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PALENA, DISTRUZIONE E RICOSTRUZIONE

Questo numero unico di civica stampa si propone ricondurre sullo schermo del nostro spirito le visioni drammatiche dei tempi bellici, in cui la nostra cara terra natia venne orribilmente straziata e distrutta, affinché esse si perpetuino ben chiare nei ricordi dei cittadini di oggi e di domani. Contemporaneamente, su queste pagine, appare nell'illustrazione dei suoi dati dimostrativi i anche l'opera faticosa ed alacre che è stata compiuta attraverso la locale ricostruzione, la quale va onorata del massimo rispetto e della più viva considerazione.
Popolo e civica amministrazione hanno dato, in questi due periodi, prove, non solo di eroica resistenza, ma di appassionato ardore, proteso diuturnamente senza soste e senza riposi per ben sette anni, al raggiungimento del supremo ideale della rinascita materiale, morale e spirituale della collettività. Riaffiorano così, sullo schermo del nostro spirito, le proiezioni della drammatica odissea vissuta dal nostro popolo attraverso il suo lungo calvario ed i suoi desolante ritorni. Dopo ben otto mesi di ansiose attese e di sospirata liberazione, esso torna in paese ormai abbandonato dagli eserciti nemici e lo ritrova in condizioni orribili di distruzione e di miseria.
Quanta desolante tristezza apparve suoi occhi e quante disperate preoccupazioni della tormentosa ricerca di un rifugio e di un pezzo di Pane!
Esso tornava, portando unicamente sulle sue spalle un misero fardello carico di umiliazioni e di privazioni.
Uomini, donne, vecchi, bambini si presentavano nella casa comunale con i lugubri segni delle supportate sofferenze. Avviliti, scarni, con le stimate della fame, privi di scorte alimentari, miseramente vestiti, si recavano con lo strazio nel cuore sulle loro vecchie case perdute, trasformate in enormi mucchi di pietrame e di polvere.
I nostri sontuosi palazzi, le nostre abitazioni urbane rurali distrutte del 77%.
Gli studi professionali, le officine artigiane, i negozi, gli uffici pubblici, anch'essi sconvolti e saccheggiati.
Le campagne abbandonate, le stalle dirute e ridotte in cumuli di macerie senza più bestiame, rapinato e trafugato.
La sontuosa nostra cattedrale bombardata, squarciata e ridotta in mille ruderi. Le altre chiese anch'esse smantellate, manomesse e defenestrate; distrutti magnifici organi musicali, orbati i campanili delle loro campane.
Distrutta la casa della scuola, l'asilo infantile, il teatro comunale, gli uffici postali telefonici e telegrafici anch'essi manomessi; distrutti ponti stradali, avulsa la campana dell'orologio municipale e distrutto il suo macchinario.
Anche gli uffici comunali rimasti vuoti. Distrutto il maestoso medievale Palazzo Ducale sconquassate le condutture dell'acqua potabile paralizzati e spenti quasi tutti fontanini e con essi il pubblico lavatoio: infine devastate e minate vaste zone di bosco e di Pascoli.

 

Questo l'orribile panorama che si apriva ai loro sguardi nelle ore dei ritorni e che riempì di straziante orrore i loro cuori.

Su questo numero unico appare anche con dati dimostrativi e rilievi fotografici l'opera di ricostruzione intrapresa con amore operoso dal popolo e dall'amministrazione democratica comunale.
Attraverso sette anni di tenace fervido lavoro oggi sulle immani macerie sono tornati albeggiare le luci di una novella vita.
Sono risolte, nella ragionevolezza del tempo e dei mezzi, moltissime abitazioni: sono state costruite numerose palazzine ad iniziativa dello Stato del comune e dell' U.N.R.R.A. Casa.
Altre sono in via di realizzazione da parte di cittadini privati sorretti cospicuamente dal comune.
E risorta con viva gioia delle nostre anime la bella cattedrale nella quale il popolo nelle sue giornate celebrative, religiose e civiche tornerà con i suoi tradizionali e solenni riti a raccogliersi sotto le sue volte.
Segue a tutta questa opera un intenso sviluppo di lavori pubblici e di vari istituzioni: la scuola media legalmente riconosciuto dallo Stato, l'ambulatorio sanitario assistenziale a favore di cittadini assistibili e della maternità ed infanzia; il campo Boario per un più intenso accreditamento dei nostri mercati settimanali e delle nostre fiere conferiscono alla nostra Palena un nuovo volto di civiltà e di progresso.
Perseverando della nostra collettiva fatica con concordia di cuori e di volontà essa ci saprà donare la completa rinascita della nostra cara terra natia.

 

Vincenzo D'Onofrio

 

 

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