DA PALERMO A TRAPANI: TRAPANI

 

In aereo: Aeroporto di Birgi a 14Km., voli da Palermo e Pantelleria.  In treno: Linee da Palermo e Messina, Marsala e Agrigento.   In automobile: Da Palermo 100 km., Marsala 32 Km. e Agrigento 185 Km. Festlvità: Ogni anno, la notte del Venerdì Santo, si svolge la cerimonia notturna dei Misteri nel corso della quale venti grupPi scolpiti, che rappresentano le scene della Passione di Cristo, sono portati in processione. Le statue di legno, di proporzioni umane, sono state realizzate da corporazioni di artigiani locali tra il XVI e il XVIII secolo. La processione parte dalla Chiesa del Purgatorio, nel pomeriggio del Venerdì Santo e, per tutta la notte, attraversa gran parte della città antica. L'organizzazione di questa cerimonia è ancora affidata alle diverse corporazioni di artigiani che perpetuano una tradizione dove arte, fede e folklore si mescolano. Stagione musicale a Luglio. Durante il mese di maggio, si può assistere alla "Mattanza", pesca del tonno, organizzata come uno spettacolo nelle isole Egadi.

TRAPANI NELLA STORIA

Trapani, l'antica Drepanon e porto d'Eryx, deve il suo nome alla sua penisola a forma di falce. La sua evoluzione inizia nel 260 a.c. allorquando i Cartaginesi vi deportano una parte della popolazione d'Eryx. Non acquistò una grande importanza sotto la dominazione romana per la vicinanza di Lilibeo, l'attuale Marsala. Saccheggiata dai Vandali, dai Bizantini e dai Saraceni, essa non cominciò a svilupparsi che quando Pietro d'Aragona, di ritorno dall'Africa, vi sbarcò nell'agosto dell 282. D'altronde Trapani, ha, di quel tempo, conservato alcuni edifici interessanti. Carlo V doveva, in seguito, aumentarne le difese, per proteggerla dai pirati. Oggi, questo capoluogo di provincia di 72.000 abitanti è un centro industriale e commerciale molto attivo. La sua visita può essere effettuata in tre ore. 

VISITARE TRAPANI

Provenendo da Palermo si arriva a Trapani per Via Pepoli, da Erice per Via G. B. Fardella che ad essa è parallela. Via Pepoli è fiancheggiata a sinistra da un giardino in mezzo al quale si eleva il principale monumento della città, La Chiesa dell'Annunziata che affianca il Museo Nazionale Pepoli. La prima chiesa, eretta tra il 1315 e il 1332, fu interamente ricostruita nell 760. Della costruzione originale non resta che il portale gotico, il bel rosone restaurato della facciata principale e il portale del lato sinistro. lì campanile barocco con tetto piramidale è stato aggiunto nell 650. Per visitare la chiesa, bisogna entrare dal lato sinistro che dà accesso alla cappella degli ex-voto, da dove si passa nella cappella della Vergine, riccamente decorata con un arco in marmo del Rinascimento, opera di A. Gagini, che rappresenta il Padre Eterno e i Profeti. Un cancello in bronzo (1591) chiude il coro nel quale è conservata la Madonna di Trapani, opera di N. Pisano o della sua scuola. La cupola dell'abside, decorata con marmi policromi, è di ispirazione araba. Da questa cappella, un portale gotico limita l'accesso alla Basilica la cui grande navata è stata rimaneggiata nel corso del XVIII secolo. Bisogna vedere, sul fianco destro, la cappella dei Pescatori del XIV secolo, a pianta quadrata con un arco gotico, una cupola ottagonale e affreschi del XIV secolo (Storia della genesi). A sinistra del coro, cappella dei Marinai del XVI secolo con cupola, e nicchia con volta a conchiglia.

