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La Scuola e la sua rinascita

Centro di cultura e di civiltà per le sue innumerevoli ville circumvicine e tutta la zona montana, Palena affonda le sue radici di tradizione e di gloria intellettuale fin nell'Alto - Medioevo quando essa illuminava con la luce dello spirito le popolazioni peligne, che in quel tempo di oscurantismo guardavano al nostro paese come ad un faro di protezione, di luce e di redenzione. E la "Universitas Pelignorum", com'é definita nell'antichissimo stemma, fu veramente un segnacolo di luce e di forza quando nei momenti più felici le popolazioni della Maiella si radunarono all'ombra del magnifico Castello Ducale o al convivio delle sue ricchezze spirituali e intellettuali profuse con elevata chiarezza e competenza dal numeroso "Capitolo" di coltissimi Ecclesiastici.

Questa gloriosa tradizione che onora altamente la nostra gente continuò ininterrottamen te nel corso dei secoli, anche se con alterne vicende, e valse a formare una coscienza civica sia nel campo morale che in quello economico. Fu merito dell'istruzione, della maturità di mente e di senso sociale se Palma fiorì rigogliosamente in numerosi campi dell'artigianato e dell'industria, che ebbero la loro propedeutica prima nelle scuole elementari e più ancora in altre fiorentissime scuole per giovani, come la Scuola di Musica e la Scuola del Lavoro. a carattere artigiano - professionale, dalle quali uscirono dei veri maestri e artisti che portarono alto, in Italia e all'estero, il nome di Palena.

La scuora Elementare fin dagli inizi del secolo ventesimo ha dovuto adeguarsi alle nuove esigenze che comportava l’istruzione obbligatoria per tutti. Fu così che a Palena si volle onorare la scuola dandole come sede prima una parte e poi tutto il Castelli feudale che per numero e per ampiezza di aule era il locale più adatto ad accogliere le gas numerose classi. Possiamo dire, senza tema di essere smentiti che, mentre le industrie di Palena hanno avuto degli alti e bassi, la Scuola palenese ha segnato sempre un costante sviluppo ed ha cercato ognora di adattarsi alle necessità sempre più grandi che una più vasta e profonda istruzione e una maggiore maturità sociale comportavano.

Si arrivò così al 1931, all' auspicata istituzione della Direzione Didattica da cui dipendevano e dipendono tuttora le scuole elementari di Palena, di Lama dei Peligni, di Fara S. Martino, di Civitella Messer Raimondo, di Taranta Peligna di Lettopalena, di Colledimacine e di Montenerodomo.

La distruzione

Ma inaspettatamente venne la guerra sulle nostre contrade e con la guerra la morte e la distruzione.

La chiesa di S. Falco crollò sotto la gragnuola dei bombardamenti aerei, il Castello Ducale rovinò al brillamento delle mine tedesche. La fede e la Luce giacquero all'infernale potenza scatenata dall'egoismo, dall'ambizione e dalla superbia degli uomini; e Palena ritornò indietro di mille anni. Lo sfollamento, la fame, la miseria avevano rovesciato in breve tempo i valori che la Scuola e la Religione avevano con tanta fatica, nel corso dei secoli, riscaldato lo spirito e il cuore degli uomini, quei valori su cui poggiano la morale e una fraterna convivenza umana.

E le masse affamate, cenciose, senza più casa, ascoltavano l'istinto naturale e tendevano principalmente al soddisfacimento dei propri bisogni materiali. Null'altro si ascoltava, null'altro si voleva capire se non di sovvertire quel poco d'ordine e di moralità che potevano essere rimaste allo scopo di cercare, in quel marasma, di avvantaggiarsi, d'impossessarsi impunemente di una cosa, di soddisfare un sentimento di vendetta.

