la Metropolitana".
Al nostro arrivo quindici anni dopo non vi sono tracce dei la­vori che avevamo visto ini­ziare; a riguardo veniamo a sa­pere che, dopo l'assassinio di Cesare, i lavori sono stati inter­rotti. Un senatore dirà che si è trattato di una vendetta ma-fìosa, infatti come lo stesso An­tonio disse: "Bruto è un uomo d'onore".
Andando ancora avanti nel tempo scopriamo perché per tanti secoli non si è più parlato di circonvallazione: durante il Medioevo la Chiesa, insospet­tita dall'enorme mole di scritti e dalla totale assenza di fatti, concluse che la nostra fosse una divinità pagana, proibì che ve­nisse anche solo nominata e iniziò la persecuzione degli Appaltatori, setta di eretici che ne volevano seguire il Progetto.
Durante la domina­zione borbonica si sparse la voce che si fosse conclusa la gara di appalto, che era in re­altà una corsa campe­stre vinta al fotofinish da un imprenditore na­poletano, e che i lavori fossero quasi ultimati; vi lasciamo quindi im­maginare la sorpresa di Garibaldi e dei suoi mille quando, giunti alle porte della città fu-rono costretti ad attra-versarne il centro e nel-l'ora di punta! Solo col Concilio Vaticano Se­condo fu chiarito l'equi­voco e i lavori ripresero "velocemente".
Durante la seconda guerra mondiale vennero sca­vate lungo la circonvallazione (non ancora ultimata) le trin­cee, quelle stesse che oggi noi confondiamo con comuni "scaffe" e che non possono es­sere riempite perché monu­mento ai caduti.
Ci prepariamo a tornare ai giorni nostri, battiamo la data nel mega computer della mac­china del tempo e partiamo; ap­pena giunti ci rechiamo in auto all'Università percorrendo la circonvallazione; ci rendiamo così conto che la situazione non è migliorata: il passaggio in via Pitrè è ancora chiuso (d'altronde non era previsto nel progetto originale); le scaffe sono sempre lì; e la corsia cen­trale è ancora un miraggio.
Ma in Viale delle Scienze qualcosa attira la nostra atten­zione: le aule accanto Econo­mia e Commercio sono state ul­timate! Capiamo immediata­mente che abbiamo sbagliato l'anno del rientro.
Corriamo alla macchina del tempo e controlliamo la data: 20/5/2994....
papiro-1.jpg
Bartolo Megna
Paolo Alfisi


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