UN MUSEO ECCEZIONALE

Nel giardino e a destra della chiesa si apre l'ingresso dell'ex convento dei carmeiltani che ospita il Museo Nazionale Pepoli (aperto dalle 9.00 alle 13.30. Domenica dalle 9.00 alle 12.30. Chiuso il Lunedi). Il portale con balcone e chiostro rinascimentale, dà già un'idea della ricchezza di questo convento progettato da G. Amico. Questa comunità di carmelitani non aveva, probabilmente, fatto voto di povertà se si giudica dallo splendido scalone di marmo policromo del XVII secolo, che ricorda molto più i fasti di una Versailles, che un ambiente monacale. Bisogna dire che la regola dei conventi siciliani era molto meno severa che in Francia o nel resto dell'italia. La vita monastica non privava i religiosi di tutti i piaceri mondani. Anche a Palermo, i balconi del Monastero di 5. Caterina, davano su Piazza Pretoria, permettendo alle monache di assistere alle feste ed ai balli che si svolgevano attorno alla grande fontana. La scelta delle opere, raccolte in gran parte dal Conte Pepoli, èall'altezza dell'ambiente. Raramente un museo è stato allestito con tanto gusto: sculture, collezioni di pitture e di oreficerie sono magnificamente presentate. Di questa numerosa collezione, non si può non citare quella degli oggetti di corallo dovuta ad artigiani di Trapani del XVII e XVIII secolo ed anche quella delle statuette da presepio.

LA CITTA' VECCHIA

Via Pepoli sbocca a Piazza Martiri d'Ungheria. Continuando sempre dritto per la lunga Via Fardella, si arriva a Piazza Vittorio Emanuele, centro della città (a destra monumento di Vittorio Emanuele Il di G. Dupré, 1882). Da li, continuando sempre dritto si costeggia la villa comunale, dopo la quale si elevano a sinistra la Prefettura e la Posta e a destra il Municipio. Via Garibaldi conduce al quadrivio in cui a sinistra si apre Via Torrearsa che conduce al porto passando davanti ad un palazzo dalla facciata barocca (antico municipio dell 693). È preferibile che lasciate la macchina davanti al porto, per potere visitare questo quartiere a piedi. Attraversate Piazza Garibaldi che si estende davanti al molo e, un po più lontano a destra, seguite Via G. D. Giglio. Asinistra, si erge la Chiesa del Purgatorio, sempre chiusa, che ospita i gruppi scolpiti della Passione. Continuando si arriva in Corso Vittorio Emanuele davanti alla Cattedrale di 5. Lorenzo, eretta su una precedente costruzione dell 300, con una facciata barocca dell 635 preceduta da un portico. All'interno, soffitto dipinto e decorazioni a stucco. Nel quarto altare di destra, crocifissione attribuita a Van Dyck. Il Corso Vittorio Emanuele, che percorrerete a destra, passa davanti alla chiesa del Collegio con una sontuosa facciata barocca dell 636. Nel corso del XVIII secolo, l'interno fu decorato come una sala da ballo, con stucchi blu e bianchi che incorniciano medaglioni dipinti. Raggiungete Via Torrearsa, dove svolterete a destra. Un po' più lontano si apre a sinistra, Piazzetta Saturno (Ufficio del Turismo) con la fontana del Saturno della fine del XVI secolo e la Chiesa di 5. Agostino del XIV secolo, molto danneggiata dai bombardamenti. Essa, ha tuttavia, conservato la facciata originale, il bel portale gotico e uno splendido rosone. Questa chiesa, oggi sconsacrata, è utilizzata come sala da concerto. Da dietro la chiesa passando sotto un edificio moderno e seguendo Via 5. Pietro, si giunge alla chiesa di 5. Maria del Gesù dell'inizio del XVI secolo. Sulla facciata di stile gotico-rinascimentale, portale ogivale, e sul lato destro portale rinascimentale. La navata principale ha conservato la sua elegante volta di legno. Nel transetto di destra baldacchino dei Gagini e Vergine circondata da angeli, terracotta policroma di Andrea della Robbia (1435-1528).