Per fortuna questo periodo non fu lungo, grazie non solo alla pronta reazione delle forze dell'ordine, ma specialmente alla sopita educazione civica dei palenesi, la quale, dopo un attimo di traballamento, si risvegliò, riaffiorò in ogni manifestazione della nostra popolazione. L' opera che la Scuola aveva svolto nella cittadinanza non fu vana. I valori umani ritornarono a scaldare l'animo virtuoso dei Palenesi: la fede e la morale cristiana riapparvero a risplendere con luce più viva: tutto il paese, sostenuto dalla speranza di un migliore avvenire, si avviò verso il calvario della sua rinascita.

La scuola, la nostra gloriosa scuola era stata ridotta a zero: nuda, prostrata. avvilita; la sua vetusta sede, il Castello, era in buona parte crollato e del tutto inutilizzabile, il corpo insegnante disperso, l'arredamento distrutto.

La rinascita

Bisognava ricominciare daccapo A sentirlo dire dal profano, che generalmente giudica ogni cosa,.ogni attività altrui con la leggerezza e la superficialità della sua scarsa competenza, tutto ciò era un problema non troppo importante. Gravissimo e urgentissimo appariva invece a colui che entrava più profondamente ad investigare la coscienza degli uomini in rapporto alla situazione del momento e ai valori eterni di una morale universale: e tanto più si rendeva necessario riaffermare l'importanza di questi valori, l'urgenza di una sentita rettitudine di vita e di costumi in quanto proprio ogni coscienza pareva in quel momento che volesse rimanere fredda e la mente chiusa al ritorno degli onesti principi e delle buone abitudini. La stessa famiglia sembrava essere intaccata: abnegazione, amore, pace, concordia erano sentimenti affievoliti da uno smisurato desiderio di soddisfare i bisogni personali.

Queste considerazioni di carattere preminentemente morale-educativo, che in altri settori furono più o meno relativamente sentite, la Scuola purtroppo le ha dovuto fare ad ha avuto la consapevole chiara visione del gigantesco, importantissimo compito a cui essa veniva chiamata.

Fu così che nell’ottobre del 1944, appena dopo il passaggio della guerra la nostra Scuola "povera e nuda „ cominciò a riprendere piano

Olio di Panfilo Napoleone, 1950.

piano la sua attività in locali improvvisati, sostenendosi duramente di fronte ad ostacoli di ogni specie, di ogni momento. Gli insegnanti quasi tutti, appena poterono, rientrarono in sede e si misero al lavoro: un lavoro strano, multiforme che abbracciava educazione, igiene, edilizia, falegnameria, meccanica, in cui ognuno faceva appello a tutte le sue possibilità mentali e manuali.

Quello che la Scuola fece, specie nei primi mesi della sua ripresa fu, senza enfasi di retorica, eroico, e gli sforzi fatti sono da additarsi ad esempio a tutti coloro che amano e professano il lavoro e l"educazione. In quel primo anno terribile si andava alla ricerca di sgabelli, sedie, panche, assi; tutto era buono per "fare l’aula…". Si usavano i banchi meno rovinati che venivano dissepolti dalle macerie, si utilizzavano pezzi di lavagna e si facevano i gessi con i calcinacci meno duri delle innumerevoli case crollate: talvolta si era costretti a trovare un po’di superficie bianca sulle pareti già sporche per scrivervi col carbone. Qualsiasi carta chiara. dove non vi era scrittura raccolta per le strade o fra le macerie. era buona per il tema o il problema o per gli appunti di storia e geografia che supplivano ai libri: l'inchiostro veniva fatto con i frutti maturi del sambuco. Poi venne l'inverno, un inverno durissimo che resterà scolpito tra i ricordi più brutti della nostra sventurata popolazione: un inverno che fece richiamare disperatamente ai palenesi che erano rientrati dallo sfollamento ogni forza fisica e spirituale onde poter superare le indicibili sofferenze a cui erano quotidianamente sottoposti. La Scuola continuò cocciutamente la sua missione: le autorità provinciali e quelle locali erano allora impotenti a dare un qualsiasi aiuto, anche perché, in quel disordine e in quella miseria, tutti i ponti delle strade erano crollati e le comunicazioni interrotte, per cui Palena poteva dirsi bloccata, isolata dal resto del mondo.

