La mia SARDEGNA


 

La mia SARDEGNA

 

Da piccola ho avuto la fortuna di crescere all’aria aperta in un piccolo paese della Sardegna. Si, la Sardegna con la quale ho sempre avuto uno speciale rapporto d’amore-odio per il grande fascino che esercitava su di me per la sua bellezza, le sue fragranze, i suoi colori, la sua gente.. ma al contempo la sentivo come una gabbia dorata che mi concedeva così pochi spazi per la mentalità che mi circondava, per la vita sempre uguale…

Oggi, come sognavo da sempre, vivo in una nuova dimensione, ho lasciato la mia culla natale per una nuova vita, un lavoro che mi ha sradicato dalle mie origini, ma la Sardegna è sempre qui nei miei pensieri come un amante perduto che continuo ad amare a distanza, che adoro e sogno senza poterci però convivere. Ho ben in mente mille ricordi, i tanti momenti di profonda passione che ho condiviso con essa. Eccoli, son tutti ben impressi e vitali in me:

ricordo che fin da piccola non rinunciavo durante le caldi estati ad alzarmi anche all’alba per seguire mio padre che a suo tempo lavorava come custode in una colonia marina per bambini in una località chiamata Funtanazza. Rievocare questo nome mi regala già una sensazione d’ebbrezza, ho quasi la sensazione di sentire il profumo di salsedine sulla pelle… Giungevo con il mio papi in questo grande edificio circondato da un bellissimo giardino, a pochi metri 2 piscine olimpioniche e tutto intorno tanto verde, una bellissima pineta che ancora oggi fa da cornice ad un mare stupendo che nelle giornate più serene è di un azzurro incantevole… ebbene all’alba era d’obbligo per me appena giunta immergermi in quel mare di emozioni semplicemente facendo lunghe passeggiate sulla spiaggia deserta per raccogliere conchiglie e discorrere con il mare… ah, quante belle chiacchierate, sì perché il fruscio delle piccole onde che si riversavano sulla battigia le percepivo come la voce del mare… che attrazione..

Più tardi la spiaggia cominciava a brulicare di bagnanti e quella magica atmosfera in qualche modo si dissolveva con mio gran rammarico che finiva poi col trasformarsi in dolore ogni qual volta mi accorgevo di quanto poco rispetto certe persone avessero di cotal meraviglia mentre spargevano i loro rifiuti un po’ ovunque e a fine giornata li abbandonavano senza la minima cura. Con gli anni quel mio dolore si è ingigantito perché lo scempio è andato aumentando dal momento in cui mio padre e gli altri custodi della colonia sono andati in pensione e non c’è stato più nessuno che si prendesse cura di quel posto. Il mare ancora oggi è una meraviglia, ma quanto lo circonda è sempre più rovinato dai tanti incoscienti che usufruiscono a piene mani del suo splendore per lasciarvi poi in ricordo il loro lerciume… che tristezza.…

Quando torno a ritrovare i luoghi da me amati sento con quale calore e gioia mi accolgono e ritrovare il mio mare, immergermi in esso è come dar vita ad un amplesso ………basta con le parole, ora lascio parlare qualche immagine, anche se è poco ciò che posso offrire con esse. Spero solo che molte più persone imparino ad essere tali e non semplici vandali!



Poesia: L'uomo e il mare
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