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Una nuova strada verso la Madonna dell'Altare.

Dalla strada nazionale sventare, tra Palena e la stazione di Palena, si distacca un tronco di via rotabile, attualmente ancora in costruzione, che si i inerpica lungo le falde del Monte Porrara. Esso segue approssimativamente il tracciato dell'antico

sentiero di montagna, che dalla località Pagliarella saliva verso il Tocchito e la Madonna dell'Altare.

Ideata e voluta dall'amministrazione comunale di Palena, la nuova strada è in fase di realizzazione, attraverso cantieri di lavoro. Per il suo completamento sono previste provvidenze della Cassa del mezzogiorno. Comunque, fra non molto, essa verrà portata termine. Già ora scavalca torrenti, ruscelli e burroni; già serpeggia fra il verde dei boschi, salendo quasi verso l'azzurra del cielo. Un giorno non lontano raggiungerà finalmente la piccola spianata posta le spalle della " erma rupe che più è al ciel vicina ".

Su quella rupe si fermò la Madonna. La leggenda narra infatti che ella rimase colpita dalla meravigliosa bellezza della natura e volle soggiornare lassù, ricoveratasi sotto una caverna, che ha poca distanza dall'attuale santuario. L'animo popolare attraverso i secoli ha sempre sentito e creduto che in quella zona è presente Maria. Nel fondo della Valle della Madonna, l’Aventino, come dice il Celidonio, riportandosi alla credenza popolare, scaturisce dal suolo tutto ad un tratto, e non in polli interrotte, quasi a simboleggiare la vena copiosa e perenne delle grazie che dall'alto fa discendere Maria.

Ai piedi di quella rupe, nella prima metà del secolo XIII, scavo Pietro Celestino una grotta, in cui trascorse, fra gravi disagi, i tre anni del suono noviziato eremitico, che precedettero l’ancor più duro eremitaggio del Morrone.

Su quella rupe, in epoca medievale, fu edificato un piccolo santuario, oggi di proprietà dei Perticone, in cui è custodita la bellissima statua della Madonna dell'Altare.

E da allora, per secoli, a quel Santuario sono affluiti i Pellegrini. Sono andati lassù, percorrendo i ripidi pittoreschi sentieri dai essi stessi forse faticosamente scavati nella roccia, attraversando gli immensi boschi, superando i dirupi. Hanno compiuto ogni anno la dura ascesa, ascoltando il richiamo misterioso e dolcissimo che veniva ad essi da quella sommità, su cui si era soffermata la Madonna.

E lassù andò anche un poeta… Vide quel panorama incantevole, sentì, come tutti, il soffio divino che alita intorno a quella rupre e, elevando la sua pregiera a Maria, espresse nel sonetto che lassù improvvisò , la speranza di poter trascorrere, nella tranquillità e nella solitudine del Santuario, gli ultimi anni della sua vita.

" O potessi i miei di scuri e dolenti trarre presso tua altare, torcendo il viso dal maneggiare delle perdute genti! ".

Pietro Paolo Parzanese non tornò più al santuario della Madonna dell'Altare; ma li e rimasto, affisso ad una porta della Chiesa, il suo sonetto; e li forse, qualche volta, torna alla sua anima.

Un giorno, poi, lungo i pendii e icontrafforti della maiella, tuonarono i cannoni.

Soldati stranieri penetrano anche nel santuario, che trasformarono in caposaldo militare.

Ai lati del piccolo tempio, furono drizzati i cannoni ed annidate le mitragliatrici.

In mezzo ai faggi e agli abeti, furono disseminate le mine. Aerei da bombardamento e da caccia solcarono il cielo della madonna.

L'antico eremo di frati Pietro e era divenuto uno dei fulcri di un fronte di battaglia.

Attorno all'erma rupe, che vide sostare Maria, sia girò lo spettro della morte.

E invece de Pellegrini, salirono al santuario, trascinati a forza, uomini obbligati ad eseguire lavori di fortificazione, a

costruire ricoveri anti aerei, trincee e reticolati. Erano stati catturati in Palena e nei paesi vicini, e vennero tenuti prigionieri lassù, accanto al tempio della madonna.

Soffrirono lungamente, atrocemente.

Ma non disperarono. Nel silenzio delle notti invernali, pregavano la vergine, che sentivano vicina. El la vergine e li protesse.

Nessuno di essi, alla Madonna dell'altare, perdette la vita.

E quando la guerra si allontanò, quando sull'erma rupe regnò di nuovo la pace. quegli uomini che erano sfuggiti alla morte, riascesero pellegrini - gli aspri sentieri fra i boschi un pò diradati, verso il piccolo Santuario. per prostrarsi dinanzi alla Vergine.

Il rito secolare riviveva così, dopo la parentesi della guerra.

Ed ogni anno si rinnova. Muovono infatti i devoti, a frotte, da Palena e dai paesi vicini, durante tutta l’estate, e vanno su

lentamente, cantando l'inno di Maria, quasi attratti dalla luce divina, che si irradia da quella rupe… "più vicina al cielo"...

Ora, una nuova strada rotabile sta snodandosi sul fianco del monte Porrara, e fra breve raggiungerà il Santuario. Attraverso quella strada, arriverà un giorno, fino al vecchio eremo di Pietro Celestino, il rimbombo della vita moderna. Sulla rupe solitaria, su cui posò il piede la Madonna, imprimerà la sua orma l'avanzante progresso.

A chi serba, in un animo sentimentale, il culto delle tradizioni, sembra forse che, allora, il Santuario della Madonna dell'Altare perderà una parte della sua suggestività e del suo misticismo. Ma non è così. E colui che scrive - e che, scrivendo, ricorda con lieve nostalgia i lontani giorni trascorsi lassù nel silenzio e nella pace pensa che la civiltà non deturpa mai le bellezze e non distrugge la fede.

Andranno lassù folte schiere di turisti a contemplare l'incantevole panorama ed a respirare la purissima aria dei boschi, di alta montagna. Un giorno, forse, si svilupperanno nella zona industrie turistiche ed alberghiere.

Ma la fama del Santuario, lungi dall' impallidire, aumenterà proporzionatamente all'accrescersi della sua notorietà. La sua bellezza non sarà offuscata, ma valorìzzata; e qualcuno, forse, potrà allora davvero trascorrere lassù gli ultimi anni della vita, come il Parzanese sognò ....

E non declinerà la fede. Ai pellegrini, che fino ad oggi sì sono inerpicati lungo i faticosi sentieri fino alla lontana rupe della Madonna, si aggiungeranno infatti gli altri fedeli, che finora sono stati costretti ad inviare da lontano alla Vergine il loro pensiero e la loro preghiera.

Davanti alla statua della Madonna dell'Altare, tanti altri uomini e tante altre donne si inginocchieranno. La rupe resterà ferma al suo posto: là dove l'ha vista il poeta.

L'umanità invece, si avvicinerà un poco al cielo...

Enzo Villa

N.d.R.

La costruzione della strada con il progetto e Direzione Lavori dei valorosi Ferdinando e Cesare Campana prosegui fino all'inizio degli anni '60. La prima automobile arrivò al nascente piazzale della Madonna dell'altare il 26 giugno 1962. Le foto di cantiere sono del 1960,

 

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