CAPO SAN VITO

È possibile, partendo da Trapani, arrivare a S. Vito Lo Capo in 39Km. Uscite da Trapani per Via degli Archi e dalla strada che collega la riva del mare al Lido di San Giuliano, a 4 Km. e che passa in seguito da Pizzolungo, ai piedi della Collina di Trapani. A partire da Bonagia, essa si allontana dalla costa per attraversare Custonaci. A Sperone, Km. 20, prendete a sinistra. Il tragitto è molto accidentato; a sinistra, i Monti Palatimone (595 m.) e, a destra, i Monti Spezia-le (913 m.). A partire da Castelluzzo, Km. 30, la strada costeggia nuovamente il mare e arriva a S. Vito, città di pescatori e stazione balneare di 27.000 abitanti, dominata dal Monte Monaco (532 m.). Da San Vito è possibile effettuare il giro della Piana di Sopra e l'ascensione del Monte Monaco da dove si gode di un bel panorama sui due golfi. Si può anche andare a Torre Impiso (8 Km.) ma la strada non permette ancora di effettuare il giro del capo (costruzione prevista in 10 anni). Trapani è, prima di tutto, il punto di partenza per l'escursione alle Isole Egadì e pantelleria.

LE ISOLE EGADI

Visibili dopo Erice le Egadi hanno geologicamente la stessa origine della Sicilia. Esse comprendono tre isole principali: Favignana, Levanzo, Marettlmo e due isolotti di minore importanza: Formica e Maraone. I loro abitanti, 6.000 circa, vivono soprattutto di pesca. Grazie alle possibilità di pesca subacquea il turismo si è considerevolmente sviluppato da qualche anno. Inoltre, esse offrono un grande interesse grazie ai loro paesaggi e alle loro grotte preistoriche.

COME RECARSI NELLE ISOLE

Sia con il traghetto, sia con l'aliscafo. Partenze molto frequenti. Informatevi per gli orari al porto turistico o all'EPT. (In estate partenze a tutte le ore). Da 15 a 20 mn. di traversata per Favignana e Levanzo, 30 mn. per Marettimo. È possibile prenotare il posto alla SAS (tf. 28400 e 22347), in Via Euralio, 9; e alla SIREMAR (tf. 40515), a Piazza Marina. Questa precauzione non è valida che per i week-ends della stagione estiva. In traghetto calcolare un'ora di traversata per raggiungere Favignana. 

FAVIGNANA

L'antica Aegusa, a 17 Km. da Trapani, è la più importante delle egadi con una superficie dii 9 Km2. La località di Favignana (3.600 abitanti) che si estende lungo una baia della costa settentrionale è dominata dal Monte 5. Caterina (302 m.) alla sommità del quale si trova un semaforo. Favignana è in pieno sviluppo turistico e una strada che attraverserà l'isola è in via di compimento. È interessante fare il giro dell'isola in barca (informazioni al porto) e visitare due grotte con concrezioni.

LEVANZO

L'isola di Levanzo, praticamente senza risorse, non è che a 4 Km. da Favignana e a 15 Km. da Trapani. L'isola, con il suo carattere selvaggio e la sua calma, è molto gradevole. Inoltre, è molto interessante per le sue nove grotte preistoriche: Grotta Crollata, Grande, di Punta Capperi, dei Porci, del Genovese, di Punta Sorci, di Cala Tramontana l'li, III. La più caratteristica è la grotta del Genovese che racchiude iscrizioni del paleolitico. Il primo ciclo è costituito da circa 80 immagini dipinte in nero; i disegni schematici, di un realismo semplice, rappresentano esseri umani, quadrupedi e pesci. Nel secondo ciclo, si trovano disegni che rivelano una maggiore sensibilità espressiva e che riproducono, per la maggior parte, cervi e buoi. Per visitare questa grotta, rivolgersi a Giuseppe Castiglione che tiene le chiavi del cancello d'ingresso. Egli vi condurrà in barca, se il tempo lo permetterà, o a dorso d'asino (4 Km. 30 mn.).