Si cercò di otturare le porte e le finestre con infissi di fortuna; dei vetri nemmeno a pensarci: al loro posto venivano messi cartoni, assi, cenci e ogni altra cosa atta a riparare dal freddo. Nello spazio delle finestre, lasciato necessariamente vuoto per la luce, entrava freddo, vento, neve, pioggia e ogni bendidio; niente stufe, niente bracieri, niente fuochi che potessero riscaldare i bambini intirizziti dalle mani irrigidite e paonazze. Per combattere il freddo i nostri bambini raccoglievano le scatole vuote di conserva di pomodoro, vi applicavano un manico di filo di ferro a mo' di secchiello, lo riempivano di brace, se lo portavano a scuola e se lo tenevano fra le gambe; spesso l'aria era irrespirabile per la puzza della latta arroventata e l'anidride carbonica che esalava dai carboni.

La scuola così fatta sembrava impossibile e anche adesso a ripensarci sembra inverosimile. Ma allora l'ordine era preciso: fare la scuola ad ogni costo. E ad ogni costo si fece scuola, con costante coraggio; con fede incrollabile, con lavoro tenace. In mezzo a quel disorientamento politico e spirituale la Scuola resisteva saldamente aggrappata ai valori insostituibili della morale cristiana e a quelli positivi della Scienza; resisteva e indicava la via, quella buona, quella che conduceva al miglioramento materiale e spirituale della propria persona e della Società umana.

Poi. come Dio volle, questo brutto periodo passò e cominciò infine la rinascita. Un cammino duro e lento, ma costante e metodico. Le nostre autorità locali si prodigarono con ogni possibilità per la resurrezione della Scuola ed un primo frutto si ebbe quando nel 1948 il Genio Civile di Chieti in collaborazione coi la Sovraintendenza alle Belle Arti, riparò il Castello riportandolo alla identica fattura di quelle antico. Rientrò nella sua vecchia e gloriosa sede la Scuola elementare e in quel giorno sospirato fu festa nei cuori dei palenesi che rividero nel sommo edificio rinnovato la rinnovata luce e uno stimolo a seguire la via del Bene.

Grandi. giganteschi passi ha fatto la Scuola palenese da quel triste periodo. Non esageriamo quando diciamo che la nostra Scuola elementare per magnificenza di aule e per ricchezza di arredamento dovuta all' ammirevole comprensione dell'Amministrazione Comunale può competere con le sue consorelle cittadine. Oltre all'ampio elegante salone delle adunanze, al giardino, al cortile per gli esercizi fisici, la nostra scuola elementare possiede adatti locali per la refezione

scolastica che ogni anno somministra un pasto abbondante e completo a cento alunni più bisognosi: numero che nel futuro sarà suscettibile di aumento.

 

Altre istituzioni educative.

Sarebbe incompleto il quadro della Scuola palenese se non parlassimo di un'altra sua parte importantissima ai fini della formazione più completa dell'individuo: vogliamo dire delle scuole medie.

Riconosciuta dagli uffici centrali l’innegabile tradizione di Palena nel campo degli studi, nell'anno 1926 il ministero della Pubblica Istruzione

Olio di Panfilo Napoleone, 1950.

istituiva nel nostro paese un Corso Integrativo triennale (6°, 7 ° e 8' classe) equipollente alla scuola media. Quando poi questi corsi furono per legge aboliti in tutta l'Italia, fu istituito a Palena un Corso Biennale di Avviamento Professionale a carattere industriale perchè più rispondente alla natura industriale della nostra cittadina. Questo Corso statale, a programmi ridotti, iniziò stabilmente la sua attività nel 1930.

