LORETO
Il Santuario di Loreto con la cupola di Giuliano da Sangallo, il campanile del Vanvitelli, le sue mura fortificate è da secoli il punto di riferimento spirituale per milioni di pellegrini, meta ogni anno di mille treni bianchi, quelli degli ammalati e della miriade di volontari che li accompagnano.
Loreto, una cittadina di 11 mila abitanti, è nelle Marche, in provincia di Ancona, sulla strada fra Recanati e Portorecanati, a 125 metri sul livello del mare.
D'inverno la temperatura non scende mai sotto lo zero e d'estate non supera i 25 gradi. Un clima mite e rari giorni di vento e di pioggia fanno di questo santuario una importante meta di pellegrinaggi in tutte le stagioni.
Il santuario conserva al suo interno la Santa Casa, una stanza lunga mt 9,52,larga metri 4,10 ed alta metri 4,30 coperta oggi all'esterno da un rivestimento marmoreo ideato dal Bramante ai primi del Cinquecento e realizzato poi dal Sansovino, da Sangallo il Giovane e da altri sommi maestri del Rinascimento.
La casa di Maria a Nazareth era costituita da due parti: una grotta scavata nella roccia, tuttora venerata sotto la basilica dell'Annunciazione in Terra Santa, e una casa in muratura che era davanti a questa grotta e che la tradizione dice sia stata trasportata a Loreto il 10 dicembre 1294.
Recenti ritrovamenti durante alcuni scavi archeologici hanno confermato questa data, successiva all'anno 1291 quando i Crociati, con la perdita del porto di San Giovanni d'Acri, cessarono la loro influenza sulla Palestina.
Le pietre di questa parte della casa di Maria furono prima trasportate in Illiria (attuale Albania) e poi su un colle nei pressi di Recanati ove sorgeva un bosco di lauri, da cui Laureto e poi Loreto.
I milioni di pellegrini che in sette secoli si sono avvicendati davanti a questa casa hanno venerato una insigne reliquia, simbolo dell'incarnazione del Verbo, pietre testimoni delle parole dell'arcangelo Gabriele alla Madonna: "Ti saluto o piena di grazie...tu concepirai un figlio lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù" come lo ricorda Luca nel suo vangelo.
Sin dai primi anni del XIII secolo la Santa Casa è la "Casa dei miracoli". Già lo sottolineava in un suo documento papa Gregorio XI nel 1375: "...per i molti miracoli che l'Altissimo si degna di mostrare nella chiesa della Beata Maria di Loreto vi accorre una grande moltitudine di fedeli".
La costruzione del santuario si deve, nel 1469, alla iniziativa di papa Paolo II. Il progetto venne elaborato a realizzato da architetti come Giuliano da Maiano, il Bramante e Giuliano da Sangallo che ne realizzò la suggestiva cupola.
Sulla facciata della basilica tre porte in bronzo ricordano quelle del Ghiberti a Firenze, l'interno, lungo 93 metri e largo più di 60, è fatto in modo che l'occhio vada subito alla Santa Casa, il monumento che spicca sotto la grande cupola ai cui piedi ci sono le sagrestie intitolate ai quattro evangelisti e il gioco complicato di nove absidi. Ai primi del Cinquecento su disegno del Bramante venne realizzato il Palazzo Apostolico che circonda per due terzi la piazza della Madonna al cui centro spicca l'armoniosa fontana di Carlo Maderno (inizio sec. XVII).All'uscita del santuario ci si immette sulla destra in un corridoio che porta alla sala del Tesoro o del Pomarancio, voluta da papa Clemente VIII per raccogliervi i doni fatti da re e principi alla Santa Casa. Al piano superiore del Palazzo Apostolico c'è il museo-pinacoteca , con inestimabili tesori d'arte: arazzi, quadri, ceramiche, ex voto, commoventi testimonianze del prestigioso passato del santuario.
A Loreto si vive davvero lo spazio temporale che il Papa ha definito "grande avvento" verso l'inizio del terzo millennio dell'era cristiana. Duemila anni or sono Maria, una ragazza di Nazareth in Galilea pronunciava il suo "si" dopo l'annuncio dell'arcangelo Gabriele. La Santa Casa di Loreto celebra per antica tradizione la casa di Maria a Nazareth e per i credenti rievoca il mistero dell'incarnazione di Gesù, dell'incontro di Dio con l'uomo. Questa casa sarebbe stata miracolosamente trasportata prima presso Fiume in Dalmazia e poi su un colle in vista del mare, Loreto. Ai primi anni del XIV secolo risalgono le prove documentali del culto e della venerazione verso questa chiesa mariana, già importante centro di pellegrinaggi, ma è nel XVI secolo che il sacello della Santa Casa subisce la trasformazione con la quale giunge fino a noi. Papa Giulio II affida al Bramante lo studio del progetto del rivestimento marmoreo opera poi di Andrea Sansovino e di Antonio da Sangallo il Giovane. Il Sansovino è lo scultore che realizza il maggior numero di quadri del rivestimento marmoreo fra il 1518 ed il 1522.La devozione mariana che prende molto sviluppo dopo il Concilio di Trento trova in Loreto il più singolare centro religioso proprio perché qui si venera la casa della Vergine Maria, la casa dove nacque e dove ricevette l'annuncio della sua divina maternità. Luca Signorelli, Melozzo da Forlì e Pellegrino Tibaldi lasciano in questa basilica le più alte testimonianze della loro arte. La decorazione della sacrestia e della cupola è opera di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio e quasi contemporanea all'opera di questo artista è la fusione del battistero e dei portali bronzei della chiesa affidate ad artisti della vicina Recanati. Il portale settentrionale, inaugurato nel 1597, ospita le formelle di Tiburzio Vergelli, quello meridionale, cominciato da Antonio Calcagni nel 1590 fu ultimato alla sua morte da Tarquinio Iacometti e Sebastiano Sebastiani nel 1600. Fra gli anni 1590 e 1610 venne completata la realizzazione del portale centrale, con formelle di Antonio Lombardi e dei fratelli Pietro, Paolo e Giacomo. I battenti delle porte minori offrono una breve catechesi sulla storia della salvezza a partire dalla "creazione di Adamo" (prima formella a sinistra in alto della porta nord) fino all'episodio di "Ester davanti al re Assuero" (ultima formella in basso a destra della porta sud).La porta centrale del santuario lauretano è tutta una preparazione spirituale, un solenne invito per i pellegrini a meditare sul mistero dell'Incarnazione. E' un capolavoro di scultura ed oreficeria rinascimentale, animato da grandi effetti pittorici e completato da un repertorio inesauribile di motivi decorativi.
La parte frontale della basilica è tutta in conci di pietra d'Istria che costituiscono essi stessi elementi strutturali della facciata integrandosi con la muratura retrostante, preesistente alla struttura in pietra con paramento costituito da mattoni.



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