MARETTIMO

La Hiera degli antichi, a 38 Km. da Trapani e a 33 Km. da Marsala, è la piu isolata, la più montagnosa e la più ricca. Ha 12 Km2 di superficie e il suo punto più alto. il Monte Falcone, raggiunge i 686 metri. Essa conta un migliaio di abitanti che vivono soprattutto di pesca. È possibile recarsi a Punta Troia, a nord dell'isola, imboccando un sentiero all'uscita di Mareflimo. Si passa davanti ad una chiesetta d'architettura arabo-bizantina, trasformata in stalla, prima d'arrivare in una zona coperta di lentischi e di piante selvagge. Il grande interesse dell'isola risiede soprattutto nella sua vegetazione spontanea. Si arriva poi ad una antica fortificazione militare eretta nel XVII secolo, in prossimità di una bella spiaggia. Anche li è raccomandabile fare il giro dell'isola in barca e visitare le Grotte del Presepe, della Bombarda e del Cammello. In quest'ultima, piccola spiaggia di ciottoli. 

PANTELLERIA

In traghetto: servizio quotidiano durante l'estate. Traversata in 6 ore. In allscafo: servizi tre volte alla settimana durante l'estate. Traversata in 2 ore e 20 minuti. In aereo: voli quotidiani in 30 minuti da Trapani e in 40 minuti da Palermo. Aeroporto a 4 Km. (tf. 911398). La più grande isola della Sicilia, con i suoi 83 Km2, è più vicina alla Tunisia (70 Km.) che al continente siciliano (100 Km.). Dal rilievo molto accidentato, il suo punto più elevato, la Montagna Grande (836 m.), è un antico cratere la cui ultima eruzione, preceduta da un terremoto ebbe luogo alla fine del secolo scorso. Geologicamente, Pantelleria ha lo stesso tipo di rocce vulcaniche di Lipari. Vi si osservano d'altronde fenomeni di origine vulcanica identici, come getti di vapore acqueo (circa 100 gradi c.), grotte con fumarole e sorgenti termali. Nonostante ciò, l'isola manca di acqua potabile. Pantelleria, abitata fin dalla preistoria, ha avuto una storia molto movimentata. Colonizzata dai Fenici, essa diventò per i Cartaginesi uno scalo tra l'Africa e la Sicilia. I Romani se ne impadronirono una prima volta nel 255 a.c., poi ne conservarono, a partire dal 217, il dominio. Gli arabi, che vi sbarcarono verso l'anno 700, massacrarono tutta la popolazione cristiana. L'isola fu conquistata nel 1123 da Ruggero il Normanno e, a partire da questa data, la sua sorte fu legata a quella della Sicilia. I corsari, nel 1551, ed i Turchi, due anni più tardi, la devastarono. Pantelleria ha circa 8.000 abitanti che, per il loro isolamento hanno conservato nel loro dialetto espressioni latine e arabe. Essi vivono, soprattutto, di pesca e di agricoltura. La principale località, Pantelleria, situata sulla costa N-O, è dominata dal castello Barbacane. È possibile effettuare numerose escursioni. La più vicina è quella di Mursia, a 3 Km., sulla strada di Scauri. Vi si vedono le vestigia di un villaggio neolitico fortificato e, nelle vicinanze, le Sesi, specie di torri rotonde e basse che ricordano i muragli della Sardegna. Sulla strada di Kamma, imboccando a 5 Km. a destra una stradella, si arriva al Bagno dell'Acqua Calda. Questo lago, con un cratere di 500 m. di diametro, è alimentato da due sorgenti sotterranee che sgorgano a una temperatura variabile tra i 30 e i 60 gradi. Le acque cariche di soda permettono di lavare la biancheria senza utilizzare detersivi. Bisogna ritornare sulla strada costiera e proseguire in seguito per 2 Km. per arrivare alla Cala dei Cinque Denti e al suo fan~ tastico scenario di rocce erose dal mare. Questa strada, accidentata ma pittoresca, permette di fare il giro completo dell'isola in macchina (34 Km.).

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