Sicuramente il più
forte e devoto dei sette cavalieri di Asgard, Orion è l'ultimo
ad impedire il passaggio dei Cavalieri di Bronzo verso Hilda.
La sua costellazione è appunto quella di Orione, il suo
cosmo e la sua armatura rappresentano un dragone a due teste.
Si dimostra subito un avversario temibile, dotato di tecniche
e colpi tra i più micidiali, e di una capacità di
combattente notevole insieme ad un grande onore e ad una grande
onestà. Nello scontro con Pegasus
si sacrificano prima i due cavalieri Andromeda
e Crystal,
già stanchi per le dure lotte precedenti, e dopo Phoenix
e Dragone
(che combatterà addirittura privo dell'armatura).
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Le difese di Orion
sono impenetrabili a quanto sembra, come narra la leggenda tutto
il suo corpo fu coperto dal sangue di un drago a due teste ucciso
in combattimento. Sirio è a conoscenza però di un
unico punto che il sangue non coprì a causa di una foglia
posatasi sulla schiena di Orion. Per questo, nonstante le precarie
condizioni fisiche e la netta superiorità dell'avversario,
decide di colpire lo stesso per indicare a Pegasus il punto debole.
Il suo Drago nascente si scontra con gli "Occhi del Dragone"
di Orion, e Sirio, senza armatura, ha la peggio. Nonostante tutto
egli riesce a colpire il punto debole (senza gravi conseguenze
per il cavaliere nemico, protetto dall'armatura). Pegasus è
comunque a conoscenza del punto da colpire, mentre Dragone sfinito
esclama:
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"Il mio obiettivo
era solo mostrare a Pegasus dove colpire, non con parole, ma con azioni.
A lui ora la conquista dell'ultimo zaffiro, nelle sue mani la salvezza
dell'umanità." Pegasus e Orion stanno per lanciare i rispettivi
colpi, quando Syria, cavaliere
di Nettuno, interrompe il duello rivelando a Orion che l'Anello del
Nibelungo è dono di Nettuno, e che quindi Pegaus diceva il vero:
la mente della sua regina era stata plagiata. Syria cerca poi di ipnotizzare
i Cavalieri con il suono del suo flauto, ma Orion, ormai pentito e allo
stesso tempo incapace di evitare il potere dello strumento, si scaglia
contro il Cavaliere degli Abissi e con un colpo simile alla pienezza
del Dragone lo porta con sè nello spazio, dove muoiono entrambi.
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