A tal uopo il Comune provvide alla costruzione di un apposito edificio, dove la scuola, nel 1933. trovò definitivamente degna sede.

Nel 1941 furono adottati i programmi normali per le due classi e finalmente nel 1951 (dopo un'interruzione di quattro anni 1943-47 a causa della guerra), questo Corso fu definitivamente trasformato in Scuola triennale. a carattere sempre industriale.

Oggi tale Scuola è in pieno sviluppo con i suoi 80 studenti e provvede efficacemente a formare specializzati nel vastissimo campo dell'industria e del commercio.

A comprovare il costante sviluppo scolastico di Palena e la maturata coscienza del nostro popolo nell'aspirazione di una sempre più vasta e profonda educazione dei suoi figli, l'Amministrazione Comunale, sempre pronta a rispondere e ad impegnarsi fattivamente nella risoluzione dei problemi scolastici, è riuscita, ad istituire, da due anni, nel nostro paese, un'altra scuola media a carattere generale: la Scuola Media Unica, la quale già raccoglie il primo nucleo di studenti che vogliono continuare gli studi ed ai quali si aggiungeranno altri studenti di Palena e dei paesi vicini. Tale Scuola ha già avuto il riconoscimento legale nella prima classe e si ha ragione di ritenere che nel prossimo anno si otterrà il riconoscimento delle altre due classi.

Prevedendo il sicuro sviluppo di tutte queste scuole si è, da qualche anno a questa parte, affacciata alla ribalta dei problemi educativí la preccupazione che i tre edifici scolastici, pur ottimi nel loro impiego, fossero, specie per le scuole medie, insufficienti in un prossimo futuro. Ed ecco iniziarsi un'opera gigantesca che fa onore a tutto il paese: un grandioso e monumentale palazzo scolastico che si trova già a metà della sua costruzione e che risolverà. speriamo presto tutti i problemi edilizi in questo campo, dando l'avvio ad altra conquiste, ad altre mete per il benessere del nostro popolo e di quelli vicini

A completo di tutta questa gigantesca opera nel campo dell'educazione. sorgono ogni anno a Palena scuole e corsi per adulti atti a combattere l'analfabetismo e a preparare meglio gli uomini e le donne nelle mansioni del loro lavoro, a preparare questa gente sopratutto a rendersi conto di quello che fa, a pensare con la testa propria, ad avere fiducia nelle proprie forze. Così accanto alle scuole regolari sorgono: la Scuola Popolare, il Centro di Lettura con una biblioteca, la quale, rinnovando l'ultimissimo servizio dell'antica biblioteca palenese "De Panphilis" conta ora alcune centinaia di volumi ed è in via d'incremento. Poi, a cura dell' amministrazione UNRRA CASAS si svolgono corsi serali di preparazione per adulti e corsi di lavori domenstici, di taglio e di ricamo.

Tutte queste scuole e questi corsi vengono assiduamente frequentate dai Palenesi i quali, oggi più di ieri, hanno capito quale immenso beneficio per l'avvenire loro e dei loro figli essi possono trarre dalla Scuola.

Anche il nostro Asilo Infantile (Scuola materna), sostenuto premurosamente dall'Ente Comunale d'Assistenza e dall'Amministrazione Aiuti Internazionali, si è perfezionato nella sua attività specifica ed ha avuto in questi ultimi tempi un incremento, per mezzi e per numero di bambini, mai riscontrato nel passato. Tutti i bambini dell' Asilo fruiscono di pasto gratuito, conforme alle prescrizioni igienico sanitarie.

Come si vede una fioritura di istituzioni e di opere che danno la sensazione esatta di quale alto tenore caratterizza la vita odierna del popolo di Palena, che rivede nella ricostruita Cattedrale di S. Falco e nell'avito Castello due pinnacoli eccelsi a cui, più che nel passato, il popolo deve guardare per alimentarsi di buon cibo e continuare il cammino sulla via della Rettitudine del Sapere.

Vincenzo Carozza

 

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