COMBINAZIONE DI VOLO

Volare su un velivolo da oltre Mach 2 , non è proprio come circolare comodamente nella propria utilitaria, e per questo è richiesto un equipaggiamento "speciale". Qui a lato vediamo un manichino con tutta la "bardatura" con cui un pilota da caccia italiano va in volo.Partiamo dal capo; certamente una delle parti più vulnerabili in volo, visto che il "blindovetro" non è poi veramente infrangibile, e anche l'impatto con un rapace dalle dimensioni modeste ne potrebbe causare la distruzione!Ecco che allora il casco serve come protenzione della testa, ma non solo.I modelli in uso in italia sono due, entrambi della Gentex: il HGU-2A/P e sottoversioni e il più recente, ancora in distribuzione, HGU-55P.Il primo è usato in ambito NATO, specialmente da Germania e Italia, anche se c'è da dire che il modello utilizato dall'AMI è più pesante di quello tedesco.Sul casco, in colore monogrigio per esigenze di "lo-viz", sono istallate due visiere, una "fumeè" per evitare al pilota l'abbagliamento del sole, e una trasparente, posta alle spalle di quella parasole.Quest'ultima non è calata solo quando si effettuano voli notturni, ma viene sempre(o almeno dovrebbe esser così...... ) utiliza per aumentare la protezione degl'occhi in caso di eiezione.Ma il casco/elmetto serve anche come "base" per le cuffie e la maschera dell'ossigeno.Il modello attualmente in uso è la MBU-12P di colore grigio chiaro(in foto).Al suo interno c'è il microfono per le comunicazioni terra-bordo-terra ma anche per quelle "aria-aria".Nei film di guerra, come il famoso "Top Gun", si vedono sempre i piloti che scendono dai loro velivoli, magari dopo un serratissimo combattimento aereo, con i capelli "impomatati", l'acconciatura all'ultimo grido e perfettamente in ordine.Niente di più falso!In volo, nonostante l'aria condizionata, si suda tantissimo per via dell'eccitazione e delle accelerazioni, e allora ecco che sotto il pesante casco si indossa un poco "trandi" copricapo: lo "Skull Cap".Questa sorta di "cuffia", assorbe un pò di sudore e in più fa si che il casco, non sempre della misura "azzecata", calzi meglio.Sempre per per esigenze.....sudore, ma non solo, d'inverno si porta il sotto-tuta di lana che tiene caldissimi .Sorvolo nella descrizione della tuta di volo, vi dico solo che è detta tuta "Tornado"(per via del fatto che è stata adottata con l'avvento del Pa200, prima c'era una di colore grigio simile a quella usata dai piloti della Marina Militare), è piena di tasche e cerniere per le più svariate esigenze( non ultima, quella per andare in bagno.....), e ha su ogni coscia due "strisce" di velcro, dove applicare altrettanti "cosciali", da non dimenticare la predispozione per il pugnale.Ah, ovviamente la tuta è semi-ignifuga.Al disopra della tuta, sul torace va il famigerato giubbotto di sopravvivenza Secumar-10H.Questo giubbetto, dal peso di 10kg circa, può costituire la vita stessa per il pilota!Nella sua parte superiore infatti, sono posizionati due salvagenti autogofiabili( ma li si può attivare anche con un apposito anello "occultato" in una delle sue mille tasche), di colore arancione(non visibile quando non sono gonfiati) per rendere meglio visibile il corpo del pilota in acqua.Su di esso è anche montato l'antenna del segnalatore di emergenza, ad attivazione automatica, detto "bip-bip".Nella sue tasche troviamo invece:un piccolo kit di automedicazione, con pillole, bende e garze; fiammiferi antivento sigillati in un contenitore stagno; una coperta termica in un materiale leggerissimo simile all'alluminio capace di fornire una discreta eco radar; torce elettriche; cioccolato;sacche con acqua potabile e un desalinatore portatile; una lampada stroboscopica visibile a grande distanza, da portarsi su una specie di cuffia per la testa, a sua volta catarinfrangente, delle piccole cime, attrezzatura per la pesca, una cima d'acciaio speciale, seghettata, che termina con due anelli: afferrando con le dita i due anelli e facendo scorrere la cima si ha l'effetto di una lama;un pugnale; un piccolo manuale di sopravvivenza per utilizzare le risorse custodite nel più voluminoso kit contenuto nel seggiolino eiettabile a cui si e connnessi tramite un cavetto; dispositivi di segnalazione ottica: fumogeni, razzi, sostanze coloranti; una radio di emergenza collegata al seggiolino eiettabile: in caso di espulsione, comincia a trasmettere immediatamente; molto altro.L'equipaggiamento può variare a secondo di dove si operi e si sia in guerra: si possono così portare anche banconote, monete d'oro, vocabolarietto .....liquido repellente per gli squali(giuro), e ovviamente una pistola.Passiamo ora agl'arti inferiori.A "fasciarli" c'è la tuta anti-g.Si tratta di una sorta di calzoni costiuti da tasche che si gonfiano al momento in cui si superano i +2G, non facendo così defluire il sangue dalla testa alle gambe, evitando la "visone nera" o una momentanea perdita di coscienza (si perde coscienza generalmente da 8G in su). Cosa altro dire?!Sorvolando sui comodi scarponcini, che hanno una prezziosissima cerniera, e la borsa di volo, contenente cartine casco e ......un milione di altre cose, non resta altro da dire quanto costa tutto questo "lusso".La cifra si aggira intorno ai 15 milioni tutto compreso.Con l'introduzione di nuovi caccia (come F-16 e EF-2000), anche l'equipaggiamento varierà.Già si parla infatti di tute anti-g "total-body" e di scarponcini "gonfiabili", così da poter "subire" con maggiore facilità sempre più G.


Testo di: Giova79




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